CARMINA PARMA di Luca Savarese / L’EPIFANIA CROCIATA CON I TRE RE MAGI DEL GOL: LUCARELLI, BARAYE E MELANDRI
(Luca Savarese) – Che gennaio 2016 fosse un mese ricco di incroci numerici cabalistici, molto sentiti nella numerologia cinese ma non solo, ne avevamo intuito qualcosa: 5 lunedì, 5 sabato, 5 domeniche, ma che nella prima partita del Parma all’Ennio nel 2016, il 6 di gennaio segnasse il numero 6, capitan Lucarelli, bè, nessun messaggio e nessun ragguaglio astronumerico ce lo aveva ancora rivelato. Prima mezzora passata a smaltire le feste: panettoni, struffoli e salmoni non sono avversari facilmente eludibili ed alla prima dopo mangiate e sbornie, ci mettono circa una trentina di minuti a lasciare i corpi e le menti dei ducali. E poi arrivano i Magi, come in ogni 6 gennaio che si rispetti. Inizia lui, il Magio Alessandro Lucarelli. Avvitamento, testa e gol, e via sotto la
Nord, a braccia spalancate. Il Tardini esplode, si può iniziare l’anno, ci voleva il 6 gennaio per far segnare l’immenso numero 6. E l’incenso è servito. I Magi viaggiano veloci. Dalla Persia a Betlemme, da Colonia e a Milano, dove sono custodite le loro spoglie e le loro reliquie, ma anche a Parma, con una dispensa particolare per Ale Lucarelli, Yves Baraye e Daniele Melandri. Come è un grande spartito il calcio, solo lui sa quando meglio proporre una cosa, quando far accadere una coincidenza, i giocatori devono solo andare in campo, poi il resto lo fa lui, il calcio, lo spartito e lo spettacolo del
calcio. Quando Baraye è ancora lontano dalla cometa di giornata, quando Melandri sta ancora pensando ad Erode, ecco ci pensa lui, Ale Lucarelli, Angiol d’oro con la fascia di capitano di questo Parma, dal 2008 al servizio della causa. Intanto il dialetto di mister Beggio che si sente in tv dà all’agone quel sapore provinciale e da borgata; l’Arzignano, galvanizzato dalle urla del suo mister, cerca di rendersi più arzillo, ma non tutti gli effettivi di Beggio hanno la stessa grinta e la stessa tecnica di Chiarello.
Baraye inizia la ripresa facendo prove del suo futebol bailado ed imprevedibile, Beggio sorseggia il Tardini e cambia un po’ le carte in tavola, mentre Cacioli si storta in caduta un dito. Un momento, arriva anche Magio Baraye, africano come Baldassare. Lo stacco a prendersi un pallone sulla schiena di un avversario, lo spunto, il sinistro, il colpo, il gol e la gioia senegalese porta Mirra e il Parma va sul 2 a 0; 11 segnature ed il primo bum bum Baraye dell’anno. “Molto più completo e continuo questo Baraye, ma il lavoro non è finito”. Ipse dixit Melli che tanti anni fa segnava ed oggi segna le azioni come seconda voce. Completa l’opera Daniele Melandri, il Melchiorre di turno, che arriva anch’egli a vedere il Bambinello, alias il tondo successo sul povero Arzignano. Il Parma inizia l’anno con i tre punti, il Parma inizia l’anno con un secco 3-0, il Parma inizia l’anno con la corsa sotto la nord assieme alla Befana. L’Epifania crociata è compiuta. Si può festeggiare. In campo, ci hanno pensato loro: Lucarelli, Baraye, Melandri, i Re Magi di giornata. Luca Savarese
Non so se sia record, però 50 punti in 20 partite è una delle migliori medie tra tutti i campionati europei.
senza andare in Europa, basta rimanere nel Ducato. Piacenza 51 punti