A BOLOGNA CERCANO DI RIPORTARE I VECCHI ABBONATI AL DALL’ARA FACENDOLI CHIAMARE A CASA DAI GIOCATORI. A PARMA, INVECE, CI SIAMO ACCONTENTATI DI “PORTA UN CROCIATO”…

(Evaristo Cipriani) – Sta destando grande curiosità e apprezzamento a Bologna la decisione della nuova società Yankee presieduta da Joe Tacopina, di riaprire la campagna abbonamenti e di coinvolgere nella promozione direttamente i calciatori rossoblu. Come? Lo ha raccontato bene l’edizione online de Il Corriere di Bologna:

image“Pronto? Ciao, sono Daniele Cacia. Lo sai che il Bologna ha riaperto la campagna abbonamenti? Io e i miei compagni di squadra saremmo felici che tu tornassi ad abbonarti, abbiamo bisogno di te”. È più o meno questo il tenore delle telefonate che nelle ultime ore alcuni ex abbonati del Bologna stanno ricevendo dai giocatori rossoblù più rappresentativi. È l’ultima frontiera del marketing e della fidelizzazione del tifoso in salsa statunitense-rossoblù: in virtù della riapertura della campagna abbonamenti, ripartita lunedì, il club ha fatto telefonare a casa agli ex abbonati delle passate stagioni per invitarli a ritornare al Dall’Ara e dall’altra parte del filo c’erano i calciatori della prima squadra rossoblù. Tra i primi ad alzare la cornetta c’è stato proprio il centravanti rossoblù Cacia — con reazioni spesso intimidite o sorprese dall’altra parte del telefono: l’ostacolo maggiore è stato convincere chi credeva che fosse uno scherzo ben architettato — e nei prossimi giorni a telefonare saranno anche i vari Coppola, Matuzalem e Morleo. Non a caso, questo delle telefonate è uno schema già visto nella scorsa stagione alla Roma (dell’allora vicepresidente Joe Tacopina ) , quando con l’hashtag #HungryforGlory a margine della campagna abbonamenti arrivarono le telefonate a casa dei tifosi giallorossi da parte di Morgan De Sanctis, Alessandro Florenzi e Bogdan Lobont e in parte ripreso dal Milan ad agosto, quando Riccardo Montolivo chiamò a casa alcuni abbonati per ringraziarli per la fiducia e Stephan El Shaarawy si occupò di convincere gli indecisi.

Si tratta dunque di iniziative di marketing innovative e simpatiche che sarebbe stato bello, magari, fossero state attivate in estate anche qui a Parma, dove l’Ad Pietro Leonardi aveva invocato i 15.000 o addirittura 20.000 abbonamenti per far tornare indietro il presidente dimissionario Tommaso Ghirardi e spingere la squadra verso l’obiettivo dell’Andiamocela a riprendere. Da anni il nostro direttore Gabriele Majo suggerisce di ripescare nell’ampio bacino di coloro che negli ultimi 20 anni, per un motivo o per l’altro non si sono più abbonati al Parma, cercando di farli tornare con proposte vantaggiose. Lodevole, anche se eccessivamente macchinosa, l’iniziativa promozionale in sede di campagna abbonamenti del “Porta un crociato”, lodevoli le varie proroghe sul termine della stessa campagna abbonamenti, ma in casa Parma sembra mancare, in ambito di immagine e di marketing, il colpo d’ala, la soluzione ad effetto.

I calciatori a Parma hanno un rapporto diretto con i tifosi, non c’è bisogna delle telefonate: si potrà obiettare. D’accordo.Citiamo allora un altro esempio, quello dell’Atalanta, avversario dell’ultimo turno di campionato: la società bergamasca quest’anno ha superato quota 10.000 abbonati, cosa che non accadeva da dieci anni. Merito di una strategia mirata che ha portato ad offerte davvero vantaggiose per gli appassionati nerazzurri: abbassamento del 20% dei prezzi, giacconi invernali in omaggio, trasporti gratuiti per raggiungere lo stadio. Il tutto con uno sforzo da oltre 300 mila euro di costo per la società guidata dalla famiglia Percassi. (fonte L’Eco di Bergamo, 10 ottobre 2014). Da noi l’ultima volta che ci fu un regalo tangibile per gli abbonati fu con il kit “Parmacotto” voluto da Barbara Capoferri, moglie dello scomparso ex vice presidente Angelo Medeghini.

Ecco, peccato dover apprendere di iniziative così in altre piazze anziché qui a Parma, dove impera la retorica sul rapporto tra Parma Calcio e comunità crociata, sul “Parma che c’è”, sull’attenzione alla “nostra gente”…

Prevedo già i “chissenefrega di quello che fanno gli altri” (magari pronunciato dagli stessi che mostrano il settore disabili di Bergamo solo perché è più indecente del nostro, rimarcando che qui ci si lamenta…) il “ma non vi va mai bene niente”, il “cercate sempre il pelo nell’uovo”. Eh si… ma noi, che volete farci, continuiamo a credere che per crescere ci si debba anche guardare intorno, (alla ricerca di modelli migliori, però…) confrontarsi, porsi delle domande, avere dei dubbi (anche, da eretici da rogo, sull’infallibilità della Santa Crociata Società…). Evaristo Cipriani

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

10 pensieri riguardo “A BOLOGNA CERCANO DI RIPORTARE I VECCHI ABBONATI AL DALL’ARA FACENDOLI CHIAMARE A CASA DAI GIOCATORI. A PARMA, INVECE, CI SIAMO ACCONTENTATI DI “PORTA UN CROCIATO”…

  • 23 Ottobre 2014 in 11:15
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    A Parma basta accontentare i soliti (noti) 4 gatti che poi vanno in tv a dire che va sempre tutto bene e stop. Così la società non ha rotture di palle e loro le tessere omaggio. Ah no, quest’anno si son svenati, le hanno pagate 30 denari.

  • 23 Ottobre 2014 in 11:40
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    Mi verrebbe da dire che con i tifosi che ci sono il Parma non si sente stimolato a far niente, tanto per loro va sempre tutto bene e grazie Ghirardi che ci hai salvato e viva Leonardi che ha risanato i debiti (?…). Certo dopo la nomina di un responsabile dei rapporti con i tifosi ci si aspettava qualcosina di più

  • 23 Ottobre 2014 in 12:52
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    quando scrivo che fanno delle vaccate (vedi ultima campagna abbonamenti) prima mi prendo degli ironici improperi poi dopo tre mesi ci arrivano anche gli altri,porta un crociato fa ti.
    a ghe da porter al malox

  • 23 Ottobre 2014 in 17:59
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    Secondo me qualcuno (Al Majo-Dondi-ISIS-BeerLaden) ce l’hanno cn il porta un CROCIATO x motivi religiosi. Cosa dovremmo portare degli Imam?
    Invece di stare qui a sentir parlar male del PRES (io lo kiamo così e ne vado fiero perkè sono uno della NOSTRA GENTE) da dei veri nemici del Parma, io mi metto a chiamare a casa delle MILF per dire loro, ansimando, di venirsi ad abbonare al Parma.

    • 23 Ottobre 2014 in 18:15
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      guarda marcello bello che l’imam stanno cercando di propinarcelo in campo,mi ricordo montagne di merda…..

      😀

      • 23 Ottobre 2014 in 18:28
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        Imam in campo e Imodium sulle tribune!

        • 23 Ottobre 2014 in 19:02
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          su feisbuc ti avrei messo un mi piace

  • 23 Ottobre 2014 in 19:01
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    Era sicuramente meglio fare come ora a Bologna ma personalmente non ritengo insoddisfaciente il numero finale di abbonamenti, coi casini estivi pensavo peggio. Detto questo non sono informato sull’incidenza degli abbonati “portati”

  • 23 Ottobre 2014 in 21:22
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    Vengono citate poche società fra le tante: e le altre cosa fanno ? Non si vede perchè dobbiamo sempre sparare sulla società. L’iniziativa “Porta un crociato” è stata ottima. Se magari mi chiama Palladino non è detto che mi abboni…

  • 23 Ottobre 2014 in 22:25
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    si par risparmier quindoz euro in curva a ghe dla genta cla masriss so medra

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