UN LUOGO INCERTO di Luca Tegoni / MI ASPETTAVO MUSETTI, MA QUESTI E’ ENTRATO SOLO NEL FINALE E SUBITO CON UN “PREZIOSISMO” HA COLPITO CON UN PUNTATONE LA PALLA ROTOLATA IN RETE… (video)
(Luca Tegoni) – Mi aspettavo Musetti al posto di Longobardi invece Apolloni schiera i quattro con Baraye un po’ più alto degli altri. Mi aspettavo un avversario incatenato alla propria metà campo invece il Legnago cerca di proporre gioco fin dai primi minuti. Il Legnago, senza mai essere pericoloso, manovra bene il pallone e per i primi quindici, venti minuti tiene il controllo del gioco. Poi i nostri si abituano allo schieramento dell’avversario più largo del solito e,
con continui scambi di posizione, soprattutto tra Melandri e Baraye cambiano il senso della partita. Il Parma sviluppa azioni meno manovrate ma più incisive e Melandri, Lauria, Baraye e anche Sereni, riescono più volte ad andare in profondità e a rendersi piuttosto pericolosi. Inaspettatamente, nonostante il Parma avesse preso il sopravvento, Il Legnago non si chiude a difesa della propria porta ma mantiene un assetto offensivo. Purtroppo per loro, proprio allo scadere del tempo, Corapi batte una punizione concessa dall’arbitro dal limite dell’area e, con una parabola lenta ma precisa tira il pallone in rete alla destra del portiere superando in altezza la barriera. Portiere un po’ naif, il Cybulko. Il tempo di una bella esultanza, palla al centro e l’arbitro fischia la fine del primo tempo. Ottimo!Il Legnago dovrà, necessariamente, mantenere un atteggiamento offensivo per cercare il pareggio.
Partita del Parma con poco ordine ma, almeno dal mio punto di vista, con miglioramenti nel reparto offensivo per i molti scambi e triangoli in velocità e la ricerca di andare in profondità saltando l’uomo, cosa che soprattutto a Baraye è riuscita parecchie volte. Tranne che per qualche azione di Adorni, che fornisce un buon assist per un colpo di testa di Baraye terminato alto, dai terzini c’è ancora poco supporto all’attacco, specialmente per quanto riguarda la fascia di Saporetti.
Nel secondo tempo la partita potrebbe cambiare verso se l’arbitro non annullasse, per fuorigioco, una segnatura del Legnago. Finalmente il Parma prova a cambiare faccia e modulo di gioco. Entra un terzo centrocampista, Rodriguez e, nel prosieguo dell’incontro, vedremo Corapi alzarsi sempre di più verso la trequarti avversaria, soprattutto per esercitare un pressing costante sugli avversari che incontrano così difficoltà nell’impostazione dell’azione.
Baraye, in velocità, invita Corapi ad entrare in area dal centro ma, dopo il buon controllo, non riesce ad indirizzare il pallone in porta anche per l’ostacolo del portiere in uscita. Sempre Baraye porta palla verso la lunetta dell’area avversaria e serve per Melandri che, in corsa, entra in area da sinistra, controlla e tira sul palo lontano. È bravo a recuperare il rimbalzo e ad appoggiare in rete.
Entra anche Musetti che, dopo pochi minuti, arpiona una palla in area e, con un “preziosismo”, colpisce con un puntatone la palla che rotola in rete alla destra del portiere. Immediatamente dopo il Legnago accorcia le distanze e fa così esultare i propri sostenitori che li hanno incitati per tutta la partita. Il goal è stato segnato dallo stesso che fino a quel momento si era distinto solo per le urla lancinanti dovute a supposti interventi “violenti” dei nostri difensori, ma mai sanzionati dall’arbitro. Comportamento abbastanza comico.
In sostanza buona partita che ha mostrato, soprattutto, il talento individuale dei nostri giocatori e anche, aggiungo, finalmente, la mano dell’allenatore che cambia modulo di gioco e posizione dei giocatori. È finita tre a uno e il sole continua a splendere sul Tardini.
(Fall, con la palla tra i piedi fa “miracoli”). Luca Tegoni
GUARDA IL VIDEO: “HA SEGNATO CON LA MAGLIA NUMERO 19 RICCARDO MUSETTI”
Sarò antica io ma il saluto alla curva in mutande non l ho capito… esibizionista 😛
Aveva regalato i calzoncini…
Immaginavo 😉
Se esibizionisti non lo sono loro, che possono permettermelo, chi dovrebbe concederselo? 😊
è vero che l’atteggiamento propositivo del Legnago ci ha aiutato, però ci abbiamo messo anche molto del nostro. L’attacco senza punti di riferimento ha mandato in tilt gli avversari.