IL COLUMNIST / LA GAZZETTA DELLO SPORT, LA PISTA TACI E I DEBITI DEL PARMA
Luca Russo (www.ilcolumnist.net) – Quello tra Taci e il Parma è un matrimonio che, al momento, sembra che non s’abbia da fare. A farlo sapere è Carlo Laudisa, noto mercatologo de La Gazzetta dello
Sport, che nell’edizione odierna del giornale sportivo più letto di Italia ha dedicato un servizio – a parere di Majo molto a senso unico e di ispirazione leonardiana – sulla vicenda legata alla cessione del club di Ghirardi. Diversi sono i passaggi sinistri dell’articolo dato alle stampe dall’esperto di calciomercato. “La trattativa-lampo con Rezart Taci non ha portato i risultati sperati. Ieri i professionisti incaricati dal presidente gialloblù Tommaso Ghirardi non hanno ritenuto soddisfacente l’offerta del petroliere albanese, che ha dato disponibilità a rilevare gli ingenti debiti del club gialloblù ma si è limitato a un’offerta simbolica per il passaggio delle azioni: un milione di euro. Troppo poco per sollevare l’attuale proprietario almeno di parte delle esposizioni personali grazie a cui ha gestito il Parma dal gennaio 2007 in poi, cioè da quando ha rilevato il club dalla galassia Parmalat”. Così, di primo acchito verrebbe da dire: ma cosa pretende Ghirardi? Capisco che in operazioni del genere l’esigenza del venditore sia quella di massimizzare il profitto, mentre il compratore cerca in ogni modo di arrivare a scucire la cifra più bassa tra quelle possibili. Ma il Ghiro, sempre prendendo per buona l’ipotesi per cui il petroliere albanese gli avrebbe offerto, per il Parma, un milione di euro più la disponibilità a rilevare gli ingenti debiti del club, non può pensare nemmeno lontanamente di vendere il club indebitato come se fosse un club sano e in perfette condizioni finanziarie. Quel vecchio volpone di Majo, però, sostiene che potrebbe essere un tentativo di scaricare tutte le colpe su Ghirardi come se fosse lui a non voler vendere, peraltro essendoci costretto, e peraltro a condizioni capestro, e peraltro a un acquirente che magari avrebbe in animo di dare continuità al management.
“La fumata nera di ieri non fa che aumentare le incertezze di una società con ormai conclamati problemi debitori. I consulenti di Tommaso Ghirardi sono stati molto netti: per uscire dalle secche occorre al più presto un aumento di capitale intorno ai 15 milioni di euro (se non proprio di 20)”. Conclamati problemi debitori? Ma chi? Ma dove? Ma da quando? Fino a poche settimane fa, sebbene sul Parma si fosse già abbattuto da tempo il diniego della licenza UEFA, nessuno, se non il direttore di Stadiotardini.it, aveva mai infilato il proprio naso tra i conti, evidentemente in disordine, della società Crociata. Va tutto bene madama la marchesa, si diceva allora. E a chi osava mettere in discussione certi dogmi, veniva affibbiata la patente di nemico del Parma. E adesso cosa succede? Addirittura si parla di conclamati problemi debitori. Beh, meglio arrivarci tardi che mai. 20 sarebbero i milioni che servono al club per evitare il game over. Solo uno in meno rispetto ai 21 cinguettati ieri pomeriggio dal bene informato (a questo punto…) Molossi. Taci, secondo i rosei, li avrebbe garantiti quasi istantaneamente. Ma al Ghiro – secondo la versione abilmente servita alla Gazzetta dello Sport – non basterebbero: ed è palese, sempre a giudizio di Majo, che ci sia chi ha interesse a contrabbandare un atteggiamento poco propositivo alla vendita del patron bresciano, altrimenti costretto, assieme alla sua famiglia e agli altri soci, a tirar fuori la somma necessaria per l’aumento di capitale.
“Lo scenario, insomma è preoccupante se non intervengono in fretta fatti nuovi. Non va dimenticato, peraltro, che non ci sono solo i dipendenti tra i creditori del club. Sinora il mondo gialloblù è stato solidale: per primi i calciatori. Ma se qualcuno avanzasse istanza di fallimento, allora, tutto diverrebbe incredibilmente difficile. Anche per questo tutta la Serie A tifa perché il Parma scollini questa ripidissima salita. La più dura di sempre”. In primo luogo, dubito che al mondo del calcio italiano impipi qualcosa del fatto che il Parma rischi di svanire nel nulla. Se di mezzo ci fosse una delle (presunte) grandi, questo discorso forse avrebbe una sua logica, perché le grandi portano sponsor, un’infinità di abbonamenti alle emittenti televisive a pagamento e in linea di massima riescono a riempire gli stadi e offrire spettacolo più di quanto non riesca a fare una squadra di piccole o medie dimensioni. Ma per i gialloblù, pur loro avendo dei trascorsi ben più gloriosi di quelli di certe grandi storiche della nostra massima serie, è difficile che qualcuno giunga a stracciarsi le vesti nel caso dovessero “sparire” dal calcio che conta. In secondo luogo, si presti particolare attenzione a questo dettaglio di non poco conto: “Sinora il mondo gialloblù è stato solidale: per primi i calciatori. Ma se qualcuno avanzasse istanza di fallimento, allora, tutto diverrebbe incredibilmente difficile”. Dunque, da un lato ci dipingono di un Ghirardi che non avrebbe alcuna intenzione di andare incontro alla proposta del petroliere albanese e piuttosto di cedere e salvare la barca, preferirebbe affondarla e sprofondare con essa; dall’altro c’è una squadra che, pur essendo in credito, gli starebbe parando il sedere (passatemi il francesismo), tenendo in linea di galleggiamento il club.
Un’ultima considerazione: Tv Parma ha portato avanti con una certa convinzione la pista Taci (anche se oggi hanno fatto retromarcia sostenendo che Ghirardi potrebbe infine restare); Piovani ha parlato di “semplici richieste di informazioni, ben lontane dal trattarsi di cessione” (a proposito: non trovate ci sia un po’ di confusione anche all’interno del gruppo editoriale di via Mantova?); la rosea, come Tv Parma, ha seguito la traccia albanese e questa mattina ha fatto luce (si fa per dire) sugli “ormai conclamati problemi debitori della società” (dopo che qualche settimana fa li aveva già affrontati e ritrattati Andrea Schianchi…a proposito di coerenza). Luca Russo (www.ilcolumnist.net)
Ma Ghirardi on ha detto pubblicamente che se arrivava uno il Parma glielo regalava?
Pecunia non olet
Trappolone. Do you know?
l’ho ricordato in un altro post,pero’ doveva essere uno sceicco mica toto’ pero’
Ma TACI va
bah se ci ripenso…300 giocatori na roba (come scrissi 2 anni fa) da schizofrenia compulsiva…..
adesso invece che ce ne andiamo a spigolare vedo una barca in mezzo al mare in tempesta,eran 300 eran giovani e forti ..e siamo morti
TACI LORO !
E se i 300 li portassimo alle Termopili?
Il fatto che si stia trattando,con qualcuno è assodato, come spiega questo silenzio, columnist? Lei Majo, che è sempre stato il primo a leggere tra le righe?
La cosa che più mi preoccupa è che leonardi non abbia ancora rilasciato dichiarazioni quanto meno sull’ambito sportivo,di solito in caso di batoste è sempre stato il primo a metterci la faccia!
Per me il presidente sta trattando su più tavoli contemporaneamente e con taci sta prendendo tempo per cedere ad un altro….
SCUSATE…ma ghirardi non aveva detto che se arrivava un compratore più facoltoso di lui, glielo regalava il PARMA???
parole post conferenza di ritorno.
visto ora…già scritto da perozzi
Posto che Ghirardi è nella spiacevole posizione di non poter scegliere, lui è liberissimo di scegliere a chi regalare la società. Ma aveva anche aggiunto a chi potesse fare meglio di lui (e io non sono così sicuro che Taci possa far meglio di lui) e, se non ricordo male, anche recuperandoci quanto messo…
1 milione senza dubbio è poco ma se Taci si fosse davvero messo a disposizione di pagare tutti i nostri debiti sarebbe un’offerta da tenere davvero in considerazione, purtroppo il parma adesso non vale molto, certo più di 1 mln ma questi debiti da pagare in tempo breve senza dubbio sono un problema non da poco sia per chi vuole vendere che per chi vuole comprare…
Posto che sia vero ciò che ci racconta la rosea. Ed io ne dubito, e anzi come il direttore credo che Ghirardi sia stato messo all’angolo proprio da Leonardi, cioè da colui che il Parma l’ha amministrato negli ultimi anni. Quest’ultima considerazione dovrebbe farci riflettere e permetterci di capire chi sia effettivamente il padre della posizione debitoria del Parma.
ricordo che garrone ha venduto la samp a 0 euro
credo che con ferrero tra un paio d anni saranno nella nostra stessa situazione……vediamo come amministrerà ,con quale competenza non mi sembra uno molto avveduto,sembra il classico tipo da passo più lungo della gamba…ha ragione Zamparini ; ferrero ha avuto un gran culo…e basta
Garrone non sa neanche dove mettere i soldi tanti ne ha…è un paragone che non regge.
Ma se il Parma avesse 10 punti in più…ovvero a metà classifica…non pensate che Ghirardi avrebbe potuto saldare i debiti e poi vendere con calma….
Dai miei informatori comunque penso che ci sarà la cessione a breve…abbiate fiducia
Sperem che i tuoi informatori abbiano santi in Paradiso ma santi che contano
Non alimentiamo speranze inutili, per favore. Quindi i millantatori scrivano altrove. Grazie.
Diamo il Parma in mano a Leonardi, con Schianchi alla comunicazione. Il Leo si che ci porterebbe fuori dai guai…. Ah scusate Leonardi è qui da un po’ di anni, è vero, si dunque mi sembra sia amministratore delegato e direttore generale… O forse è magazziniere? Quanto a Schianchi beh lui è un giornalista davvero indipendente che non si fa condizionare nè dettare la linea, con Leonardi lavorerebbe bene anche se si conoscono poco (ah ah ah)
San Leo ( e anche San Marino) pensaci tu
Majo , ma oltre a morTaci sua , c’è qualche altro imprenditore interessato ad una eventuale trattativa? ?
Sinceramente: non lo so. Spero di sì.
Direttore sarebbe interessante un parallelismo (avendo la possibilità di rafforntare i numeri) tra la vicenda Sampdoria/Garrone e quella Parma/Ghirardi. Anche a Genova avevano fatto investimenti importanti a livello di ingaggio quali Cassano, Pazzini, Den Neri, etc. ed i Garrone hanno regalato la società pur di liberarsi dei debiti. Però non mi sembra siano mai arrivati a questo punto. Ok il passo più lungo, etc. però qui mi sembra si sia ben oltre. Qui sembra un gioco costruito sul nulla fin dalle fondamenta. Contratti tv già scontati in banca, pesca a strascico per poter iscrivere a bilancio plusvalenze, etc. E’ stata acquistata una società sanissima e affossata.
D’accordo con G.luca, la penso allo stesso modo! Ed il tutto sotto il ns naso! !! E con l’avvallo di buona parte dei media!!!
X simone b.chi sarebbero i tuoi informatori e che cordata e`? Io dico. Che li comprano i cinesi
Diciamo che se GLuca ha ragione(probabilissimo) il Presidente o ha raccontato balle fin dall’inizio (eppure inizialmente gli sghei per qlc acquisto tipo Lucarelli li ha messi) o dopo la retrocessione ha subito una mazzata economica tale (accoppiata alla successiva crisi economica) che l’ha steso. Le manovre di finanza creativa ingegnate da San Leo l’hanno tenuto a galla per un po’ ma se la sofferenza era troppa aveva il dovere di cercare di vendere almeno un paio d’anni fa
Caro Alfredo: se siamo in questa situazione è grazie anche alla finanza creativa ingegnata dal tuo San Leo. La metafora è una: quella del pallone. Calciato sempre più in là…
Sai bene pero’ che l’asino va dove vuole il padrone
E poi Parma stimola la finanza creativa gia’ dai gloriosi tempi dello Squadrone che fu 🙂
E’ vero anche diciamolo pero’ che se non hai le risorse sufficienti non ti imbarchi in una storia come questa. Siamo vittime di megalomani 🙂
Mi viene un dubbio: ma quelli che hanno concesso credito fino alla morte al Parma, pur di lavorare con il Parma, ora cosa ne pensano? Non si sentono un po’ responsabili per aver girato la corda al collo di un gruppo di – all’appartenza – incompetenti?
Tutti parlano di debiti accumulati dal Parma.
Ma qual’è lo stato patrimoniale della Società?
Lo si conosce ? Sono state fatte analisi serie ?
Molti parlano di centinaia di tesserati di proprietà del Parma ?
Sono tutti dei brocchi che non valgono nulla ?
Queste domande le giro a chi se intende visto che non sono competente in materia calcistica.
Dare risposte compiute a questi interrogativi sarebbe più che opportuno PRIMA ANCORA che recitare il deprofundis.
Lo stato reale dei conti è poi così disastrosa