CALCIO & CALCIO PIU’ ESTATE / TEDESCHI SBANCA AL TOTO-PRESIDENTE DEL PARMA PROMOSSO DA ANGELLA, MA MAJO CHIOSA: “GHIRARDI SI E’ DIMESSO SOLO A PAROLE…”
(Evaristo Cipriani) – GAETANO FOR PRESIDENT? – Avrebbe potuto dire no, escludere categoricamente l’ipotesi, invece Gaetano Tedeschi, numero 1 di Energy TI Group, ieri sera, alla domanda di Michele Angella nella parte iniziale di Calcio & Calcio Più Estate (“Sarebbe disponibile, se confermate le dimissioni di Ghirardi, a ricoprire il ruolo di presidente del Parma, visto che è già stato alla guida di una società di calcio?”), non si è
tirato indietro e non ha bocciato lo scenario: “Noi abbiamo fatto una strategia comune con l’azionista di maggioranza che prevede che la parte sportiva è di sua competenza. Sarà lui a decidere la struttura gestionale in termini sportivi. Non sta a me proporre una cosa del genere, ritengo anzi che la soluzione più corretta sia interpretare questo momento come un periodo di riflessione, e come tale va rispettato Ghirardi, perché davvero lo merita, credetemi. L’ho trovata davvero una persona sincera che ha fatto il bene del Parma, è giusto rispettare le sue decisioni”.
Sollecitato, poi, da Gabriele Majo in merito alla possibilità di acquisire altre quote del Parma, anche in questo caso Tedeschi non ha risposto con un no secco, lasciando aperte le porte all’ipotesi di un ulteriore impegno da parte della compagnia energetica nel progetto Parma Calcio, non solo dal punto di vista del marketing. Insomma, comunque la pensiate, la telefonate di ieri sera del presidente di Energy TI, è stata molto significativa e la sensazione è che Tedeschi, se si dovesse presentare l’occasione, sarebbe pronto ad occupare la poltrona lasciata eventualmente vuota da Tommaso Ghirardi, dando vita anche ad una possibile scalata societaria. Certo, è strano, che l’ingegner Tedeschi per il Parma FC quasi non esista, così come sembra non esistere per la sempre vicinissima alla società crociata Gazzetta di Parma.
ELEZIONI PRESIDENZIALI – Il nome di Gaetano Tedeschi non è però il solo in lizza per la carica di prossimo presidente del Parma F.C. qualora Ghirardi confermi la propria intenzione di lasciare il calcio dal cui mondo si è detto più volte schifato dopo la vicenda della Licenza Uefa. Angella ha premesso: “Io, la scorsa settimana, avevo auspicato che Ghirardi restasse al
comando del Parma e non gettasse al vento l’occasione di partecipare alla ricostruzione del calcio italiano dopo le dimissioni di Abete: tuttavia, se non ha alcuna voglia di tornare come ha più volte ribadito, bisogna fare presto e dare al Parma un nuovo assetto sgombrando il campo da qualsiasi incertezza”. Anche se ci sono 120 giorni di tempo per dare vita al nuovo cda, secondo il giornalista dell’emittente di via Barilli, bisogna muoversi subito e così in grafica, oltre al nome di Ghirardi,
qualora ritornasse sui suoi passi, ha indicato le seguenti soluzioni: Leonardi (che diverrebbe anche ufficialmente autentico Plenipotenziario), Schinelli (il tecnico, l’uomo dei conti della famiglia Ghirardi-Pasotti), Tedeschi, Melli, Minotti (queste ultime due rappresenterebbero candidature simboliche, di bandiera e dalla grande valenza sentimentale). Secondo il nostro direttore Gabriele Majo, tuttavia, occorre fare attenzione ad un aspetto decisivo, che aveva già rimarcato ieri in un editoriale su StadioTardini.it: “Ghirardi si è dimesso solo a parole, quello del 30 maggio è stato uno sfogo verbale
a cui non è seguito alcun atto ufficiale, non sono così sicuro che le dimissioni di Ghirardi arriveranno”. Lo stesso Majo, anziché Melli e Minotti (quest’ultimo rischierebbe di “essere incompatibile con Leonardi, visto ha già fatto il direttore sportivo”) ha proposto come presidente simbolico il nome di Hernan Crespo. Boni ha votato senza alcun dubbio Tedeschi: “E’ la figura più adatta e sono d’accordo che ci si debba muovere subito per dare un messaggio forte ad una piazza disorientata dalla situazione societaria e dalle tante voci che girano”.
LA FACCIA DI DONADONI – Passando ad analizzare le strategie di mercato a pochi giorni dal raduno di Collecchio, fissato per giovedì prossimo, 10 luglio, provocatorio un sms letto in diretta dal conduttore. Un telespettatore ha puntato infatti il dito contro mister Donadoni scrivendo: “Con quale faccia si presenterà a Collecchio dopo aver mendicato da Lotito?”. Al di là del termine colorito usato dal tifoso, è lecito chiedersi con quale spirito il tecnico bergamasco si approccerà alla nuova stagione in gialloblu dopo essere stato sedotto e abbandonato dal
Milan e soprattutto dopo essere stato vicinissimo alla Lazio, con la quale c’era stato un incontro, mai smentito. Majo ha colto l’occasione per ribadire che a suo avviso bisognava voltare pagina e affidare il nuovo progetto tecnico ad un altro allenatore. A proposito di Donadoni, l’esperto di mercato Daniele Longo di calcionews24.com e parmalive.com, ha rivelato che Donadoni già lo scorso anno avesse bocciato il nome di un centrocampista molto valido come Emmanuel Cascione che il Parma pochi giorni fa ha lasciato riscattare al Cesena: “Nel centrocampo della prossima stagione sarebbe potuto tornare molto utile” ha commentato Longo.
IL MERCATO E CERRI – Per quanto riguarda proprio il centrocampo, in grafica sono state proposte alcune soluzioni sia per la sostituzione di Marco Parolo (da Alvaro Gonzalez della Lazio a Sciaudone del Bari, da Obi e Khrin dell‘Inter a Crimi del Latina) sia per il ruolo di centrale difensivo (da Andreolli dell’Inter a Ceppitelli del Bari, da Britos del Napoli a Spolli del Catania, per aggiungere Manfredini del Sassuolo, vicinissimo alla maglia gialloblu due anni fa). Sul fronte
attacco si è parlato di Alberto Cerri che Radiomercato vedrebbe vicino al prestito in B al Crotone o all’atro satellite ducale Latina. Angella però ha auspicato che il golden boy crociato resti a Parma: “Il ragazzo deve rimanere e giocarsi il posto con Belfodil, se il Parma pensa di avere in mano un fenomeno non lo deve dare in prestito, si prenda esempio dall’Udinese che ha avuto il coraggio di lanciare Scuffet, loro mica lo hanno girato in prestito, che ne so, al Cittadella per fagli fare le ossa!” Una tesi che ha trovato il consenso anche degli ospiti in studio: “Certi prestiti, poi, finiscono per essere controproducenti…”, ha chiosato Majo.
LA BONI BOMBA DELLA SETTIMANA – Su Cerri il Saltimbanco Enrico Boni ha ribadito l’interesse dei vice-campioni di Francia del Monaco, sganciando nell’occasione un’altra delle sue Boni-Bombe (o forse sarebbe meglio dire Boni-Bufale…): “Ho letto che il Monaco sarebbe interessato a Mirante, posso dire che non è vero niente, il nome che piace ai monegaschi è invece quello di Antonio Cassano e per lui questa sarebbe una soluzione molto gradita, vicina alla sua Genova e di grande prestigio!”. “Due mesi fa vi avevo riferito di contatti tra Parma e Monaco, adesso una prima prova è data dall’amichevole tra le due squadre fissata per il 2 luglio al Tardini!”.
CAFE’ DE COLOMBIA – La puntata di Calcio & Calcio Più Estate (clicca qui per vedere la web registrazione, a cura di Alex Bocelli) si era aperta con Boni che ha mostrato alle telecamere una tazzina di caffè. Un modo per fare riferimento alla Colombia che sta facendo faville al Mondiale brasiliano: “Quando guardo il Mondiale mi viene il mal di stomaco se penso alla Colombia, una
squadra straordinaria con grandissimi talenti. Peccato che il Parma, tra tutto questo ben di Dio, sia andato a prendere due anni fa l’unica pippa in circolazione, ossia Dorlan Pabon! Incredibile!”. Angella ha tentato di ricordare al popolare opinionista che proprio lui era stato un sostenitore dell’attaccante Cafetero e che allora il ragazzo si era presentato con ottime credenziali, ma il Saltimbanco non ci ha voluto sentire continuando a lamentarsi con Pabon e soprattutto con chi lo aveva portato in Italia. Evaristo Cipriani
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Su Donadoni non mi scandalizza che – con il consenso della società – abbia parlato con Lotito (la differenza con molti altri è solo che è stato beccato), ma credo occorra rinnovare il contratto: un allenatore che parte con un pluriennale e va verso la scadenza diventa debole, sono tanti gli esempi.
Sui giocatori ipotizzati sarà pure l’amara realtà ma sui centrocampisti mi è venuto male.
Intanto pare che i tedeschi abbiano precisato che per Acquah si tratta di un ulteriore prestito, nessun riscatto
siamo contrari ai prestiti
si sara’ dimesso a parole (ed e’ anche vero) pero’ certe parole pesano piu’ di un macigno,poi un plenipotenziario a chi le presenta le dimissioni a se stesso ?
“certi prestiti a volte sono controproducenti”…mai tale affermazione fu più azzeccata,quoto al 100% Gabriele Majo. Sull’odierna Gazzetta dello Sport è lo stesso Stramaccioni- che di esperienza come allenatore nelle giovanili ne ha abbastanza, vedi Roma e Inter- a riportare a galla l’argomento. A suo avviso uno dei mali italiani è proprio questo, i giovani più bravi ed emergenti nei campionati primavera vengono poi dirottati in serie B o Lega PRO, con prestiti che il più delle volte contribuiscono alla regressione dei ragazzi. Negli altri paesi, vedi Olanda, il giovane talento che emerge nella pimavera l’anno successivo viene lanciato nella squadra cosiddetta A. In Italia purtroppo si predilige il prestito in serie cadetta,che alle volte funziona pure bene- vedasi ad esempio Florenzi- ma molto spesso contribuisce ad accompagnare nell’oblio i nostri numerosi talenti. Vedremo se e come si saprà invertire il trend, nel frattempo sarebbe auspicabile che fosse il Parma ad agire-peraltro in coerenza con i j’accuse del suo presidente dimissionario- nella direzione di una maggiore valorizzazione del proprio patrimonio di talenti. La cessione in prestito di Cerri rappresenterebbe un pessimo- a mio modesto avviso-esempio di quella mancanza di coerenza e di coraggio che il nostro calcio si trova a pagare a caro prezzo. Il calcio non lo si cambia con le chiacchiere e con le sparate a zero, il vero cambiamento va impostato a cominciare dalle piccole cose. E il lancio di Cerri, sempre che lo si ritenga realmente un talento, è un primo passo con cui contribuire a riformare quel pianeta calcio-che a anche a detta del roseo Schianchi- ha disperato bisogno di nuova linfa, pena la definitiva discesa nell’oblio del calcio mondiale.
Credo anch’io che si debba partire da Mauri (per Marchionni) e Cerri (per Amauri), poi se nel corso della stagione le indicazioni cambiano,di “mestieranti” in giro se ne trovano a iosa, perchè sotto utilizzati nelle grandi squadre , svincolati, o in scadenza di contratto, Un anno aggregati alla prima squadra il campionato scorso sarebbe vanificato dal prestito a società di altra categoria con un differente impatto territoriale, obiettivi sportivi differenti,gerarchie di spogliatoio consolidate. Immagino che Leonardi conosca meglio di chiunque questi aspetti e quindi spero si muova in questa direzione. Lodi e Manfredini con magari un paio di terzini fluidificanti ed un attaccante di grande affidabilità e rendimento potrebbero essere una buona base di partenza, sapendo che abitualmente il Parma è un cantiere aperto per tutta la stagione e la prossima ancor di più.