IL COMMOSSO SALUTO DI UGO RUSSO DOPO L’ULTIMA RADIOCRONACA PER “TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO”
(Luca Savarese, video dal canale youtube mxmserieb, in collaborazione con Tuttoilcalcioblog.it) – Una lacrima sul viso, ho capito molte cose, cantava Bobby Solo. Oggi pomeriggio sul finire delle partite dell’ottava giornata di serie B, nella fattispecie negli ultimi minuti di Livorno-Trapani, tante lacrime si sono adagiate su un microfono, quello di Ugo Russo, storica voce di Tutto il calcio minuto per minuto, che ha finito quella che è stata la sua ultima radiocronaca per i microfoni di Radio Rai. Lunedì 6 ottobre 2014 la radio
ha festeggiato i suoi primi novant’anni. Forse non è un caso che, sei giorni più tardi Ugo Russo, voce che di alcuni di questi anni ha raccontato la maggior parte di eventi sportivi, abbia salutato, dallo stadio Ardenza di Livorno, il suo pubblico. Nell’era dell’homo videns, per riprendere un felice titolo di un testo del sociologo Giovanni Sartori, zeppa e straripante di immagini, la voce seria e professionale di Russo, che ha un quid che l’ha resa amica, come se la partita te la
stesse in fondo raccontando uno zio, con il quale sei abbastanza in confidenza, ha rappresentato la sfida, fiera e battagliera, del parlato sul visto, della discrezione sullo sproloquio. Strana, avventurosa, ma non cieca, la vita. A Livorno, infatti, il 4 settembre 2011, Ugo Russo era inviato per raccontare Livorno-Nocerina, gara che non raccontò mai, perché fu colto prima dell’inizio, da un’ischemia cerebrale. Molti ci sarebbero rimasti secchi sul colpo, evidentemente la forza e la voglia che aveva in qualche angolino del suo corpo di
narrare ancora il calcio e quella che aveva forse il buon Dio di sentirlo ancora ragguagliare tante partite, lo salvarono. Non solo era ancora vivo, ma non aveva nessuna complicanza fisica e mentale dopo quel forte spavento. Oggi proprio lì, a Livorno, il destino ha voluto confezionargli lo scenario per il suo canto del cigno. La vita ogni tanto paga, e con gli interessi. E proprio l’interesse è forse il merito maggiore della lunga militanza di Ugo sulle frequenze di Radio1. Ha reso interessante la cronaca, non solo calcistica, che ha servito con i suoi stilemi fissi, come per esempio, nei suoi pezzi pallonari: “Davanti con il compito di pungere agiranno”,
oppure dopo aver detto il nome dell’arbitro di turno, ecco puntuale la sua frase, “Che si avvarrà della collaborazione di”… Stesso gusto per le cose che noi di stadiotardini.it abbiamo avuto modo di sorseggiare quella famosa e divertente domenica mattina 10 novembre 2012, quando all’Aquila Longhi, nella dolce casa di Corrado Marvasi, fu ospite per presentare il suo libro Un microfono a due facce. Si, nella carriera di Russo, non solo radiocronache, ma anche una ben riuscita imitazione del noto chansonnier greco Demis Roussos. Forse per l’assonanza tra i cognomi Roussos-Russo, Ugo, ci raccontò quel giorno, che ha portato in giro con spettacoli e serate ad hoc la sua imitazione dell’artista, agghindandosi con lunghe vesti, quasi da guro orientale. Mi colpì quella mattina la sua profonda attenzione: salutandomi, mi disse, con mia sorpresa, di aver letto un mio Carmina (quello che
celebrava la vittoria dei crociati sul Toro a Torino, di fine ottobre 2012). Prima di salire in cattedra per parlare del suo volume, attento e silenzioso ammirava i vari trofei presenti all’Aquila, sussurrandomi, “sembrano trofei di pesca”. Oggi a Livorno è stata una festa, la festa della sua voce. I labronici padroni di casa, non potevano comportarsi meglio: 6 gol, si perché l’ultima di Ugo Russo, non poteva
mica finire a reti bianche. Siligardi, Cutolo due volte, Vantaggiato due volte ed ancora Siligardi gli hanno offerto gli ultimi assist, e per impreziosire del suo calco narrativo le orecchie dei suoi fedeli. “I minuti 5, i secondi 30” ed all’inizio sembra condurre un resoconto come tanti altri. Sembra. “Il Livorno ha triplicato con Cutolo”. Un climax particolare ed imprevisto, più aumentano i gol degli amaranto, più passano i minuti, più si
avvicina il congedo dagli attrezzi del mestiere di una vita. Alla fine, Corsini, a risultato già sicuro, gli concede un minuto, una specie di giro di campo. Rotondo successo amaranto, e la voce, rotto dall’emozione, si mischia con i primi vagiti. “Ringrazio tutti i meravigliosi ascoltatori, vi porterò sempre nel mio cuore” incalzano le lacrime copiose, di chi ha dato tutto, di chi si è lasciato sorprendere da ogni cosa che raccontava, di chi dopo innumerevoli dare la linea oggi ha dato la linea, per alcuni secondi
finali, al suo cuore, che prontamente in quelle lacrime, ha riferito tutto. Aveva sempre raccontato le emozioni degli altri, oggi si è lasciato andare alle sue. Ed ha fatto piangere anche noi. Ma, la vita continua, eccome. Proprio lui, nelle pagine del suo scritto, ad un certo punto racconta che quando non racconterà più il calcio ed lo sport, si dedicherà ai suoi mille hobby. Allora buon secondo tempo Ugo, ringraziandoti per come ci hai raccontato una palla che va da destra a sinistra, un portiere spiazzato, una traversa. Piccola postilla, quando doveva lasciare il microfono, ammorbidito dalle sue lacrime, sembrava un bimbo al quale tolgono il suo giocattolo preferito. Da quando lo ha impugnato, in effetti ne ha trasmesso la fragranza ed il desiderio, di parlarci da vicino. Al Tardini, dal quale aveva trasmesso diverse partite dei ducali, la sua ultima radiocronaca di serie A, Parma-Genoa, di domenica scorsa. Luca Savarese
(gmajo) – Non posso esimermi dal render omaggio, a mia volta, a Ugo Russo, tante volte ospite della rubrica La Cabina che curavo, fino alla passata stagione per StadioTardini.it e per Tuttoilcalcioblog, poi soppressa per banali questioni di diritti, regolamenti e pagelle. Ugo, “prepensionato” dalla Radio di Stato con qualche mese di anticipo dovendo beneficiare di diversi mesi di ferie, l’ho sentito telefonicamente in serata elui mi ha svelato di avermi cercato, domenica scorsa, al Tardini, prima della partita dei crociati col Genoa: io stesso , ascoltandolo come sempre a Tutto il Calcio Minuto per Minuto, avevo pensato di raccogliere, come se nulla fossa accaduto, il suo parere a fine gara, come tante altre volte era capitato, ma poi avevo soprasseduto, sbagliando, perché sarebbe stata l’ultima occasione per salutarlo da radiocronista “attivo” di Radio Rai su un campo di serie A, al Tardini, dove terminò anche la carriera di inviato un altro amico, un’altra voce storica, quella di Tonino Raffa. Oggi, il caso ha voluto che mi sintonizzassi su Radio Uno proprio nei minuti finali della longeva trasmissione, ascoltando così il suo commiato agli ascoltatori: il momento più commovente della domenica senza serie A.
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QUALCOSA DA DIRCI, di Luca Savarese: “IL RITORNO DI UGO RUSSO A TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO”
METTI UNA DOMENICA MATTINA CON UGO RUSSO. UNA CAREZZA DI UMANITA’
Un saluto e un’uscita di scena da pelle d’oca…..un personaggio d’altri tempi un signore del microfono….grazie per l’emozioni regalateci e per averci fatto “vedere” le partite…..
Sono d’accordo con Monti, nemmeno io avrei saputo piangere meglio.
Con affetto
Elsa
Articolo bellissimo, Russo grandissimo radiocronista
So Fornero voleva fare il “simpa” non ci è nemmeno andato vicino !!! A me hanno insegnato prima di tutto il rispetto…. e ringrazio i miei genitori ! Nador !!!
Grande Russo e bravo Savarese, fine ritrattista di cose e persone. E se proprio Savarese fosse l’Ugo Russo del futuro? Lo vedrei bene. Un saluto a tutti