UN LUOGO INCERTO di Luca Tegoni / UNA VITTORIA SBADATA… CHE FESTA SIA, E CHE CONTINUI SINE DIE…
(Luca Tegoni) – Innanzitutto auguro alla signora seduta in tribuna, che, d’improvviso e violentemente, è stata colpita da un pallone scagliato dal piede innocente di un giocatore, di stare bene. Auguro anche all’allenatore del Ravenna di continuare a trovarsi in ottima forma nonostante la performance in calzoncini corti e maglietta a mezze maniche esibita per tutto l’incontro con disinvoltura, inizialmente temevo si trattasse di nuova modalità di suicidio. Passiamo alle amenità riscontrate direttamente sul campo. In venticinque minuti abbiamo visto quello che avremmo sempre voluto vedere e abbiamo pensato che la festa potesse protrarsi fino al novantesimo. Fine primo tempo tre a zero; più traversa, più tiri, movimento, dribbling, corsa; insomma soddisfazione completa, avversario non quantificabile. Goal di Messina, la cui prestazione non era prevista inizialmente che raggiunge al volo un pallone inviato dal piede educato di Corapi e, impattandolo, lo spedisce oltre alla linea della porta ravennate. Il raddoppio avviene per merito di Melandri che si libera benissimo sulla sinistra del difensore e mette in mezzo per Corapi che colpisce di testa senza inquadrare la porta ma “favorendo” l’inserimento del difensore avversario che autoinsacca in modo inesorabile. Tre a zero su volata di Baraye che, lanciato da Corapi, evita il fuorigioco, poi evita il portiere terminando la corsa con un tocco in rete da un paio di metri. Corsa verso la Nord con esultanza.
Esibizione di superiorità degna dell’audience di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Poi si torna in campo. Non che la partita, almeno inizialmente, cambi poi tanto. Il Parma non accelera e giochicchia anche perché l’aggressività del Ravenna stenta a mostrarsi e così si procede senza sussulti particolari fino all’ingresso in campo dell’arbitro che decide di punire il rimbalzo occasionale del pallone sul braccio di uno dei nostri, purtroppo in area. Rigore, difficilmente un arbitro lo fa ma oggi mi ha un po’ irritato. Quasi bravo Zommers che si allunga sulla propria destra e tocca il pallone che però conclude il suo viaggio in rete. Tre a uno. Non si può nemmeno dire che ci sia stata una reazione all’affronto, sta di fatto che con qualche azione il Parma per tramite dell’ex architetto Melandri si divora in circa quindici venti minuti ciò che un attaccante si mangia in una decina di partite. Almeno quattro belle occasioni per segnare, oso dire facili e, purtroppo, il nostro Mela snobba la facilità e sparacchia per ogni dove tranne che in porta. Aggiungo un paio di buone testate del Capitano su altrettanti calci d’angolo che però non hanno esito positivo. Attendiamo un golletto tanto per render la prestazione inequivocabile, magari con un goal di Miglietta con un bel tiro da fuori, magari con un dribbling di Lauria a rientrare e offendere con un bel tiro a rientrare la porta avversaria, magari, magari, magari era meglio finirla lì e non pigliare il secondo goal del Ravenna con una incursione dalla sinistra che i nostri non sono riusciti ad intercettare. Fine match, tre a due per noi, apparentemente vittoria sudata in realtà vittoria sbadata. Il thanksgiving spot sotto la Nord (clicca qui per vedere il video) si celebra tra balletti di Baraye, giustamente festante (guarda il video con la sua intervista e leggi l’articolo di Ilaria Mazzoni) e holas della squadra all’unisono con la Curva. Festa sia ma soprattutto che la Festa continui sine die. Luca Tegoni
Corapi trequartista grande invenzione di “quell’ottuso di Apolloni” [cit.].