IL MAJO DESNUDO, lo spin-off dell’Ubi Majo: il Majometro dei crociati prima di Parma-Juventus
(Luca Savarese) – Il giorno della gloria è arrivato, prendendo in prestito alla Marsigliese, una frase, proviamo ad introdurre quella che risulta più che una partita per questo Parma ultimo, ma da due partite come rinato a vita e a motivazioni nuove. Di fronte infatti non un avversario come gli altri, ma, da queste parti l’avversario più sentito e verso il quale si dà, sempre, battaglia; perché contro i colori zebrati è iniziata la storia ducale nella massima serie: 9 settembre 1990, e contro Madama è stata alzata al cielo di Parma la prima Coppa Italia, nel 1992. Ora, però, bando al passato, perché questo presente, buio, tempestoso, ma con un’attuale ed improvvisa scintilla di
speranza nella casse parmensi, è tutto da vivere, con tutti i sentimenti, con tutta la forza, con l’apporto di ogni singolo tifoso. La luminosissima alfa di Allegri contro la poverissima omega di Donadoni, ma non sempre sul campo, le lettere dell’alfabeto rispettano il loro posto. Questa è Parma-Juve, un’intera città, che si è accorta che adesso la squadra si è come risvegliata dal sonno, contro un popolo smanioso del suo quarto scudetto di fila. Gustiamola, viviamola, non perdiamocene nemmeno un secondo. Noi non un secondo, ma alcuni minuti, li concediamo alla chiacchierata con il nostro timoniere Gabriele Majo. A voi, a Parma-Juve, a te Gabriele
Il gol totale lo ha già segnato Hernan Crespo con un pareggio insperato in quel Parma-Juve del 9 gennaio 2000. Questa, per le due ottime prove dei crociati contro Inter ed Udinese, potrebbe essere la partita totale, da dare tutto e di più, come anche auspicato da Donadoni, per il quale, non c’è nulla di impossibile, nel calcio, come nella vita?
“Come direbbe Bevilacqua, anzi la Califfa: la provvidenza è come il bel tempo, non può non arrivare. La speranza è che sia così anche per la vittoria dei crociati contro la Juve, l’ ultima chance di battere gli odiati zebrati per qualche anno. Personalmente non mi sbilancio, avendo già viste deluse le mie aspettative in occasione del match di andata quando i crociati, per l’occasione di verde vestiti, furono sonoramente battuti, anzi asfaltati, per 7-0, da una Juve in versione rimaneggiata, direi la terza squadra, un po’ come quella che ha sbancato il Franchi martedì sera in coppa Italia. Perciò non mi voglio illudere di nuovo e, anche se il desiderio di batterli è forte, un’eventuale vittoria acuirebbe ulteriormente il rammarico per non essersi svegliati prima, vista la mediocrità del campionato. Tuttavia, detto fuori dai denti, questa vittoria me la auguro con tutto il cuore, non dico altro…”.
In Coppa Italia a fine gennaio il Parma, al cospetto dei bianconeri, fece una gara gagliarda e fu trafitto solo all’ultimo da un guizzo di Morata: quindi quando in campo scende Madama, salgono le motivazioni e l’adrenalina, è un po’ come giocare con una musica che ti carica nelle cuffie?
“Il problema è sempre quello, al cospetto delle grandi ci si esalta e con le piccole, fatta eccezione per l’andata del Centenario, ci si deprime. Purtroppo è una costante del Parma da troppi anni, e pensare che Ghirardi – sotto metafora – alcuni anni fa, nei giorni seguenti il KO del Parma in casa del modesto Novara, attribuì la colpa di questo atteggiamento “provinciale” alla gestione Colomba! Dio ce ne scampi e liberi, se i risultati della mentalità vincente metropolitana sono quelli che abbiamo sotto gli occhi – leggasi il crac del Parma FC – lunga vita alla provincialità. Anche perché, se vogliamo, la capacità di esaltarsi anche contro le piccole è sinonimo della mentalità giusta della provinciale, non il contrario!”
Tutti continuano a fare confronti tra questa Juve allegriana e quella contiana: non credi, invece, che questo gruppo, reso squadra inossidabile da acciughino Allegri, diventato nel frattempo pesce spada, non abbia qualcosa della Juve di Lippi e del suo formato rullo compressore?
“A vedere la vittoria di martedì al Franchi verrebbe da pensare che la Juve abbia tratto grande vantaggio dall’arrivo dello smilzo Allegri, capace di farne – se possibile – una compagine ancora più affamata della già vorace omologa guidata da Conte. Il grande vantaggio in campionato è frutto senz’altro di una mediocrità di fondo che è sotto gli occhi di tutti, tuttavia la continuità di rendimento della Allegri band nelle tre competizioni rappresenta una grande conquista. Non resta che vedere cosa accadrà nella doppia sfida con il Monaco perché, si sa, in Italia basta una sconfitta per rimettere mediaticamente tutto in discussione, specie in un epoca come la nostra dove è facile leggere sempre le stesse cose, dette e ridette, trite e ritrite. Bisogna farci l’abitudine, tutto sta nel mantenere una certa lucidità nel dare giudizi senza farsi travolgere dal marasma del solito cumulo di informazioni mal presentate e trangugiate.”
FORZA PARMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
In questo dipinto del Caravaggio, realizzato dal pittore il cui vero nome è Michelangelo Merisi, tra il 1600 ed il 1601 e conservato nella Bildergalerie di Potsdam, Tommaso incredulo e dubbioso sul fatto che Gesù fosse veramente risorto, è invitato da Cristo stesso, a porre le proprie dita nel suo costato e a non essere più incredulo, ma credente. E’ in fondo l’invito che si può estendere anche al Parma: mettici tutte le mani e le energie possibili in questo costato di un campionato che ti si è appena riaperto, se non in termini di classifica, in termini di spirito, e non essere più incredulo, ma credente: c’è la Juve, in fondo, sai come fermarla, è sempre stata, una tua specialità. Luca Savarese
La pareggiamo. Tanto ai gobbi non cambia nulla.