L’ANTIPASTO, di Alessandro Dondi: NAPOLI-PARMA

(Alessandro Dondi) – Ci apprestiamo a vivere, in un clima decisamente surreale o, se preferite – sempre nel lecito, checché se ne dicada operetta comica, l’ultimo impegno di campionato di questo dicotomico 2014, la trasferta sul campo del Napoli. Se non fosse per i recenti sconquassi societari e per le tragedie sportive di questo inizio di stagione, state certi che il Parma potrebbe affrontare gli azzurri con la forza di chi sa di poter battere uno squadrone di tutto rispetto proprio perché nel recente passato vi è già riuscito in ben due occasioni. La prima fu nel 2011 quando il tanto vituperato Colomba mise in scena un capolavoro firmato Gobbi e Modesto, in seguito l’anno passato quando Donadoni, alla guida di una formazione blasonata, ma tutto fuorché sobria – al contrario del torpedone sociale –  riuscì a replicare l’impresa, dopo aver rispolverato il 4-3-3 che di lì in avanti farà le fortune della banda crociata, aprendo le porte ai diciassette risultati utili consecutivi. Come detto, però, il 2014 in casa crociata passerà alla storia per l’evidente dicotomia che lo ha caratterizzato, con i primi sei mesi da sogno ed un secondo semestre da incubo, dalle stelle alle stalle, stalle che paiono somigliare sempre di più ad una latrina, che forse mai sono state quell’albergo di lusso che in tanti abbiamo creduto, specie buttando un orecchio alle dichiarazioni rilasciate da Imborgia nella conferenza stampa di presentazione come nuovo Giordano – ops, vicepresidente esecutivo scusate – del Varese Calcio, in cui ha affermato di avere “lasciato Parma con ancora un anno e mezzo di contratto perché non c’erano le condizioni necessarie per svolgere questo lavoro con piacere”. Oltre alla mancata concessione della Licenza Uefa con annessa pantomina presidenziale, ci mancavano pure la sciagura degli infortuni – che il buon Majo, in diretta sulla napoletana Radio Marte, ha utilizzato come alibi per spiegare in parte il disastri stagionali, assieme, of course, alla questione tecnica – ed il mancato pagamento delle obbligatorietà, la frittata è fatta. A Napoli, con buona pace di Donadoni, secondo cui non vedremo un Parma rassegnato, c’è da attendersi una Caporetto calcistica non da poco, alla luce soprattutto delle dichiarazioni shock rilasciate poche ore fa dal Presidente in pectore Pietro Doca, a ratificare – scusate il gioco di parole –  la mancata ratifica dell’atto notarile di cessione, peraltro smentita pochi istanti fa da Tommaso Ghirardi. Un fulmine a ciel sereno, comunque lo si legga, che rischia di scrivere veramente la parola fine sull’avventura –  fin qui fallimentare – di un squadra prigioniera dei propri limiti e che nemmeno domenica, quando i più professavano ottimismo sul positivo esito della trattativa, era riuscita a scrollarsi di dosso le ansie e le paure accumulate per colpa delle turbolenze che da mesi Pate al trancione stanno minando la quotidianità. Poco importa se anche in casa Napoli non se la passano bene, dopo la sconfitta con il Milan è arrivata la decisione del ritiro poi annullato da Benitez, oltre alle dichiarazioni di Aurelio De Laurentis. La chiave tattica della partita è tutta da scoprire, quel che è certo è la lacrimuccia nel vedere titolare un certo Gargano, simbolo di una grandeur che non c’è più e che rischiamo di dover pagare caro prezzo, più forse di una buona scorta di patè d’oca. Alessandro Dondi

2 pensieri riguardo “L’ANTIPASTO, di Alessandro Dondi: NAPOLI-PARMA

  • 18 Dicembre 2014 in 15:18
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    secondo me questa rubrica porta una sfiga pazzesca

    • 18 Dicembre 2014 in 16:40
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      Con tutti i problemi che ci sono questa rubrica porta sfiga?

      Ma sì, ha ragione: è sempre colpa di Majo, Angella, Dondi, l’avvocato Malvisi e compagnia bella…

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