UN LUOGO INCERTO di Luca Tegoni / BRIVIDI AL TARDINI PER LO SCAMBIO DI AMOROSI SENSI TRA LA NORD E CAPITAN LUCARELLI DOPO IL SUO PRIMO GOL CROCIATO IN D
(Luca Tegoni, foto Enrico Calzati per Getty Images) – Brividi al Tardini poco prima della mezz’ora del primo tempo. Lucarelli, quello vero, stacca di testa per raggiungere il pallone crossato da Corapi e con la torsione corretta, lo incoccia per scagliarlo in porta senza possibilità alcuna per il portiere. Il Capitano palesa la sua gioia correndo sotto la curva, quella giusta, per raccogliere l’entusiasmo dei tifosi in uno scambio d’amorosi sensi. Tutto lo stadio palpita, ribolle in festa e tributa l’apoteosi, invoca a gran voce il suo nome. Inizia l’anno, che la festa cominci, anzi continui!
Il Parma parte bene e, fin dai primi minuti, si rende pericolosa arrivando al tiro da dentro l’area in più di un’ occasione senza però riuscire ad andare in vantaggio. L’impostazione tattica della squadra è molto più dinamica rispetto alla prima parte del campionato. Sono frequenti gli scambi di posizione tra gli attaccanti e spesso Corapi fa la spola tra centrocampo e addirittura attacco, avvistato anche in un quattro, quattro, due a far coppia con Melandri a cui toccava, in quel momento, essere prima punta. L’intenzione è si quella di trovare varchi grazie al movimento degli attaccanti senza offrire punti di riferimento , ma anche quella di consegnare la regia definitivamente a Miglietta che si avvale del supporto silenzioso e instancabile del solito Giorgino che copre tutto il centrocampo per consentirgli di rendere al massimo. Apolloni approfitta della netta superiorità della nostra squadra per inserire un giocatore, Miglietta, che deve ancora rivelarsi per le sue capacità. Si intuiscono, non è mai facile vedere un giocatore che abitualmente calcia a testa alta, ma per ora i risultati sono piuttosto deludenti.
Poco dopo la mezz’ora Baraye, appena dopo il centrocampo, vede lo scatto di Melandri verso la porta, lo lancia servendogli un bel pallone che lo raggiunge proprio nel mezzo dell’area ma, ahimè, il mal d’Egidio sembra insidiare anche oggi il nostro architetto e la bella occasione finisce sul fondo.
Si va all’intervallo con un meritato vantaggio tra gli applausi, mentre Direttor Majo si appresta a coordinare da par suo la performance epifanica. Rimarrà indimenticabile la cavalcata della Befana per il prato del Tardini, guidata da Virgilio-Manfredini accompagnata dallo storico inno del Parma (in versione remix-dance grazie all’arrangiamento dell’Orchestra Campanini, vocalist Pietro Brunetto, ndr) amplificato nel cielo da potenti megafoni allestiti su Ape Car (del Parma Club Fidenza “Amore per il Parma”, in collaborazione con Bar 50 Special di Stefano Dioni, ndr) a bordo campo. Un’enfasi degna della cavalcata delle Valchirie che sottolineavano l’attacco degli elicotteri in Apocalypse Now. Il contenuto dei lanci erano però golose caramelle e non proiettili, per la gioia dei grandi e dei piccini.
Al rientro in campo l’Arzignano tenta di mantenere il possesso del gioco come le era successo nel finale del primo tempo senza però risultare efficace. È invece Baraye che raccoglie un pallone vicino al vertice d’attacco di sinistra, si accentra evitando un paio di difensori ma quando tira, il pallone non obbedisce ed esce senza impensierire il portiere.
Da un attacco dell’Arzignano, intorno all’ora di gioco, recuperiamo con caparbietà un pallone creando le condizioni perché Miglietta, in possesso del pallone faccia partire un pericoloso contropiede, purtroppo il regista non sa che fare e, intelligentemente, affida l’estro a Corapi che, in un attimo, controlla la palla per spedirla lontano dove Baraye stava giungendo. Yves salta per arrestare il pallone di petto e, in corsa, lo smorza a terra saltando l’avversario, si accentra e all’altezza circa della lunetta dell’area accarezza il pallone con il sinistro che si lascia trasportare, con bella parabola, dal tiro sotto l’incrocio dei pali, o giù di li. Imparabile. Festa per Baraye.
Nel frattempo constato che la prestazione di Lucarelli, a parte la rete, è ben al di sopra della sua media stagionale che, seppur alta per la categoria era bassa per il valore che lo contraddistingue e per cui lo conosciamo. Ottimo Capitano.
Arriva il momento anche per Melandri. Durante un’altra bella azione in velocità del Parma, il pallone viene indirizzato verso Baraye, defilato sulla sinistra d’attacco, che fallisce l’aggancio che gli avrebbe consentito di tentare agevolmente il tiro in porta, però non desiste e recupera il pallone, allunga il passo e ruba il tempo d’intervento al difensore, arriva sulla linea di fondo e mette in mezzo, dove da un metro dalla linea di porta, il torace di Melandri si avventa sulla sfera e la sospinge facilmente in rete. Tre a zero e bravo Melandri che allontana il mal d’Egidio.
Partita senza storia e risultato meritato. Miglietta, oggi, ha anche il suo estimatore in Tribuna est che invoca la sua maglia madida. Il regista gliela lancia e il tifoso, portandola al naso, conferma che è sudata. Conserva la maglia, come prezioso cimelio, tra i gesti reiterati di protesta degli invidiosi astanti. Speriamo che in un prossimo futuro siano in tanti a desiderare quella maglia. Luca Tegoni
Visto che qualcuno ha ancora dei dubbi su Apolloni, vorrei dire che:
1) Con Longobardi c’era il gioco di sponda che permettava gli inserimenti da dietro;
2) Senza Longobardi abbiamo sperimentato con successo l’attacco mobile;
3) Ultimamente abbiamo pure azzeccato Corapi trequartista.