CARMINA PARMA di Luca Savarese / GOOD MORNING, PARMA… SEI FORTIS
(Luca Savarese) – Buongiorno Parma! Hai dormito bene? Bè, dopo un cinque a zero, credo proprio di si. Anche io abbastanza, dopo una domenica passata a Crema, dove, dallo stadio Giuseppe Voltini, ho raccontato, per gli amici di RadioSound95, Pergolettese-Piacenza, finita con l’ennesimo successo della squadra di mister Arnaldo Franzini, che ora ha raggiunto quota 57. E’ bello vedere che voglia matta di tornare a respirare l’aria del grande calcio hanno il Parma ed il Piacenza, che stanno vivendo al massimo questo esilio dilettantistico. Per quanto concerne i crociati, ho visto
il servizio, come si faceva un tempo quando non c’era tutto questo servizio di visione virale delle partite. Un servizietto di pochi secondi sul portale di Sky; corto, ma sufficiente a far capire come sia lungo e ben disteso il passo che il Parma sta imprimendo al suo campionato. La cinquina ai mugellani dice di una salute fisica invidiabile anche ai piani superiori del pallone. Dieci gol alla Fortis tra andata e ritorno. No, il cane Fido non sarà affatto contento…
Quando una squadra vince tanto a poco, come il Parma contro i toscani, le espressioni, di solito, nell’universo linguistico pallonaro, si sprecano. Goleada, bottino pieno, cinquina, e ultimamente, importato dalla Spagna, manita. Quante parole ruotano attorno al pallone, quante parole riempiono il pallone appena esso riempie le reti. Forse non ci pensiamo mai, ma chissà cosa sarebbe il calcio senza le parole. Un quattroquattrodue e un cinque minuti di recupero. E buona notte ai suonatori, e ai parolieri. Ma un conto sono le parole, un altro i luoghi comuni che, come una specie di circolo vizio, spopolano nel nostro amato sport. Di questo parla “Hanno deciso gli episodi” una specie di enciclopedia del luogo comune nel pallone prodotto, per le edizioni Pendragon, dal giornalista Paolo Soglia. Se la natura è un libro scritto in un linguaggio matematico, diceva lo scienziato Galilei che pure sapeva parlare molto bene, il calcio è un libro dipinto dal suo gergo, coniato da Nicolò Carosio, Gianni Brera e Sandro Ciotti. Prezioso scrigno di termini e godurie. Questi tre giganti, senza mettersi d’accordo, ne hanno scritto il lessico ed il pallone, ne ha, via via, delineato il suo uso. Scorreva fluido questo vocabolario, poi un giorno è arrivata la fretta, la mixed zone, la video chat e la brevitas da social che ha come potenziato e fatto esplodere il già detto, il già sentito, il ridetto ed il risentito e così, i luoghi comuni sono spesso diventati i luoghi fissi delle frequentazioni verbali di molti atleti della sfera. Tutto è importante, tutto è da non perdere, tutto è strepitoso. Accanto quindi ad un fortino magico di un linguaggio sempre evocativo, ecco una scatola abusata e stra abusata di ovvietà, usurata come le scarpe che si usano quando si va al Bowling. “Sicuramente la prossima sarà per noi una finale, perché l’ultima doveva essere la partita della vita ma non lo è stata perché non abbiamo giocato alla morte. Però il mister ci crede ed è ovvio che anche noi ci crediamo”. Banalità su banalità vien su una grande casa di frasifattismo, che dove la metti sta, nel calcio poi, sembra come un altro terreno sotto il prato. O forse più vicino all’aria, a molta aria fritta. Questo e molto altro ancora in più, si può ammirare nel libro “Hanno deciso gli episodi”. Con prefazione di Stefano Benni. Buon giorno Parma, sei fortis. Luca Savarese
Scusate l’intromissione in questo articolo ma approfitto dello spazio che ci offrite per esprimere un pensiero con la speranza che il caro Direttore Majo offri uno specifico approfondimento sul tema.
QUESTIONE STADIO
Caro Direttore io penso di essere l’unica voce fuori dal coro, ma credo che la nuova società debba prendere in considerazione l’eventualità di uno stadio di proprietà o di una totale ristrutturazione del Tardini (spero che il Cav. Pizzarotti ci stia già pensando).
Una società innovativa come la nostra non può rimanere indietro per quanto riguarda lo stadio, ed il nostro stadio sa di vecchio diciamoci la verità. Io personalmente sono favorevole ad uno stadio tutto nuovo e di proprietà.
Caro Direttore scrivere su “stadio tardini ” un commento del genere può rappresentare una blasfemia.
Grazie comunque e forza Parma.
Gentile Toni,
mi perdoni per il ritardo nella pubblicazione del suo commento e della relativa risposta, ma, vista l’importanza dell’argomento – la questione stadio – preferivo prendermi un po’ più di tempo per comporre, magari attraverso un computer e non dal telefonino.
Ogni cosa a suo tempo. La cosa vale per le mie risposte, ma appunto anche per la questione stadio. Del resto anche Nostro Signore si è preso sette giorni per fare il mondo, e, come sottolineava un Guccini un po’ blasfemo nella Genesi, non gli è neppure riuscito poi bene essendo venuto fuori un po’ schiacciato sui Poli… Anche se forse non è proprio quella l’imperfezione più grave di un mondo in effetti imperfetto, sia pure creato dall’Essere Perfettissimo.
Dunque se è servito del tempo all’Onnipotente immaginarsi se non ne deve servire ai pur 7 grandi per il perfezionamento della propria creatura che, al di là dei desiderata dei tifosi, non può già essere adesso in serie A o in Champions League a fare sfracelli in uno stadio bijou o bomboniera. E’ un percorso che necessita di varie tappe, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche delle infrastrutture.
Non avendo la bacchetta magica, non chiamandosi, del resto, questa società Magico Parma, occorre fare un passettino alla volta, cercando di infilare i mattoni al posto giusto, a partire dalle fondamenta. Già, le fondamenta… Proprio quello che magari è mancato nella precedente esperienza.
Lo Stadio Ennio Tardini di Parma, del resto come il Centro Sportivo di Collecchio, restano due pietre miliari nella costruzione del nuovo universo Parma. Però, sia chiaro, nei tempi e nelle modalità il più sostenibile possibile. Il Direzionale, ad esempio, è già in uso, ed è certo extra extra large per la categoria di attuale pertinenza: non è stato ancora perfezionato un acquisto di prospettiva per il semplice fatto che non ci sono state neppure le aste, e anche quando ci saranno bisogna attendere che Iva Zanicchi dica Ok il prezzo è giusto. Ma la lungimirante proprietà, attraverso un ben studiato contratto di locazione (che prevede il pagamento di un canone e della manutenzione, sì che la struttura oggi della Curatela Eventi Sportivi non deperisca, e si era giò visto come poche settimane di incuria lo avessero ridotto), se n’è assicurato l’utilizzo per due anni, durante i quali si potranno compiere gli ulteriori passi.
Lo Stadio Ennio Tardini, impianto in cui la prima squadra del Parma Calcio 1913 disputa le proprie gare, sebbene in serie D, è stato fin dall’embrione del progetto iniziale della Fenice messo al centro del villaggio, come la chiesa. Al momento esiste una convenzione temporanea con il Comune di Parma, in virtù del fatto che c’era l’esigenza di poterlo utilizzare da subito, ma è chiaro che nel tempo le cose andranno un po’ cambiate, dal momento che l’attuale carta è anche conseguenza delle condotte del passato. Servirà un po’ di tempo, invece, per redigerne una valida per il futuro, nell’ossequio delle esigenze, certo, del padrone di casa, ma anche degli affittuari.
Penso che il Tardini dovrà restare di proprietà del Comune di Parma, così come da Lasciti ed orpelli vari, ma la Municipalità potrà cederne, se vorrà, i diritti di superficie per 99 anni, un po’ come fa ai Cimiteri per le tombe di famiglia. 99 anni, tempo abbastanza lungo per poter ottimizzare le molteplici spese necessarie per una opportuna riqualificazione.
Dunque parlare di stadio Tardini su StadioTardini.it non è affatto una blasfemia, come da lei sostenuto, poiché appunto tale impianto è sempre stato indicato quale palcoscenico per la messa in scena del proprio spettacolo dal Parma Calcio 1913. Non ci sarà mai un altro stadio nuovo di proprietà altrove perché è appunto il Tardini lo stadio prescelto.
E’ chiaro che il caro vecchio Ennio sta mostrando le rughe (purtroppo in epoca Ghirardi come manutenzione ordinaria e straordinaria non è che ci si sia dati molto da fare…) e che al più presto possibile serva un lifting. E la stessa società ne è ben consapevole e non si farà trovare impreparata quando la stessa Municipalità deciderà di riqualificare l’intera zona (penso alla cara vecchia Scuola Pezzani, alla necessità di parcheggi…).
La progettualità attorno allo stadio, ovviamente, dovrà esser sostenibile e per questo andrà ripensato anche il tipo di fruizione dell’impianto che non dovrà più essere bi-settimanale con la sola partita, ma quotidiano, in modo da poter rientrare dalle spese. Che ci siano palestre, asili, centri commerciali, e magari cinema, non so… Ma è palese che ogni cosa che sarà prima pensata e poi fatta andrà nella direzione di apportare un servizio migliore, ma senza buttare al vento i danari.
Cordialmente
Gmajo
Ma poi perkè ci vuole uno stadio nuovo
Si vede ke qualcuno è amante del cemento
IL PARMA gioca al Tardini dal 1924 fa tì
Certo è vekkio e ci vogliono delle migliorie
Lunga Vita al Nostro Bell’ Impianto dai là
Sempre al tuo Fianco….FORZA PARMA
Rispostone Carissimo Direttore Majo, la ringrazio e mi perdoni per la fretta che le ho portato.
Come le dicevo ieri penso proprio che io sia l’unica voce fuori dal coro nel voler vedere uno stadio tutto nuovo, di proprietà del club, magari nell’immediata periferia di Parma con ampissimi parcheggi, facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto e tanto altro ancora….
Tuttavia mi auguro che il Cav Pizzarotti ci stia pensando, lui che del cemento e dei mattoni ne ha fatto la sua ragione di vita (a quanto pare anche il buon vino), e spero che ci stia pensando anche Guido Barilla, magari ad un bel contratto di naming. Ma queste sono chiacchiere e non valgono a niente.
Si faccia dire questa cosa, proprio ieri ho fatto una piccola “navigazione” e dalle mappe satellitari ho visto dall’alto tre stadi: Juventus stadium, stadio friuli e mapei stadium, tutti e tre hanno ampissimi parcheggi e non stanno sperduti chissà a quanti km dalla città.
Poi ho visto dall’alto lo stadio tardini ed ho fatto un paragone…. vebbè non gli dico cosa ho pensato.
Caro Direttore prima di salutarla la invito a leggere sulla gazzetta di oggi un bellissimo articolo sugli stadi di Londra, li la cosiddetta “cementificazione” viene considerata un opportunità di sviluppo non solo per i club ma in generale per tutta la società (posti di lavoro, implementazione delle aree commerciali etc.). Qui in Italia non abbiamo la stessa mentalità e purtroppo la storia parla chiaro sia in termini di sviluppo della società in genere che in termini di sviluppo del mondo calcio.
Grazie Direttore e grazie dello spazio che ci offre, io le scrivo dalla provincia di Caserta e sempre e solo forza Parma.
Portaci portaci portaci in …… Nevio Scala portaci in ……
Vede, Egregio, lei è fuori moda… L’ultima moda, infatti, anche in ambito internazionale circa gli stadi, specie per città della nostra dimensione, è in centro. Basta cattedrali nel deserto, peraltro non sempre funzionali neppure nelle metropoli.
Il Tardini in centro è una risorsa. Certo, un Tardini sistemato e vivibile in settimana. Opportunamente ripensato nel quadro di una riqualificazione globale. Uno stadio da vivere tutti i giorni, non un remake del fallimento di Parma Retail, come vorrebbe lei…
Forza Parma,
Gmajo
in zona cesarini..
contrato ..in luogo di contrastato
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sciabolata morbida ( lancio lungo perfetto ..di Piccinini )
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si è procurato il calcio di rigore..
cerco sempre di mettere in difficoltà il mister..
facendomi trovare pronto..
per ritagliarmi uno spazio..
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siamo tutti titolari..
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in settimana ci siamo allenati bene..
..spero di far bene ..
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allenatori che giocando contro l’ultima, derelitta, in classifica..il giorno prima la dipingono come una top squadra difficilissima come gara e pure da battere..
..
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poi ci penserò ad altre banali ovvietà..
“Siamo tutti dalla parte del mister” [cit.] è la classica frase da “condanna a morte” dell’allenatore.
Direttore sa per caso quando saranno messi in vendita i biglietti per domenica?
Quando pronti faremo come al solito una comunicazione ufficiale
Domenica, la partita dell’anno.
Andare a Valdagno per pareggiare,sarebbe un errore madornale.
Noi abbiamo la migliore difesa il migliore attacco e non dobbiamo temere nessuno
La pressione l’avranno loro, non certamente noi.
Se giochiamo concentrati ‘”da Parma” non ce ne sarà per nessuno.
Vincendo domenica l’Altovicentino mollerebbe.
Domenica mi ha sorpreso in positivo Guazzo.
È il nostro PIPITA.
A proppsito di soprannomi, a me GUAZZO ricorda un calabrone, von quei peli matti a mo di barba sul viso.
E se fosse lui il nostro CALABRONE?
caro Direttore certo che i commenti sull’impianto stadio Tardini sul suo sito stadiotardini sono censurati a priori.
Grazie comunque…
No, no non è così.
Come spesso accade i commenti meritevoli di una risposta articolata vengono scavalcati da altri cui do una risposta breve o senza risposta.
Quindi porti pazienza che più tardi lo troverà pubblicato, assieme alla mia risposta.
Grazie
Cordialmente
Gmajo
Calabrone GUAZZO facci sognare.
Ho appena finito di leggere l’editoriale di Michele Criscitello che compare su Tuttomercatoweb e mi ha colpito questa sua frase:
“Ghirardi, Presidente del Parma, merita il peggio calcisticamente parlando perché non ha controllato, ma soprattutto perché ha lasciato fare tutto a Leonardi, primo e non unico responsabile del crac Parma.”
Allora qual è la verita? E del fallimento del Parma Calcio è più colpevole Ghirardi oppure Leonardi? Perché uno più colpevole dell’altro di sicuro c’é…
Sì tratta di capire se Leonardi era in “pieno” con tutto ciò che comporta, l’Amministratore Delegato del Parma fc. Semplificando, se lo era e noi questo sappiamo, allora è lui che ha deciso il management, come fanno di mestiere gli amministratori delegati. Il padrone doveva controllare, e visto dove siamo finiti, è ovvio che ha avallato il “progetto” dell’AD. Il padrone infatti, se ha un pò di “testa”, quando il management aziendale non funziona “silura” per primo l’AD. Vedi caso wolkswagen. A me risulta che Leonardi fosse l’ AD. Non capisco questa aria che gira intesa a scaricare l’AD dalle responsabilità che gli derivano dall’essere stato l’amministratore delegato. Non per nulla veniva chiamato “plenipotenziario” .
E poi Criscitiello prosegue,,,,
“Può spiegarci come è nata la storia Manenti? Potremmo continuare ma ci siamo già annoiati, questa sera su Sportitalia comunque un breve approfondimento lo facciamo”.
Beh, stasera non mi perderò Sortitalia…..
Direttore sinceramente crede che un giorno torneremo in a?
why not?
Je suis farfallina,vedrai che prima o poi qualche risposta ce la dovrà dare il Tribunale di Parma. E secondo me saranno risposte che non piaceranno ad AndreaT. E a gli altri amici del Leo
Direttore ma “un giorno” se tutto va come deve andare… Visto che lei conosce le cose all’interno della società sarà prima del 2020 ????
Why not?