CALCIO & CALCIO PIU’ / BONI LANCIA LA CAMPAGNA “L’ORO AL PARMA”: “TIFOSI, DONATE UN VOSTRO OGGETTO PREZIOSO ALLA SOCIETA’ PER IL MERCATO DI GENNAIO!” – Fotogallery amatoriale
(Evaristo Cipriani) – DI GIOVEDI – Debutto ieri sera nella nuova collocazione del giovedì, per Calcio & Calcio Più la trasmissione di approfondimento di Teleducato che con l’avvio del campionato è passata dal mercoledì al giovedì, sempre in prima serata alle 21 in diretta. Un cambio di giorno motivato dal fatto – come ha spiegato nuovamente il conduttore Michele Angella – che dopo il sesto posto del maggio scorso c’era la volontà da parte dell’emittente di via Barilli di seguire al meglio gli impegni della squadra gialloblu in Europa League, impegni poi
stoppati, come è purtroppo noto, dalla mancata concessione della Licenza Uefa. In studio c’erano l’esperto di mercato Daniele Longo (Calcionews24.com, reduce da un periodo trascorso a Milano accampato all’Hotel Hilton per seguire istante per istante le trattative), oltre ai soliti Gabriele Majo, direttore di StadioTardini.it, e il Saltimbanco Enrico Boni.
L’ORO AL PARMA – In apertura di puntata proprio Enrico Boni si è prodotto in una delle sue classiche, ma al tempo stesso clamorose provocazioni. Il popolare opinionista ha infatti mostrato alle telecamere una serie di gioielli in oro (o presunto tale) e un orologio invitando i tifosi a fare come fecerO gli
italiani sotto il fascismo quando donarono l’oro alla patria: “I tifosi che vogliono bene al Parma dovrebbero recarsi a Collecchio e mettere a disposizione i propri beni preziosi per aiutare la società in questo periodo di difficoltà economiche, così a gennaio si riuscirà a prendere qualche rinforzo e a dimenticare un mercato più che indecente come quello appena fatto”.
I VOTI AL MERCATO – Secondo Boni il mercato del Parma è da 4: “Dò 4 per la stima che ho per Leonardi se no dovrei dare 3, abbiamo una squadra che rischia seriamente di retrocedere, Donadoni non finisce il campionato, questo è certo, perché se lo finisce vi posso garantire che per penitenza vado al Santuario di Fontanellato strisciando!”. Per Angella
il mercato “non si può ritenere insufficiente per il fatto di aver trattenuto (volontariamente o meno) quasi tutti i pezzi pregiati e per gli ingaggi di buoni giocatori come Lodi e De Ceglie, ben sapendo però che su centrocampo e attacco pesano tante incognite”. Stesso discorso espresso dal “Pedullà di Parma” Daniele Longo: “Il mercato è da sufficienza, anche se molto stiracchiata”. Il giornalista di
Calcionews24.com ha però puntato il dito contro la scarsa programmazione della società: “Mi è sembrato che dietro le scelte di quest’estate non ci si stata una programmazione precisa”. Il nostro direttore aveva già articolato in merito il proprio pensiero in un editoriale pubblicato su stadiotardini.it, ma ha colto l’opportunità per approfondire: “Il mio 6 è paradossalmente la somma di due insufficienze. Perché se dobbiamo valutare questo mercato nell’ottica dell’andiamocela a riprendere è insufficiente, ma è parimenti insufficiente per l’obiettivo diametralmente opposto, che io avrei
preferito per lungimiranza, di una totale rifondazione basata sulla cessione di tutti, ma proprio tutti i top player. Alla fine volente o nolente, in modo programmato o meno, ha mantenuto una squadra competitiva per il dodicesimo posto circa, per lo meno se si considerano i titolari e la spina dorsale. Di qui la sufficienza. Io avrei fatto tutt’altro ma con onestà intellettuale riconosco che pur tra mille difficoltà ha mantenuto una squadra sufficientemente attrezzata per la permanenza in A.
SACRIFICIO MIRANTE? – Secondo Enrico Boni il Parma anziché vendere Amauri senza rimpiazzarlo, avrebbe dovuto cedere alle pressioni del Sassuolo e far partire Mirante lanciando l’emergente Iacobucci che lo scorso anno a Latina ha dimostrato ottime cose. Una tesi raccolta e rilanciata anche dal nostro direttore Gabriele Majo, ieri acconciato prima di andare in trasmissione da E CUT, le sue parrucchiere di fiducia che gli curano il look, domandone la criniera selvaggia:
“Con Mirante bisognava monetizzare, lo scorso anno ha raggiunto l’apice della sua carriera e del suo valore, io però avrei puntato su un portiere un po’ più esperto per sostituirlo come Viviano”.
DIFESA OTTIMA E ABBONDANTE – Non è certo la difesa il reparto che più fa preoccupare, forte dei ben undici elementi che la compongono. Nella lista figurano anche Santacroce e Rispoli, rimasti invenduti: “Se il secondo si può giocare qualche chance, il primo, decisamente, non rientra nei programmi societari”, ha sostenuto Majo, a proposito dei due esuberi mentre Boni si interrogava sul perché dell’arrivo di Costa: “Lo conosco da tempo (perché è reggiano, nda), è un bravo ragazzo, ma cosa è stato preso a fare visto che davanti ha come minimo Lucarelli e Paletta, da
centrali e De Ceglie e Gobbi a sinistra, per limitarmi ai primi? Mi dispiace, ma non vedrà mai il campo…”. Majo, invece, pensa che il figlio di Vilmo riuscirà a ritagliarsi qualche spazio: “Non ho idea fino a quando farà effetto il Gerovital che ha preso Lucarelli o quando terminerà il suo patto col diavolo, anche se spero il più in là possibile, ma considerato che a Donadoni piacciono giocatori con già un po’ di esperienza io vedo Costa davanti a Mendes e al deludente Felipe in caso di necessità”.
PENURIA A CENTROCAMPO – La mediana è il reparto che più appare rivoluzionato rispetto alla passata stagione, quando già, secondo Majo, “era il reparto meno forte della squadra che ha compiuto il miracolo”. A parere del nostro direttore con Lodi al posto di Marchionni l’undici titolare si è rinforzato in cabina di regia, resta, tuttavia l’incognita sul sostituto di Parolo, dove, stando al parterre, non si sa bene chi emergerà tra i vari Lucas De Souza (il Pedullà di Parma Longo sostiene che il club avrebbe speso una cifra importante per prenderlo, secondo Majo, invece, ce la siamo cavata girando qualche contropartita tecnica),
Mariga (alcuni SMS di scettici telespettatori al riguardo), Mauri (Majo: “Se lo abbiamo tenuto è perché, al contrario di Cerri, è stato ritenuto maturo per giocare in serie A: non diciamo sempre che devono giocare i giovani? Bene. cerchiamo di esser coerenti e non storciamo il naso se gli sarà data l’opportunità di andare in campo”) e Jorquera, che secondo Angella è stato penalizzato al Manuzzi, poiché “dopo una estate da regista è stato schierato mezzala, in una partita dove sarebbe stata necessaria una certa vigoria fisica”.
LE TORRI ABBATTUTE – L’esame reparto per reparto si è concluso con l’attacco: stadiotardini.it può rivelarvi uno scoop, un fuori onda di Enrico Boni che, dopo aver detto peste e corna di Floccari nella punta precedente del talk show di Teleducato, quando sembrava imminente il suo ritorno, ha annunciato, mentre usciva dagli studi di via Barili, che gli dovrà chiedere scusa: “Visto l’attacco che abbiamo, mi sarebbe andato bene perfino Floccari”. Che sarebbe un po’ come se Schianchi dicesse che gli sarebbe andato bene Amauri… Majo, in diretta, ha chiarito il pensiero della società, facendosi portavoce della spiegazione di Leonardi, il quale in conferenza aveva spiegato che Cerri non era andato via poiché chiuso da Amauri, ma perché era stato
ritenuto, di comune accordo con lui, che andasse a farsi le ossa altrove. In pratica non era stato ancora ritenuto maturo per la serie A. “Bene, prendiamo atto di questa valutazione: io non la condivido, ma se per il club è più adatto alla serie A Coda di Cerri, non ci rimane che farcene una ragione”. Il nostro direttore ha anche ricordato che negli ultimi anni il Parma non ha mai potuto contare su un bomber da doppia cifra, ma che in particolare sotto la gestione Donadoni diversi
calciatori hanno trovato la via della rete: “Io non so chi raccoglierà l’eredità di Parolo, ma lo scorso anno nessuno di noi si sarebbe aspettato che lui segnasse otto gol. Dunque non so chi farà gol, ma qualcuno ci sarà”. Secondo Angella tutto ruota attorno a Cassano, che magari stavolta farà sbloccare Belfodil, comunque autore, due anni fa, di un buon campionato del Parma. Calcio & Calcio, nonostante la pausa per la nazionale, sarà in diretta anche lunedì sempre alle ore 21 su Teleducato. Evaristo Cipriani
Molto originale boni ma dovrebbe dar Ghirardi qualcosa a me 🙂
Condivido il discorso di Longo sull apparente mancanza di programmazione e la conclusione di majo, squadra che con la testa giusta si può salvare tranquillamente. Per il necessario rodaggio non vorrei che pagasse x tutti Donadoni, che comunque non mi ha convinto a Cesena.
Mi incuriosisce molto lucas, non ho letto nulla in proposito ma spero che vengano completato a breve l iter burocratico
Originale è il sinonimo politically correct di pagliaccio
La squadra non è stata certamente rinforzata,ma risulta ben attrezzata per una tranquilla salvezza.Cosa dovrebbero dire i tifosi del Torino che ha sostituito il capocannoniere dello scorso anno con Amauri??!!! Almeno a noi era stato detto che sarebbe stato un anno di vacche magre.Forza Parma.V.
Ciao Vittoria: a noi non era stato detto che sarebbe stato un anno di vacche magre. A noi ci era stato detto “andiamocela a riprendere”: chi invitava ad aprire gli occhi e a tener presente tutto – al di là dei proclami e del fumo – era quel grillo parlante del sottoscritto che vi ricordava sempre come la società fosse in vendita e il presidente dimissionario… Dunque Leonardi non è che ci può venire a dire ora che non è stato capito il messaggio lanciato a maggio… A Maggio Ghirardi ha fatto un passo indietro, annunciando il proposito di disfarsi del club, perché era incazzato col mondo del calcio per lo sgarro a suo dire subito per la licenza uefa: mica ci ha detto che c’era bisogno di risanare. Quelle sono considerazioni che razionalmente abbiamo cercato di fare noi.
Cordialmente
Gmajo
Quello che mi preoccupa più della forza tecnica della squadra e’ che ho paura che la reale plusvalenza dopo il mercato non sia sufficiente per sistemare la situazione finanziaria deficitaria.MANTENIAMOLA!!!!
Brava, sulla situazione finanziaria ormai se ne sentono di ogni e a volte il confine tra realtà e leggenda non è così evidente
Magari, sul tema, può darsi che intervenga anche con un articolo e non solo con un semplice commento, però quello che io vorrei dire è che il mercato del Parma che ai tifosi appare un po’ deludente non è conseguenza di una società alla “canna del gas”, come traspare da commenti pare di capire o da qualche performance saltimbanchesca, bensì una logica conseguenza dello status quo.
Il sottoscritto, che per questo sta abbastanza sulle balle a chi vuol sentire le favole ed illudersi, ha subito cercato di evidenziare le concrete difficoltà nelle quali si sarebbe trovato ad operare Pietro Leonardi, il quale, pur con tutta l’esperienza, il mestiere, e le relazioni che ha, non ha certo potuto fare i miracoli dovendo fare i conti con una proprietà che ha messo in vendita il pacchetto azionario e il presidente che si è dimesso. Ora, il Leo, ci dice che non era stato capito il messaggio del 30 maggio scorso: io, invece, quel messaggio lo avevo inteso perfettamente e avevo cercato di farlo presente ai lettori. Ecco perché io, al contrario della massa, non sono affatto deluso, perché per me l’ “andiamocela a riprendere” era una pia illusione o una splendida utopia come l’ho sempre definita.
Io, nelle condizioni in cui si è trovato il Plenipotenziario, avrei cercato di fare ancora più cassa possibile, cedendo tutti, ma proprio tutti i top player, avrei risolto il contratto in scadenza col tecnico, e lavorato per la rifondazione. Non sono stato accontentato e questo si potrà rivelare un problema per il futuro, ma visto che si è ragionato con logiche sull’immediato, Leonardi ha trattenuto anche troppi “vip” e preso qualche giocatore di qualità, proprio allo scopo di garantire il mantenimento della categoria (che è bene essenziale per la sopravvivenza del club) e cercare di cavarsi qualche soddisfazione.
Poi, cosa ci sia dietro le dimissioni di Ghirardi è difficile saperlo: io, personalmente, non credo alla sceneggiata contro il Palazzo e propendo più per la tesi della palla al balzo, poiché non dimentico le sue esternazioni del 22 novembre scorso (“del diman non c’è certezza, godetevi la stagione del Centenario…) e quelle successive sul Monte delle Vigne, allorché sancì che il Parma avrebbe dovuto campare di autogestione. Cosa che mi pare stia puntualmente accadendo. Il futuro lo vedo sempre con Ghirardi, ma un Ghirardi che non scuce più, ma mantiene in attesa che venga un compratore (ma farebbe bene a non svilire il prodotto con improvvide esternazioni come quelle a cavallo tra fine maggio e inizio giugno).
Cordialmente
Gmajo