LA CURIOSITA’ / CROCIATI PROTAGONISTI DEGLI SQUILLI DI VOCE FINALI A TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO DI CIOTTI, RAFFA E (IN A) RUSSO
(Luca Savarese) – 1928, 1946, 1950. Non stiamo dando i numeri. In attesa di Atalanta-Parma, non siamo finiti su qualche tabellone delle estrazioni del lotto, ne tantomeno abbiamo frequentato celeri corsi di cabala. Queste tre, sono rispettivamente le date di nascita di Sandro Ciotti, Tonino Raffa ed Ugo Russo (che assisterà la prima giornata di calcio, che si aprirà domani, senza la sua voce in onda. Prima della sosta infatti raccontò Parma-Genoa, ultima sua radiocronaca per la massima serie).
Professione radiocronisti, voci di tante giornate di Tutto il Calcio minuto per minuto. Romano il primo, che certo, per talento ed anche per il timbro rauco della sua proverbiale parlata, non solo perché non c’è più, sopravanza gli altri due. Reggino il secondo, romano il terzo, che proprio, imitando Ciotti divertiva, come racconta nel suo volume Un microfono a due facce, i suoi compagni di classe. Sandro, Tonino ed Ugo, tre voci intorno al cor ci son venute, parafrasando Dante (ah proposito come sarebbe interessante una dizione delle tre cantiche del sommo poeta eseguita da tutti i radiocronisti di Tutto il Calcio?…). Già tre voci, che oltre ad esser state
dei volti della storica trasmissione di Radio 1, hanno un altro minimo denominatore comune, quello cioè di aver eseguito la loro ultime (Ciotti e Raffa) radiocronache, la penultima, ma ultima in A (Russo), raccontando una gara del Parma. Come se il destino, per salutare il loro timbro vocale, avesse posto dinanzi a loro, i crociati. Inizia, anzi finisce Ciotti. Domenica 12 maggio 1996; sta finendo un ciclo, quello del Parma di Scala e dallo stadio Sant’Elia di Cagliari, è il giornalista romano, il cui padrino di battesimo fu il
poeta Trilussa, a darne conto. Finisce prima il Parma di Nevio, che ne busca due in terra sarda, prima un autogol di Sensini, poi un rigore di Lulu falco Oliveira. Poi finiscono le radiocronache di Ciotti: “Vi rubiamo soltanto 10 secondi per dire che quella che ho appena tentato di concludere è stata la mia ultima radiocronaca per la Rai, un grazie affettuoso a tutti gli ascoltatori, mi mancheranno!” Così parlò non Zaratustra, ma
Ciotti, che poi all’aeroporto di Elmas consigliò a un giovane Majo, durante un’intervista, e al suo partner di radiocronache Gianni Barone di leggere parecchio perché è quello il segreto per avere un ottimo lessico (come il suo) al microfono. Passano quindici anni e venne il momento dell’addio monti, anzi addio microfoni , di Raffa. Domenica 15 maggio 2011. Il teatro questa volta è il Tardini, che, nel giorno della sin qui ultima vittoria dei crociati al cospetto della Juve con gran gol di Giovinco, regala al giornalista calabrese una maglietta rappresentativa con nome e cognome intervallati da una cifra: 1125, il numero delle sue radiocronache. (Anche se poi avrebbe collezionato ancora una stagione a Tutto il Calcio da collaboratore, pur se già in pensione). Passan tre anni, ed ancora al Tardini, Russo svolge la sua ultima radiocronaca per la serie A, quasi in sordina, perché il
saluto ufficiale ci sarà sette giorni più tardi, sabato 12 ottobre 2014 a Livorno, per la cadetteria, dove, è cronaca recente, commosso, saluta e getta le armi, pardon il microfono. Prima di Livorno quindi, il rapporto di Russo con la narrazione dei novanta minuti di A, finisce con il Parma, che perde contro i rossoblù del Genoa, come perse contro i rossoblù del Cagliari l’ultimo giorno di scuola di Sandro Ciotti. Coincidenze, curiosità, ma di fatto il Parma ha accompagnato gli ultimi minuti per Sandro e Tonino ed i penultimi per Ugo. Tre vite intrise di radiocronache. Luca Savarese
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