L’ “ANDIAMOCELA A RIPRENDERE” DI LEONARDI, L’INEVITABILE CESSIONE DI UN TOP PLAYER CROCIATO TEORIZZATA DA PIOVANI E LA PIZZA D’ADDIO ALLA FIORENTINA DI CASSANI

(gmajo) – Prendendo per buono lo slogan leonardiano “andiamocela a riprendere” che tanto piace ai tifosi al punto che il CCPC lo ha stampato sulle t shirt annualmente realizzate in concomitanza con la Festa Gialloblù (ieri, sabato, a Sala Baganza, c’è stata la seconda ed ultima serata), il Parma non solo non dovrebbe indebolirsi, ma addirittura potenziarsi rispetto a quello che pochi mesi fa aveva compiuto un’impresa che gli stessi protagonisti avevano giustamente definito un “miracolo sportivo”. Di quella rosa, tuttavia, – peraltro già allora piuttosto stagionata, e ora con una primavera in più sul groppone – al momento mancano quattro protagonisti non da poco: Parolo, ceduto alla Lazio, oltre a Molinaro, che è imageandato a riprendersela proprio al Torino (sempre ammesso che non accada un improbabile ribaltone al Consiglio di Stato o al Tas), Gargano, tornato al Napoli per fine prestito e Cassani, per stesso motivo, alla Fiorentina. Quest’ultimo, però, come rivelato dall’edizione fiorentina del Corsera, ieri ha offerto una pizza d’addio ai calciatori viola, passaggio che sembra preludere proprio il suo ritorno al Parma. In compenso si sono aggiunti alcuni interessanti giovani di prospettiva, o comunque se non proprio giovanissimi almeno esordienti in serie A, dei quali si DSC04183dice già un gran bene, ma che, appunto essendo al debutto, non vantano le stesse referenze di chi da tempo vanta esperienza in serie A. Per questo, al momento attuale, non credo che razionalmente si possa dire che l’attuale organico sia più forte rispetto a quello arrivato sesto il 18 maggio, al termine di un campionato indubbiamente particolare finito con alle spalle dei crociati alcuni club che per struttura naturalmente dovrebbero stargli davanti (Milan e Lazio). Insomma: l’“andiamocela a riprendere” mi pare, sinceramente, imageuna splendida utopia, ancor di più pensando che per prendersela la prima volta, la società di Tommaso Ghirardi aveva compiuto il classico passo più lungo della gamba (appunto l’allestimento di una rosa con calciatori over 30 e dall’ingaggio piuttosto elevato, in controtendenza rispetto al virtuoso percorso di crescita di talenti da poi rivendere al mercato con annessa DSC04100plusvalenza, e per di più senza le consuete, fisiologiche, cessioni eccellenti indispensabili per una società della taglia del Parma, ricetta che, peraltro, non è di mia invenzione, ma più volte spiegata da Leonardi): dunque se già era stato un azzardo tentare di andarsela a prendere la prima volta – e lasciamo perdere come tristemente questo obiettivo sia stato vanificato – immaginarsi il tentativo di andarsela a riprendere, per di più senza la sicurezza e la tranquillità garantita da una proprietà stabile. Fino a prova contraria, infatti, il Parma, al momento, ha un presidente imagedimissionario (anche se i fatti dimostrano che tutto sta continuando esattamente come prima, con le sue visite fisse del mercoledì a Collecchio e la rappresentanza istituzionale in Lega – nell’odiato palazzo dei cospiratori… – dove continua a parlare non appena gli mettono un microfono sotto il naso, mentre quando è dalle nostre parti dà di naso ai microfoni…) e l’intero pacchetto azionario in vendita. Insomma: se, senza una proprietà certa, è già difficile cercare di imbastire una razionale programmazione triennale (come è noto, io, anziché cercare di proporre un surrogato del Parma del Centenario, avrei tentato di ricostruire dalla basi un nuovo progetto tecnico che potesse, magari dopo qualche sofferenza, ritentare tra qualche anno l’impresa con diversi presupposti al culmine di un nuovo ciclo), immaginarsi perseguire l’obiettivo di ripetere, dodici mesi dopo, quella che era stata una impresa straordinaria, e – non dimentichiamoci – comunque riuscita per il rotto della cuffia, grazie anche al rigore di Cerci fallito al 93’ di Fiorentina-Torino, dopo che nelle giornate precedenti non erano andati a buon fine tutti i tentativi di mettere in sicurezza il posto qualificazione al preliminare di E.L., avendo mancato alcuni decisivi match-ball. Dico questo solo per sottolineare come a parole si possa proclamare facilmente – facendo presa sul popolino “andiamocela a riprendere”, ma come nei fatti non sia affatto semplice riuscirci proprio perché prenderla la prima volta non era stato affatto facile, e ci si era riusciti solo al termine di una stagione eccezionale, con un gruppo arrivato alla sua piena maturazione e con innesti ad hoc di qualità (e fuori portata) e solo grazie al contemporaneo inimmaginabile flop di alcuni top-club. L’annata all’insegna dell’ “andiamocela a riprendere”, secondo me non potrà che tradursi in una annata di transizione, con un gruppo che era già arrivato alla fine del suo ciclo vitale e che avrebbe avuto senso mantenere intatto solo se la conquista del diritto di partecipare al preliminare di E.L. non fosse stata solo teorica e virtuale grazie al piazzamento del campo, ma anche reale, cioè senza la famosa scivolata sulla buccia di banana che ci tiene fuori (salvo ribaltoni) dalla competizione. Il surrogato del Parma-Centenario, che già ha perso almeno tre (diamo per buono che Cassani torni) dei suoi protagonisti, imagerischia, poi, di dover fare a meno di qualcun altro dei suoi “top player”: e a dirlo non sono solo io, ma anche, ad esempio il buon Sandrone Piovani. Se il titolo del suo pezzo in edicola stamani, domenica, sulla Gazzetta di Parma, era tutto sommato rassicurante: “Il Parma vuole tenersi Mirante e Paletta”, gli esperti di mercato (ad esempio Parma Live, che fa parte del network TuttoMercatoWeb.com) lo hanno tradotto in un più imagepreoccupante “Inevitabile la partenza di uno fra Biabiany, Mirante e Paletta”. Riccardo Zucchi, autore della rassegna stampa, non è che si sia inventato qualcosa, solo che – indubbiamente per esigenze di spazio – nel titolo del suo post manca un avverbio (“probabilmente”), utilizzato da Piovanone nel suo pezzo che in parte attenua la perentorietà dell’assunto di quel titolo. Titolo che avrebbe, a cascata, un po’ condizionato i nostri cugggini di Parma Fanzine, i quali hanno lanciato un sondaggio chiedendosi chi parte e chi resta dei tre sopracitati. Tra le voci c’è anche un incoraggiantenessuno dei tre”, manca, invece, un “tutti e tre”, ipotesi evidentemente ritenuta irreale, ma per la quale farebbero volentieri il tifo quei creditori istituzionali che pazientemente starebbero attendendo la conclusione del mercato prima di bussar cassa alla fine della sessione estiva del mercato, sperando di trovarle piene di denari (più che di coppe, bastoni o spade…). L’ “andiamocela a riprendere”, secondo me, cozza con quel virtuoso e sano processo di ristrutturazione aziendale più o meno forzata, in ossequio al financial fair play, che imageil Parma dovrebbe percorrere per far sì che le entrate pareggino le uscite, senza bisogno di ricorrere alle iniezioni degli azionisti, strada indicata dal presidente uscente Ghirardi (sempre ammesso esca davvero: una settimana fa riflettevo sul “peso del fattore Ghiro”: sette giorni sono passati senza che Tom abbia revocato le sue dimissioni, peraltro mai formalizzate in atti ufficiali, a quanto è dato a sapersi), ma anche da Gaetano Tedeschi, numero uno di Energy T.I. Group, che detiene il 10% dimageel club, il quale a Calcio & Calcio, alcune settimane fa, aveva dichiarato che il presupposto per un eventuale aumento della partecipazione azionaria della multinazionale dell’energia che presiede, nel sodalizio crociato, non può prescindere dall’equilibrio costi/ricavi, senza, diciamo così, il doping amministrativo delle trasfusioni di risorse da parte dei soci. Gabriele Majo

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Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

56 pensieri riguardo “L’ “ANDIAMOCELA A RIPRENDERE” DI LEONARDI, L’INEVITABILE CESSIONE DI UN TOP PLAYER CROCIATO TEORIZZATA DA PIOVANI E LA PIZZA D’ADDIO ALLA FIORENTINA DI CASSANI

  • 20 Luglio 2014 in 13:37
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    Bentornato cassani!!

    • 20 Luglio 2014 in 13:42
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      Sei un po’ in anticipo, Tony: non mi pare sia stata ancora sancita l’ufficialità…

  • 20 Luglio 2014 in 14:03
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    Ti contesto il fatto che tu ritenga Gargano una perdita dopo che tutto l’anno scorso hai teorizzato che Acquah non lo faceva certo rimpiangere. E cisi penso anch’io.
    L’andarla a riprendere e’ evidentemente un motto per scuotere l’ambiente. E’ verissimo che un sesto posto e’ impensabile di fronte agli squadroni metropolitani.
    Al momento pero’ non mi pare il Parma si sia particolarmentte indebolito. L’arrivo probabilissimo di Cassani e’ una pietruzza non da poco nello acacchiere difensivo

    • 20 Luglio 2014 in 14:17
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      Sul discorso di Gargano hai ragione a ricordarmi che per tutta la passata stagione l’ho ritenuto uno spreco e che Acquah non era da meno: però, appunto, rispetto ad allora, hai perso due centrocampisti comunque di un certo peso, incluso Gargano, che, beninteso, non rimpiango (anzi…), però nell’economia dell’ “andiamocela a riprendere” è un dato di fatto che manchi.

      Il motto, secondo me, (pur avendo contribuito non poco a reclamizzarlo a mia volta) è fuorviante, perché il Parma non ha, secondo me, le potenzialità per ripetersi, stante il disimpegno della proprietà, e il difficile ripetersi delle stesse situazioni un anno dopo. E comunque non condivido il progetto tecnico: pur essendo un conservatore, sarei stato per una totale rivoluzione, appunto con la partenza di un nuovo ciclo, che avrei affidato a un altro allenatore.
      Cordialmente

      Gmajo

  • 20 Luglio 2014 in 14:51
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    Cosa doveva dire Leonardi secondo lei? Se avesse usato lo slogan “quest’anno puntiamo a un campionato mediocre” sarebbe stato meglio secondo lei?

    • 20 Luglio 2014 in 14:56
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      Avrebbe dovuto dire: adesso che il Torino è in Europa League facciamo tutti il tifo per lui…

      • 20 Luglio 2014 in 15:18
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        Caro Andrea,

        se il Torino adesso si trova in Europa League è perché il Parma non ha mai conseguito la Licenza Uefa. E se non l’ha mai conseguita (con ben tre verdetti della giustizia sportiva, non ribaltati dal primo grado della giustizia amministrativa ordinaria) non è certo per colpa della società granata, né tanto meno per oscure trame di palazzo, ma per una banale scivolata su di una buccia di banana della nostra società, unica, tra le tredici partecipanti, a vedersi rimbalzata la propria pratica, appunto poiché alle date inderogabili non aveva tutti i requisiti richiesti.

        E’ evidente che né io, né altri autori di stadiotardini.it – i quali peraltro scrivono di testa propria e non certo dietro mia dettatuta – invitiamo i lettori a fare il tifo per il Torino, non siamo così scemi. Però, siccome nel nostro modo di intendere il calcio, il tifo dovrebbe essere a favore e non contro, invitiamo i nostri lettori a dare il massimo per tifare Parma, senza sprecare inutili energie per tifare contro altri. Ancor di più contro una squadra che non ci ha rubato niente.

        Lei, comunque, è liberissimo di tifare contro chi ne ha voglia: io ed altri autori siamo liberissimi di esprimere il nostro punto di vista, per cui in un calcio migliore il tifo contro non dovrebbe esserci. E rimane una sacrosanta verità quanto ribadito a più riprese da Alessandro Dondi: cioè che se le squadre italiane si fossero comportate meglio, in passato, nelle competizioni europee, ora di posti a disposizione ce ne sarebbero di più e sarebbe relativamente più facile andarsela a “riprendere”. Ma dal momento che le italiane hanno fatto male i posti si sono risicati. E se dovessero continuare ad andar male il ranking si abbasserebbe ulteriormente con ulteriori riduzioni di posti. Se a lei questo non frega continui pure a tifare contro Toro, Juve e compagnia bella: poi quando il Parma arriverà quinto, ma non avrà un posto in Europa, si domandi il perché. Così come le consiglio di analizzarsi bene le modalità all’origine della mancata assegnazione della Licenza Uefa del Parma: io ai fantasmi, ai teoremi e ai complotti non credo proprio…
        Saluti
        Gmajo

        • 20 Luglio 2014 in 15:39
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          Majo, se si va a leggere commenti miei precedenti noterà che io ero d’accordo sul fatto che il Parma se non aveva la licenza uefa era soltanto per colpa propria, non ho mai sposato nemmeno io la tesi del complotto.
          Se si va a rivedere la dichiarazione di Alessandro di ieri lui afferma invece che sarebbe bene tifare Torino in Europa League e sarebbe da provinciali non farlo, cosa sulla quale non sono assolutamente d’accordo.
          Posto che lo so perfettamente che il Torino non ha nessuna colpa in questa vicenda, anche se poteva risparmiarsi di partecipare come parte interessata e aspettare gli eventi, e che l’andamento negativo delle squadre in Europa determina il ranking uefa, cavolo proprio ora e a favore del Torino dobbiamo tifare?
          Riavremo un posto in più proprio grazie al Torino?
          Anche se il Torino non ha colpa, come molti suoi tifosi vengono a commentare su questo sito io sono andato a visitare toro.it e le assicuro che i commenti verso la squadra del Parma, dirigenti e tifosi sono molto pesanti e non se ne capisce il motivo.
          Io avrei piacere se il Torino uscisse per i suoi tifosi e non me ne vergogno per questo. Tutto lì…lo so anche io che il Parma se è in questa situazione è per colpa propria

          • 20 Luglio 2014 in 16:02
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            Bene, vedo che dei punti di contatto ne abbiamo parecchi anche io e lei, e non solo io e Dondi, come lei scriveva ieri, quando ha punzecchiato Alessandro per via del saluto finale molto simile al mio…

            Va specificato che ieri Alessandro Dondi non ha scritto un articolo ponderato, ma ha risposto ad alcuni commenti: per esperienza personale posso testimoniare io stesso, pur avendo qualche anno in più di lui, ahimè, sia come età, sia come esperienza specifica, che quando si compone nello spazio commenti spesso si va al di là delle proprie benevoli intenzioni, e ancor più spesso si viene male interpretati, per cui da un concetto ne viene fuori tutt’altro, tipo come se lui avesse invitato a tifare il Toro. Semplicemente intendeva spiegare che tifare contro non serve a niente e comunque, aggiungo io, si può anche essere osservatori neutrali, senza per forza dover tifare pro o contro qualcuno.

            Colgo l’occasione per specificare che il buon Dondi, come chiunque scriva per stadiotardini.it – intendo dire anche come autore – non è che debba per forza pensarla come il sottoscritto (e viceversa): lui ha appena iniziato a comporre su queste colonne e indubbiamente arriverà la volta, come ad esempio spesso è stato col Columnist Luca Russo, in cui la pensiamo in modo diametralmente opposto. E credo che si anche il bello della cosa: attraverso questo canale, infatti, vorrei mettere a disposizione un caleidoscopio di opinioni, che dunque non debbono essere per forza sempre coincidenti o contrarie alle mie.

            Personalmente, e se Dondi o altri mi seguono la cosa mi fa piacere, mi sono più volte espresso contro il tifo contro, perché io sono favorevole ai tifo pro. Se Dondi razionalmente ha indicato come sia controproducente – anche per le ambizioni del Parma – che le italiane vadano male, non è che ha spronato a fare il tifo per loro, semplicemente ha cercato di far capire quanto sia stupido tifare contro di loro.

            Due parole, infine, sui tifosi del Toro che scrivono nello spazio commenti di toro.it: anch’io ho trovato molti dei loro scritti raccapriccianti ed offensivi, ma non li trovo molto diversi dai nostri su altre piazze virtuali o profili facebook. Nel mio piccolo ho cercato, almeno qui, di dare un po’ di educazione accettando solo – da una parte e dall’altra – messaggi che non fossero meramente provocatori o di sfottò, trovando, anzi, molti contenuti, anche in arrivo dalla sponda granata, utili per quella tipologia di dialogo e dibattito aperto che mi prefiggo. Non credo, insomma, che si debba fare di tutta l’erba un fascio, odiando il Torino per come si sono espressi su Toro.it alcuni tifosi: così come loro non debbono odiare i tifosi crociati per quello che viene fuori sulle pagine facebook prodotte alle nostre latitudini.

            Sono d’accordo anch’io che al Torino sarebbe bastato starsene alla finestra senza farsi parte attiva nei procedimenti, in ossequio a uno spirito di reale fair play e per sportività, ma, pur non condividendo il modo di agire di Cairo & C., comprendo bene come fosse indispensabile per lui farlo, anche visti gli alti interessi anche economici in ballo e come vanno le cose nel mondo del calcio. Tuttavia sono arciconvinto che, a parti invertite, i nostri avrebbero agito nello stesso identico modo.

            Purtroppo, come ho già avuto modo di rimarcare, ad accrescere questa pericolosissima antipatia tra Parma e Torino ha contribuito in modo determinante anche Leonardi con alcune affermazioni ed accuse anche pesanti che avrebbe fatto bene ad evitare. Tanto più che se il Parma ha ragione non è che lo dimostra facendo la voce grossa o l’arrogante, ma dimostrandolo nelle sedi opportune con motivazioni convincenti, che mi pare fino a questo punto siano mancate. E intanto la tensione tra tifosi del Parma e del Torino si è alzata: e per questo, per quel che possiamo, io e Dondi ci sforziamo di far capire quanto sia inutile tifare contro il Torino.

            Cordialmente

            Gmajo

    • 20 Luglio 2014 in 15:01
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      Io non mi trovo d’accordo né con il programma, né con lo slogan che lo reclamizza. Anziché cercare di proporre un surrogato del Parma del Centenario, sarei ripartito, del resto così come era stato preannunziato in tempi non sospetti dallo stesso Plenipotenziario e da Ghirardi, con un nuovo programma più virtuoso e alla reale portata del club, senza ulteriori ambizioni di grandeur. Un ciclo che, magari dopo tre anni di sofferenze, potesse raggiungere lo stesso punto di partenza di un anno fa (sperando nelle medesime concomitanze positive, ergo il flop di alcune grandi)
      Poi capisco che queste cose, al tifoso, non piacciono, giacché vorrebbe sempre che la sua squadra fosse la più forte del mondo: io, però, facendo il giornalista e cercando di valutare i fatti con un professionale distaccato equilibrio, non posso che ricordare come il Parma, fino a prova contraria, si trova senza una proprietà “attiva”, avendo Ghirardi annunciato il disinvestimento della sua famiglia che ha messo in vendita la società e con un gruppo di calciatori – che comunque già aveva dato il massimo, andando ben oltre le proprie potenzialità un anno fa – più anziano e che ha perso pezzi fondamentali.
      Molto semplicemente, quindi, sarei ripartito con un nuovo ciclo, spiegando ai tifosi – che comunque sono sempre comprensivi in modo commovente – che dopo averli fatti godere (sul campo) l’anno scorso, ora si cerca di rientrare nei ranghi, per cercare di lavorare in modo positivo e concreto – nel segno della continuità aziendale – per cercare di raggiungere gli stessi obiettivi tra tre anni. Questa espressione “andiamocela a riprendere” mi pare demagogica e l’idea che si sta alla base una splendida utopia.
      Cordialmente
      Gmajo

    • 20 Luglio 2014 in 16:12
      Permalink

      Bastava il solito…. “il nostro scudetto sarà la salvezza”. Poi bo… bisogna capire se le dimissioni del Ghiro sono reali o solo per far parlare… Perchè da li dipende tutto

      • 20 Luglio 2014 in 16:21
        Permalink

        Delle supposte dimissioni del Ghiro non ci sto capendo molto, però non credo fossero solo “per fare parlare”. Questo non significa che io le reputi “reali”, dal momento che pur dimissionario è uno stakanovista (lega, collecchio)…

        Comunque sia, siamo allo stesso punto di una settimana fa, quando è partita la nuova stagione ed avevo parlato di “peso del fattore ghiro”… Speravo venisse fatta un po’ di chiarezza, ma si vede che non può o non vuole…

        Indubbiamente, però, l’utopico “andiamocela a riprendere” del Leo sarebbe meno utopico se il Ghiro tornasse sui suoi passi…

        Cordialmente

        Gmajo

      • 20 Luglio 2014 in 16:26
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        Tra l’altro è abbastanza curioso il fatto che, nella stagione del Centenario, con tanto di ciliegina Cassano e altri calciatori pronti a vincere scritturati, ci abbiano propinato fino al compimento del 40° punto il trito e ritrito: “salviamoci”, che non aveva alcun senso, visti i fatti concreti che parlavano in tutt’altro modo; mentre ora, con la squadra che per forze si deve dare una ridimensionata, si abbia come motto “andiamocela a riprendere”…
        Ribadisco: già è difficile ripetersi sul breve, ma come è possibile se vengono meno componenti fondamentali?
        Cordialmente
        Gmajo

        • 20 Luglio 2014 in 19:54
          Permalink

          il senso è che quando si investe si cerca di tenere a bada le aspettative dei tifosi, parlando di salvezza. Quando invece si contengono i costi si parla di entrare in zona EL, per aumentare l’entusiasmo.
          L’idea di fondo è che si dica sempre il contrario di ciò che si fa.

  • 20 Luglio 2014 in 14:55
    Permalink

    Sicuramente in mezzo manca qualcosa. Ti diro’ io stravedo( e non da oggi) per Jorquera che ha piede raffinato assai.(anche se pica corsa) Chissa’ che non sua la sorpresa spostato in cabina di regia (Valdez docet). Il mercato e’ ancora lungo pero’.
    Per il resto sono in sintonia: la societa’ (indipendentemente dalle dimissioni del Presidente) non ha la forza economica per sopportare campionati ad altissimi livelli per cui l’inserimento di giovani promettenti e’ auspicabile e d’obbligo.
    Personalmente insisterei con Mendez, Ristovski, ceppitelki e Bidaoui non tralasciando nemmeno Rispoli e Ninis. E qui il mister dovrebbe avere qualche genialita o meglio qualche ripensamento(ma ne dubito) conoscendo il suo cocciuto conservatorismo

  • 20 Luglio 2014 in 14:55
    Permalink

    Molinaro e Gargano non hanno fatto la differenza in tutta la stagione.

    • 20 Luglio 2014 in 15:28
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      Troppo comodo sputare sul piatto sul quale si è mangiato, caro Alberto. Siccome adesso non ci sono più, allora lei dice che non hanno fatto la differenza: se fossero rimasti, invece, sarebbero dei top player.
      lei è liberissimo di essere fazioso e partigiano: io, viceversa, ho il dovere di essere razionale ed obiettivo. Pur avendo ritenuto Gargano uno spreco di soldi inutile, non posso, però, non ricordarne lo stesso un apporto positivo per l’opera finale. Ancor di più il ragionamento vale per Molinaro, che io non avrei preso, sempre per motivi di non compiere il passo più lungo della gamba, ma che ha giocato sedici partite segnando due gol, risultando, dunque, determinante eccome.
      Senza dimenticare Parolo (che comunque andava ceduto per la ragion di stato, come per la ragion di stato io darei via anche Mirante, Paletta e Biabiany, oltre a Cassano ed Amauri) autore di otto reti, e Cassani, anche se quest’ultimo parrebbe essere sulla via del ritorno.
      Saluti
      Gmajo

      • 20 Luglio 2014 in 17:42
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        Uno smantellamento totale non avrebbe senso. La categoria da mantenere e’ il bene piu’ prezioso. E’ ovvio che un altro big si potrebbe cedere. Bisogna vedere il mercato e le offerte ma, visto i giovani che abbiamo in squadra, personalmente sacrificherei Mirante

        • 20 Luglio 2014 in 20:47
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          Sul fatto che mantenere la categoria sia il bene più prezioso sono d’accordissimo con te: però credo che sia altrettanto preziosa la continuità aziendale. E’ vero che fin che c’è Leonardi c’è speranza, però fin che non è chiaro il quadro societario io non mi sento molto tranquillo. Ripetersi, poi, a distanza di un anno, sarebbe assai difficile in condizioni normali (e cioè con una proprietà ditemsposta ad investire), mi pare una splendida utopia pensare di poterci provare con alle spalle una compagine societaria in vendita e che credo abbia bisogno di rientrare più che di continuare a spendere o spandere.

          Insomma: l’andiamocela a riprendere, i tenere i Cassano e gli altri big non mi pare siano adatti in questo preciso momento storico. Il tentativo velleitario di riprovarci, con gli stessi eroi un anno più vecchi e qualche pezzo importante andato via mi pare meno razionale che non una rifondazione con un progetto nel medio-lungo termine, in auto-sostentamento, grazie alle risorse ricavabili piazzando l’attuale gioielleria al mercato. Tenere tutti i gioielli capisco che possa far piacere ai tifosi e li esalti (come l’improbabile slogan “andiamocela a riprendere”) ma non so quanto ciò sia razionalmente possibile alle attuali condizioni.

          Forse io esagero dicendo che bisognerebbe cedere Mirante, Cassano, Biabiany, Paletta ed Amauri, ma sono convinto che con i migliori prodotti della “pesca a strascico” e la conferma di alcuni degli altri senatori con meno mercato (Lucarelli, Gobbi), oltre ad Acquah e Cassani (se torna) possano esserci mezzi a sufficienza per cercare di piazzarsi tra il 12° e il 14° posto, cercando di ricostruire un ciclo.

          Cordialmente

          Gmajo

          P.S. – A scanso di equivoci preciso che, con il cuore, li terrei tutti, come avrei tenuto Parolo, ma, ahinoi, dobbiamo renderci conto che non è razionalmente possibile farlo, in condizioni normali, immaginarsi con la società in vendita e il proprietario che non vuole investire (spendere, ripianare o garantire).

          P.S. 2 – Per lo stesso motivo non avrei trattenuto, controvoglia, Donadoni, il quale, giustamente, vuole dei calciatori di un certo tipo per cercare di ottenere risultati di un certo tipo…

          • 21 Luglio 2014 in 09:54
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            Vendere tutti i big vorrebbe dire rischiare troppo ilmantenimento della serie A.
            Per quanto riguarda la societa’ io ho la mia idea: la Famiglia si e’ rotta (e forse al momento non ha nemmeno le forze) di investire sul calcio per cui, cone gia’ ventilato in inverno nel momento di max tensione di liquidita’, c’e’ la determinazione a mantenere la squadra con una sua autogestione economica(salvo interventi di minima). Pratica alquanto complessa nonostante un mostro del mercato quale Leonardi. Penso che se trovassero venderebbero all’istante. Ma trovare oggi in Italia e’ praticamente impossibile( parlo di persone serie non funamboli o mattoidi). La storia dell’EL e’ stata la classica goccia o il classico pretesto per dar vita a un piano gia’ studiato mesi addietro

          • 21 Luglio 2014 in 10:48
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            Salve Alfredo,

            venderli tutti, ma proprio, tutti, convengo possa essere un azzardo, però bisogna anche avere il coraggio di cambiare, specie se si può contare – attraverso la pesca a strascico – su un adeguato serbatoio di nuovi gioielli di famiglia, da rivendere nel medio-lungo termine dopo adeguata valorizzazione.

            A maggior ragione se la società non vuole profondere energie (per le motivazioni da te citate, che sostanzialmente posso condividere) è utile cercare di trarre il massimo profitto da chi ha raggiunto il top della valutazione e che rischia di restare un peso sul groppone (non certo dal punto di vista tecnico, ma economico-finanziario).

            Esemplare, in questo senso, il caso di Paletta, al di là del flop al Mondiale (anche se, peraltro, non va mai scordato che lui è imbattuto), questi, razionalmente, avrebbe potuto/dovuto esser venduto da due anni a questa parte, quando aveva raggiunto l’apice. Dopo di che, ora, il rischio è che rimanga qui a vita, poiché nel frattempo gli anni passano e le valutazioni si abbassano. E se dal punto di vista tecnico questa è una gioia (un difensore così è manna dal cielo per noi) non lo è altrettanto per il cassiere, specie se la famiglia tiene i rubinetti chiusi.

            A maggior ragione è pericolosissimo tenere, romanticamente, la bandiera Mirante, quando, invece, dopo una stagione eccellente, culminata con il ruolo di IV portiere azzurro (che peraltro era anche troppo poco per i reali meriti) sarebbe meglio portare a casa risorse preziosissime da reinvestire o per potersi permettere la gestione ordinaria, al lume del desiderio della società di un equilibrio costi/ricavi (che a mio modo di vedere non può andare a braccetto con l’ “andiamocela a riprendere”).

            Cordialmente

            Gmajo

  • 20 Luglio 2014 in 15:49
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    questo sito dovrebbe choamarsi stadiofiladelfia.it e non stadiotardini

    • 20 Luglio 2014 in 16:04
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      Questo sito si chiama stadiotardini.it, ma sono orgoglioso che possano trovare asilo tifosi anche di altre squadre che vengano qui esprimendosi in modo intelligente e non provocatorio. Esattamente il contrario di quello che fa lei, Bruno, pur scrivendo da Parma.

      Se vuole scrivere invettive contro i granata, è liberissimo di scegliere altre piazze virtuali.

      Saluti

      Gmajo

  • 20 Luglio 2014 in 17:11
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    non mi pare di aver scritto invettive ai tifosi granata, quelle aemmai le fa lei contro squadra e tifosi de parma, societa` e citta` di cui utilizza il nome dello stadio.
    Non stia pf neanche a rispondere a questo post che della sua “intelligenza” ne ho fin sopra i capelli ed accetto il suo invito ha rivolgermi verso altre piazze virtuali

  • 20 Luglio 2014 in 19:06
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    Buonasera Dott. Majo ,

    restando in tema di calciomercato si sussurra da qualche parte di un possibile ritorno di Mariga. Personalmente ci credo poco.
    Intanto vorrei sottolineare che ci sarà Galloppa che, sebbene abbia bisogno di giocare per recuperare dal grave infortunio, potrà essere molto utile nel corso della stagione.

    Christian

    • 20 Luglio 2014 in 20:24
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      Ho letto anch’io di Mariga: per il ragazzo mi farebbe piacere (tra l’altro avevo avuto modo di lavorare con lui, serbandone un bel ricordo), però credo che per il Parma servano centrocampisti fisicamente integri e di garanzia, e il da lei citato Galloppa – reduce da tre crociati – mi pare sia già sufficiente…
      Cordialmente
      Gmajo

  • 20 Luglio 2014 in 19:18
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    Condivido praticamente tutte le riflessioni contenute nell articolo. Tra l altro l ultimo posto utile per l europa di regola è il quinto.
    L amarezza e la delusione di tutti sono comprensibili ma secondo me sarebbe meglio guardare avanti. La squadra costruita lo scorso anno era conformabile solo in caso di europa e lo si sapeva per vari motivi. Era giusto provarci ed è andata bene, anzi male, anzi chissà

    • 20 Luglio 2014 in 20:21
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      Beh, l’ultimo posto per la E.L. è il quinto, poi il sesto o la vincitrice della C.Italia o finalista a seconda della volte. Insomma, “andarsela a riprendere” non sarebbe semplice in condizioni normali (cioè con una proprietà certa alle spalle e non dimissionaria), figurarsi ora, cercando di ripetersi un anno dopo…
      Come dici tu, questo organico, a partire dall’allenatore, andava confermato in toto in caso di E.L. (ma di disputa, non solo di conquista sul campo): così, invece, io non ci trovo molto senso. E appunto sarebbe stato meglio ripartire da zero per costruire un nuovo ciclo.
      Cordialmente
      Gmajo

  • 20 Luglio 2014 in 19:38
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    Direttore le chiedo un favore. .visto che siamo tutti molto affezionati a Cassani. ..la può fare una telefonatina al buon Leo per sapere se siamo a buon punto x il ritorno? La ringrazio!!

    • 20 Luglio 2014 in 20:13
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      Gio, oggi è domenica anche per il Leo… Non sarà meglio che gli risparmi una mia chiamata (che non penso goda di ricevere…) vespertina, tanto ormai dovrebbe mancar poco alla lieta novella?

  • 20 Luglio 2014 in 20:26
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    Allora me la faccia domattina! Mi fido di lei! 🙂

  • 20 Luglio 2014 in 21:49
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    Il popolino, eh, Majo? Ah, giusto perchè sai come sono fatto: sono FIERO di essere provinciale e sperare che il torino esca il prima possibile dall’Europa League.

    • 20 Luglio 2014 in 21:54
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      Se è per quello tu sei lo specialista del tifo contro, visto che indossi maglie “Odio la Juve”…

      Tu sei liberissimo di sperare che il Torino esca quanto prima dalla E.L.; ma non è che poi richiamino il Parma: quindi è uno sterile ed inutile tifo contro non funzionale a un cavolo di niente.

      Il discorso del popolino, però riguardava altri argomenti, non questo.

      Ciao

      Gmajo

  • 20 Luglio 2014 in 22:38
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    Da tifoso piena fiducia al parma che sarà…pazienza fino a fine mercato…e i TIFOSI saranno accontentati.. condivido in pieno posizione di leonardi con stampa locale…

    • 20 Luglio 2014 in 23:14
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      Liberissimo di credere alle favole… Spero non si faccia troppo male quando cadrà per terra…

  • 20 Luglio 2014 in 23:33
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    Caro Majo, top player non l’avrei certo detto. E poi sputare sul piatto dove si è’ mangiato io non lo farei mai…

    • 20 Luglio 2014 in 23:40
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      Beh: se ritiene molinaro e gargano non determinanti…

  • 21 Luglio 2014 in 00:29
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    Su questo argomento la penso in maniera diametralmente opposta alla sua Majo e le spiego il perchè.
    Non ritengo che il ciclo sia finito,se un ingranaggio funziona bene e fa il proprio dovere perchè smontarlo??
    Perchè la carta d’identità segna +30?Fin quando la squadra seguirà i dettami di Donadoni e riuscirà a tirare fuori il meglio ( e fin’ora non c’è nessun segnale che dimostri il contrario) è giusto andare avanti su questa strada.Sicuramente si può aggiustare qualcosa è chiaro, non si può fare un copia-incolla dei giocatori della passata stagione e sperare nuovamente nel 6° posto, ma pensare che possano fare un buonissimo campionato assolutamente si.
    Mi viene in mente l’esempio del Milan negli anni 90′ che dominava in Europa vincendo a raffica le Champions League, ma non è che ogni estate,vinta la Champions smantellava la squadra perchè sarebbe stato impossibile ripetersi.Ha dimostrato proprio il contrario.E’ come se adesso il Real vendesse mezza squadra perchè ha raggiunto l’apice.

    Nel Parma un ricambio dei giocatori può avvenire e probabilmente avverrà ma in maniera progressiva, non puoi vendere i 5 più forti da un giorno all’altro,comprare 6-7 giovani incognite e puntare ad una salvezza tranquilla…quello succede nel mondo dei sogni.A Bologna hanno venduto Gila,Gabbiadini,Diamanti,Taider,Portanova e sono finiti in B direttamente.

    Io penso che questo gruppo può dare ancora molto e fare bene, chiaramente il 6° posto è un sogno e lo slogan delle magliette “andiamocelo a riprendere” credo sia più un motto x caricare l’ambiente e dare un po’ di entusiasmo.e non un obiettivo reale (non mi pare infatti che la società abbia detto puntiamo all’EL).La cessione eccellente è già avvenuta (Parolo), si è fatti cassa anche con Sansone,Chibsah,Rosi e Benalouane…adesso si valuteranno i nuovi che sono dei parametri zero o rientri dai vari prestiti e si vedrà.

    • 21 Luglio 2014 in 09:31
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      Per squadre come Juve, Milan, Barca, Bayern o Real è facile non smantellare la squadra dopo ogni vittoria: non hanno problemi di soldi, hanno il 95% dei giocatori di proprietà e poi a loro basta vendere 1 o 2 riserve per avere un bel tesoretto. Comunque l’Inter dopo il triplette ha smantellato la squadra e quelli che non hanno venduto si sono svalutati nella stagione successiva.

  • 21 Luglio 2014 in 08:54
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    bravo andrea ottima analisi.. avanti crociati

  • 21 Luglio 2014 in 09:12
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    Concordo con quanto scritto da Andrea, e aggiungo che al 20 di luglio mi sembra per lo meno azzardato fare bilanci su un mercato che deve ancora partire. Sig. Majo la reputo davvero un bravo giornalista, e proprio per questo non mi aspettavo da lei dei bilanci sul mercato solo al 20 di luglio. Saluti

    • 21 Luglio 2014 in 09:18
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      Grazie per il bravo giornalista, ma io non posso altrettanto dire che lei sia un bravo lettore: ma quando mai io avrei fatto un bilancio al 20 luglio del mercato del Parma?

      Se legge bene i miei interventi, questi sono tesi a far capire ai lettori quanto sia utopico lo slogan “andiamocela a riprendere”, soprattutto in un momento come questo in cui la proprietà ha annunciato il proprio disimpegno. In questa ottica non mi confortano le conferme importanti che piacciono a voi tifosi, poiché se già avevao la sensazione netta che il Parma avesse compiuto il passo più lungo della gamba nella stagione del Centenario, non riuscendo a spiegarmi dove potesse trarne la forza economica per sostenere lo sforzo, ancor di più dodici mesi dopo con un Ghirardi che (almeno a livello di annunci) si è ritirato.

      Specificato questo, come già dicevo ad altri lettori il bilancio definitivo del mercato si farà a mercato concluso, ma dal momento che questo è un quotidiano on line, è evidente che forniamo riflessioni anche parziali durante i lavori in corso. Se no sarebbe come se giudicassimo un campionato solo alla fine, senza esaminare giornata per giornata.

      Insomma, Simone, cerchi di ragionare con la sua testa e non trarre conclusioni affrettate sulla base di commenti fallaci di altri lettori disattenti.

      Saluti

      Gmajo

  • 21 Luglio 2014 in 09:43
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    Cassani sta bene a parma a firenze era solo una riserva sono contento che torni con noi con motivazioni giuste aggiungerei anche schelotto che è rinato a parma e ha permesso al parma di arrivare in europa league.
    A questo punto sacrificherei un big come paletta o amauri non biabia per comprare un attaccante forte il sogno era quaglirella ma purtoppo si è gia accasato un giovinco mancosu pavoletti non le vedrei male finanze permettendo.

  • 21 Luglio 2014 in 09:53
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    majo mi deve una telefonata a leonardi stamattina! chieda se oltre l ‘arrivo di cassani possa arrivare sempre rebic dai viola?? la ringrazio!!!

      • 21 Luglio 2014 in 11:21
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        no mi sta deludendo! speravo mi facesse questo favore!

  • 21 Luglio 2014 in 10:01
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    Il Bologna ha venduto senza un adeguata programmazione di rinnovo, è chiaro che cosi facendo il risultato è disastroso. Il Milan (dell’epoca) aveva la forza economica per confermare tutti, il real addirittura ce l’ha pure per rilanciare.
    Il mercato bisogna commentarlo alla fine, sacrosanto, ma ricordiamoci l’anno in cui abbiamo ceduto buffon e thuram, confermando cannavaro controvoglia e dichiarando che si puntava a un campionato comunque ambizioso. I sostituti non erano all’altezza, la squadra snaturata, abbiamo cambiato 3 allenatori e siamo andati piu vicini alla b che all’europa, sarebbe stato meglio rinnovare il gruppo e ripartire senza temere un anno di transizione

    • 21 Luglio 2014 in 10:37
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      Come puoi leggere nell’articolo in risposta ad Andrea di stamani mi trovo perfettamente in linea con la parte iniziale del tuo commento.
      Viceversa ti inviterei a riflettere sulle differenti situazioni generali tra il Parma di oggi e quello da te ricordato del post Thuram-Buffon…

      Cordialmente

      Gmajo

      • 21 Luglio 2014 in 10:55
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        era il primo paragone sul parma che mi pareva fattibile..diverso sicuramente

        • 21 Luglio 2014 in 10:59
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          Però se quel Parma, che poteva contare su differenti apporti economico-finanziari della proprietà (lasciamo perdere il fatto che Calisto e Tonna ciclostilassero i soldi…), si era trovato nella ragionevole necessità di far cassa cedendo Thuram e Buffon, a maggior ragione il Parma di oggi – che non ha una proprietà propensa ad investire, stante il proposito non rientrato di Ghirardi di dimettersi e di vender tutto – ha il preciso dovere di vendere (non svendere, ma vendere) al mercato i propri gioielli di famiglia, per finanziarsi la continuità nel tempo, che a mio avviso è ancor più importante del velleitario tentativo di “andarsela a riprendere”…

  • 21 Luglio 2014 in 10:02
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    Guardi, anche se lei crede che non sia così, le garantisco che ragiono con la mia testa. Non è che perchè mi trovo in accordo con quando scritto da altri allora sono un pecorone senza criterio.
    Proprio per questo mi sento anche di dirle che lo slogan che lei tanto contesta sarà possibile giudicarlo anch’esso a fine mercato. E’ normale che la situazione societaria ad oggi non si può dire che sia ne chiara ne ottimale per poter affrontare serenamente un campionato, ma la mia filosofia mi porta a pensare che i conti si fanno sempre alla fine. E se poi la squadra allestita non sarà all’altezza dei proclami sarò il primo a riconoscere che lo slogan era fuori luogo.
    Saluti

    • 21 Luglio 2014 in 10:35
      Permalink

      Simone, mi fa piacere se ragiona con la sua testa, però mi pare piuttosto evidente che lei si sia basato su precedenti commenti di altri lettori per ritenere il mio articolo un bilancio parziale del mercato.

      Come potrà leggere nell’ulteriore approfondimento postato stamani, per meglio rispondere ad Andrea, la mia preoccupazione principale è diametralmente opposta a quella del tifoso medio: io penso che il Parma debba vendere e non tenere in casa i suoi big arrivati a totale maturazione, mentre i supporter, ovviamente, li vorrebbero tenere. Credo che basti questa spiegazione per rendere chiaro il concetto che non è mia intenzione, al momento, trarre bilanci di mercato, proprio perché i punti di vista sono assai differenti.

      Lo slogan non è che io lo contesti: è la filosofia che sta alla base (incluso il populismo). Secondo me sarebbe stato meglio proporre una rifondazione anziché tentare di ripetere l’impresa. Poi capisco che sul popolino facciano più presa i proclami che non le riflessioni. Ma se non ci si vuole ritrovare in brache di tela è meglio tenere occhi aperti e antenne diritte prima.

      Saluti

      Gmajo

  • 21 Luglio 2014 in 10:46
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    andiamocela a riprendere ..per vie legali,che per altre strade ci vuole pila e culo,fatturiamo un terzo di almeno 7 squadre,quando ricapitera’ un anno cosi’ dove all’ultimo secondo, cerci ,parafrasando bistefani, facendo un biscotto gli e’ uscito un pasticcino

    • 21 Luglio 2014 in 13:18
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      Non è che “andarcela a riprendere” per le vie legali sia una passeggiata più semplice di riprovarci sul campo… Se ci si riuscisse sarebbe un vero “miracolo legale”…

  • 21 Luglio 2014 in 17:37
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    Tonna si è sempre dichiarato un gobbo di m…a non capisco come calisto si sia fidato di lui anche per questo è fallita la parmalat non ha pagato chi ha fatto gli affari loschi alla rubentus tonna ma solo calisto che era il direttore responsabile dell impero di colecchio.
    Moggi docet

    • 22 Luglio 2014 in 16:59
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      Lascia stare la Parmalat. Sarebbe un discorso troppo lungo e periglioso anche se CTanzi non e’ certo il turpe individuo che certi magistrati pensano. Conoscendo benissimo(ma proprio benissimo) il tutto so che e’ cosi. Ma e’ un discorso troppo lungo e che ad oggi non porta a nulla.
      Per il Parma calcio quelli erano altri tempi e un’altra stiria.
      Adesso dobbiamo guardare al presente e al futuro. Il passato e’ passato

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