“ANDIAMOCELA A RIPRENDERE”: LO SLOGAN LEONARDIANO E’ ORA UNA T SHIRT DEL CCPC IN VENDITA ALLA FESTA GIALLOBLU’ A SALA BAGANZA – La fotogallery amatoriale della prima serata
(gmajo) – C’è qualcuno dei miei estimatori che favoleggia che il fortunato slogan “Andiamocela a riprendere” non sia stato ideato da Pietro Leonardi, ma che sia frutto di una mia libera rielaborazione di un concetto caro al Plenipotenziario: io sono convinto, al contrario, che quelle parole – papali papali – siano state proprio pronunziate dal Sommo Dirigente (se la memoria non mi tradisce in un collegamento telefonico con Bar Sport, anche se quel pensiero, più o meno in quel modo, sostanzialmente lo ha espresso in molteplici altre occasioni pubbliche), tuttavia non disdegno il merito di aver contribuito a renderlo ancor più popolare, cosa che corrisponde a realtà, avendo più volte rilanciato il concetto (pur non condividendolo, dal
momento che, razionalmente, mi viene da pensare che non sia semplice replicare il miracolo sportivo della passata stagione, con gli stessi interpreti – già piuttosto stagionati – invecchiati di un anno, e con alcuni degli elementi sulla carta più forti che non fanno parte dell’attuale rosa: Parolo, Cassani, Molinaro, Gargano). Il claim “Andiamocela a riprendere” è piaciuto parecchio anche ad Angelo Manfredini, presidente del Centro Coordinamento Parma Clubs, che – col benestare dell’intero consiglio direttivo – ha pensato di riproporlo sulla annuale t
shirt che viene messa in vendita, assieme ad altri gadget griffati CCPC, nella estiva Festa Gialloblù, giunta, nel caso specifico, alla sesta edizione e in corso di svolgimento (stasera l’ultima serata, con il gruppo The Snakes, specializzato in musica revival anni 60-70) nell’area feste di Sala Baganza, dietro il campo sportivo dedicato allo scomparso giornalista della Gazzetta di Parma Marco Federici. Il lato A della magliettina (costo 10 euro) presenta, al centro, su fondo azzurro, l’effige stilizzata in giallo della Europa League, che il sodalizio crociato avrebbe raggiunto il diritto poter disputare sul campo, ma che difficilmente potrà giocare per via della mancata concessione della Licenza Uefa per inadempienze di
carattere amministrativo; in alto a destra, il logo del CCPC. Sul lato B – e quel Saltimbanco di Boni direbbe che non è casuale – appunto la dicitura “ANDIAMOCELA A RIPRENDERE”. Prima ancora di vederla esposta sulle bancarelle (c’era, tra l’altro, uno stand – caratterizzato da una maglia di Paletta – del locale club pedemontano dedicato a Tommaso Ghirardi, con il “Lupo” che cercava di raccogliere proseliti) la t shirt “Andiamocela a riprendere” l’avevo vista in anteprima qualche ora
prima sulla tribuna del centro sportivo di Collecchio, durante la sgambata in famiglia, indossata da Marcello dei Danè e (ancor meglio) da alcune avvenenti figliuole aderenti al medesimo club affiliato al Coordinamento i quali erano impegnati a distribuire volantini reclamizzanti l’appuntamento serale nella vicina Sala Baganza. Purtroppo – sia per le finalità della serata (parte dell’incasso in beneficenza), sia per la qualità delle portate (io e Alessandro Dondi abbiamo
tastato il menù di carne, ma abbiamo annotato riscontri positivi anche per quello di pesce) – non si è registrato il pubblico delle grandi occasioni, ma, come ha acutamente osservato il vice presidente Bruno Bia, è stato peggio per chi non c’era. In effetti la fresca brezza delle nostre colline – senza lo spiacevole effetto collaterale dei sensos – pensavo potesse smuovere un numero maggiore di persone: speriamo che stasera possa esserci un’adeguata risposta del pubblico e non solo parte dello zoccolo duro degli aficionados delle feste del Coordinamento, ma con una proficua contaminazione di altre persone non tifose. In
rappresentanza del Parma F.C. sono arrivati Sandro Melli, il team maneger, e il neo responsabile per i rapporti con la tifoseria del club Giuseppe Squarcia, fresco del successo di esser riuscito a far spostare – come da istanza dei Boys – l’orario di inizio della prossima amichevole, quella di giovedì prossimo, 24 luglio, con il Renate, alle ore 18. Purtroppo, anche a causa del rompete le righe (la preparazione riprenderà lunedì prossimo), non sono arrivati calciatori (come alla vigilia aveva auspicato Manfredini ai nostri microfoni) e neppure Pietro Leonardi, evidentemente impegnato fuori Parma, non avendo assistito neppure alla prima sgambatura. A differenza del giorno del raduno non si è visto nemmeno il presidente Tommaso Ghirardi.
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Majo, una domanda: cosa ne pensi delle cene dei club? In generale, non nel merito di quella di ieri sera……
Al contrario di Paolo, forse perché ne sono un diretto fruitore, io non credo che le cene dei club siano un male, né credo siano superate, ed anzi credo che possano far bene agli stessi calciatori per un doveroso contatto ravvicinato con i propri beniamini. Ma io sono più anziano, vecchio e antico del giovane e moderno Paolo che vorrebbe rottamare, oltre a queste cose, anche i salotti televisivi o le pagine dei giornali che ritiene superati.
Paolo, poi, è un grande estimatore di Squarcia, a sostegno del quale non ha fatto mancare scritti in questo spazio virtuale: ebbene Paolo dovrebbe sapere quanto il neo responsabile dei rapporti con la tifoseria tenesse alla Mostra del Centenario (peraltro surrogato di quella che era la sua idea perseguita da anni di un Museo del Parma permanente, rimasta fino ad oggi incompiuta), peccato, però, che qualcuno dei calciatori – e non parliamo di ragazzini senza coscienza – si fosse rotto le scatole, scappando via dalla Ghiaia, dopo essersi chiesto cosa stava facendo lì. Questo per dire che si tratterebbe di lavorare sulla sensibilità dei giocatori, i quali sono profumatamente pagati non solo per quello che fanno sul campo, ma anche per i rapporti fuori. A parte che credo che si rompano meno le palle a mangiare in compagnia piuttosto che a visitare una mostra. E comunque io che di cene non me ne faccio mancare una (se mi invitano, dove non sono gradito non vado) posso dire che di calciatori che si rompono alle cene ne ho visti ben pochi. E tra i mille problemi che il Parma può avere non credo che sia così fondamentale quello delle cene dei Parma Clubs.
Poi che si tratti di rinnovare, migliorarsi, trovare nuovi stimoli per una maggiore partecipazione del Tardini siamo d’accordo, ma non credo che le cose migliorino abolendo le cene dei club.
Tra l’altro, come rimarcato da quel porchetto di Marcello che è sempre molto attento a questo aspetto, ieri sera c’erano pure delle avvenenti figliuole e non solo i soliti 76enni che vede lui…
Piuttosto: ho visto che c’era molto feeling tra te e il Baffo Manfredini: ti stai facendo scritturare dal CCPC per contribuire al ricambio generazionale?
Ciao
Gmajo
ripeto ,bruttissimo slogan,ce la siamo gia’ presa na volta (e di questa ho il copyright)
Prendiamo atto ke alla festa c’era una qualke bella figa. Bene. Grazie Majo x il servizio foto ke si gode sempre.
Secondo me le cene dei club sono una bella cosa, xchè favoriscono la conoscenza-amicizia tra i tifosi. Ke ci siano o non ci siano i giocatori a me non interessa.
Poi be lo dico così da esterno xchè io a queste feste non vado quasi mai xchè nn sono il mio genere.
ANDIAMOCELA A RIPRENDERE (anke senza sputo)
Direttore,
come va interpretata, se va interpretata, la foto con in primo piano la maglietta “Andiamocela a riprendere” e dito indice puntato verso il fondoschiena (o verso il centro della terra, mi dica lei)?
Non va interpretata…
Diciamo pure che molti giocatori del Parma degli ultimi anni dovrebbero darsi meno merda e scendere dal pero.
Sulla maglietta vedo che hanno lasciato lo spazio per completarla con la parte di boni