IL MONDIALE DI RADIO RAI / FRANCESCO REPICE E IL DRAMMA SPORTIVO DEL BRASILE DEMOLITO DALLA GERMANIA – L’audio-sintesi della storica semifinale

"Non è un Maracanazo, è qualcosa di più. E’ un dramma sportivo di proporzioni incredibili. E’ qualcosa che non ci aspettavamo mai di poter raccontare. E’ un qualcosa che va al di la della storia del pallone, è un qualcosa che rimarrà scolpito negli annali di questo meraviglioso sport" .

image(Fabio Stellato) – Cosi parlò Francesco Repice, subito dopo il gol di Khedira, durante la radiocronaca di quella che doveva essere una semplice, "meravigliosa partita" (cit.) che vedeva opposte Brasile e Germania; dalla postazione Radio Rai dello stadio Mineirão di Belo Horizonte, Repice si è trovato improvvisamente catapultato da un racconto sportivo al racconto di un dramma (sportivo ma pur sempre un dramma) che ha colpito un’intera nazione e che ha gettato nello sconforto più totale un popolo che aveva, ed ha, nel gioco del pallone un’autentica venerazione.

Per 24 minuti è stata una cronaca alla Repice, con un racconto che è iniziato con l’entusiasmo e l’enfasi che d’uopo nei grandi eventi, con il ritmo della cronaca che andava di pari passo con il ritmo del gioco e con la voce che vedeva alzare qualche decibel in occasione delle prime due marcature; dal 24° minuto, da quando Toni Kroos ha segnato il terzo gol, il racconto assume un tono diverso, un tono che nel giro di pochi minuti diventa quasi di compassione per quel popolo che in poco meno di mezz’ora si è visto catapultato da una festa ad un funerale. Il 5-0 che è maturato dopo meno di mezz’ora ha letteralmente lasciato tutti senza parole, non c’era previsione azzardata che lasciasse solo immaginare il verificarsi una situazione del genere. Repice, come del resto tutti, non solo non riusciva a trovare una spiegazione logica a quanto stava accadendo in campo, ma per un buon quarto d’ora, fino alla fine del tempo, sembrava stentasse a trovare le parole per raccontare tutto ciò, riuscendo solo a ripetere fino all’esasperazione "vi stiamo raccontando una semifinale mondiale, vi stiamo raccontando Brasile Germania, la Germania vince 5-0, e siamo ancora nel primo tempo".

E che il Brasile fosse appena sprofondato in un’inimmaginabile dramma sportivo, lo si è capito ancor di più quando in trasmissione, in collegamento dalle strade di Rio, è entrata anche Maria Gianniti, che ci ha raccontato di un popolo in lacrime, di persone deluse, disperate, arrabbiate. Il Brasile tutto è in ginocchio.

image"Mammamia. Adesso però racconterò di un Brasile che nn merita di essere umiliato in questa maniera. Una Nazionale ed un popolo che pretendono ed avranno il massimo rispetto da parte mia". Cosi ha scritto Repice sulla sua pagina facebook nell’intervallo della partita, e cosi ha fatto nel corso della ripresa, commentando da par suo ciò che rimaneva da commentare, cercando in qualche modo anche di spingere i brasiliani verso quel gol della bandiera che è arrivato solo dopo che Ozil "per fortuna" ha fallito il gol dell’8-0; ed il grande rispetto di cui scriveva, Repice lo dimostrava tutto quando ha sottolineato gli applausi che ad un certo punto sono partiti dai tifosi brasiliani all’indirizzo dei giocatori tedeschi "Questo è il pallone che deve essere, pubblicizzato, diffuso, divulgato in tutto il mondo. Esistono tifosi piu’ appassionati di quelli brasiliani? probabilmente NO sull’intero pianeta, eppure questi tifosi adesso, travolti dalla disperazione per questa sconfitta che ha il sapore di una mattanza, vanno a concedere la standing-ovation agli avversari.Che tutti prendano esempio…che tutti quanti sono all’ascolto adesso prendano esempio…"

Per chi non l’avesse ascoltata, vi proponiamo la sintesi della radiocronaca, preparata come sempre da Marco D’Alessandro per tuttoilcalcioblog.it

 

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Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

One thought on “IL MONDIALE DI RADIO RAI / FRANCESCO REPICE E IL DRAMMA SPORTIVO DEL BRASILE DEMOLITO DALLA GERMANIA – L’audio-sintesi della storica semifinale

  • 12 Luglio 2014 in 10:40
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    Non me ne voglia il signor Repice, ma che palle! Che palle! E ancora che palle! Non esistono, su questo pianeta, tifosi più appassoniati di quelli brasiliani? Vada a farsi un giretto a Pisa, Cava de’ Tirreni o Taranto (per dirne solo tre qua in Italia), il signor Repice…magari si renderà conto che non sono i brasiliani, oppure altre tifoserie banalmente definite come cariche di passione, a detenere il monopolio della passione, appunto…dal mio punto di vista non ce l’ha nessuna piazza o curva del mondo, questo monopolio.

    Questione rispetto dell’avversario: a me pare un luogo comune bello e buono, anzi brutto e insensato, piangere sulle macerie di una squadra che è stata umiliata non per uno scherzo del destino o la somma di diversi torti arbitrali, ma perché sprovvista dei mezzi tecnici necessari per tenere testa al suo avversario. Mi chiedo: e se fosse stato il Brasile a sommergere di reti la Germania, avremmo assistito a tanta pietà e altrettanta compassione da parte di chi ha effettuato la radiocronaca dell’incontro? Ne dubito, e specie perché agl’italiani, a torto o ragione non sta a me stabilirlo, la Germania sta parecchio, per non dire tanto, sulle scatole. Detto questo, il Brasile non è stata la prima e non sarà l’ultima squadra a prendere un’imbarcata al mondiale: nel 2002 l’Arabia Saudita ne beccò 8 proprio dalla Germania, e nessuno si stracciò le vesti per quel risultato.

    Per chiudere: oggi la Gazzetta dello Sport titola che in Serie A ci sono troppi stranieri (e troppo scarsi). Bella scoperta! Ci son tifosi o commentatori meno influenti di quelli della rosea che lo vanno dicendo da anni. Senza esser mai stati minimamente ascoltati o presi in considerazione. Comunque, la “segnalazione” della Rosea mi pare tanto una contraddizione in termini: prima si danno in pasto all’opinione pubblica una miriade di bombe e bombette di mercato, con lo scopo di mietere qualche click in più o vendere qualche copia in più; poi, la Nazionale ritorna dal Brasile con le cosiddette pive nel sacco, e ci si lamenta dei troppi stranieri (e troppo scarsi) che arrivano nel nostro campionato. È proprio vero: i coccodrilli piangono solo dopo aver mangiato.

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