SULLA “VOCE DI PARMA” UNO SPECIALE SU DE PAOLINI. L’UOMO DI TACI E DEI POTERI FORTI SI ERA INTERESSATO ANCHE DEL PALASPORT, MA MARANI, STAVOLTA, NON C’E’ CASCATO…

image(gmajo) – Chi è Eugenio De Paolini Del Vecchio – il trait d’union  tra Rezart Taci e l’Unione Parmense degli Industriali, che avrebbe personalmente organizzato la famosa cena del 20 gennaio scorso al Maxim, con commensale al fotofinish anche il sindaco Federico Pizzarotti – lo spiega, con dovizia di particolari, il settimanale “La Voce di Parma” da ieri in edicola. Prima, però, di fare una breve recensione di quanto pubblicato dai colleghi, una piccola chicca di StadioTardini.it: abbandonato il progetto calcio, infatti, il petroliere albanese pare avesse pensato di far ripartire la grande pallavolo a Parma e per questo ci risulta avesse preso informazioni – sempre tramite il duplice ergastolano mancato, ma anche di un appassionato giornalista parmigiano – dall’assessore allo sport Giovanni Marani sulle possibilità di acquisto del Palazzetto dello Sport Bruno Raschi di Via Silvio Pellico. L’idea, però, è immediatamente sfumata quando Marani si è reso conto che dietro il business c’era Taci. Lo stesso Rezart, tuttavia, non aveva ritenuto l’affare appetibile per l’enorme costo della vetusta struttura. Fatto sta che, nonostante fosse al centro dell’attenzione per via della famosa intercettazione dei Carabinieri costata il posto ai vertici della Finanza ducale, De Paolini, nella settimana che sta terminando, avrebbe continuato ad avere rapporti istituzionali.

imageMa torniamo alla Voce: il giornale diretto da Fabrizio Castellini ha rivendicato la primogenitura sul nome di De Paolini poi catapultato su tutti i giornali; negli scorsi numeri, infatti, il settimanale aveva ospitato alcune lettere sulla misteriosa figura dell’ex ergastolano, la cui biografia è riassunta dal settimanale con queste parole: “Il curriculum vitae dell’ex biergastolano Eugenio De Paolini Del Vecchio. Dopo avere assassinato due cugini di San Secondo ed il padrigno per que­stioni ereditarie, il nobiluomo, fra un’ uscita dal carcere e l’altra, sarebbe stato ingaggiato come amministratore dall’Azienda Agricola Antica Torre di Roccabianca dell’avvocato Gino Bocelli e, suc­cessivamente, dalla Greci Geremia Spa di Gaione. Entrambe le società fallirono in breve tempo con buchi astronomici. Accolto a braccia aperte dalla Parma Bene, avrebbe goduto di un occhio di riguar­do da parte della imagemagistratura parmense. Avrebbe frequentato con profitto anche l’Unione Parmense degli Industriali e ricevuto incarichi delicati e assai remunerativi dalla Banca del Monte di Parma, finita anch’essa sull’orlo del crac al punto da essere salvata da Banca Intesa. Queste entrature nel mondo confindustriale e finanziario gli avrebbero procurato credito anche col Parma Calcio che, quando fu acquistato da Ghirardi trovò proprio nella Banca del Monte presieduta dall’ avvocato Guareschi un socio finanziatore. Sarebbe stato lui l’organizzatore della cenetta clandestina presso l’hotel Maria Luigia la notte del 20 gennaio fra il petroliere albanese Taci, i vertici dell’Upi Figna e Azzali, Leonardi e il sindaco Pizzarotti (solo per la frutta) per convincere il petroliere ad acquisire il Parma sull’orlo del fallimento”.

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Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

19 pensieri riguardo “SULLA “VOCE DI PARMA” UNO SPECIALE SU DE PAOLINI. L’UOMO DI TACI E DEI POTERI FORTI SI ERA INTERESSATO ANCHE DEL PALASPORT, MA MARANI, STAVOLTA, NON C’E’ CASCATO…

  • 14 Marzo 2015 in 16:48
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    La Voce di Parma ha anche un sito internet? Ci sarebbe la possibilità di abbonarsi on line o magari anche all’edizione cartacea e farsela spedire qua a Napoli? L’ho conosciuta il giorno dopo aver visto Parma-Juventus di Coppa Italia…la mattina dopo, per la precisione, quando camminando per le vie del centro ho avuto la possibilità di leggerne la locandina…e lo stile che ne ho colto è stato di mio gradimento. Se proprio devo ‘buttar’ via dei soldi, piuttosto che farlo per La Gazzetta dello Sport, lo faccio per un giornale coi controcoglioni…

  • 14 Marzo 2015 in 17:00
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    Trovo vergognoso come in un paese del piffero come questo si possa essere EX ergastolani…..se si e’ ergastolani si attende il fine pena (mai) dove lo si deve attendere…cioe’ in casa circondariale..
    Non si va in giro a intrufolarsi in sti0′ affarucci di minchia…
    Ma robe da matti….

  • 14 Marzo 2015 in 17:57
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    A questo punto ammazzo anche io una persona di mia conoscenza che disprezzo,poi vado all’Upi.

  • 14 Marzo 2015 in 18:16
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    Uomo di taci, ma faceva favori a Leonardi?

    • 14 Marzo 2015 in 18:30
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      E chi lo ha detto? Lui si definiva referente di taci e cmq la stessa gdp lo aveva indicato come elemento ben introdotto del sistema imprenditoriale.
      Cordialmente
      Gmajo

      • 14 Marzo 2015 in 19:01
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        Teniamo presente Majo che questi millantano…e non poco..
        Se gli conviene (o lo crede) questo si dice referente di Obama…

        • 14 Marzo 2015 in 19:02
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          Mi pare ci siano fatti concreti, non millanterie…

      • 14 Marzo 2015 in 20:34
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        Mi scusi Direttore ma faccio una piccola analisi: lei parla di uno che si era inserito nell’ambiente di imprenditoria di Parma, conosceva Upi, Leonardi (visto che anche Manenti avesse confermato la presenza di De Paolini insieme a Leonardi durante l’incontro) e questo personaggio dev’essere uomo di Taci che e’ arrivato ben dopo solo perche’ era nella stessa cena dove c’era Taci? Non le sembra di esagerare dare per certo una cosa del genere mettendolo anche come titolo di apertura per poi parlare di tutt’altri legami e affari solo perche’ questo De Paolini avesse detto di essere il referente di Taci? E poi a chi gliel’ha detto? Non poteva essere semplicemente un amico di Leonardi visto che ha cercato di convincere Taci ad acquistare? Ho l’impressione che non perde occasione a ribadire la sfiducia e l’antipatia personale che nutre verso Taci al costo, mi permetta, di peccare di obiettivita’ professionale. Lasci che siano le istituzioni giudiziarie a chiarire i veri legami e se ci sono attivita’ illegali da dover condannare ma fino ad allora sbaglierebbe a continuarei con le insinuazione visto che come prova del legame ci sia solo una foto di una cena dove non si era in due ma in ben piu’ persone. Grazie

        • 14 Marzo 2015 in 20:50
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          Se ho scritto così perché così mi risulta indipendentemente dalla cena.
          Saluti
          Gmajo

  • 14 Marzo 2015 in 19:03
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    Scusi direttore, esco un attimo dal tema…. Ho letto ieri l intervista di imborgia che in parte, anzi quasi tutta, può essere condivisibile. L unica cosa che secondo me stride e che una società di livello medio come il Parma perché mai doveva avere tre dirigenti per fare il mercato? Cioè alla Juve c’è marotta e paratici, alla Roma sabatini, al Napoli Bigon, all Inter ausilio…. Perciò va bene ora parlare ma secondo me la domanda che si doveva fare era : sono già in due è chiaro che il mio spazio sarà limitato….. Ecco direttore queste sono cose che faccio fatica a capire…. Grazie e buona serata

    • 14 Marzo 2015 in 19:16
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      Nella macro-struttura del Parma c’era un DG che era anche AD, un DT che in pratica era il capo degli ossservatori (figure via via sparita) e Imborgia, pomposamente chiamato resp. mercato, ma che di fatto stava agli ordini di Leonardi.
      Cordialmente
      Gmajo

  • 14 Marzo 2015 in 19:12
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    Un CV di tutto rispetto: pluriomicida, truffatore e mitomane.

    • 14 Marzo 2015 in 19:15
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      Mitomane non credo proprio.

      Questo è un pezzo grosso dei servizi segreti…

      • 14 Marzo 2015 in 19:33
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        Servizi segreti? Ma allora va benone.

      • 14 Marzo 2015 in 21:32
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        E cacchio! :S

  • 14 Marzo 2015 in 20:30
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    Ma che faccia ha?
    Non vorrei incontrarlo per strada un bi-ergastolani assassino seriale

  • 14 Marzo 2015 in 20:39
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    Ne è sicuro direttore? Se sì, si apre tutto un orizzonte, la prego, s’informi

  • 14 Marzo 2015 in 20:46
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    Magari era pure quello che teneva i collegamenti tra i dirigenti del parma e lzndrangheta!

  • 15 Marzo 2015 in 01:55
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    Ormai faccio quasi fatica a leggere, ho schifo totale per quello che questa città è diventata, nei suoi quartieri più altolocati.

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