CALCIO & CALCIO PIU’ ESTATE / TEDESCHI: “IO NUOVO PRESIDENTE DEL PARMA? DECIDE GHIRARDI. L’ENERGY T.I. GROUP ACQUISISCE NUOVE QUOTE SOLO SE…”
Vito Aulenti (da ParmaLive.com) – Intervenuto ai microfoni di Teleducato nel corso della trasmissione "Calcio & Calcio Più Estate", il presidente di Energy T.I. Group Gaetano Tedeschi ha fatto chiarezza circa la partnership con il Parma avviata nell’aprile scorso: "Noi siamo e saremo presenti nel Parma, al fianco di una compagine a cui ci siamo legati due mesi fa e alla quale rimaniamo fedeli. Ritengo che questa compagine sia in grado di dare uno spettacolo interessante al pubblico e magari ripetere l’ultima stagione. Ci dispiace per l’Uefa, come dispiace a tutti i tifosi, ma la situazione né ci turba più di tanto né modifica i nostri programmi, che tra l’altro sono stati studiati già da diverso tempo. Se mi permettete, vorrei spiegare meglio questa strategia e
perché siamo entrati in questo progetto. A livello internazionale c’è la politica del fair play finanziario – voluta da Platini – che porta a fare questo ragionamento semplice: è finita l’epoca dei proprietari ricchi, le squadre devono cercare di raggiungere un’autosufficienza. Fin qui mi sembra un discorso giusto. La cosa s’inceppa quando pensiamo che il calcio oggi si regge sugli introiti delle pay-tv. Per loro natura, questi introiti viaggiano in funzione dei bacini d’utenza e quindi di fatto ci sarà sempre Milano con più risorse rispetto a Parma, salvo poi verificare che il Parma Calcio arriva in classifica prima del Milan, ma questo naturalmente non viene considerato nel meccanismo… Per la prima volta abbiamo provato e vogliamo provare un meccanismo diverso: se io produco un servizio per la città – la fornitura del gas – sono in grado di far risparmiare il cittadino rispetto ad altri operatori del settore, e in più, una parte del mio guadagno la giro in sponsorizzazione al Parma Calcio. Ecco che quella diventa una fonte di reddito per la società, che può autofinanziarsi al di là delle possibilità del presidente. Il Parma Calcio in vendita? Noi abbiamo fatto questa strategia sul Parma con l’azionista Ghirardi. E’ normale che se la maggioranza ha intenzione di alienare, noi non ci opponiamo: la nostra posizione è assolutamente corretta nei confronti della proprietà attuale, ma anche del Parma Calcio stesso. Io come presidente al posto del dimissionario Ghirardi? Ritorniamo al discorso iniziale: noi abbiamo fatto una strategia comune con l’azionista di maggioranza che prevede che la parte sportiva è di sua competenza. Sarà lui a decidere la struttura gestionale in termini sportivi. Non sta a me proporre una cosa del genere, ritengo anzi che la soluzione più corretta sia interpretare questo momento come un periodo di riflessione, e come tale va rispettato Ghirardi, perché davvero lo merita, credetemi. L’ho trovata davvero una persona sincera che ha fatto il bene del Parma, è giusto rispettare le sue decisioni. Persone come me o Tommaso costituiscono innovazione nel modo di pensare. Non è per fare il ‘renziano’, ma secondo me anche il sistema federale va rottamato. Cosa c’è da aspettarsi dal prossimo campionato del Parma? Il campionato del Parma sarà basato prima di tutto sulle capacità di autosostenersi. Pensare ad un modello in cui c’è una persona che mette solo dei soldi non è più possibile. Sportivamente parlando, ritengo che le capacità mostrate sino ad oggi dalla presidenza e dall’amministratore sono tali da garantire un risultato importante anche a livello sportivo. Sono assolutamente ottimista, perché mi baso sulle capacità degli uomini. L’acquisto di ulteriori quote da parte di Energy T.I. Group? Credo di avere già risposto quando ho spiegato il progetto. Se per ipotesi fossimo in una condizione ideale di autosostentamento in cui l’azionista non è chiamato solo a coprire le perdite, ma a gestire la macchina in maniera migliore, il problema non si porrebbe nemmeno…". Vito Aulenti (da ParmaLive.com)
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Ha citato Renzi e infatti sembra un discorso di Renzi. Tanti giri di parole per non dire nulla.
lasciamo perdere la politica e l’attuale premier, del quale ha citato la rottamazione, espressione che, a proposito del mondo del pallone, avevamo usato noi di stadiotardini.it la settimana scorsa per spronare Ghirardi a candidarsi alla presidenza della FIGC, appunto per rottamare il vecchio sistema calcio.
A mio modo di vedere non è vero che Tedeschi non abbia detto nulla. Anzi: ha detto parecchio. Su presidenza e aumento partecipazione di Energy TI Group nel capitale sociale del Parma FC poteva trincerarsi dietro a dei decisi no, invece sono ipotesi che non ha escluso e che dunque divengono possibile, se non probabili. Ha detto parecchio, altro che il nulla.
E la spiegazione del’operazione commerciale era prodromica a far capire come il singolo abbonato, che cambi gestore, possa contribuire al sostentamento del Parma, giacché le risorse così ricavate dalla Multinazionale, saranno reinvestite nella squadra di pallone…
Cordialmente
Gmajo
scusi sig.MAJO ma vorrei sapere la forza economica di energy ti o il fatturato annuo x che ho visto sono parecchie società.GRAZIE
Una risposta precisa, Giovanni, sarebbe impegnativa, anche perché bisognerebbe ricostruire la galassia, dando un’occhiata alle cifre complessive mettendole in fila. Esercizio peraltro inutile, dal momento che l’ing. Tedeschi ha detto chiaro e tondo che loro non fanno e non faranno i classici mecenati che sputtanano soldi nel calcio. Loro sono disposti a reinvestire nella squadra di pallone cittadino una parte del fatturato che faranno su questo territorio, contando sulla rottura del monopolio energetico. Insomma:_ una sorta di azionariato popolare atipico, per cui, pagando la bolletta, si contribuisce al sostentamento della squadra di pallone. Che dovrà essere gestita in equilibrio tra entrate ed uscite. E su questo punto mi pare ci sia una perfetta identità di vedute con l’autarchia proposta da Ghirardi…
Cordialmente
Gmajo
Non ho seguito la puntata ma dalle trascrizioni mi sembra di aver capito che la energy non sarebbe una proprietà che mette soldi ma con il calcio ci vogliono guadagnare! Conferma Majo?
c’e’ mica bisogno della conferma di Maio
Caro Assioma, come ben sai neppure il cane muove la coda per niente. L’unico pirla sono io…
Salve Valdanito,
dalle 9 è on line su stadiotardini la web registrazione, a cura di Alex Bocelli, della puntata, così, se lo desidera, può ascoltare direttamente le parole dell’ing. Tedeschi.
La conclusione cui è giunto non mi trova d’accordo: non è che Energy TI Group ci voglia guadagnare col calcio, semplicemente non ci vogliono rimettere. La proposta, invero piuttosto innovativa, ed anche un po’ audace, è quella di reinvestire sul Parma Calcio gran parte delle risorse che potranno fare, grazie al Parma Calcio. Ovviamente più faranno contratti energetici (piccoli e soprattutto grandi), più ci sarà la possibilità di rimettere in circolo denari nella squadra cittadina.
L’ing. Tedeschi, molto lucidamente, ci ha fatto capire che non è loro interesse sputtanare dei soldi nel calcio, ma si fanno promotori di una singolare forma di azionariato popolare, per cui ogni singolo loro utente, ricavato attraverso il Parma Calcio, pagando la bolletta finisce per finanziare il Parma… Onestamente mi pare un po’ utopistico, ma è giusto provarci. Sperare che arrivi lo Squinzi della situazione mi pare improbabile: la continuità aziendale va ricercata nell’auto-sostentamento. Poi se il Presidente è Ghirardi o Tedeschi cambia poco, se la società è in grado di reggersi sulle sue gambe. Ma per farlo serve l’aiuto dei tifosi (ma soprattutto degli industriali) che credano in Energy TI Group, cambiando gestore energetico.
Cordialmente
Gmajo
Non sono d’accordo con chi mi ha preceduto perchè credo che Tedeschi abbia indicato la miglior strada possibile che può essere intrapresa in una realtà come la nostra, ossia l’autosostentamento, e ciò a prescindere da chi sia il proprietario. Poi chiaramente se cè lo Squinzi di turno le cose cambiano, ma dubito fortemente che arrivi.
Ieri, dopo la trasmissione, non ho resistito nel postare le prime impressioni, molto positive per lucidità e competenza. Mi lascia perplesso il discorso commerciale parallelo perchè mi pare tutt’altro che semplice da attuarsi. Come per Ghirardi ci vorrebbe il sostegno degli industriali e delle istituzioni.
Fermo restando che nessuno ha la sfera di cristallo, chiedo al direttore (e a tutti coloro che vogliano esprimersi al riguardo) se, in riferimento a Energy, è da ritenersi ipotizzabile solo una scalata graduale oppure, magari tra un anno ed alla luce dei primi riscontri commerciali di Energy e della situazione contabile del parma, l’acquisizione del pacchetto di maggioranza.
Ciao Gabriele,
anch’io, come te, ho ricavato una buona impressione dal collegamento telefonico di Gaetano Tedeschi, e non era la prima volta, avendolo apprezzato dal vivo alla presentazione di On the Road con l’Europarma, il volume del nostro Luca Savarese, svoltasi all’Aquila Longhi nel pomeriggio precedente Parma-Livorno, quando il presidente dell’Energy TI Group ci fece la sorpresa di venirci a trovare.
Condivido soprattutto il discorso dell’auto-sostentamento, strada, peraltro, indicata anche dallo stesso Tommaso Ghirardi a dicembre, sul Monte delle Vigne: non si tratterebbe di essere i prototipi del vero financial fair play platiniano (che mi pare un po’ come la Corazzata Potëmkin per il rag. Fantozzi), ma da che mondo e mondo ogni impresa commerciale deve reggersi su un equilibrio economico tra entrate ed uscite. Purtroppo nel calcio non è mai stato così (o quasi) anche perché l’aspettativa dei tifosi è quella di avere il classico magnate-mecenate che sputtani dei quattrini per renderla più forte al mondo.
Il discorso commerciale parallelo ne è la diretta conseguenza. Cioè: non è che Tedeschi, Giuli & C. arrivano al Parma per fare iniezioni di capitali a vuoto, lo fanno se hanno un adeguato tornaconto. L’interesse di Energy TI Group, ribadito molto chiaramente ieri sera dal presidente a Calcio & Calcio, è quello di rompere il monopolio della fornitura energetica su questo territorio, far clienti, anche grazie ad una politica di sconti, e percentuale del ricavato viene reinvestito nella società Parma FC. In sintesi si tratterebbe di una particolare forma di azionariato popolare per cui ognuno contribuisce a finanziare il Parma F.C. attraverso la bolletta che paga per gas ed eventualmente la corrente.
Come giustamente dici tu, per funzionare, il modello ha bisogno di una sorta di plebiscito da parte dei tifosi (di qui l’esigenza di un elevato numero di abbonati, anche se la promozione di Energy TI Group non è stata per nulla reclamizzata o pompata durante la conferenza stampa, e la gente non ha potuto capire l’importanza del cambiare gestore per sostenere il Parma, oltre che per avere uno sconto sulla propria fedeltà) e soprattutto del consenso delle forze economiche del territorio, che a propria volta dovrebbero rivolgersi ad Energy TI Group. Il sostegno degli industriali e della municipalità, sulla carta, già ce l’hanno: si tratta di vedere se, nel concreto, la cosa può avere un seguito.
Per me la scalata può ritenersi possibile nel minuto in cui il club dovesse raggiungere un effettivo auto-sostentamento: mi pare che Tedeschi abbia fatto capire chiaramente che loro di soldi non hanno intenzione di mettercene, a vuoto, ma di reinvestire sul territorio parte di quanto ricavato dal medesimo per la fornitura energetica. Insomma siamo lontani anni luce dal modello Moratti, tanto per capirci, ma abbastanza vicini all’utopia ghirardiana. Arrivati a ‘sto punto, poi, chi detiene il pacchetto di maggioranza conta poco…
Cordialmente
Gmajo
Grazie, mi riferivo anche alla maggioranza perchè, inevitabilmente, chi la detiene, come evidenziato da Tedeschi, detta la linea sulla parte sportiva e non so se ciò possa interessare loro
Magari gli potrebbe anche interessare, ma non dimentichiamoci mai che l’anello di congiunzione si chiama Pietro Leonardi. Cioè: col Ghiro o con Energy le cose non cambierebbero dal punto di vista della gestione sportiva che rimarrebbe di pertinenza del Plenipotenziario.
Cordialmente
Gmajo
si sta assottigliando il tempo col quale traete le mie stesse conclusioni,sto invecchiando
L’idea, per quanto sappia tantissimo di utopia, la trovo estremamente interessante. Dirò di più: si faccia in modo che questa singolare forma di azionariato popolare venga utilizzata per investire ancor più risorse sul settore giovanile. È da lì che bisogna partire per arrivare all’autosufficienza economica. L’Inter, che i giovani invece di venderli dovrebbe trattenerli e costruirci attorno una grande squadra, negli ultimi anni ha ricavato una 70ina di milioni di euro dalla cessione dei suoi ragazzini migliori. È questa la strada o il modello da seguire per arrivare all’autosufficienza economica. Fermo restando che una parte di quei giovani deve arrivare tra i grandi prima di essere ceduta al miglior offerente.
magari basterebbe avere solo una trentina di giocatori sotto contratto,magari eh
No sbagli Assioma ce ne vogliono di piu’. Se tu vendi 200 mediocri a 50000€ l’uno fai 10mln d’euro; il doppiodi Parolo tanto per capiree fai una plusvalenza tale da vivere in Polinesia per un anno almeno
eh,c’e’ la fila fuori che ti dan 50000 euri al piccio,e’ gia’ tanto che gli pagano tutto lo stipendio dove li han parcheggiati,poi ci tocca anche incentivarli all’esodo con tutte le conseguenze note.
In buona sostanza il discorso di questo Tedeschi è il seguente: “Acquisisco la maggioranza se posso fare di testa mia senza sganciare un euro”. AL FAG ANCA MI’ AL PRESIDENT A CLA’ MANERA CHI
Mi perdoni, Gianfranco, ma la sua sintesi delle parole di Tedeschi non mi pare né efficace, né corrispondente ai fatti.
Intanto il presidente di Energy TI Group ha risposto a domande mie e di Michele Angella e non ha fatto un suo comizio: per cui su certi argomenti, pur non tirandosi indietro, c’è andato perché noi lì lo abbiamo portato.
Tedeschi ha dato la sua disponibilità a fare il presidente del Parma nel minuto in cui glielo dovesse chiedere Tommaso Ghirardi, che è l’attuale presidente nonché azionista di maggioranza. Ipotesi (che Ghirardi glielo chieda) che è possibile, ma non è sicura e forse neppure probabile.
Tedeschi ha sottolineato, più volte, come la strategia sportiva sia pienamente nelle mani dell’AD Pietro Leonardi (nel quale il socio di maggioranza e quello di minoranza nutre la massima fiducia). Per cui, indipendentemente dai rapporti di forza, non verrebbe a mutare il ruolo del Plenipotenziario.
Sul fatto che il Parma si debba auto-sostenere convergono i pensieri sia di Ghirardi che di Tedeschi: eventuali mutazioni dei rapporti di forza potrebbero essere possibili solo a fronte di un auto-sostentamento della società.
Saluti
Gmajo
Grazie,se il parma fosse in grado di mantenersi da solo stabilmente anche il sottoscritto potrebbe fare il presidente.Lo scenario e’ chiarissimo per chi lo vuole vedere.La società’ era al limite,Leonardi ha trovato una stampella che la puntelli in attesa che all’orizzonte spunti “qualcuno” desideroso di prendere quello che il calcio ha da dare e col portafoglio in grado di sostenere ciò’ che il calcio “chiede”.Nell’attesa il futuro e’ oggi ed il leit motive e’ “Io speriamo che me la cavo”.Tutto nelle mani di Leonardi.
Non credo che in regime di autosostentamento la proprietà (qualsiasi) possa o voglia escludere soccorso all’occorrenza, solo che non sarebbe la regola ma l’eccezione.
Viviamo alla giornata, altro che quindicimila abbonati. Comunque sono parecchio stufo delle frottole ghirardiane: mi dimetto, non mi dimetto, vendo, svendo, resto, faccio appello, non faccio appello.. ora basta , che esca allo scoperto e che racconti veramente come stanno le cose. Altro che abbonamento ad occhi chiusi..
certo che son belli certi sofismi,il parma vende non svende.
Senza la pretesa di conferire patenti di tifoso a destra ed a manca…ma un tifoso che ci tiene, l’abbonamento lo fa quest’anno (o anche quest’anno), mica solo quando arriva Cassano…
Non so quanti anni tu abbia, caro Luca Russo, ma io l’abbonamento l’avevo quando eravamo in serie C con il buon Marino Perani in panca, non come quelli che si sono svegliati con il Parma in serie A. Tu da quanto lo hai ? Solo che non ci sto a farmi prendere per il naso..tanto va tutto sempre bene qui da noi, si vive bene e si mangia ancora meglio..
Vorrei far notare, inoltre, che il numero di abbonati al Parma Calcio è fra i più alti in proporzione al bacino di utenza. Quindi, la sparata di Leonardi sui quindici/ventimila abbonamenti è il solito voler gettar fumo..In sintesi: meno parole e più fatti concreti.
Mi intrometto nella discussione tra Luca Russo e Pietro, a mio avviso le posizioni sono conciliabili. L’abbonamento lo si rinnova per il Parma, un atto di fede verso la squadra della propria città o del proprio cuore, a prescindere da Stoichkov, Cassano e compagnia briscola. Occorre a mio avviso, e mi rivolgo a Luca, comprendere tuttavia come molti tifosi vivono il tifo per il Parma in maniera più distaccata di quanto non si faccia io o te ed a volte il fattore “colpo di mercato” è uno sprone, senza che questo implichi un “tenerci di meno”. Daltraparte, e Pietro in questo ha ragione, occorre comunque anteporre agli occhi del tifoso quelli della razionalità. Le mie recenti discussioni col Gallo di Castione su questo sito andavano in questa direzione, va bene essere appassionati a prescindere, tuttavia si deve essere obiettivi al punto da costruire la propria idea delle cose basandosi sulle evidenze dei fatti.
Io non tiro indietro la gamba quando c’è da criticare alcune scelte, discutibili, di Ghirardi e Leonardi. Ma non è per questa ragione che non mi abbonerei al Parma o smetterei di seguirlo allo stadio. Per via delle loro ultime uscite, non le nascondo che non mi sento rappresentato dai due personaggi di cui sopra. E quindi che dovrei fare? Rinunciare ad una mia passione, ossia il Parma, e mettere da parte l’interesse che per questa passione nutro? Ma nemmeno per sogno. Per il resto anche io non godo a farmi prendere per i fondelli; anche io vorrei meno sparate, meno sindrome dell’accerchiamento, e più fatti concreti, però questo è quanto ci passa il convento, adesso. Mi turo il naso e vado avanti…anzi, allo stadio.
ps essendo di Napoli, l’abbonamento riesco a farlo una volta ogni paio di anni…per il prossimo campionato, per esempio, son già riuscito a farlo.
Ho aspettato qualche ora prima di commentare l’intervento di Tedeschi a Calcio e Calcio, giusto per metabolizzare l’ampio intervento del presidente di Energy Ti Group. Il mio personale giudizio complessivo, per quello che può valere, è senz’altro ampiamente positivo. Si è trattato di una lunga telefonata, per molti minuti quasi un monologo – tuttavia profondamente diverso dalle lunghe digressioni cui ci abituano molti dirigenti del mondo pallonaro. L’intervento ha assunto il carattere di una riflessione, ragionata e soprattutto argomentata, che ha lasciato aperte molte porte senza sbandierare al vento false promesse e nel contempo senza trincerarsi dietro il “politichese”. La mia personale sensazione è che il Gruppo Energy sia entrato nel modo del calcio in modo estremamente ragionato, strutturando un vero piano industriale. A mio avviso questo deve essere il primo elemento di rassicurazione per il popolo crociato, giacchè il nuovo socio dimostra di voler scadenziare una serie di azioni nel lungo periodo, senza la protervia di porsi come mecenate della situazione salvopoi, vedi sceicchi, mollare la nave alla prima difficoltà. In questo mi conforta la volontà di non interferire nelle scelte tecniche, lasciando le redini sportive a Leonardi. Ecco, finalmente forse si delinea il significato della tanto sbandierata ” continuità aziendale”.
Si sa qualcosa dell’andazzo della campagna abbonamenti?
Buongiorno a tutti, credo davvero che le parole dell’ing.Tedeschi siano positive , quale migliore strategia per autofinanziare il Parma, se il tutto funzionerà come credo il Parma calcio ha trovato la vera fortuna. Tatiana Lorenzini
Buongiorno Tatyana e grazie per il suo intervento.
A proposito della telefonata a Calcio & Calcio dell’ing. Tedeschi ho già avuto modo di esprimere – soprattutto rispondendo ai lettori nel forum, e non escludo di poter dedicare un ulteriore approfondimento in seguito – il mio parere favorevole, anche perché la strada indicata da Ghirardi, a propria volta confermata dal presidente di Energy TI Group in questa occasione, alias l’autofinanziamento, trovo che sia la soluzione migliore per perseguire l’anelata “continuità aziendale”, rendendo di fatto i tifosi, o comunque il territorio, come i veri proprietari della squadra di pallone.
Ho avuto modo di definire il progetto come una sorta di “azionariato popolare atipico”, dal momento che – tramite il fornitore di energia – ogni singolo utente/tifoso può contribuire al sostentamento del club attraverso il pagamento delle bollette, giacché Energy TI Group si è impegnata a reinvestire, proprio nel Parma FC, gran parte delle risorse raccolte su questo territorio.
L’Ing. Tedeschi, indubbiamente, è stato molto chiaro nell’illustrare il progetto, l’altra sera, a Calcio & Calcio: e noi di StadioTardini.it, a cui piace fare opera di “divulgazione”, abbiamo cercato di dare un seguito approfondendo, anche se, come tutte le rivoluzioni, quella prospettata ha un po’ dell’utopico e difficilmente subito si può essere capiti o apprezzati, perché le innovazioni sono sempre difficili da imporre, soprattutto, poi, se quello che è il maggior organo di informazione cittadino, alias la Gazzetta di Parma, ignora completamente la materia, per occuparsi di altri argomenti, come ad esempio la fine della preparazione estiva del Nova Gorica a Collecchio o il Calcio Mercato e non dedica una riga alle parole importanti del presidente di Energy TI Group…
Gazzetta di Parma significa UPI, l’Unione parmense degli industriali: in precedenti esternazioni Tedeschi aveva sempre sottolineato come Energy TI Group puntasse non solo a rastrellare un buon numero di abbonati del Parma, ma soprattutto a far cambiare gestore alle aziende aderenti alla confindustria locale. Come stanno andando le cose in questo senso? Direi male, dal momento che il giornale cittadino di Energy TI Group non si sta per nulla occupando… Spero che, almeno dietro le quinte, i movimenti in tal senso siano ad uno stadio più approfondito, anche perché prima della calata su questo territorio, (con il fine manifesto e ribadito l’altra sera, di rompere il monopolio del gas) immagino che la Multinazionale avesse sondato, magari tramite l’associato Ghirardi, gli industriali locali oltre che le Istituzioni. Io ho sempre pensato che ci fosse una sorta di benedizione anche della Municipalità, dal momento che da mesi, informalmente, lo stesso assessore allo sport Giovanni Marani mi aveva preannunciato che stavano lavorando attorno a un progetto – in cui ovviamente non potevano essere coinvolti direttamente – che sarebbe stato decisivo per il futuro del Parma Calcio. E avendolo visto presente alla conferenza stampa che aveva sancito l’ingresso ufficiale – direttamente nel capitale sociale del Parma FC e non della controllante Eventi Sportivi – di Energy Ti Group avevo immaginato che proprio a questa joint venture si riferisse…
Durante la presentazione di Energy TI Group avevo avuto la netta percezione che stesse avvenendo qualcosa di epocale: non si trattava, secondo me, del classico arrivo del piccolo socio di minoranza, utile a portare risorse fresche, per poi sparire presto nel dimenticatoio come altri senza lasciare tracce indelebili, ma appunto che stesse arrivando il vero successore della famiglia Ghirardi. Per questo, dopo il pasticciaccio della Licenza Uefa, con la mancata partecipazione al preliminare di EL, avevo pensato che un processo magari programmato nel medio-lungo termine potesse essere accelerato con un cambio pressoché immediato di gestione e che la teatrale uscita di scena di Tommaso Ghirardi fosse, come dire, stata studiata a tavolino per fargli avere una sorta di standing ovation per abbandonare la scena sia da vincitore (il Parma, sul campo, aveva conquistato l’Europa League) che da eroe o da vittima (dando la colpa di tutto alle istituzioni, al sistema, al Palazzo) con tutti gli onori del caso.
Con il passare dei giorni, però, ho un po’ cambiato parere, poiché se davvero ci fosse stato un passaggio di consegne, si sarebbe trattato di riservare ai nuovi arrivati il ruolo di “salvatore della patria”, invece, dopo la pompa magna di due mesi fa, Energy TI Group è un po’ finita in sordina, nonostante Ghirardi si sia fatto da parte (per lo meno a parole, anche se non formalmente).
Basti pensare alla campagna abbonamenti: quale migliore occasione ci sarebbe stata per penetrare sul territorio, di questa, e invece, nonostante la conferma dello sconto di 101 euro per gli abbonati, di Energy TI Group si è parlato poco o niente, al di là di due o tre righe sul comunicato ufficiale, un paio di roll-up durante la conferenza e le due parole pronunciate dal responsabile comunicazione, senza che ci fossero al tavolo o in sala i leader, alias l’AD Roberto Giuli (l’unico ufficialmente presentato alla Comunità Crociata) o il presidente Gaetano Tedeschi, della cui esistenza si è saputo grazie all’opera informativa di Michele Angella di Teleducato e del sottoscritto, perché altrimenti sarebbe rimasto – non ho ancora ben capito perché – dietro le quinte, pur essendo un uomo carismatico con importanti esperienze nel mondo del calcio e che per i lettori della Gazzetta di Parma è tutt’oggi un illustre sconosciuto…
L’avveniristico progetto di auto-finanziamento del club dovrebbe essere costantemente spiegato ai tifosi, per farlo bene capire, poiché questi sono abituati alla classica idea del presidente mecenate che sputtana soldi nella squadra di pallone (basti leggere alcuni commenti postati nelle ultime ore nel forum di stadiotardini.it). Sono in pochi a capire l’importanza della continuità aziendale nel tempo che può essere garantita da un virtuoso auto-sostentamento (come ogni impresa, anche quella calcistica deve puntare a non avere perdite con un sostanziale, ma reale, equilibrio tra entrate e uscite) e lasciamo perdere il fatto che lo prevedrebbe il FFP di Platini.
Nella testa del tifoso medio, purtroppo, si è inculcato il concetto, indubbiamente sbagliato, che Energy TI Group miri, sfruttando il Parma, a far cambiar gestore ai tifosi, allettandoli con lo sconto di 101 euro in bolletta. D’accordo che di questi tempi una promozione del genere non può che far piacere, però è assai limitativo nell’ottica del progetto di “azionariato popolare atipico”. Non penso che siano in tanti ad aver percepito che, al di là del vantaggio economico, semplicemente pagando la bolletta del gas un tifoso può mantenere la squadra del cuore, dal momento che Energy Ti Group intenderà reinvestire nella medesima proprio gran parte dei proventi.
Ma al di là delle singole piccole utenze (che però dovrebbero essere davvero tante…) derivanti dagli abbonati crociati, per funzionare davvero bisogna che le aziende aderenti alla Confindustria Locale, specie le più significative, cambino gestore optando per Energy TI Group. E la cosa, quando avvenuta, andrà fatta sapere. Se il tifoso medio, ad esempio, sa che la fornitura di gas o energia elettrica alla Barilla, o alla stessa Gazzetta di Parma, è garantita da energy TI Group, potrebbe fidarsi di più del nuovo gestore, ed imitare questi esempi. Ma fin quando questi scenari rimangono ipotetici e non concreti, anche per via della naturale propensione al sospetto, è difficile che le masse cambino e quindi che possa partire il virtuoso processo di auto-sostentamento della società di calcio illustrato da Tedeschi.
Dopo il “fumo” della prima conferenza stampa, e soprattutto dopo il clamore per il presunto abbandono della società da parte di Tommaso Ghirardi, bisognerebbe che venisse fatta chiarezza sulle prospettive future del club. Il piano industriale di Energy TI Group, che evidentemente aveva identificato questo territorio per il proprio business, non può essere mutato in appena un paio di mesi, al di là della disgrazia della mancata Licenza Uefa. Sindaco, assessore allo sport, presidente dell’Upi, Ghirardi e Tedeschi organizzino il prima possibile un nuovo incontro pubblico in cui spiegare a tutti queste cose, rivelando cosa hanno in mente, e cosa è stato fatto di concreto fino ad ora.
Cordialmente
Gmajo