MA QUANTO SERVIREBBE UN RITORNO ALLA BASE DI CERRI, CAPOCANNONIERE IN SERIE B CON 4 GOL, GIA’ A GENNAIO?

(Alessandro Dondi) – Ci rende orgogliosi, non nascondiamoci: era da tempo immemorabile che un giovane talento del calcio parmigiano non si imponeva alla ribalta delle cronache nazionali. Bisogna tornare indietro agli anni 80, quando Stefano Pioli, giovane difensore appena diciottenne, faceva il grande salto, dalla B – appena conquistata sotto la guida di Perani – alla Juventus. Alberto Cerri ci è riuscito, issandosi in vetta alla classifica dei cannonieri della serie B, con quattro centri, tutti da vero centravanti, dopo sole tre presenze da titolare: il primo, a Catania, riprendendo con un gran destro un’errata respinta avversaria; di testa gli altri. Ieri sera il nostro enfant prodige è stato abile a farsi trovare al posto giusto al momento giusto, pronto al tap-in sul tentativo di opposizione di Donnarumma. E se la rete contro il Frosinone non aveva potuto risollevare le sorti della Virtus, le cerri 2altre si sono rivelate determinanti per la squadra abruzzese, capace di conquistare il pareggio contro Catania, Brescia e Bari grazie alle reti del centravanti in prestito dal Parma. Le cronache locali ci riportano di un ragazzo dotato di una spiccata personalità, che riprende a muso duro i compagni di squadra per un assist in ritardo o per un errato servizio in profondità. Ma come, direte voi, non era stato ritenuto “non ancora pronto”  per la serie A e per questo mandato in prestito a farsi le ossa, le stesse ossa che il Saltimbanco  Boni  ha minacciato di “rompere” all’ottimo Geremia Negri? E’ pur vero che i problemi del Parma in questo momento riguardano maggiormente la fase difensiva, tuttavia viene spontaneo domandarsi se non fosse stato meglio tenere il baby prodigio nostrano in quel di CerriCollecchio a farsi le ossa in favore della causa crociata? C’è chi come il nostro direttore Gabriele Majo – che in questo mi sento di condividere al 100%- sostiene che la scorsa stagione sia stata un reale spreco di tempo per il golden boy, lasciato ad ammuffire in panchina quando era chiaro a tutti che in un ristorante centenario, apparecchiato per il filetto, il buon Alberto non avrebbe trovato spazio. Perché mai gettare al vento una intera annata e poi spedirlo in prestito nella stagione in cui più di tutte – complici l’esclusione dall’Europa e la vacanza presidenziale – sarebbe stata auspicabile una rifondazione basata sui giovani, a maggior ragione se i famigerati “prospetti” li hai in casa e disponibili a costi relativamente irrisori? Eh già, come dimenticare il grido che per tutta estate ha risuonato in quel di Parma, stavamo perdendo di vista il vero obiettivo, andarsela a riprendere, questo era il motto. Esatto, ci siamo capiti bene, era, non è, giacché nella serata di ieri è scattato l’allarme rosso, scurdammuce o ‘passato, l’anno scorso non esiste più, si cambia menù, fuori il filetto e dentro il pane, la digestione rischia di farsi pericolosissima. Ciò premesso non ha quindi più senso interrogarsi sulla bontà del prestito di Cerri a Lanciano, mentre è assai più interessante interrogarsi sulle prospettive future, non sarà per caso opportuno iniziare a pensare all’operazione rientro nel mercato di gennaio? Verrebbe da dire di sì, ad occhi chiusi per giunta, tuttavia la fredda lucidità ci impone la calma, confidando in quel colpo di Coda che in un soffio spazzerebbe via il fantasma di Alberto da San Secondo. Certo, sarebbe un’operazione simpatia, densa di quel populismo che tanto piace ad Enrico Boni, tra i primi a caldeggiare il ritorno a gennaio del giovane di San Secondo. Ma, come si sa, il Saltimbanco predilige i colpi ad effetto, gli esoneri lampo e le messe al rogo subitanee, salvo poi non valutare dovutamente i contro delle operazioni. Nel caso specifico, in caso di “esplosione” – positiva of course – di Coda, non rischieremmo di creare un caso all’interno della rosa con il rientro anticipato di Albertone? Si tratterebbe di una resa non indifferente, segnale di sconfessione delle strategie incazzose, quelle stesse strategie che da ieri sera mostrano grosse e sinistre crepe. Alessandro Dondi

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

9 pensieri riguardo “MA QUANTO SERVIREBBE UN RITORNO ALLA BASE DI CERRI, CAPOCANNONIERE IN SERIE B CON 4 GOL, GIA’ A GENNAIO?

  • 30 Settembre 2014 in 23:46
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    purtroppo credo non servirebbe a nulla. il problema grosso è dalla cintola in giù…ma sono davvero grossi problemi

  • 1 Ottobre 2014 in 00:25
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    Lo metti al posto di Paletta o di Cassani?

  • 1 Ottobre 2014 in 00:41
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    In questo momento la priorità è quella di sistemare la difesa orfana di due giocatori chiave come Paletta e Cassani.Proverei a mettere Mendes al posto di Felipe e riproporre Rsitovski o Rispoli in fascia.

    Detto questo , per Cerri è il primo confronto tra i professionisti, se dovesse mantenere questo rendimento fino a gennaio potrebbe anche tornare anticipatamente alla base.In questo avvio di stagione il Parma ha segnato 10 reti in 5 gare,quindi sta trovadno la via del gol con facilità e non lo vedo come il problema principale (al momento).Se Coda e/o Belfodil esplodono non ci sarebbe neanche quest’emergenza di riportare Cerri a Parma…fare una stagione da protagonista in B ti fa fare esperienza e prendere consapevolezza dei propri mezzi come successo a Florenzi,Immobile,Insigne,Verratti e Sansone per citarne alcuni

  • 1 Ottobre 2014 in 09:03
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    i buoi sono scappati da un pezzo,inutile chiudere la porta della stalla,curioso che gli stessi buoi ,qualcuno in alto, li stia mettendo ora dietro il carro.

    a parma si dorme.

  • 1 Ottobre 2014 in 13:20
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    Cerri il primo goal l’ha fatto con i piedi!

    • 1 Ottobre 2014 in 14:00
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      eh dai si sono donadonizzati ci arriveranno fra un mesetto 🙂

      il gol a catania lo ha segnato mentre scivolava con un tiro da fuori area la palla si sara’ alzata sul pelo d’erba di 2 cm,
      azz che stacco perentorio 🙂

  • 1 Ottobre 2014 in 14:11
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    @ Lorenzo, riporto testualmente l’articolo “…il primo, a Catania, riprendendo con un gran destro un’errata respinta avversaria; di testa gli altri.”.
    L’unica imprecisione, se vogliamo sta nel titolo, dove in effetti si dice quattro goal tutti di testa, faccio ammenda per non avere controllato l’operato del nostro titolista Stephen.
    tuttavia, se me lo consente, sono inezie….tre reti su quattro le ha piazzate con la zucca, qualcosa vorrà significare…

  • 1 Ottobre 2014 in 18:06
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    nel primo goal Cerri ha usato la testa esattamente come Assioma quando commenta gli articoli

  • 1 Ottobre 2014 in 18:30
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    Da gianlucadimarzio.com, giusto per sentire anche la campana della società

    Per Antonello Preiti, responsabile dell’area tecnica del Parma, non è una sorpresa. Lui, Cerri, lo conosce bene e sapeva che avrebbe potuto mostrare subito il suo valore… “E’ sempre difficile dire prima quello che uno potrebbe fare o no, soprattutto in un campionato nuovo, diverso, come quello di B. Certo, Alberto aveva ed ha le qualità necessarie – racconta Preiti a gianlucadimarzio.com – e non mi sorprende che abbia avuto un impatto così positivo”. Lanciano è la prima esperienza lontano da Parma, dove è cresciuto, protetto dall’ambiente che ha sempre creduto in lui… “E’ un ragazzo serio, umile. Nessuno ha mai avuto dubbi su di lui, sulle sue potenzialità, sulle sue prospettive… E’ cresciuto con Francesco Palmieri, responsabile del nostro settore giovanile, che ha saputo dargli gli stimoli giusti e che lo ha fatto crescere con calma. Si è sempre dimostrato all’altezza di giocare anche con i più grandi, ha le doti per poterlo fare”. Un ragazzo che a Parma descrivono ‘speciale’, anche grazie alla sua “ famiglia di sportivi, che gli hanno insegnato i valori di questo mondo, i sacrifici che servono per arrivare in alto”. E lui adesso in alto c’è, tanto che molti azzardano già qualche paragone: “E’ un attaccante moderno, una via di mezzo fra un centravanti d’area ed uno di movimento. Per me è più tecnico di Toni, ha qualità diverse. Luca è diventato un attaccante straordinario, un campione assoluto col tempo… Auguro ad Alberto di ripercorrere la stessa strada di successi”. Un percorso che inizia dalla B, dove è più facile far crescere i giovani… “E’ stata una scelta di comune accordo, fra giocatore, famiglia, allenatore e società. Un’esperienza in B può servire di più di qualche apparizione in A, può fargli prendere fiducia, farlo affermare per ritornare a Parma più forte ed essere d’aiuto alla squadra”.

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