IL MERCATOLOGO / GHIRARDI HA MESSO NEL PARMA, IN UNA SORTA DI VUOTO A PERDERE, ALMENO 40 MILIONI DI EURO, DIFFICILMENTE RECUPERABILI CON L’ACQUISIZIONE DEL MARCHIO
(Il Mercatologo) – Dopo l’analisi del mercato, oggi il tentativo è di andare un po’ più in là e cercare presuntuosamente di capire la logica dei comportamenti e magari il futuro del Parma F.C. in sede di autogestione. L’amministratore delegato, durante la conferenza stampa di ieri ha detto a chiare lettere che in sede di mercato ha fatto quello che poteva, nella consapevolezza che l’opera non è stata interamente compiuta per tanti fattori
(Biabiany, Zaccardo, Paletta tanto per citarne alcuni). Il probabile tesseramento di Mariga va inquadrato nella necessità di completare un reparto deficitario per numeri e ruoli. Piuttosto, credo che la società a giugno dovesse essere più ardita e avviare un percorso di profonda rinnovazione che passava anche per la cessione o il trasferimento di tutti quanti i calciatori della prima squadra per ridurre costi e indebitamento complessivo.
Chi scrive sa perfettamente e si rende conto, che il mantenimento della categoria è presupposto indispensabile e indiscutibile per la sopravvivenza della società, sia per quanto riguarda gli introiti futuri dai diritti televisivi, sia per il fatto che buona parte se non la totalità dei diritti per la stagione 2014/2015 è stata inglobata già nel 2013. Dalla lettura del bilancio al 30.06.2013 depositato regolarmente si legge quanto detto e dunque appare assai improbabile che oggi si presenti un compratore disposto ad acquistare la società senza neppure poter affidamento su queste somme per la gestione attuale. Per inteso, chi scrive, non sa se quest’anno la società possa farsi anticipare diritti futuri, ma di certo una simile eventualità allontanerebbe ulteriormente eventuali compratori per lo stesso "effetto snake" (il riferimento è al video game del serpente in voga negli anni 80 Crystals of Zong).
Piuttosto, devo dire che dalla lettura dell’ultimo bilancio depositato si deve assolutamente riabilitare in termini assoluti anche il Presidente del Parma (il suo sfogo per la mancata Licenza Uefa appare molto sincero, sia pure un po’ masochistico) spesso criticato giustamente nei termini di una normale dialettica sportiva, ma senz’altro ingiustamente per quanto riguarda gli aspetti finanziario e patrimoniale della società. La premessa che faccio scontenterà tanti tifosi che ritengono il
Parma una sorta di proprietà, ma io non ho mai creduto che il Presidente fosse da osannare per aver tenuto il Parma in serie A. Credo che il signor Ghirardi abbia una grande passione per il calcio e soprattutto un’ambizione e una carica agonistica con pochi eguali e prevalentemente per appagare questi aspetti abbia fatto l’operazione di acquisto del Parma calcio (senz’altro ci sono anche altre questioni, ma onestamente sono affari che non mi riguardano). Si potrebbe dire che chi è causa del proprio male pianga se stesso, volendo essere un po’ cinici.
Ciò posto, è innegabile che la società Eventi Sportivi spa abbia messo somme importanti (di certo almeno 40 milioni di euro – che difficilmente recupererà attraverso l’acquisizione del marchio Parma FC da Parma Brand (che a propria volta lo aveva acquistato un anno fa, generando una attenuazione della perdita d’esercizio del club) con la prevista fusione per incorporazione – e probabilmente tante altre somme in passato, in una sorta di vuoto a perdere o quasi, anche alla
luce di altre voci di debito presenti in bilancio) e di questa assunzione di responsabilità bisogna dare merito. Non si tratta certamente di uno di quei presidenti che acquista una società di calcio per lucrare e speculare, ma si tratta di una persona, che nelle indubbie difficoltà , fa fronte con sostanze che potrebbe impegnare per "giochini meno costosi".
Per questo motivo, a giugno, io avrei affrontato la piazza dicendo che la società avrebbe svoltato con un progetto rischioso che dava spazio a giovani e sconosciuti affamati. Negli anni 90, quando il livello del calcio italiano era molto più elevato il Foggia del duo Casillo-Zeman riuscì in un’impresa apparentemente titanica: salvarsi ricostruendo da zero una squadra, prendendo giocatori dalla serie C che nessuno conosceva. Analoga situazione avvenne col primo Perugia di Cosmi. In entrambe le situazioni vennero anche lanciati calciatori importanti come Di Biagio e Liverani. Ma del resto la gestione Bondi non ha prodotto analoghi risultati a Parma? Il progetto era rischioso e implicava scommettere sull’esistenza stessa della società in caso di retrocessione e la società ha scelto un altro percorso (che spero di cuore sia vincente), ma il futuro, scegliendo strade intermedie (riduzione parziale dei costi di gestione della squadra, cercando di mantenere un tasso tecnico buono), non sarà meno irto di difficoltà. Ogni anno si deve vincere qualche scommessa pesante e fabbricarsi (è proprio il termine giusto) qualche calciatore che abbia acquirenti importanti sul mercato. Un giorno, magari, anche la strategia posta in essere l’anno scorso (“pesca a strascico”) di tesserare tanti calciatori in giro per il mondo pagherà in termini di incassi da vendita a terze società, ma ad oggi è difficile pensare che ciò possa accadere, vista la crisi generale che attanaglia il calcio italiano. Non so se il Presidente tornerà ad essere parte attiva della squadra, ma so che certamente non potrà mai lasciarla da sola, finché qualcuno non si farà avanti e l’acquisterà.
Per questo, al di là del voto di mercato, credo che il voto 8 debba essere dato anche al Presidente specialmente per il passato, nella speranza che il miglioramento nella comunicazione avviato dal signor Leonardi nella giornata di ieri, e correttamente evidenziato ieri dal nostro direttore Majo, possa continuare e che produca un riavvicinamento di tanti tifosi che, a mio avviso, si sono disamorati della squadra a causa di proclami e dichiarazioni, è il caso di dire, da bar o da stadio. Il Mercatologo
ARTICOLI E CONTRIBUTI MULTIMEDIALI CORRELATI
LEONARDI SPIEGA IL SUO MERCATO, E IO LO PROMUOVO, di Gabriele Majo direttore di stadiotardini.it
Sottoscrivo parola per parola, anche io ero per il rinnovamento in nome della tranquillità finanziaria.
Ne approfitto per chiederti se, in merito ai proventi dei diritti tv, hai reperito fonti che quantifichino l’annunciato incremento dei ricavi. Tempo fa la gds aveva fatto una proiezione su tutte le squadre, basata sui nuovi criteri di spartizione, e per quanto concerne il parma si ipotizzava un aumento di circa 20 mln (se non ricordo male).
La pesca a mio avviso è ingiudicabile perchè, piacesse o meno, era un discorso da coltivare e quindi giudicare dopo alcune stagioni, così ha finito inevitabilmente per essere un peso.
D’accordo comunque sulla tua opinione su Ghirardi, bravo per il pregresso, ora un po lo capisco un po mi aspettavo di piu perchè mi pare abbia chiuso troppo bruscamente i rubinetti mettendo Leonardi in difficoltà (che pure lui, con la pesca, ha contribuito a creare)
L’unica cosa che non condivido è il tuo pessimismo verso “L’Universo Parma” (io preferisco chiamare così la pesca, il gubbio e tutto il resto). La creazione di un universo fatto di club satelliti e/o amici che ti possono supportare nella valorizzazione dei calciatori e può aiutare molto sia economicamente che tatticamente; basti pensare che in questo primo anno, pur non avendo fatto le cose nella giusta maniera, siamo riusciti, a costo zero, a sistemare la porta (Cordaz e Iacobucci) e mettere innesti negli altri reparti senza spendere una lira (Ristovski in difesa; Bidaoui e Jorquera a centrocampo; Coda in attacco), oltre a guadagnare qualcosa con le varie cessioni (per esempio Ceppitelli)
Che il calcio sia passione e non un investimento che porti arricchimento finanziario lo sappiamo tutti. Così come mi sembra altrettanto logico che per mantenere un equilibrio economico sia indispensabile mantenere la categoria (come sottolinato in premessa dal mercatologo). Rifondare l’organico con giocatori di serie C “affamati” può riuscire un paio di volte in cento anni di storia del calcio poi, come sempre, i nodi vengono al pettine. Lo diceva lo stesso Sacchi ai tempi in cui era DG del Parma AC “puntare sui giovani è bello e stimolante ma la volta che sbagli vai diritto in serie B”. Pertanto ritengo che la politica adottata per la corrente stagione sia stata corretta, anche se non lungimirante. Si è mantenuta la spina dorsale della squadra (Mirante, Cassani, Paletta, Lucarelli, Gobbi, Acquah,Biabiany e Cassano), e la si è integrata con giocatori di sicuro affidamento (Lodi e De Ceglie) più un paio di scommesse (Belfodil, Jorquera, Mauri). Ci sarà da soffrire fino alla fine ma, se il bilancio è a posto, ne varrebbe la pena. Ritrovarsi in serie B con giovani affamati di serie C saerebbe invece una catastrofe.
Un saluti
Quoto parola per parola, tuttavia la pesca a strascico ha causato anche giocatori inutili che nessuno vuole per via del loro ingaggio pesante come Ghezzal oppure Santacroce, l’idea sembrava buona però per rientrare dei costi avresti dovuto scoprire ogni anno 2-3 calciatori come Sansone o come Chibsah cosa non semplice. Penso che in questo momento storico nessuno sia disposto a comprare il Parma, perchè è quasi impossibile guadagnare con il calcio in Italia per vari motivi, mettiamoci anche il fatto che Parma è una piccola città che offre pochi sbocchi di investimento futuro e il gioco è fatto.
Quoto pure io. Però, per la pesca a strascico dico anche che per dare risultati serviva un maggior lasso di tempo di servizio, non tirare i remi in barca dopo la prima uscita in mare aperto. La ricerca siffatta ha dato come frutto migliore dire Ceppitelli, ma con prodotto indesiderato Ghezzal (anche se a me tutto sommato non dispiace) annesso. Se si pensa a chi è rimasto sul groppone e a chi è andato di chi trovato con questo sistema non so se alla fine si arriva in pari… Comunque Sansone e Chibsah non erano prodotti da pesca a strascico, essendo arrivati prima. Piuttosto penso che Sansone, prima di diventare Sansone, era un signor nessuno, e quando Donadoni lo lanciò a Torino in tanti si chiesero se era matto: ergo non si sa mai che qualcuno (Coda?) possa fare al caso nostro… Così prima di bollare De Souza o Lucas come bidone (esercizio che ha fatto qualche mio vicino di banchetto a Calcio & Calcio, ma io mi dissocio) direi sarebbe meglio vederlo all’opera. Per me, poi, non era balordo neanche Pabon: semplicemente l’ambiente non ha avuto il tempo di aspettarlo, e lo stesso allenatore mi sa che lo godesse fino lì…
Cordialmente
Gmajo
E poi Santacroce nulla centra con la pesca li era stato scambiato con Dzemaili e dinero
Con la pesca no…