Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

7 pensieri riguardo “IL MERCATOLOGO / GHIRARDI HA MESSO NEL PARMA, IN UNA SORTA DI VUOTO A PERDERE, ALMENO 40 MILIONI DI EURO, DIFFICILMENTE RECUPERABILI CON L’ACQUISIZIONE DEL MARCHIO

  • 4 Settembre 2014 in 16:10
    Permalink

    Sottoscrivo parola per parola, anche io ero per il rinnovamento in nome della tranquillità finanziaria.
    Ne approfitto per chiederti se, in merito ai proventi dei diritti tv, hai reperito fonti che quantifichino l’annunciato incremento dei ricavi. Tempo fa la gds aveva fatto una proiezione su tutte le squadre, basata sui nuovi criteri di spartizione, e per quanto concerne il parma si ipotizzava un aumento di circa 20 mln (se non ricordo male).
    La pesca a mio avviso è ingiudicabile perchè, piacesse o meno, era un discorso da coltivare e quindi giudicare dopo alcune stagioni, così ha finito inevitabilmente per essere un peso.
    D’accordo comunque sulla tua opinione su Ghirardi, bravo per il pregresso, ora un po lo capisco un po mi aspettavo di piu perchè mi pare abbia chiuso troppo bruscamente i rubinetti mettendo Leonardi in difficoltà (che pure lui, con la pesca, ha contribuito a creare)

  • 5 Settembre 2014 in 09:35
    Permalink

    L’unica cosa che non condivido è il tuo pessimismo verso “L’Universo Parma” (io preferisco chiamare così la pesca, il gubbio e tutto il resto). La creazione di un universo fatto di club satelliti e/o amici che ti possono supportare nella valorizzazione dei calciatori e può aiutare molto sia economicamente che tatticamente; basti pensare che in questo primo anno, pur non avendo fatto le cose nella giusta maniera, siamo riusciti, a costo zero, a sistemare la porta (Cordaz e Iacobucci) e mettere innesti negli altri reparti senza spendere una lira (Ristovski in difesa; Bidaoui e Jorquera a centrocampo; Coda in attacco), oltre a guadagnare qualcosa con le varie cessioni (per esempio Ceppitelli)

  • 5 Settembre 2014 in 09:36
    Permalink

    Che il calcio sia passione e non un investimento che porti arricchimento finanziario lo sappiamo tutti. Così come mi sembra altrettanto logico che per mantenere un equilibrio economico sia indispensabile mantenere la categoria (come sottolinato in premessa dal mercatologo). Rifondare l’organico con giocatori di serie C “affamati” può riuscire un paio di volte in cento anni di storia del calcio poi, come sempre, i nodi vengono al pettine. Lo diceva lo stesso Sacchi ai tempi in cui era DG del Parma AC “puntare sui giovani è bello e stimolante ma la volta che sbagli vai diritto in serie B”. Pertanto ritengo che la politica adottata per la corrente stagione sia stata corretta, anche se non lungimirante. Si è mantenuta la spina dorsale della squadra (Mirante, Cassani, Paletta, Lucarelli, Gobbi, Acquah,Biabiany e Cassano), e la si è integrata con giocatori di sicuro affidamento (Lodi e De Ceglie) più un paio di scommesse (Belfodil, Jorquera, Mauri). Ci sarà da soffrire fino alla fine ma, se il bilancio è a posto, ne varrebbe la pena. Ritrovarsi in serie B con giovani affamati di serie C saerebbe invece una catastrofe.
    Un saluti

  • 5 Settembre 2014 in 15:43
    Permalink

    Quoto parola per parola, tuttavia la pesca a strascico ha causato anche giocatori inutili che nessuno vuole per via del loro ingaggio pesante come Ghezzal oppure Santacroce, l’idea sembrava buona però per rientrare dei costi avresti dovuto scoprire ogni anno 2-3 calciatori come Sansone o come Chibsah cosa non semplice. Penso che in questo momento storico nessuno sia disposto a comprare il Parma, perchè è quasi impossibile guadagnare con il calcio in Italia per vari motivi, mettiamoci anche il fatto che Parma è una piccola città che offre pochi sbocchi di investimento futuro e il gioco è fatto.

    • 5 Settembre 2014 in 16:46
      Permalink

      Quoto pure io. Però, per la pesca a strascico dico anche che per dare risultati serviva un maggior lasso di tempo di servizio, non tirare i remi in barca dopo la prima uscita in mare aperto. La ricerca siffatta ha dato come frutto migliore dire Ceppitelli, ma con prodotto indesiderato Ghezzal (anche se a me tutto sommato non dispiace) annesso. Se si pensa a chi è rimasto sul groppone e a chi è andato di chi trovato con questo sistema non so se alla fine si arriva in pari… Comunque Sansone e Chibsah non erano prodotti da pesca a strascico, essendo arrivati prima. Piuttosto penso che Sansone, prima di diventare Sansone, era un signor nessuno, e quando Donadoni lo lanciò a Torino in tanti si chiesero se era matto: ergo non si sa mai che qualcuno (Coda?) possa fare al caso nostro… Così prima di bollare De Souza o Lucas come bidone (esercizio che ha fatto qualche mio vicino di banchetto a Calcio & Calcio, ma io mi dissocio) direi sarebbe meglio vederlo all’opera. Per me, poi, non era balordo neanche Pabon: semplicemente l’ambiente non ha avuto il tempo di aspettarlo, e lo stesso allenatore mi sa che lo godesse fino lì…
      Cordialmente
      Gmajo

  • 5 Settembre 2014 in 16:51
    Permalink

    E poi Santacroce nulla centra con la pesca li era stato scambiato con Dzemaili e dinero

I commenti sono chiusi.