CARMINA PARMA / VULNERABILISSIMI. GUIDA IN STATO DI EBBREZZA…
(Luca Savarese) – Ancora una sconfitta, l’ennesima, non si contano nemmeno più. Come le patatine, sì, ma amare. Come le ciliegie, sì, ma avvelenate. Come se quest’anno nell’abbonamento casalingo, ma anche nelle partite esterne, ci fosse contemplata solo la sconfitta. Nemmeno questa volta il Tardini vede i tre punti, ma non vede nemmeno il primo punto, quello che avrebbe voluto dire pareggio, il primo della stagione. Però questa partita, per me, fa testo da sola, la toglierei dalle altre, dagli altri psicodrammi che il Parma ha vissuto, fin qui, in questa burrascosa
stagione. Forse sarà la notizia della cordata cipriota-russa, forse sarà il sole che ingentilisce il Tardini, ma di fatto il Parma che inizia la partita contro la Lazio, è una squadra diversa da quella che aveva iniziato in casa la sfida contro l’Empoli, un Parma più simile a quello visto a Palermo, anzi più combattivo e sicuro di sé, che è riuscito ad andare in gol due volte nel primo tempo (sul gol annullato andremo tra poco), che è una rarità di queste prime 14 giornate. La banda di Donadoni sembrava essere una fotocopia a colori della Ginestra di Leopardi: sembrava esser arrivato il momento di reagire, di trasformare il peso di tante tristezze in un nuovo indirizzo, intendiamoci non una rivoluzione ex abrupto, ma un atteggiamento realistico, un provare a rispondere con un goccio di tenacia alle tante sfighe vissute sin qui. Sembrava. La gioia da Ginestra è durata poco, l’azione incoraggiante di Santacroce che va sulla destra e di Palladino che la mette dentro come fosse un centravanti d’altri tempi in questi tempi, è stata spazzata via in un batter baleno; poi arriva subito la natura matrigna che non è né bella né brutta, ma indifferente come l’arbitro Guida, che prima non convalida il gol di Gobbi sullo zero a zero, poi convalida il gol del pareggio di Mauri, avvenuto a primo tempo scaduto e che che era quasi in mezzo ai Boys al momento della deviazione di testa. Va da sé che Iacobucci non avrebbe dovuto smanacciare alla carlona quella palla, con una presa sicura la palla non sarebbe andata sulla testa di Basta e poi su quella di Mauri, ma come si fa a concedere un gol così? Il Parma si può dire che va negli spogliatoi stordito da quella scelta arbitrale più che inorgoglito dalla propria buona prestazione. “Ma come? (devono aver pensato le menti già fragili dei donadoniani), quando facciamo un gol noi ce lo levano e quando lo fanno gli altri lo danno?”. Questi dubbi poi hanno aumentato, anzi amplificato la vulnerabilità della paurosa masnada che poi ci mette del suo e come l’arbitro Guida, regala un gol alla Lazio, lo sciagurato Gobbi (che non lo rimprovero totalmente perché una zampata giusta nel primo tempo l’aveva prodotta) fa un altro regalo. Ecco perché questa partita esce dallo squallido menù di queste diaboliche dodici sconfitte; i tabellini diranno Parma 1 Lazio 2, ma la vittoria della Lazio è stata un regalo di Natale anticipato confezionato dalla tenuta vulnerabilissima della mente dei crociati e dagli abbagli del signor Guida, che forse nomen omen, ha offerto una guida della gara in stato d’ebrezza; e speriamo che la punizione che di solito spetta a chi guida l’ auto in stato d’ebrezza, possa spettare, a livello arbitrale, anche al consulente commerciale di Pompei. Si fa un gran parlare che la tecnologia aiuterebbe notevolmente il calcio in alcune circostanze, specie nei gol fantasma, ma poi ci sono certi episodi che solo un occhio umano sicuro e disinvolto, potrebbe scorgere. E menomale che di occhi, ci sono anche quelli dei giudici di linea e degli addizionali. Oggi il pareggio, senza i suddetti regali, è quello che forse sarebbe venuto fuori dalla vita di questo match, ma ora bisogna accogliere anche questa. Sperando magari che una volta cambiata la proprietà, alcune cose possano cambiare ed il pessimismo diventare meno cosmico, magari trasformarsi in rabbia sul campo. Intanto, in questa ghiacciaia a soli 6 gradi, pardon punti, va tenuto stretto quel che c’è di buono: Raffaele Palladino, in due giornate ha fatto due gol, uno che non segna ad iosa. Forse anche gli Swarovski possono diventare carta vetrata?
segnalo che curiosando nelle liste dell’ordine degli avvocati nazionali compaiono due Avvocati a nome Paolo Giordano uno nato nel 78 e uno nel 68 e vista la foto … mi sebra un poco più anziano.
per cui ….. speriamo bene . della serie anche se non è avvocato che porti i soldi veri. Saluti
Quello che c’è nella foto su Repubblica è Pasquale Giordano, papà di Fabio che è il Vice Presidente, che è il ragazzo un po’ più giovane, con i capelli corvini alla Renato Zero…
Grazie della precisazione .meno male. quindi sarà quello nato nel 1978 con lo studio a Roma. bene partiamo con il piede giusto… forse ahaha
mi vendo, la grinta che non hai ,in cambio del tuo parma ti do due ali saiiiiiiiiii….sarebbero meglio anche due difensori e due attaccanti
e un porter
pret a porter ?,iacobucci mi era bastato vederlo a carpi,ma chi a perma ed balo’ in capison miga gnienta,e alla lunga la paghi