20-25 MILIONI? PER “PARMA QUOTIDIANO” OK IL PREZZO NON E’ GIUSTO: “IN BORSA LA LAZIO VALE 61 MILIONI, LA ROMA 218, LA JUVENTUS 340…”

image(gmajo) – Ok il prezzo non è giusto: non solo i periti spannometrici di StadioTardini.it hanno notevoli perplessità sulla stima emersa dalla perizia del prof. Fabio Buttignon e del dott. Roberto Marrani depositata nel tardo pomeriggio di ieri in Tribunale sul valore dell’azienda sportiva Parma F.C; anche i colleghi di Parma Quotidiano non hanno nascosto i propri dubbi nella analisi che hanno offerto ai propri lettori: “Il valore complessivo attribuito all’azienda è stato collocato in un range tra 20 e 25 milioni di euro. La somma supera abbondantemente quelle dei rumors dei giorni scorsi, che parlavano di 5-6 milioni di euro. L’iniziativa di azionariato diffuso mirava addirittura ad appena 3 milioni. La stima di 20-25 milioni è senza centro sportivo di Collecchiello, che non appartiene al Parma Fc. Del resto, non è facile stimare valori di beni così particolari come i cartellini di giovani promesse del calcio o affermati atleti. Per fare un confronto, in Borsa la Lazio vale 61 milioni di euro – quasi il triplo del valore attribuito al Parma -, la Roma 218 milioni – dieci volte i gialloblù – e la Juventus 340 milioni di euro – 13 o 14 volte il club ducale -. E per controllare una società di calcio mica si deve possederla tutta. La Lazio è di Lotito anche se la sua quota è solo del 66%, la Roma di Pallotta con il 78% e la Juve della famiglia Agnelli col 60%. La stima della società è il primo passo nella strada che porterà all’asta della squadra. Non sono né i curatori né i loro periti a stabilire la base d’asta, la decisione spetta al giudice fallimentare, ma è ovvio che questo si baserà sulle carte preparate da chi ha analizzato i conti. Solitamente, i giudici propongono prezzi di vendita base un po’ inferiori a quello delle stime”.

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A proposito di Parma Quotidiano: ieri, nello spazio commenti di StadioTardini.it il lettore Bini aveva postato il seguente commento:

“Majo, va bene tutto…ma stavolta sei stato se non scorretto perlomeno disinformato……guarda che la prima a dare la notizia dell’udienza fissata il 21 aprile è la tanto vituperata GAZZETTA DI PARMA nell’edizione odierna che, tanto per dire, potevi già leggere dall’una di stanotte……poche balle…. quindi sarebbe il caso di smentire titolo e contenuto di quanto scrivi, cioè che ”i colleghi di Parmaquotidiano hanno battuto ancora una volta tutti…”. Questo solo per dare a cesare quel che è di di cesare”.

A Bini, in un modo piccato,  avevo risposto così:

”Scorretto sarai tu, chiunque tu sia. E anche disinformato. e prima di lanciare accuse per lo meno informati o porgiti con un piglio differente.

Parma Quotidiano era on line con la notizia ben prima della mezzanotte di ieri 13 aprile. I colleghi mi avevano avvertito di questo LORO scoop mentre ero a cena alla Diligenza ieri sera, dopo Calcio & Calcio, come consolidata consuetudine.

Io, poi, con tutta calma, una volta tornato a casa, sebbene non stessi per nulla bene, dopo aver sentito telefonicamente uno dei colleghi di Parma Quotidiano mi sono messo a scrivere il pezzo che è datato alle 2, ma che era pronto già poco dopo l’una. Poi ho tintognato con la ricerca dei contributi correlati e le foto.

La tanto vituperata gazzetta di parma ha dato la notizia nella sua edizione cartacea di oggi, mentre non aveva nulla on line, né avevano detto nulla a Bar Sport: segno è, o che come loro abitudine han dato la precedenza al cartaceo, rispetto ai più veloci web o tv (e chi è causa del suo male pianga se stesso), oppure, viceversa, han preso ispirazione dopo la twittata di Parma Quotidiano – avvenuta alle 23.07 – con la notizia scritta prima.

E appunto per dare a Cesare quel che è di Cesare ribadisco e sottoscrivo pienamente i contenuti del mio articolo. E siccome sono anche una “terza parte” rispetto ai competitor non avrei neppure alcun interesse personale ad alterare i fatti.

Anche perché quando la Gazzetta di Parma è autrice di sensazionali rivelazioni, più o meno esclusive, la rilancio citandola perfino nei titoli esattamente come faccio con Parma quotidiano e tutti gli altri. Piuttosto non sempre lor signori si sono comportati correttamente col sottoscritto, visto, ad esempio, che quando Taci vendette a Dastraso la notizia, secondo loro, si diffuse da sola, in quella mattinata, pur di non dire – cosa che ha fatto persino Sky o di Marzio – che fu stadiotardini.it a rivelarla in completa esclusiva.

E già che ci siamo mi cavo i sassolini anche coi copia-incollatori: vigliacco se danno appunto a cesare a quel che è di cesare. Capisco che StadioTardini.it possa dar fastidio e Majo stare sul cazzo per futili motivi, però trovo estremamente ridicolo che tacciano per ore delle notizie se a darle sono io, salvo poi con estremo ritardo, dopo che sono state riprese da altri, riprenderle a propria volta.

Quindi, egregio, non venga ad impartirmi lezioni di correttezza che non ne ho affatto bisogno.

Saluti

Gmajo”

Ed ecco lo “stamp” del cinguettìo di Parma Quotidiano avvenuto alle 23.07 del 13.04.2015, dopo circa 15’ dalla pubblicazione dell’articolo su detto portale, dunque abbondantemente in anticipo rispetto ad una ipotetica lettura della Gazzetta di Parma come insinuato dal lettore.

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Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

20 pensieri riguardo “20-25 MILIONI? PER “PARMA QUOTIDIANO” OK IL PREZZO NON E’ GIUSTO: “IN BORSA LA LAZIO VALE 61 MILIONI, LA ROMA 218, LA JUVENTUS 340…”

  • 15 Aprile 2015 in 08:51
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    Questo riduce le chances di vendita o per lo meno alla prima asta

    • 15 Aprile 2015 in 09:07
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      La prima asta sarebbe andata comunque deserta (come spessissimo accade) in ogni caso credo… tutto cio’ rende questa ipotesi plausibile pure per la seconda pero’…

      • 15 Aprile 2015 in 09:45
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        Alla fine riduci la richiesta. Si fa sempre cosi`. Il vero problema resta sempre il debito sportivo, quello che ti permetterebbe di iscriverti in B.

    • 15 Aprile 2015 in 09:36
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      nessuno avrebbe mai preso il Parma alla prima asta…anche perchè alla seconda il prezzo è inferiore

      • 15 Aprile 2015 in 10:46
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        E’ solo questione di strategia e capacità di correre il rischio. Alla prima asta se vuoi il Parma e hai la pila ci vai e sei praticamente da solo. Alla seconda il prezzo si abbassa ma ti trovi altri “pellegrini” e quindi prendi il rischio di perderti l’affare, dipende anche in che modo si svolge l’asta.

  • 15 Aprile 2015 in 09:26
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    Credo che dipenda molto dal giudice.
    Mi ricordo che il valore di stima del Bari era di 7,2 milioni, aveva un debito sportivo di 2,9, la prima asta andò deserta con una base di 4,3, il giudice fece una cosa semplice (valore dell’azienda – Debito sportivo).
    Un appunto vorrei esprimerlo, i periti del Bari diedero al marchio un valore simbolico, in quanto la dicitura della società deve cambiare, qui mi sembra che il valore sia un tantino esagerato, vale per me molto di più il marchio di Bondi (PARMA A.C.) che credo sia in vendita.
    Ora se succederà anche qui quello che è successo a Bari credo che la base d’asta sarà molto bassa.
    Altrimenti se la base d’asta si avvicina al valore indicato dai periti, credo che saranno molto contenti all’UPI e relativa emittente per gli introiti futuri.

  • 15 Aprile 2015 in 09:56
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    Buongiorno majo

    Sui valori della perizia ci siamo appena scambiati opinioni
    Credo interessanti

    Ma quel valore d partenza diciamo 25 sarà verosimilmente abbattuto in fase d asta così come il debito sportivo

    Quello che non vedo mai citato e il debito con l erario
    35 milioni quelli si non negoziabili se non per una spalmata in 6 anni

    L acquirente e tenuto a pagarli quelli ?

    Per questo si che cambia …..

    Nella mia ipotesi direi che

    I 25 della perizia li si porta diciamo a 15
    Il debito sportivo attorno ai 20
    Col paracadute in pratica l esborso vero e 20 che è un affare

    Ma se a questi vanno aggiunti i 35 si che diventa difficile….

    Saluti

    • 15 Aprile 2015 in 10:34
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      Altri conti senza l’oste….i 25 della perizia che magicamente diventano 15, i 74 del debito sportivo li si comprime a 20…il paracadute ancora da pigliar(tutto da stabilire)e che riduce il tutto, infine magari si “spalma” il tutto su piu’ anni…in pratica ci si fa fare un mutuo….
      Quanti conti senza l’oste…..

      • 15 Aprile 2015 in 10:50
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        M cagati addosso Ghirardello, che cazzo vieni a fare tu, l’oste e il tuo bologna del cazzo in questo blog a parte gufare ? Sei utile come un dito in un occhio (per non restar volgare).

        • 15 Aprile 2015 in 11:06
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          Raffinata sintesi, fine sintassi,elevata capacita’ di analisi unita a una rara eleganza nell’eloquio.
          Chapeau.

          • 15 Aprile 2015 in 11:30
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            E questo è niente caro beccamorto, ho deciso che ad ogni intervento subdolamente negativo che farai, ti staro’ addosso con carta moschicida e linguaggio scurrile fino a quando non ti levi dai coglioni. Tu chiamalo se vuoi atteggiamento antidemocratico, io la chiamo deratizzazione.

          • 15 Aprile 2015 in 11:33
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            Onde evitare reciproci cartellini rossi – non siamo all’ok corral – vi invito entrambi alla moderazione. Si possono avere idee diverse, esprimendole, però con educazione

          • 15 Aprile 2015 in 12:16
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            figa dabo’,del resto lo prende lui che e’ un affarone

  • 15 Aprile 2015 in 10:22
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    Credo sia u refuso : il valolre di stima del Bari era 4,3+3 di debiti sportivi e la base d’asta fu di 7,3, poi alla prima asta deserta il valore scese di 1 mln (15%) e cioè a 6,3, poi,dopo la seconda aasta deserta, di altro mln (15%) e cioè di 4,3 , dove fu aggiudicata!

    • 15 Aprile 2015 in 10:52
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      La prima asta del Bari fu di 4,3 milioni, la seconda di 3,5 e la terza di 2, poi ci furono i rilanci dei vari partecipanti e venne aggiudicata alla società rappresentata da Paparesta per 4,8 milioni, ad un prezzo superiore rispetto al valore della prima asta, dove peraltro la società di Paparesta aveva partecipato, ma la sua offerta non fu ritenuta valida perche mancava l’assegno circolare.

    • 15 Aprile 2015 in 15:30
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      Il debito sportivo non rientra nell’asta del tribunale è un debito che l’acquirente si accola rilevando la società e che si impegna, con la FIGC, a pagare per ottenere prima l’affiliazione poi l’iscrizione al campionato.

      Questo è il link della valutazione del Bari
      http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/oggetti/52311.pdf

      Questo è il link delle fasi di assegnazioni
      http://go-bari.it/sport/calcio/24880-asta-bari-calcio-il-giorno-della-verita.html

      Bellinazzo ha sintetizzato nel titolo, in modo impreciso, quanto il futuro acquirente avrebbe dovuto spendere per rilevare il Bari, perchè poi nell’articolo lo spiega correttamente.

      Il Bari è stato pagato 4,8 milioni + 2.971.919,87 euro del debito sportivo.

      • 15 Aprile 2015 in 17:25
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        veramente il termine corretto non è “società” ma “titolo sportivo” la fretta a volte fa usare termini che potrebbero generare confusione.

        • 15 Aprile 2015 in 17:27
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          Per la precisione è azienda sportiva o ramp sportivo. Il titolo sportivo non è oggetto di transazioni in base alle noif

          • 15 Aprile 2015 in 18:17
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            Ho cannato anche la correzione, meglio che vada a vedere la partita 🙂

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