TERMOMETRO MONDIALE / KEMPES, BERGKAMP, TANGO E ARANCIATE. PREGUSTANDO OLANDA-ARGENTINA…
(Luca Savarese) – L’Olanda contro chi l’ha fermata nella sua seconda finale, nel 1978 per andare dritta da chi l’ha battuta la prima volta nel 1974, sperando di non finire come nel 2010, trafitta all’ultimo giorno mondiale, dalla Spagna. L’Argentina, per ritinteggiare di sé stessa e della sua storia una finale mondiale, da dove è assente, guarda caso, dal medesimo anno della Germania, 1990. Questi solo alcuni degli infiniti buoni motivi che animeranno tra poco all’Arena di Corinthians a San Paolo, la seconda semifinale del mondiale, quella tra gli Oranje e l’Albiceleste.
Noi italiani che stiamo a guardare e per i quali il mondiale è finito ancor prima di cominciare, il 24 giugno, nel disastro prandelliano e dei suoi interpreti, amiamo fare dei giochini, come chi non può andare ad una festa ed improvvisa passatempi. L’olanda è stata per un po’ di anni la patria dei milanisti, l’Argentina da sempre, da Diego in poi, è il regno dei partenopei e la Germania, sa di Inter. Ed il Parma? Un attimo, c’è anche il Parma; nel senso che questa sera, Crespo, Sensini, Veron, Almeyda, Ortega e compagnia cantante, saranno non poco coinvolti con il tifo per i ragazzi di Sabella, che ama l’arte e la storia e si diverte a fare paragoni con
Giulio Cesare. E Van Gaal? Non si bea poi più di tanto per la trovata di Krul-pararigori, contro la Costa Rica certo ha dominato, ma non ha sbrogliato la matassa con la stessa facilità con la quale altre volte i suoi fortissimi ragazzi avevano risolto spinose pratiche (vedi prima gara contro la Spagna e l’ ottavo contro il Messico). Si, dopo il girone, per l’Olanda il torneo brasiliano è diventato tutto centro-sud americano: nell’ordine ha affrontato Messico e Costa Rica ed ora le tocca l’Argentina, che secondo quando ebbe a dire Maradona in uno dei suoi noti aforismi al mondiale del 1978, quello casalingo, Mario Kempes, ha fatto conoscere alla geografia del pallone. Proprio quel Mario sa come si batte l’Olanda, perché nella finale di Argentina 78’ fu lui l’hombre del partido con una doppietta nei supplementari ed il capocannoniere del torneo con un bottino di 6 reti. Venti anni più tardi invece, al mondiale francese, s’invertono i ruoli ed ecco un olandese, che elimina gli argentini ai quarti di finale: Dennis Bergkamp, nato in una famiglia di innamorati del pallone, al punto da chiamarlo Dennis, per omaggiare lo scozzese, Denis Law, detto the king, pallon d’oro nel 1964. Uno, Bergkamp, raccontano le cronache dell’Inter (allora l’Inter non è solo tedesca…) e dell’Arsenal, due tra le sue squadre, che aveva una paura folle di volare. Non sembra averne di paura questa sua Olanda, che vuole raggiungere la Germania per una finale tutta europea nella terra dei brasiliani, un’occasionissima. In questa Argentina però c’è Leo Messi, mica uno simile a Maradona, ma semplicemente il meglio del calcio in fatto di 10 degli ultimi anni, che gli manca ancora qualcosa, come un mondiale, per essere universalmente e non solo in Europa, insignito di un’unanimità, che certo non sarà mai definitiva. Ultimo sprint e poi vedremo chi farà compagnia alla Germania scaccia e schiaccia Brasile di ieri sera. Gli olandesi sperano anche così: oggi pomeriggio la quinta tappa del tour de France l’ha vinta Boom, uno di loro. Gli argentini invece si aggrappano all’arte; l’artista Lucio Fontana, nativo di Rosario, come Messi, come il Che, nelle sue tele faceva spesso dei grossi tagli. Quelli che a Buenos Aires si augurano possano fare Gago, Mascherano e gli altri, nello scacchiere olandese. Spremuta d’arancia o tango argentino? Mettiamoci comodi, un’altra semifinale all’altezza ci aspetta. Ultime cartucce del mondiale dei mondiali. Luca Savarese
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Voglio un gol di Kuyt e l’Olanda in finale, per un ultimo atto tutto europeo…con buona pace di chi sosteneva che questo potesse essere il mondiale delle sudamericane (intese come rappresentative nazionali)…
Non so se ha letto la risposta di oggi: 29 luglio (almeno così ho letto.
Stasera partita sulla carta equilibrata, speriamo bella, vedo comunque meglio l argentina.