STABAT NUDAT AESTAS, di Luca Savarese – Frammenti tra il serio ed il faceto e senza cadenza fissa, sul Parma, il calcio e l’estate (2)
(Luca Savarese) – Ho ancora negli occhi e nel cuore la forza leonina con la quale Amauri Carvalho De Oliveira, prima di testa e poi di piede, diede al Parma l’ultima vittoria nell’ultimo sospirato giro dell’ultimo campionato. Due vere perle che servirono a battere il Livorno, a qualificarci per l’Europa (certo gioia che fummo poi costretti a rimandare per le noti vicende giudiziarie, ma fu gioia vera, nata da due golazi, per dirla all’Altafini, oriundo come Amauri e che anch’egli inizia per A e termina per I. Davvero potrebbe andarsene? Ho l’impressione che se il m’Ama o non ‘Ama, si risolvesse a favore di quest’ultima ipotesi, i momenti sotto porta sarebbero più amari. Non so perché, ma quest’anno, se dovesse rimanere, lo vedo col vizietto del gol come una nuova sua personalissima ventiquattrore, e non solo spettatore non pagante o gran lottatore come a volte appariva nelle annotazioni dei pagellari. In fondo la maglia è ancora la numero 11, quella di chi col gol ha una certa confidenza.
La Lega Pro unica scalpita: 60 squadre suddivise in tre gironi da venti ciascuno, promozione diretta in cadetteria per le prime tre e la quarta verrà fuori dai play-off. Tutta la penisola sarà ben rappresentata. Un crogiolo di calcio di provincia che dividerà lo stivale come una durlindana audace. C’è il Nord con piazze che il calcio e la A, la conoscono bene: Cremonese, Como, Vicenza. C’è il Centro, desideroso, per compagini come Spal e Pistoiese, per citarne due, di nuove storie da raccontare. C’è il Sud dove a Catanzaro non possono vivere in eterno dei ricordi, seppur angolati, di Massimo Palanca. Cresce l’entusiasmo, vecchi stadi e nuove strutture vorranno far di tutto per scrivere il loro nome e tentare nuove imprese. L’altro giorno mi trovavo a Ferrara e dentro una tabaccheria, dov’ero entrato per ricaricare il cellulare, l’occhio mi è balzato su un foglietto scritto a computer, come se fosse l’invito per una festa: Qui abbonamenti Spal, campionato 2014-2015. Come se l’abbonamento, fosse un pacchetto di sigarette: forse, la vera ricarica, sarà quella di queste piccole realtà, animate da grande fede sportiva, delle macchinine con le rotelline, a mano, che se faranno bene e si giocheranno con avvedutezza le loro carte e la fortuna ammiccherà un pochino, potranno provare a guardare non solo in tv le potenti e roboanti vetture full optional e con il cambio automatico dei livelli superiori del pallone. In un momento di grande tensione del calcio nostrano, benzina fresca arriva da queste sessanta realtà, che non stanno certo facendo tournée asiatiche o Guinnes cup, ma che non vanno sottovalutate.
Estate che vivi, giocatori nuovi che senti, pallottoliere vocale che toglie ed aggiunge consonanti. Koulibaly, francese, si è accasato al Napoli, Quaison, svedese di origini ghanesi, dall’Aik è approdato a Palermo, Djordjevic è la punta serba che la Lazio ha in serbo ed ha pescato in Francia dal Nantes, e poi Guilherme è il colpo brasileiro dell’Udinese e tanti altri, come il nostro macedone Ristovski, che chi segue la B, lo aveva già visto all’opera e sentito all’orecchio in quel di Latina. Immagino i radiocronisti di Tutto il calcio magari sotto l’ombrellone, che iniziano a scandirli, per arrivare ai primi appuntamenti stagionali, con i loro gol vocali, in canna. Di facile dizione il messicano Rafa Marquez e lo spagnolo Luna Rodriguez, i puntelli che fanno del Verona di Mandorlini una squadra, che avrà pur perso Iturbe e Romulo, ma che vuole ancora stupire. Già, stupire. L’infinito che forse in estate, si riesce a coniugare più liberamente. Luca Savarese
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Gustosa questa nuova rubrica!
Iusta Ghirardem lacrimóso,
dum pendebat licentius uefus
Pro andarselum a riprenderem
Lotitum