IL COLUMNIST / SE CASSANO AVESSE AVUTO UN PIZZICO DI PAZIENZA IN PIU’…
(Luca Russo) – E così il Parma è passato di mano. Per la seconda volta nel breve volgere di un paio di mesi. Una notizia, quella della (ri)cessione, che, secondo le indiscrezioni raccolte dal nostro Direttore, il
quale è stato il primo giornalista a fiondarsi sulla tanto attesa novella, dovrebbe portarci effetti molto più positivi del primo passaggio di consegne, consumatosi tra Ghirardi e la Dastraso sul calare dello scorso anno. Insomma, se pur dovesse trattarsi di discesa in Serie B, e la nostra attuale classifica non ci lascia presagire che questo, vivremmo la più bella retrocessione di sempre, ce ne andremmo in cadetteria col sorriso sulle labbra. Lo stesso dicasi nel caso di una più che improbabile (per come nelle ultime ore si è evoluto il nostro destino) ripartenza dalla terza o quarta serie. Cose da pazzi! Inimmaginabili solo fino a sei o sette giorni fa! Ma al di là di questo particolare, vi sia chiaro: di non trascurabile rilevanza, nel minuto in cui ho appreso la lieta notizia, il mio primo pensiero è corso, e non chiedetemene il motivo, ad Antonio Cassano. Ci ho ragionato su anche questa mattina a colazione: ahhh, se Antonio avesse avuto un pizzico in più di pazienza, a quest’ora sarebbe ancora uno dei nostri e potrebbe ancora darci una grossa mano nel tentativo di centrare quell’obiettivo che per noi equivarrebbe ad uno scudetto: e cioè la salvezza partendo da uno svantaggio più che consistente sulla quartultima. Però è vero anche che se non fosse stato per il Discolo e per la sua acclarata allergia alle scelte ponderate (preferisce, mi sa, quelle di pancia), le pessime condizioni economiche in cui versiamo (da tempo immemore) mai avrebbero riscosso l’attenzione dei media nazionali e degli appassionati di ogni latitudine. O l’avrebbero incassata per lo meno tardi; tardi anche per permettere al ‘regista oscuro’ di trovare soluzioni alternative a quella che prevedeva di dar seguito al poco redditizio e altrettanto felice matrimonio con la Dastraso. Pertanto il signor Cassano merita non solo il mio plauso ma anche una ‘bottiglia di quello buono’: se ad oggi, venerdì 6 febbraio 2015, il Parma ed i suoi tifosi possono ancora immaginarsi e sognare un futuro nel calcio professionistico, un paio di “grazie!” dobbiamo rivolgerli soprattutto al barese, il quale, scoperchiando il vaso di Pandora, ha piazzato un bel po’ di pressione, soprattutto mediatica, sulle spalle dell’ormai vecchia proprietà, costringendola a decidere di decidere. Per la cessione, fortunatamente, e non per il sequel di quanto (non) si era visto nei due mesi precedenti. E allora, se non ci fosse stato il piccato e polemico scambio di battute tra l’ex falso nove Crociato e il nostro allenatore, con tanto di parole tutt’altro che carine indirizzate dal primo nei riguardi del secondo, io, nei panni degli ultimi arrivati e data per scontata la praticabilità contrattuale di questa scelta, avrei già immaginato di riprendermi Cassano, con lo scopo di premiarlo per il fattivo e probabilmente decisivo contributo offerto alla nostra causa e quello, ugualmente nobile, di rialzare il tasso tecnico della rosa alle dipendenze di Donadoni, falcidiata non solo dalla partenza dell’ex golden boy del Bari, ma anche dal passaggio al Milan di Gabriel Paletta (altra operazione, questa, sulla quale il nostro Direttore è arrivato per primo). Attenzione: resto dell’idea (peraltro mai nascosta dal sottoscritto dopo le nostre ultime due apparizioni) che il fulmineo e inatteso addio di Fantantonio abbia consentito almeno nell’immediato ai ‘superstiti’ di rendere meglio e di più di quanto fossero riusciti a fare col pugliese dalla loro parte. Però…però un conto è farsi belli per le serate di gala contro Juventus e Milan, un altro è riuscire ad esserlo anche per un pranzo a menù fisso in compagnia del casereccio Chievo. E poi, diciamocelo, uno come Cassano fa sempre comodo. A qualsiasi squadra e a qualunque sua ex squadra. Peccato che tra il dire ed il fare ci sia di mezzo un crisantemo di troppo. Luca Russo
Complimenti per la Sua logica di pensiero per dire che Antonio Cassano è una vera perdita per il Parma Calcio!
Auguri per il futuro di questa squadra perché merita una continuità piu’ serena.
Avrebbe fatto una carriera diversa..
Su Cassano, beh, penso che alla fine doveva andare così. Su Taci, resto dell’idea che fosse tutto programmato e infatti, finito il mercato e con un monte stipendi più basso, ecco che si materializzano i “veri” proprietari…
non c’è niente di programmato
Bravo Stefano…questi sono i veri russo-ciprioti più 2 teste di legno italiane…
Quando leggerete il bilancio tutto sarà più chiaro!!!!
CHI CE DIETRO IL PARMA
Temo che gli “effetti molto più positivi” li abbia visti solo lei e Majo…