ARIA CONDIZIONATA di Luca Savarese / 20 ANNI DALL’ARRIVO IN GRANDE STILE DI STOICHKOV A PARMA
(Luca Savarese) – Una felice domenica al numerosissimo popolo di stadiotardini.it ed ancora una buona estate. L’estate addosso canta Jovanotti, ed addosso, riavvolgendo il nastro delle estati e posizionando la puntina del giradischi sul luglio del 1995, troviamo alcuni brani interessanti. Fanno la
loro comparsa i nomi sulle casacche dei giocatori, che accompagneranno i numeri, passati dall’essere girevoli a divenir personali. Il pallone inizia a trasferire la propria sede dagli stadi agli studi del marketing. Il Milan, per rifarsi la bocca dopo la finale di Champions persa contro i lancieri dell’Ajax, si regala Roby Baggio. Il Parma, invece, per festeggiare la conquista della Coppa Uefa e tentare quel salto in lungo per vincere lo scudetto, si concede Hristo Stoichkov. Una bellezza? Macché, la prima cosa brutta di quel Parma che comporrà il canto del cigno dell’epopea di Scala. Arrivato ed accolto da Re Mida, non trasformò in oro
un bel niente, ma mise in freezer una cosa che invece doveva andare in forno: i sogni. Quell’anno meglio di lui fece il ventiduenne Flippo Inzaghi, che nel Ducato esordì in A e relegò spesso in panca il bulgaro. Qui sotto un pezzo che porta la firma di Luca Valdiserri, tratto dal Corriere della Sera del 4 luglio del 1995 e che celebrava l’arrivo a Parma dell’ apparentemente talentuoso calciatore. Presuntuosetto il tipo e tendente all’irascibile, ne sa qualcosa il nostro direttore che, durante un’intervista, ricevette dall’ex Barcellona il segno del tagliagola, gesto consono più ad un wrestler
che ad un’artista della pelota. Franco Zuccalà, per tanti anni inviato Rai, e che saluto augurando anche a lui una lieta estate, mi raccontò, quando lo intervistai a marzo di quest’anno per una puntata di “A tu per tu con…” che il viaggio da Varna a Parma sull’aereo privato di Tanzi che portava in Emilia Hristo, fu una specie di evento, come se si dovesse andare a prendere un eroe. Anche a Parma fu in effetti un eroe, si di rimpianti. Luca Savarese
L’ ARRIVO. Impennata negli abbonamenti, Scala gli dara’ la maglia numero 8 “Con lui garantiti gioco e spettacolo”
Effetto Stoichkov, Parma in delirio
Duemila tifosi fanno festa al Pallone d’ oro: ” Il mio primo obiettivo? Vincere lo scudetto ” .Prima di Hristo solo un bulgaro nel campionato italiano: Iliev
DAL NOSTRO INVIATO A PARMA
Avanti Hristo e Dopo Hristo. Segna un confine tra il sacro e il profano questa presentazione afosa, che sballa il metabolismo della città tranquilla. Arriva Hristo Stoichkov, Pallone d’ oro e cintura borchiata made in Bulgaria, abito fumo di Londra e maglia da calcio numero 8 (nuovo sponsor tecnico, la Puma, nuovi disegni gialloblù sulle maniche), agitata come fosse la mantella di un torero. Passa attraverso Parma e la trasforma. Catalizza tifo, muove la gente, cancella il luogo comune dei “quattro pensionati”. Avanti Hristo e Dopo Hristo. Tutto da domani sarà diverso e lo è già oggi. Stoichkov si è ripagato almeno un piede: l’investimento è costato 12 miliardi, da versare entro il 10 luglio, ma sta dando frutti. L’ effetto è nelle cifre: più di un miliardo incassato in 24 ore in nuovi abbonamenti, 1.703 tessere vendute sull’entusiasmo. L’ effetto è negli occhi. Dieci persone ad aspettarlo all’ aeroporto (atterraggio alle 15.49 dopo tre ore di volo, rotta Varna Bucarest Belgrado Graz), che si moltiplicano per la città: in duemila lo aspettano al Tardini, obbligando la “staffetta” della Polizia ad azionare la sirena e i dirigenti ad aprire i cancelli perché Stoichkov faccia passerella in campo. A Parma non si era mai visto. Operazione marketing riuscita, negli occhi spalancati del padroncino Stefano Tanzi: “Sono stupito e soddisfatto anch’ io. Se la città ha risposto così, significa che in questi anni abbiamo fatto bene: abbiamo un Pallone d’ oro, a fine anno speriamo di averne un altro. Zola”. Operazione aggancio spiegata dal d.g. Pastorello: “Era il nostro primo obiettivo, ma il Barcellona non voleva cederlo: il presidente Nunez aveva rilanciato con l’ offerta di un triennale. La svolta e’ stato l’ atteggiamento di Cruijff. L’ intromissione dell’ Inter? Meglio non fare polemiche. L’ altro mercato? C’è da vendere (oggi Melli all’ Atalanta). Galante? C’ è più volontà del Genoa di cedere che nostra di comprare”. Operazione inserimento lasciata a Nevio Scala, a partire dal 23 luglio, quando avrà in ritiro Stoichkov e i nazionali. “Lavoreremo insieme, parleremo insieme. Con Stoichkov sono garantiti bel calcio e spettacolo”. Lui, Hristo, aggiunge anche quello che tutti si aspettano, staff Parmalat in testa: “Vincere il campionato. Una squadra che in tre anni ha fatto tre finali europee, vincendone due, può farcela. Io non prometto gol, ma successi”. Orizzonti di gloria negati all’ Inter “perché io ho una parola sola e avevo detto al Parma che, trovato l’ accordo con il Barcellona, sarei stato loro. Ho capito di dover cambiare aria quando mi hanno dato un prezzo”. Essere a Parma non è un sogno, ma una scelta ragionata, fatta a 29 anni, per non vedere più Cruijff, bacchettato sul Mundo Deportivo: “E’ un invidioso. Mi ha fatto la guerra perché io, da giocatore, ho vinto tutto a Barcellona. E lui ben poco”. Per i programmi futuri: “Torno a Barcellona per riprendermi i miei soldi” (oggi ripartirà per la Spagna per rescindere il contratto e incassare la buonuscita, però troverà la detrazione di una multa che lo società ha deciso di infliggergli proprio a causa delle critiche contro il figlio e il genero di Cruijff). Per i ricordi passati, come la semifinale al Mondiale contro l’ Italia. Disse prima della gara: “Vinceremo perché Dio è bulgaro”. Disse dopo la gara: “Dio è sempre bulgaro, ma l’ arbitro era francese”. Dice adesso: “Forse Dio non è più bulgaro, ma l’ arbitro resta francese. Però con quelli italiani mi troverò bene”. Promesse da verificare in un campionato già iniziato. Dai cori a lui dedicati (“chi non salta è juventino”), alle minacce di pseudo tifosi a un cronista perché, a loro avviso, il suo giornale non è abbastanza benevolo verso il Parma. Le uniche tristezze del Dopo Hristo. Prima di lui, soltanto Iliev. Hristo Stoichkov sarà infatti il secondo calciatore bulgaro a cimentarsi nel campionato italiano. A precederlo è stato il difensore Nikolai Stefanov Iliev, ingaggiato dal Bologna nell’ estate ‘ 89 per 1300 milioni. Lo volle Maifredi, per nulla scoraggiato dalla partita di Coppa dei campioni di otto mesi prima tra Milan e Vitocha, allorché Iliev, incaricato di controllare Van Basten, aveva consentito all’ olandese di segnare ben quattro gol. Iliev, classe ‘ 64, collezionò in Italia 28 presenze, segnando un gol. Sgradito a Radice, fu dirottato a Leeds, poi tornò in Bulgaria, quindi si accasò in Francia. Luca Valdiserri (4 luglio 1995) – Corriere della Sera, pag.33
Testo tratto da www.archiviostorico.corriere.it
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Beh talento ne aveva, pallone d’oro a parte, a Barcellona fece bene. In più era ‘cattivo’ e vincente: il ragionamento poteva filare x quel Parma lì… Pippo Inzaghi, a memoria, invece saltò almeno metà stagione x un infortunio. L’anno dopo fu ceduto ed arrivarono Chiesa e Crespo…
Vabbè, chiudiamo qui, anche se è domenica, è ora di risvegliarci…
Sul fatto che Pippo spesso relegò in panchina il bulgaro non sono daccordo, è un’inesattezza… Stoichkov giocoò diverse partite e in quelle in cui restò in panchina, non fu certo Inzaghi a scendere in campo, anche perchè infortunato come ricorda Paolo G. Le uniche occasioni con Inazghi titolare furono, se ben ricordo, tre/quattro gare nel finale di campionato.
E pensare che ora un Pallone d’Oro vale tipo 250 mil. Pero` all’epoca 12 miliardi (6 mil di Euro) erano una cifra assurda.
Tutta la vita Pippo! Dal bulgaro ci si aspettava l’America da Inzaghi molto meno
Qua è venuto in villeggiatura ma era fortissimo
Stoichkov era ‘camionista’ almeno quanto lo è stato anche qui da noi il buon e mai completamente sbocciato Vantaggiato. I due peraltro si somigliano tantissimo, in termini di mezzi fisici.
E non solo
In che senso?
Diciamo che mi sembra abbiano anche altre somiglianze oltre i mezzi fisici