I PERITI SPANNOMETRICI DI STADIOTARDINI.IT: “IL VALORE ATTRIBUITO E’ ECCESSIVO, MA POTREBBE FAR LEVA SUI CALCIATORI PER LA RIDUZIONE DEL DEBITO SPORTIVO E DELLA STESSA STIMA PERITALE”

(gmajo) – I periti spannometrici di StadioTardini.it erano stati un po’ troppo ottimisti nello stimare in 8,1 milioni di euro il valore dell’azienda sportiva Parma, se quello attribuito dai periti “veri” – il prof. Fabio Buttignon e il dott. Roberto Marrani, selezionati dai curastars Anedda & Guiotto – si attesta tra i 20 e i 25 milioni di euro (ma come mai un range di tolleranza così elevato, ben 5 milioni?), ed ovviamente sarà quello che farà fede ai fini del prezzo della vendita all’asta che sarà fissato dal giudice delegato dottor Pietro Rogato.
Secondo gli esperti interpellati da StadioTardini.it il valore peritale è decisamente eccessivo: ad esempio, per quanto attiene al marchio la questione non pare così chiara come la Curatela asserisce: se il marchio è in pegno, come sembrerebbe dalle trascrizioni lette ieri sul sito ministeriale da StadioTardini.it, pare quantomeno dubbio l’inserimento dello stesso tra le immobilizzazioni immateriali nella disponibilità del ramo d’azienda, anche se questo inserimento eleva non di molto il monte valore stimato (tra 1,5 e 2,5 milioni di euro).
Decisamente di più, invece, quello parziale attribuito al Settore Giovanile: tra i 4,7 e i 6,2 milioni di euro. Secondo i nostri esperti il valore indicato non è affatto una valutazione sulla valorizzazione economica, ma somiglia a una stima bilancistica basata sui costi storici del settore. Attenzione bene: costi scritti a bilancio: poi provate ad andare a chiedere a Palmieri quanti soldi sono circolati davvero nella sua struttura. Ricordo bene lo sfogo del responsabile della cantera a Calcio & Calcio il 5 marzo scorso, allorché inorridì quando gli riferii proprio io che sull’ultimo bilancio erano stati capitalizzati costi per 4 milioni di euro: “Ma se non avevo un budget!”. Nei casi di Bari e Ascolisui quali i nostri esperti si erano basati per la perizia spannometrica – la valutazione era stata notevolmente inferiore proprio per l’applicazione di ben altri criteri di valutazione.

Per ciò che attiene ai diritti pluriennali dei calciatori (tra 13,6 e 15,5 milioni di euro) –  l’unica voce che può essere "mobile" per l’effetto di eventuali successivi accordi transattivi con i calciatori – i nostri esperti ritengono che sia stato applicato un criterio eccessivamente penalizzante. Ma la lettura potrebbe essere anche ambivalente: peritare un valore così elevato potrebbe essere un buon argomento per fare leva sui calciatori, ovvero sugli unici soggetti in grado di ridurre sia i debiti sportivi che il valore della stima peritale per effetto di eventuali transazioni sui debiti sportivi, di eventuali rescissioni contrattuali e di eventuali spalmature contrattuali su più annualità.

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Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

14 pensieri riguardo “I PERITI SPANNOMETRICI DI STADIOTARDINI.IT: “IL VALORE ATTRIBUITO E’ ECCESSIVO, MA POTREBBE FAR LEVA SUI CALCIATORI PER LA RIDUZIONE DEL DEBITO SPORTIVO E DELLA STESSA STIMA PERITALE”

  • 15 Aprile 2015 in 09:13
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    Cioe’ non ho ben capito….a parere dei “periti spannometrici di stadiotardini”, siccome il valore attribuito al Parma e’ risultato piu’ corposo e robusto del previsto, cio’ potrebbe costituire una sorta di leva per forzare la volonta’ dei creditori sportivi (i giocatori) per accontentarsi di meno di quel che ipotizzavano?…E’ cosi?..
    Cioe’, :- siccome il valore attribuito (dal tribunale) alla societa’ e’ stato molto alto, o state molto piu’ bassi voi con le vostre pretese (avvalorate da contratti firmati e depositati) oppure finisce tutto a schifio(come sappiamo andrebbero sommate le due cifre) e non pigliate una fava perche’ l’acquirente non si trova.-
    Ho interpretato bene?
    Era questo il senso della faccenda?

  • 15 Aprile 2015 in 09:36
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    Come in tutte le aste, si partira` da un prezzo base per poi scendere. Cosi` non ci compra nessuno. E comunque ritengo ancora il debito sportivo il problema principale.

  • 15 Aprile 2015 in 11:41
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    Se non sbaglio Tav aveva detto che il Siene aveva trovato un accordo per il debito sportivo al 35%, ritenendolo un buon raffronoto per il ns caso. Se i giocatori del Parma si accordassero per la stessa cifra, il debito sportivo sarebbe circa di 25 milioni. Aggiungiamo il valore dato alla società, il nuovo acquirente dovrebbe investire 45-50 milioni? Spero di avere sbagliato il ragionamento.

  • 15 Aprile 2015 in 11:49
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    Cosa che aveva “spannometricamente” anticipato pure il sindaco una settimana fa…insomma torna in auge il famoso “cinquantello”..

  • 15 Aprile 2015 in 11:52
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    Base d’asta 45 mln circa, quindi ,supponendo che ad ogni asta andata deserta il prezzo scenda del 20%, dopo la terza sarebbe di 28 e dopo la quarta di 23….considerando di un paracadute Lega di 12 resterebbero 11 mln d’investimento!…direi possibile.Ma quando potrebbe essere l’asta? e dopo quanto, andata deserta una, si fissa la successiva?

    • 15 Aprile 2015 in 13:34
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      Sono dettagli che renderà noto il Giudice. Per ora sono sconosciuti

    • 15 Aprile 2015 in 13:47
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      Non e’ che si fanno aste a gogo finche’ con na’ pizza e due birre ti pigli la roba sai….

  • 15 Aprile 2015 in 13:42
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    Guardate come e quanto ha speso Squinzi per il Mapei Stadium; vedreste a quanto è’ partita la prima asta e a quanto sono scesi per vederlo alla terza.
    La storia insegna

  • 15 Aprile 2015 in 16:55
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    Domanda, forse, un pò stupida: i 20-25 milioni necessari x acquistare il ramo sportivo che “fine” fanno? Se li spartiscono sempre i creditori, insieme al debito sportivo di 74 mln (attualmente)?

    • 15 Aprile 2015 in 17:01
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      Il debito sportivo va a giocatori dirigenti tecnici con contratto federale e altre società sportive.
      Il ramo d’ azienda all’Asta cagionera’ proventi per gli altri creditori insinuatisi nel fallimento

      • 15 Aprile 2015 in 20:24
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        per evitar confusione vi copio uno stralcio di una intervista al curatore del bari Marcello Danisi, presidente dell’ordine dei commercialisti di Bari

        il debito sportivo è rappresentato dalle spettanze relative ai giocatori, all’allenatore, al direttore sportivo, ai magazzinieri ma non agli amministrativi: a tutti coloro che rientrano nell’ambito sportivo, chiaramente per le retribuzioni non incassate. Il soggetto acquirente si deve obbligare a corrisponderle ai creditori. Questo perché c’è una previsione ben precisa a riguardo da parte della Lega”.

        L’acquirente, però, può insinuarsi nel passivo per recuperare quantomeno una parte di quanto sborsato per coprire il debito sportivo? Se sì, con quale grado di privilegio?

        “Sì, l’acquirente può rientrare del suo esborso, sostituendosi nel fallimento al creditore. E’ come se fosse un terzo che dice: ‘Pago io, però poi mi insinuo nel passivo del fallimento’. E quindi, giacché ci sono i privilegi di primo grado, rientra nella somma anticipata”.

        se vuole le spedisco l’intera intervista

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