CARMINA CHAMPIONS / LA GRANDE BELLEZZA DI BAYERN E BARCELLONA, di Luca Savarese

(Luca Savarese) – Fuori dal seminato Parma…per rifarci un po’ la bocca: quel blu e quel rosso così sovrabbondanti. Bayern e Barça, iniziano per B, come bellezza. Dinanzi a prestazioni calcistiche del genere, anche i più grandi scrittori della storia, dal cielo, dove le partite si vedono sempre live, mica in streaming, volentieri si lasciano coinvolgere. San Tommaso d’Aquino, offre la sua frase “La bellezza è lo splendore del vero”, dopo aver visto la potenza teutonica dei velocissimi bavaresi umiliare il povero Porto. Dostoevskij, presta invece il proprio conio “La Bellezza salverà il mondo” e sorride: il Barcellona formato Neymar meraviglie, ha colpito anche lui. Tornando alla terra, ci siamo stupiti non poco, nel vedere quel crogiuolo di rosso e di blu, tinte del perfetto Bayern e del precisissimo Barcellona, far fuori portoghesi e parigini. Una bellezza germanica ed iberica c’invade e ci riempie di colpi di classe, ci riporta, in una sera di mezzo aprile, all’essenza del calcio: aggredire, attaccare, costruire, segnare e non fermarsi, farne ancora e poi altri ancora, quasi come quei baci che il poeta Catullo chiede alla sua Lesbia nella sua “Da mi basia mille”. Si, il Bayern sin dall’inizio ha amato il suo ritorno, nella sua Arena, ed è ritornato quello squadrone che si era smarrito nella gara d’andata. Se ci credi ogni ribaltone è possibile. Guardiola stravolge Lopetegui, che pure faceva il portiere e, da dentro ai due pali, varie volte avrà visto come evitare certe imbarcate. Thiago Alcantara, figlio di Mazinho, ex mastino di Lecce e Fiorentina, crea un ritmo latino alle gerarchie di Baviera e subito, dopo un palo di Lewandowski, che ne anticipava tutto l’eroico furore, il Bayern passa. Il Porto è avvisato, anzi dannato perché poi Boateng, Lewandowski e Muller lo travolgono, prima che Xabi Alonso, chiuda i conti, con un tocco spagnolo finale. Miscela perfetta, aperta e chiusa da due carezze made in Spain. Il Bayern alla spagnola fa fuori il Porto poco spagnolo, molto pauroso, come se il suo atavico fado fosse stata la sua colonna sonora di giornata, dove il solo Jakson Martinez cerca di reagire, con le sue sgroppate, alla predominanza del Bayern. La prima tornata rossoblù è servita. Ecco subito l’altra, più blaugrana a dir il vero. La leggerezza di O Ney,  perla brasileira, rigeneratasi dopo un mondial flop, fa fuori, in un sol boccone, tutta la ricchezza parigina ed i vari David Luiz, Ibra, Cavani e Verratti, rimangono corpi estranei, tristi spettatori delle armoniose e spumeggianti trame catalane. Orchestra è dà il là alle danze Iniesta, il rappresentante del Barcellona degli anni guardioliani, finalizza Neymar il volto nuovo, giovane, fortissimo di questo Barca 2.0, che probabilmente farà anche la rèclame degli occhiali da sole perché i suoi gol, abbagliano non poco. Formazione allenata, quasi in sordina, perché poi in campo fanno tutto loro, da Luis Enrique, un altro spagnolo, che a Roma, bistrattato e trattato con troppa fretta, forse ora, nelle presenti e dolenti note di Rudi Garcia, alcuni rimpiangono. La tela dopo novanta minuti focosi, grintosi, da kaiser e da toreri, è tutta rossoblu o blurossa. Come un dipinto del romantico Friedrich, come una costruzione immaginifica di Gaudì. Il calcio è anche bellezza, Bayern e Barca, ce lo hanno ricordato. Luca Savarese

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

2 pensieri riguardo “CARMINA CHAMPIONS / LA GRANDE BELLEZZA DI BAYERN E BARCELLONA, di Luca Savarese

  • 23 Aprile 2015 in 15:59
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    Il primo gol di Lewandowki e` una perla di rara bellezza. E` il calcio nella sua essenza piu` pura.

  • 23 Aprile 2015 in 17:47
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    La juvepoverini è Favorita dice Brio !!!!

    Soprattutto contro il Real !!!!

    Mah….Ke dire !!!! IL Nulla !!!!

    Certo la Palla è Rotonda x Fortuna !!!!

    Guardiamo il Rigore x Esempio

    Dove metti il Pallone !!!! Loro sono Abituati !!!!

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