AMARCORD (STRAORDINARIO): 18 AGOSTO 1987, QUANDO IL PARMA DI ZEMAN BATTE’ IL REAL MADRID
(Alessandro Dondi) – Cari amici lettori, quella di oggi è una puntata straordinaria della rubrica AMARCORD, a celebrare quanto avvenne il 18 agosto di 27 anni fa, quando il Parma affrontava al Tardini il Real Madrid, per quella che a tutti gli effetti era un’autentica amichevole di lusso. Solo poche settimane prima il Presidente Ceresini aveva siglato un’ importante accordo di sponsorizzazione con la Parmalat di Calisto Tanzi, madrina appunto delle Merengue ed organizzatrice del match post ferragostano. Ma andiamo con ordine, al termine della stagione 1986/87 – partito Arrigo Sacchi in direzione Milan- la dirigenza gialloblù affida la panchina al cecoslovacco Zdenek Zeman. Il tecnico appena quarantenne, reduce dalle esperienze
sulle panchine di Licata e Foggia, è nipote di quel Cestmir Vycpalek che vestì la maglia crociata dal 1952 al 1958. Il tecnico boemo porta a Parma un innovativa concezione del gioco del calcio, schierando una difesa a quattro senza il libero, affidandosi spesso al portiere – nel nostro caso Marco Ferrari – costringendolo purtroppo in taluni casi (vedi sconfitta di Catanzaro per 3-1) a figure alquanto imbarazzanti. La squadra, comunque, fin dal ritiro di Tizzano diverte ed esalta gli sportivi parmigiani, che già immaginano una stagione da protagonisti. Il
precampionato si apre con l’inattesa sconfitta per 2-1 subita al Tardini ad opera degli odiati cugini della Reggiana, débâcle che mette in mostra buona parte dei limiti della spregiudicata tattica impostata da Zeman. I primi malumori vengono subito messi a tacere dalla convincente prova del Tardini contro la Roma di Niels Liedholm e dell’ex Gianluca Signorini, stesa in rimonta per 2-1 grazie alle reti di Gambaro e Di Fabio. Solo sei giorni più tardi ecco che al Tardini arriva la gloriosa formazione madridista –figlia dello stesso sponsor, la Parmalat – per un confronto sulla carta senza storia. Ed ecco invece che si consuma il “miracolo” sportivo, i gialloblù stendono le merengues per 2-1 grazie a due frecciate di Turrini e Gambaro, con il Real che accorcia nel finale con una rete Emilio Butragueno. La fantasia dei tifosi è già in volo, la vittoria sui plurititolati blancos sembra consacrare
definitivamente il Parma a grande squadra. Successivamente anche la Coppa Italia contribuisce a trascinare alle stelle l’entusiasmo dei tifosi, il 2 settembre 1987 il Parma espugna San Siro battendo il Milan dell’ex Arrigo Sacchi ai calci di rigore per 6-5, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sul 2-2. A fallire due calci di rigore per i rossoneri sono Mario Bortolazzi e Roberto Donadoni, entrambi ora sulla panchina crociata. Segno del destino? Chi lo sa! Per il Parma vanno invece a segno Zannoni, Carboni, Pasa e Fiorin. Il popolo gialloblù pregusta già un annata da protagonista e a nulla valgono le considerazioni sui due precedenti match di Coppa Italia, dove la banda di Zeman aveva faticato, e non poco, per battere Monza (4-2), Barletta (1-0 grazie alla rete del trasteverino Impallomeni) e Como (1-2, con goal di Impallomeni e Pasa). Anche gli opinionisti nazionali sono
sicuri, questo Parma lotterà per la promozione in serie A. Tuttavia la bella favola di quella che potrebbe passare alla storia come Zemanlandia 1.0 è destinata svanire, infatti il debutto in campionato è di quelli da dimenticare: la Cremonese arriva al Tardini e rifila un secco 2-0 ai gialloblù di casa. La successiva gara, in trasferta sull’ostico campo di Brescia, porta in dote la seconda sconfitta di fila –stavolta per 2-1 con goal della bandiera di Pasa – e inizia a minare le certezze della truppa di Zeman. La domenica successiva si intravedono timidi segnali di
risveglio, al Tardini è 0-0 col Genoa e quindici giorni dopo arriva la prima vittoria: 2-1 sull’Atalanta, grazie alla rete di Osio e ad un autogol – guarda un po’… – di Prandelli. Ma è solo un fuoco di paglia, sette giorni dopo si assiste alla disfatta di Catanzaro dove il Parma viene travolto per 3-1 dai padroni di casa, nulla vale il momentaneo pareggio su rigore di Zannoni decretato per atterramento di Fiorin. Protagonista in negativo, suo malgrado, di questa partita è il portiere Marco Ferrari, che con un’uscita avventata concede il goal in contropiede gli avversari. Ferrari viene poi sostituito al 30’ dal salsese Bonati. A questa batosta segue un incolore 0-0 al Tardini contro il Messina, prima della disfatta per 3-1 a Bologna che costa l’esonero al tecnico boemo. La Zemanlandia in salsa parmigiana finisce qui,
dopo sole 7 giornate di campionato vissute tra mille difficoltà e con la certezza che di quel tecnico venuto da lontano si sentirà presto riparlare, per quel gioco spensierato tutto pressing ed attacco, che ancora oggi entusiasma il pubblico italiano. E’ bello pensare che sia stata Parma tra le prime ad assaporare sprazzi di quel calcio entusiasmante che Zeman ancora oggi vuole proporre, ancora fedele al suo credo a quasi trent’anni di distanza. Al Parma arriva per sostituirlo Giampietro Vitali, pragmatico uomo di categoria, che contribuirà a raddrizzare la baracca, mantenendo la categoria. La tanto sognata serie A dovrà ancora attendere… Alessandro Dondi
LE PRECEDENTI PUNTATE DI AMARCORD DI ALESSANDRO DONDI
2. I TORTI DI CASA NOSTRA: PARMA-BARI 3-0, LA NEBBIA E L’ARBITRO PEZZELLA… (11.07.2014)
3. L’INDIGESTO BISCOTTO DI PARMA-VERONA 1974/75 (18.07.2014)
5. GISO TOSCANI, UNA VITA DI SACRIFICIO E DEDIZIONE FORGIATA DALLA GUERRA (01.08.2014)
A dire il vero l’Atalanta fu battuta a Parma.
esatto,col senno di poi penso che se Vitali fosse partito dall’inizio avremmo lottato per andare su,basta guardare la media punti dei due allenatori
Con tutto il rispetto per il povero rispettabilissimo Vitali, uno dei migliori “uomini” mai espressi del mondo del calcio, ma non credo avesse le stigmate per conquistare la serie A: infatti venne scelto quale “affidabilissimo” nocchiero per salvarci. Insomma, una sorta di Colomba ante litteram…
Ognuno ha le proprie idee; io penso che se il povero Ceresini non avesse avuto il terrore di retrocedere subito per la terza volta e avesse insistito con Zeman, il Parma avrebbe avuto altri risultati e non due anni di calcio orribile e tanta noia(con tutto il doveroso ripetto per un grande uomo come Vitali).
Ma si sa del senno di poi sono lastricate le steade dell’inferno (Tex Willer)
A suo tempo mi schierai apertamente pro Zeman: pur non essendo alla redazione sportiva di Onda Emilia, bensì a quella del Giornale Radio, di cui ero il coordinatore (agli ordini del direttore Carlo Drapkind, l’unico al quale posso dire grazie per il mio inizio di carriera), il giorno del suo esonero decisi in prima persona di seguire la conferenza stampa ponendo una domanda al povero Ernesto Ceresini che lo fece andare su tutte le furie. Mi scuseranno coloro che lo avranno già letto mille volte su StadioTardini.it (di solito ricordo questo aneddoto per smentire coloro secondo cui io avrei il dente avvelenato con l’attuale gestione) se lo scrivo ancora: “Presidente, la città è contro”, (l’esonero), e lui, torvo: “La città è contro, la città è contro: ma che domande del cavolo che fa lei!!!”. Debbo anche riconoscere, però, che quel signore di Giampiero Vitali seppe, nel giro di poco, dare la svolta giusta a quella squadra che era specchio lampante dei difetti e dei pregi dell’attuale tecnico del Cagliari, poi evidenziati anche in altre piazze. Ovviamente non sapremo mai come sarebbe andata a finire se il buon Ernesto non avesse avuto il terrore di retrocedere: indubbiamente il rammarico per il coraggioso tentativo anzitempo abortito è rimasto a lungo, tant’è che ancora oggi sono parecchi i simpatizzanti di Zeman, e ciclicamente si sente ripetere il suo nome accostato a quello della panchina crociata.
Cordialmente
Gmajo
Per una squadra giovane sebza obiettivi immediati se non il divertimento e la ricerca della gloria, Zeman rimane Number One.
Lasciamo perder il boemo l artefice della promozione del parma è stato l indimenticato vero presidente e tifoso del parma ernesto ceresini.
Alla partita ero presente e in quella occasione il parma giocò con un inedita maglia rossa.
Beh, nessuno ha detto che il boemo è stato artefice della promozione, peraltro avvenuta due anni dopo, giacché nel frattempo era stato cacciato dopo pochi mesi…
Così come al fianco dell’indimenticato presidente Ernesto Ceresini c’era già una certa Parmalat…
Cordialmente
Gmajo
Maglia rossa che peraltro fu messa in mostra anche in ghiaia per il centenario. La foto di quella blu ho voluto inserirla per mostrare la toppa parmalat apposta sopra il precedente logo del prosciutto di Parma, a simboleggiare l’avvento di Tanzi.
Con zeman 6 sconfitte unica vittoria al tardini con l atalanta che se non sbaglio era prima in classifica.
Lo so anche io che la promozione è avvenuta 2 anni dopo pero con la consistenza economica della parmalat ernesto ceresini ha compiuto un impresa storica peccato sia deceduto poco prima della partita decisiva con le teste quadre che ci ha regalato la promozione in serie A.