UN UOMO IN DUE MAGLIE / FABIO SIMPLICIO TRA PARMA E ROMA
(Luca Savarese) – Per prima cosa, gli porgiamo i migliori auguri di compleanno, visto che ieri, 23 settembre, il nostro è arrivato a quota 35 primavere. Lui è brasiliano, lui è un centrocampista dal gol facile, lui è Fabio Simplicio, nato il 23 settembre del 1979 a San Paolo del Brasile. Se nasci in Brasile e ti piace il pallone, difficilmente finirai dietro ad una scrivania a lavorare in banca, semmai i bonifici saranno quelli che manderai alla tua pazienza, quando la riempirai di attese e di motivazioni. Fabio cresce con giocate da grande nei campetti piccoli della periferia paulista.Lo notano i capoccia del settore giovanile del San Paolo. All’ombra di un fine esecutore, Kakà, e di un rude pivot, Julio Baptista, si svezza e si diverte. I tre trasformano una squadra ormai logora ed anziana, in un gruppo dove l’energia ed i risultati, sono tornati ad essere nella tabella dei pregi. Il
ragazzo, è un torello del centrocampo, ma anche nelle conclusioni a rete, risulta essere niente male. Con i rosso bianco neri brasiliani gioca e segna, coniugando il primo verbo, 121 volte ed il secondo 15, tra i quali, si annovera anche il gol in un derby, il suo primo, contro i rivali del Santos. L’Europa chiama, Simplicio risponde presente. Questa chiamata europea ha un nome: Parma ed una mano, quella di Arrigo Sacchi, all’epoca osservatore, che dopo aver visionato il ragazzo, capisce che può essere utilissimo alla causa ducale. Simplicio arriva a Parma e la piazza per la prima volta contro l’Inter in una gara che vedrà i crociati pareggiare per 2 a 2. Poi ci prende gusto, timbrando altre tre volte il cartellino. Il gol più spettacolare della sua prima stagione parmense? Senza dubbio la staffilata che trafigge il Cagliari al Tardini inchiodandolo al 3 a 2, all’inizio del marzo 2005.
Nel galileiano “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, Simplicio era il personaggio conservatore delle idee vecchie e geocentriche che si opponeva a Salviati, il saggio sostenitore della terra eliocentrica. In campo invece Simplicio è un tipetto che quando vuole, rende nuove tutte le palle e ti fa passare un brutto quarto d’ora. Nella sua seconda stagione, con Mario Beretta in panca, trova il suo massimo splendore, giocando 37 gare e collezionando ben 10 reti, tra le quali due al Treviso, una all’andata ed una al ritorno, una al via del Mare di Lecce e una all’Inter all’Ennio. Era arrivato come sconosciuto, ora tutti lo cercano, destino, buono, di chi bravo viene a Parma. Lo porta a casa il Palermo. In Sicilia si scatena. E’ il luogo italiano dove rimane di più, quattro campionati, fiore all’occhiello delle compravendite si Zamparini. Nel 2010, chiuso anche da
Pastore a Palermo, decide di andare a Roma, dove disputerà lo stesso numero di annate vissute a Parma, due. Firmando anche gol prestigiosi, come in un derby di coppa Italia. Simplicio dove lo metti sta e segna. Oggi gioca in Giappone con il Vissel Kobe e chissà che ai giocatori dagli occhi a mandorla, non racconterà, magari un giorno, che in Europa, specificatamente in Italia, ha giocato anche con Parma e Roma. Un momento, come si dice Simplicio in giapponese? Luca Savarese
LE PRECEDENTI PUNTATE DI UN UOMO IN DUE MAGLIE, di Luca Savarese
1. MASSIMO AGOSTINI TRA CESENA E PARMA (30.08.2014)
2. FEDERICO GIUNTI TRA PARMA E MILAN (13.09.2014)
3. MATTEO BRIGHI TRA CHIEVO VERONA E PARMA (20.09.2014)
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