CARMINA PARMA / ROSSO DI SERA E CI SI DISPERA…

(Luca Savarese) – Il giro beffardo che dà Zukanovic, Carneade o giù di lì, alla traiettoria che trafigge Antonio Mirante sembra un boomerang che sbatte su un Parma, dopo che su di esso, si era ancora una volta accanita, la mala sorte. Dentro quella palla si possono leggere tante cose, tiri mancini del destino, ma senza tirare in ballo Freud e compagnia cantante, è certo che al Parma quest’anno non va tutto male, ma malissimo. Era dal campionato 2002-2003, come opportunamente sottolineato da Lorenzo Fava nel suo appuntamento con Il prossimo avversario, dal 22 novembre 2002 che gli emiliani non perdevano in casa contro il Chievo; all’epoca decise in zona Cesarini Pellissier: si è riperso, ed è arrivata un’ennesima sconfitta, ormai non si contano davvero più. E’ però strano come sul campo si disperda poi tutto quel venti euro di benzina della speranza, che comunque prima di ogni gara, viene versata nel serbatoio dei crociati. Questa volta dal benzinaio di giornata, c’era poi anche una novità, Giampietro Manenti che si presentava urbi et orbi. Manenti c’è, contro il Chievo ci deve essere il Parma, contro il Chievo si deve vincere per alimentare ancora qualche lume, ed invece che cosa succede? Viene espulso Galloppa. Un cartellino rosso, che ha lo stesso colore di un’emorragia di sangue inaspettata, che toglie troppo sangue, non solo alla mediana, ma a tutto il Parma. Un’espulsione è già di per sé stessa una sottrazione di qualcosa oltre che di qualcuno, questo per le squadre normali in salute e dentro ad un contesto di una stagione serena, ma per il Parma, per questo poverissimo e rangiadissimo Parma di questa stagione, un rosso, il rosso a Galloppa, è davvero uno spargimento di sangue immane, di quelli che nemmeno un esercito di matite ferma sangue fa smettere. Quando Galloppa, incredulo ed incazzato esce dal terreno di gioco, esce di fatto molto sangue da questo Parma, non perché il centrocampista romano sia una sorta di Cr7, ma perché con uno in meno, scalare una montagna dalle pareti ripidissime, dove non sono pochi i dirupi della paura, diventa arduo, ansimante, snervante. Il Chievo non ha vinto con la parabola perfetta di Zukanovic, ma dal rosso di Galloppa, l’arbitro Rocchi, ha di fatto permesso ai clivensi, non certo dei satanassi, di battere questo debolissimo Parma. I mussi, si sono tenuti stretti il gol, il Parma non ha potuto tenersi stretto il suo centrocampista, costretto ad uscire da un rosso troppo rigido per due falli, il primo soprattutto su Izco ed il secondo su Hetemaj mica da bad boi, due spintarelline senza una cattiveria assoluta. Ma cosa deve succedere perché gli arbitri si ricordino ancora che il Parma il suo campionato non ha ancora smesso di giocarlo, che anche se latita in fondo alla classifica, ed ha attraversato delle tristi telenovelas societarie, non vuol dire che bisogna levargli tutto, anche quello che gli spetta! Prima di questa gara ai crociati sono stati portati via dei rigori netti e contro di loro è stato fischiato un penalty non così grosso, quello nella Milano rossonera per un lieve tocco di mano di Rodriguez, posizionato a breve distanza da un colpo di testa di Zaccardo. Non credo nei complotti, non faccio come Galliani che quasi si appella ad una riproposizione moviolistica delle linee parallele forse dopo aver letto Le Vite Parallele di Plutarco, ma questo Parma malmesso, disastrato, sfigato, va tutelato dalla classe arbitraria, altrimenti se continueranno a negare tutto a favore e a dare tutto contro, in B possiamo già inserirci in corsa, quest’anno. Con Galloppa in campo, cioè ad armi pari, alla lunga non avremmo perso. Il Chievo sotto porta è inguardabile, ha avuto dieci palle gol e le ha gettate alle ortiche tutte, il Parma, con tutti gli effettivi poteva se non batterlo, almeno fermarlo. Oggi ecco l’unica componente che rimprovero ai ragazzi, di non aver messo in campo, sul prato dissestato dell’Ennio una qualità, cioè quel gioco frizzante e voglioso di lasciare il segno, apprezzato invece contro la Juve in Coppa Italia ed al cospetto del Milan in campionato. Non è che solo dinanzi ai grossi calibri si vedono grosse prestazioni? Manenti è arrivato, speriamo che i soldi siano imminenti, ma sul campo questo Parma è stato oggi troppo immanente, poco trascendente, soprattutto davanti, dove, il medicinale ha prodotto, nella ripresa, un tiraccio senza cognizione di causa in un’azione in cui l’attaccante algerino ha lasciato partire un tiro orribile quando era necessaria una conclusione più logica e più pungente Poteva essere il medicinale adatto all’occasione, ma la farmacia è risultata chiusa. Non segna dall’ultima giornata della stagione 2012-2013, un motivo ci sarà pure…Vedo ancora quel compasso aperto di Zukanovic, che sembrava una punizione che al Tardini, con la casacca crociata tirava un certo Zola. Quelle erano miele puro. Questa sa tanto di fiele. Si, con un rosso di sera, riformulando l’adagio popolare, non bel tempo si spera, ma ci si dispera. Luca Savarese

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

13 pensieri riguardo “CARMINA PARMA / ROSSO DI SERA E CI SI DISPERA…

  • 12 Febbraio 2015 in 09:39
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    come giudica l’ipotesi di un presidente onorario? manenti non può fare il presidente

    • 12 Febbraio 2015 in 10:13
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      Un presidente onorario per l’appunto è onorario, non operativo… Se intende un presidente vero pescato tra i grandi del passato, uno tipo Lorenzo Minotti, potrebbe essere una idea, in quanto decisamente più presentabile del “Mano”…

      • 12 Febbraio 2015 in 10:44
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        non mi interessa che operi, mi interessa solo che faccia le conferenze due tre volte all’anno, tranquillizzi la gente e rappresenti il PARMA.

        • 12 Febbraio 2015 in 10:47
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          io credo che delle rassicurazioni verbali potremmo fare a meno. L’era delle rassicurazioni spero termini…

          • 12 Febbraio 2015 in 10:57
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            ha capito benissimo cosa intendo, le parole vuote non interessano più a nessuno.

  • 12 Febbraio 2015 in 10:26
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    Direttore nessuna conferma sui soldi?

  • 12 Febbraio 2015 in 11:05
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    Direttore è ancora convinto che il Ghiro in disco stava bevendo per dimenticare?Sto cominciando a pensare che sia scappato col malloppo e come don Savastano stia senza penzieri…

    • 12 Febbraio 2015 in 11:07
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      Il Ghiro a me risulta piuttosto preoccupato. Poi state lì a stracciarvi le vesti per la foto in disco: ma questo, in disco, c’è sempre andato. Semplicemente continua la sua vita di sempre. Scappato col malloppo? Ma quale malloppo? Il Parma non aveva una lira: il buco si è fatto per quello. Lui pensava di poter gestire una squadra di serie A senza metterci un soldo direttamente (o a farli mettere quando proprio necessario dai suoi soci), e il Leo ha avuto la colpa di fargli credere che attraverso la sua gestione virtuosa ci poteva riuscire… Chissà come starà bene a Carpenedolo l’arredamento presidenziale…

  • 12 Febbraio 2015 in 11:05
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    Isoldi?è tutto predisposto vero Majo?

  • 12 Febbraio 2015 in 11:16
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    Se fosse vero però che in tutti questi anni come dice il caro Tommasi, il buon Ghiro ha incassato veramente sui 400 milioni allora viene davvero da pensare come ha fatto a scialacqaurli tutti…sono veramente tanti e il dubbio viene…

    • 12 Febbraio 2015 in 11:20
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      Ma lasciate perdere Tommasi, va… Leggetevi i bilanci e cercate di capirci qualcosa… Solo documentandosi si possono cercare risposte razionali, senza che ci si riempia la bocca come il sindacalista… Non è necessario che uno rubi, basta spender di più delle proprie possibilità che facilmente ci si trova in situazioni poco piacevoli. A me i forcaioli che lapidano le persone non piacciono. Colgo l’occasione a velenoso per dirgli che ogni accenno a via burla o cose di questo tipo continueranno a finire nel cestino.
      Cerchiamo di avere un dibattito più elevato e garantista. Grazie

      Gmajo

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