IL GALLO DI CASTIONE / IL VECCHIO PARMA ERA COME UNA CASA DIROCCATA CON LE FONDAMENTA MARCE: ECCO PERCHE’ SI E’ PASSATI DALLA DEMOLIZIONE ALLA RICOSTRUZIONE

(Il Gallo di Castione) – Siam qui in questa estate rovente che ci ha concesso una breve pausa dopo “Caronte”, il nome dell’anticiclone africano preso in prestito dal Dantesco traghettatore di anime sul fiume dell’inferno, ristorati da una breve pausa rinfrescante, ma con la prospettiva di veder arrivare un altro caldo africano che vorremmo chiamare “Alessandro” per il traghetto di ritorno dall’inferno nel quale eravamo precipitati verso più limpidi orizzonti. E l’attualità ci riporta a Firenze, dove si è abbattuto un tremendo temporale con danni pesanti, ma ai tifosi del Parma Firenze ricorda l’ultima speranza reale di salvezza col Messia Albanese che sembrava intento in grandi acquisti mentre il Parma aggiungeva tre punti in Gennaio alla sua classifica, quando essa non era ancora irrimediabile. E in quel mese freddo un po’ di calore tornava a scaldare le speranze dei gialloblù. Fu come pisciarsi addosso, il tepore durò poco. Ma l’anno di cacca finisce quando gli stronzi spariscono. E dopo queste parafrasi fisio-filosofiche guardiamo quindi al futuro con rinnovate speranze.

Qualcuno vedeva una troppo miracolosa reincarnazione, ma nell’ultimo anno troppi miracoli fasulli proposti da ciarlatani ci hanno illuso che si può avere tutto e subito, senza fatica. Abbiamo passato un anno a contare i gradini di una scala mobile. Alla reincarnazione preferisco quindi il Paradiso, se non altro perché là non correrò il rischio di incontrare fumatori di puzzolenti sigari o adiposi bambini che giocano a peppa pig.
Il vecchio Parma era come una casa diroccata che qualche capomastro improvvisato voleva tenere in piedi, invece che ricostruire, ma le fondamenta erano marce e così siamo passati dalla demolizione alla ricostruzione.

Così succede che tornano volti noti che riportano alla vittoria di Wembley, ci ricordano la nostra gloriosa storia e riportano entusiasmo per scrivere una nuova storia. Scala, Apolloni, Minotti, il Parma non solo esce da un Inferno troppo caldo, ma intravede la scala del Paradiso, invero una lunga arrampicata, ma la meta ci stimola e i tifosi si accalcano.

Tanti tifosi, altri simpatizzanti che vista la modica cifra dell’abbonamento lo han comprato con forse l’idea di venire solo per la festa della promozione, mentre qualcuno addirittura spera che oggi ci possa essere il ripescaggio in serie C, e torneremmo, però, a uno di quei miracoli mai successi sui quali rinunceremmo volentieri a puntare.

Al Parma si era insomma spenta la luce, e sembrava che per cambiare la lampadina servissero la FIGC e la Lega Calcio, uno per cambiare la lampadina e l’altro per cambiarla di nuovo, ma adesso ci sembra di vederci chiaro. Perché come diceva mia nonna “nella vita non si finisce mai di stirare”- Finalmente un po’ di scontata quotidianità. Finalmente un poco di serenità. Parliamo di calcio.

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

8 pensieri riguardo “IL GALLO DI CASTIONE / IL VECCHIO PARMA ERA COME UNA CASA DIROCCATA CON LE FONDAMENTA MARCE: ECCO PERCHE’ SI E’ PASSATI DALLA DEMOLIZIONE ALLA RICOSTRUZIONE

  • 4 Agosto 2015 in 01:10
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    And Parma buy a stairway to heaven 😉

    • 4 Agosto 2015 in 08:52
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      To be a rock and not to roll!

  • 4 Agosto 2015 in 13:10
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    Citazione di “Stairway to Heaven” dei LED ZEPPELIN!
    The Hammer Of Gods!
    La più grande rock band mai esistita!

  • 4 Agosto 2015 in 14:15
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    Parlate come Mangiate ke è Meglio dai làhahahah

    La Regina è la ke vi Aspettahahahah

    FORZA PARMA !!!! il Resto è il Nulla !!!!

  • 4 Agosto 2015 in 14:36
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    Forza Parma. E il Parma si è liberato del passato rompendo qualsiasi ponte col passato. Guardiano avanti tifosi e fiduciosi. Il Paradiso può attendere. Ma noi abbiamo fame di calcio. Ci aspettano tre feste di promozione e tanti goal e tante vittorie. È morto il re. Viva il re.

  • 4 Agosto 2015 in 15:02
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    Molto delicato con la partita promozione.. Secondo me campagna organizzata male dalla società e gestita peggio dai tifosi. Per che è lontano mi fa piacere se si conclude con Sky ma per quanto concerne gli abbonamenti dovevano aver il buongusto di lasciare il tempo di abbonarsi a quelli che ci possono andare, per non parlare di quelli che li rivendono che andrebbero daspati

    • 4 Agosto 2015 in 23:08
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      Pur essendomi battuto come un leone a favore di chi acquista abbonamenti tramite la campagna “tradizionale”, va anche detto che sarebbe bene far passi avanti verso le campagne moderne on line. Posto che la maggior parte degli abbonamenti attraverso la piattaforma di Eppela sono comunque in arrivo da Parma, era lecito pensare che ci potesse essere stato un cambio di abitudini. E invece, magari anche grazie al prezzo stracciato, c’è stato un consolidamento delle tradizioni, nonostante le tante fruizioni tramite l’on line.
      Saluti
      Gmajo

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