ER CEBOLLA A COLAZIONE: IL NOSTRO LUCA RUSSO RACCONTA IL SUO FORTUITO E FUGACE INCONTRO CON RODRIGUEZ ALL’HOTEL BUTTON
(Luca Russo) – Hotel Button, ore 10 di questa mattina, giovedì 29 gennaio 2015. Prima di abbandonare la struttura che mi ha ospitato in concomitanza del quarto di finale di Coppa Italia contro la Juventus (a proposito: si è trattato di uno dei migliori soggiorni tra quelli ‘collezionati’ in quasi dieci anni di Parma), mi reco in sala colazione per ricaricare le pile (e soprattutto lo stomaco) dopo il freddo preso ieri sera e in vista del mio rientro a Napoli. Ebbene, tra un cucchiaino di yogurt all’albicocca e un sorso di premuta di arancia (rigorosamente rossa), mi accorgo che in sala c’è un bambino, evidentemente sudamericano, che indossa la maglia del Parma. Fin qui niente di strano, vero (del resto si è appena giocata la partita contro i campioni d’Italia in carica e potrebbe trattarsi di un giovane tifoso)? Certo, se non fosse che quella maglia è la
maglia di Rodriguez, o per essere più precisi è la maglia indossata da Rodriguez durante la sfida coi bianconeri, data la presenza sulla stessa del suo nome e del suo numero e della toppa ufficiale della Tim Cup. Chi può averla regalata a quel bambino, se non l’ex Atletico Madrid in prima persona? Ecco che allora parte la mia caccia al talentuoso centrocampista uruguaiano, che di quel bambino potrebbe essere il padre o lo zio o comunque un conoscente e che deve essere lì a portata di mano del sottoscritto. Un’operazione, quella della ‘caccia a Rodriguez’, durata pochissimi istanti: mi è bastato far due passi due in sala per arrivare al Cebolla e scambiare un paio di chiacchiere con lui. Ma giusto un paio, non di più. Perché dopo essermi volontariamente qualificato e ‘fatto identificare’ per correttezza, gli ho chiesto se potevo intervistarlo, fargli un video o semplicemente delle foto; ma, con un italiano reso più che comprensibile dall’aiuto di due ragazze e un ragazzo (anche loro sudamericani) in sua compagnia, pur con estremo garbo mi ha risposto picche: “Il Parma non mi ha autorizzato a rilasciare interviste né posso concedermi a foto e riprese video”. Al suo arrivo a Parma ci è stato raccontato che lo chiamano El Cebolla perché sa come far piangere le difese avversarie. In maglia Crociata non è ancora riuscito a strappare lacrime agli avversari. Intanto, però, anche se solo in modo figurato, ha fatto piangere me che ho perso l’occasione di intervistare, chiaramente in esclusiva, uno dei migliori centrocampisti della massima serie italiana e di spessore internazionale. Pazienza. Luca Russo
ARTICOLI E CONTRIBUTI MULTIMEDIALI CORRELATI
Direttore, paletta chiede 7 mensilita o la messa in mora, lodi la messa in mora, rispoli e acquah sembrano destinati ad andare via … Cosa ne pensa????
ieri cmq non abbiamo giocato con quella maglia…
Si, ne stavamo appunto parlando con Russo nei commenti sotto l’articolo di Agoletti sull’arbitro…
Datemi un pacco di ceci…mi ci devo inginocchiare su.
secondo me è EL cebolla. A meno che Rodriguez non sia romano
Majo io non so la matematica non riesco più a inserire commenti come faccio?