CARTELLINO GIALLOBLU’ di Matteo Agoletti / IL MOVIMENTO DI EL CEBOLLA E’ DEL TUTTO INVOLONTARIO, MA IL BRACCIO E’ LARGO E TOCCA ACCIDENTALMENTE IL PALLONE: IL RIGORE CI PUO’ STARE”

(Matteo Agoletti) – La seconda giornata di ritorno del campionato di  serie A vede gli uomini di Donadoni (quelli rimasti, tra rescissioni e cessioni anche se non ancora annunciate) uscire sconfitti per 3 reti ad 1 da San Siro ad opera del Milan di Inzaghi. Il risultato premia giustamente i rossoneri, ma i crociati hanno dimostrato di saper stare in partita e nel primo tempo hanno rischiato addirittura il vantaggio. Dal punto di vista arbitrale la domenica appena trascorsa vede alcune contestazioni per l’arbitro Russo in Roma Empoli, ma soprattutto si segnala un episodio molto raro: l’infortunio con conseguente sostituzione dell’arbitro.

È successo in Genoa-Fiorentina, dove al 35’ l’arbitro designato, Nicola Rizzoli di Bologna, arbitro della finale mondiale, ha accusato un infortunio muscolare e ha così chiesto la sostituzione. A dirigere l’incontro è stato chiamato quindi il giovane arbitro Di Bello. I tifosi del Parma ricorderanno l’infortunio occorso all’arbitro Pairetto in Reggiana-Parma di molti anni fa, in quell’occasione la gara fu sospesa. Negli anni a venire venne quindi introdotta la figura del quarto uomo  deputato a sostituire l’arbitro in caso di infortunio. Oggi, notiamo che il ruolo del quarto uomo è essenzialmente quello del cronometrista e di addetto al controllo delle panchine. Infatti con l’avvento degli addizionali d’area, di ruolo arbitri effettivi, in caso di infortunio, come accaduto a Marassi, sono loro ad essere chiamati a sostituire l’arbitro designato. Infatti al posto di Rizzoli è sceso in campo Di Bello, che ricopriva il ruolo di addizionale numero uno. L’occasione ci dà l’opportunità di ricordare che nelle gare giovanili e dilettantistiche, dove è designata solitamente solo la terna, in caso di infortunio al direttore di gara, a sostituirlo è chiamato uno degli assistenti, di solito il numero uno, colui che controlla la linea laterale dalla parte delle panchine. La particolarità da segnalare è che una volta sostituito l’arbitro da uno degli assistenti, se l’arbitro infortunato non si scambia di ruolo, l’altro assistente dovrà anch’egli lasciare il proprio ruolo. Il lavoro di guardalinee passerà quindi a due assistenti di parte, ovvero due dirigenti o giocatori delle società inseriti in elenco. L’accaduto dovrà ovviamente essere menzionato sul rapporto di gara. Analogamente il guardalinee o l’addizionale nel caso delle categorie professioniste, dovrà redigere un supplemento di rapporto dal minuto in cui inizia ad arbitrare. E se si infortunasse l’arbitro in gare in cui non sono previsti assistenti ufficiali? In quel caso solitamente la gara viene sospesa per infortunio al direttore di gara. Tuttavia la prassi vorrebbe che lo speaker dello stadio chiedesse se tra il pubblico fosse presente un arbitro ufficiale idoneo alla categoria. Qualora fosse presente e disponibile a proseguire la direzione di gara, una volta accertata l’idoneità dell’individuo, anche grazie alla diretta telefonica con il cosiddetto  “Pronto Arbitri” la linea telefonica designata al supporto dei direttori di gara e con il benestare scritto delle due società, il nuovo arbitro potrà proseguire la direzione di gara.

Allo stadio Meazza invece l’infortunio è accaduto al Parma che ha rimediato l’ennesima sconfitta e non al direttore di gara. A dirigere l’incontro era presente il sig. Doveri della sezione di Roma 1. Arbitro esperto, in serie A dal 2011, non molto incline al sorriso, ma preparato e autore di una buona gara.  Molto prestante fisicamente ha diretto senza sbavature e con una buona collaborazione con assistenti e addizionali. Gli episodi chiave sono infatti stati indovinati proprio dai collaboratori. Al momento del calcio di rigore, si è visto chiaramente che il direttore di gara prima di fischiare ha esitato qualche istante, aspettando la segnalazione in cuffia dell’addizionale ben piazzato per gestire la situazione. Il sig. Doveri si trovava in posizione corretta, vicino al vertice sinistro dell’area gialloblu, ma sicuramente lontana dal punto di contatto tra il braccio di Rodriguez e il pallone. È chiaro che il movimento di  El Cebolla  è del tutto involontario, perché in corsa e coordinazione, tuttavia il braccio è largo rispetto al corpo e accidentalmente tocca il pallone. Il rigore ci può stare. Così come poco più tardi è bravo l’assistente numero 1 Vuoto a segnalare la posizione di off side di Zaccardo che segna, ma si trova oltre Lucarelli che è l’ultimo difendente. Corrette le ammonizioni per Gobbi, Lucarelli e Van Ginkel, interventi tattici e per Destro, brutto intervento da tergo. Molto generosa quella inflitta a Mariga dove Menez sentendo arrivare il kenyano di gran carriera non esita a finire a terra con molto mestiere. Per il resto buona la prova di Doveri, che cerca di far giocare, anche se nel secondo tempo, crescendo la fisicità a centrocampo con l’ingresso di Essien, ha interrotto molte volte il gioco.

Al Parma non basta il cuore. Ora attendiamo che si chiuda il mercato così sapremo su chi realmente potremo contare fino alla fine del campionato. L’impressione è che tra cessioni e rescissioni vi sia un piccolo esodo. Quel che più fa male è il continuo silenzio della società anche perché si avvicinano le scadenze economiche di febbraio. Per ora molte illusioni e poca sostanza. Matteo Agoletti

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

3 pensieri riguardo “CARTELLINO GIALLOBLU’ di Matteo Agoletti / IL MOVIMENTO DI EL CEBOLLA E’ DEL TUTTO INVOLONTARIO, MA IL BRACCIO E’ LARGO E TOCCA ACCIDENTALMENTE IL PALLONE: IL RIGORE CI PUO’ STARE”

  • 2 Febbraio 2015 in 14:01
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    Meno male ke il Sig. Doveri è un Arbitro Esperto !!!!

    Tre Ammoniti e un Rigore Diciamo DUBBIO !!!!!!!!!!!!!!!!!

    Voglio Vedere qeuste cose All’ Incontrario !!!!

    Beh mi basta ricordare la Coppa Italia con i Gobbi Juvepoverini

    MO MAMA KE ROBA !!!! KE SKYFO !!!!!!!!!!

  • 2 Febbraio 2015 in 14:17
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    Rigore non nettissimo ma che che ti fa arrabbiare se non ti assegnano, concordo con Agoletti. Sono più dispiaciuto degli applausi di Nocerino ai tifosi rossoneri a fine gara. E divento malizioso pensando a come ha sciaguratamente gettato alle ortiche la palla del 2-1 a fine primo tempo. Quando sei senza società i giocatori mettono meno cuore, attaccamento, questo purtroppo è da mettere in conto.

  • 2 Febbraio 2015 in 16:14
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    Il rigore ci puo stare per le grandi (non era nemmeno a 1 metro di distanza) al Parma un rigore cosi non lo daranno mai nel dubbio juve milan inter roma finiscono il campionato con almeno 12 punti regalati dalla figc ormai in italia il calcio funziona cosi’ nel dubbio fuorigioco di Loriente parma juve non alzano la bandierina e cosi ti fottono la semifinale.
    Parma cesena rigore clamoroso per il parma non concesso
    Parma lazio gol della lazio a tempo scaduto ed andiamo avanti di questo passo
    Questi sono alcuni e non tutti gli episodi che non ricordo a fare la differenza tra gli eletti e i poveretti del calcio

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