“IL CASO IMPOSSIBILE” DEL GIUDICE ROGATO (video)

image(gmajo) – Sono le 16.30 quando le campane suonano a morto per il decesso del Parma. Poco prima è arrivata la decisione di staccare le macchine della respirazione artificiale che tenevano in vita il centenario e glorioso sodalizio crociato, Stop all’esercizio provvisorio e conseguente saracinesca abbassata. Non sono bastate sei aste e le trattative private per arrivare ad avere uno straccio di offerta per l’acquisto dell’azienda sportiva. Ora è serie D. Se non peggio. Addio serie B. Non è servito il lavoro di mesi e neppure che il giudice Pietro Rogato mettesse il sigillo del Tribunale sul debito sportivo quantificato in 22.6 milioni con un abbattimento di circa 71 di solo debito sportivo da parte dei curatori. Abbiamo provato a fare un po’ di pressing, all’uscita del tribunale, per sentire le sensazioni del Giudice Delegato, il quale poco avvezzo alle telecamere, sia pure amatoriali, non ha nascosto il fastidio per esser ripreso sottolineando come un giudice non possa rilasciare dichiarazioni o commenti sulle sentenze. Il collega di Tv Parma Marco Balestrazzi gli fa: “Un caso impossibile?”. E il giudice: “Sì, esatto ottima definizione”. In effetti calzante: per come era sistemato il Parma si vede che era proprio impossibile salvarlo. Amen

ORE: 14.35. L’ARRIVO DEL GIUDICE ROGATO: “COSA VOLETE CHE VI DICA?”

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

19 pensieri riguardo ““IL CASO IMPOSSIBILE” DEL GIUDICE ROGATO (video)

  • 22 Giugno 2015 in 17:17
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    MA SCUSA PERCHE’ LEI DICE SE NON PEGGIO DELLA D??

    • 22 Giugno 2015 in 18:20
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      perché alla d bisogna iscriversi e con tutto il tempo perso per la sbornia della B (e anch’io ero ubriaco, perché con tutto quello che era stato fatto ero convintissimo che sarebbe stata nostra la b) ora si rischia di restarci dentro anche lì.

      • 22 Giugno 2015 in 18:32
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        E questo consentimi non te lo perdono….un conto e’ sperare….
        Ne spero di roba io….
        Un conto e’ quel che razionalmente,obiettivamente (tra l’altro da chi ben conosceva nel dettaglio la situazione) puo’ accadere…
        Le cose non sarebbero certo cambiate, ma l’amarezza del momento meno indigesta.

  • 22 Giugno 2015 in 17:29
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    quando fanno la nuova societa’

    • 22 Giugno 2015 in 18:17
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      In queste ore ci sono febbrili lavori in corso per recuperare il tempo perduto

      • 22 Giugno 2015 in 18:47
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        Ecco vedi direttore…così ti vogliamo…se non ci sei dove sbatto la testa? Scusa per il “tu”… mi è scappato

      • 22 Giugno 2015 in 18:55
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        Il tempo è perdutoe se è perduto è perduto.

  • 22 Giugno 2015 in 17:30
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    Ma ci si può fidare di gente che per tre anni- dal 2004 al 2007- non ha mosso un dito per il Parma che non aveva debiti ed era in serie a? Purtroppo non mi fido di chi- vivendo a Parma- non ha mai avuto cuore per la squadra. Corrado ha detto quello che pensano i tifosi

  • 22 Giugno 2015 in 17:41
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    Lui e i due cura stars hanno comunque tentato l’impossibile per salvarlo. Onore a loro 3.

  • 22 Giugno 2015 in 18:53
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    Il Parma non va iscritto alla D. IL PARMA CENTENARIO è MORTO ASSASSINATO BRUTALMENTE DA GHIRARDI E LEONARDI. QUESTO PARMA non aveva figli per cui non ha eredi. Se si vuol far nascere un nuovo Parma da un cadavere E’ CONTRO NATURA, avremmo un nuovo imbarazza+nte FRANKENSTEIN, un impostore. Avremmo ……UN MOSTRO. Parma non lo merita e anche lei Majo che è persona per bene e saggia dovrebbe attivarsi nelle sedi opportune per evitare questo sciacallaggio sulle spoglie senza vita del caro estinto Parma.

    • 22 Giugno 2015 in 19:55
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      Guarda nani che il Parma era fallito anche nel 1968, la storia centenaria è diretta al calcio nella città di Parma….. Che deve continuare senza se e senza ma

  • 22 Giugno 2015 in 19:10
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    come si chiamera la nuova societa’ sencondo te

      • 22 Giugno 2015 in 21:05
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        Molti dicono che non si può chiamare Parma la nuova società

  • 22 Giugno 2015 in 23:25
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    Director perché non presenta velenoso ad Angella?!?!?sai che duetto con boni???

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