Parmaland 1913 di Mauro “Morosky” Moroni / Il borsino, il ritiro a Pinzolo e il Caso Juventus club: “ragazzino non confermato”
(Mauro Morosky Moroni) – Ecco la rosa ,ad oggi, con la squadra in ritiro a Pinzolo fino al 4 agosto p.v.: lo schema ed i nominativi esposti sono frutto della “fantasia” personale dello scrivente e non hanno nessun valore meritorio né tecnico:
Coppa Italia 2016/17 – Il Parma Calcio 1913, neo-promosso dalla Serie D, non c’è: se non ho capito male non siamo presenti nel tabellone di questo trofeo perché era ad “invito”: mi sembrerebbe una roba talmente fuori dalla norma, tale da non credere, il fatto che ci siano le seconde qualificate dei nove gironi di serie D e non le prime; vorrei riuscire a capire la motivazione tecnica, il discorso meritorio ed il nesso tra le due cose; qualcuno mi può rendere edotto circa questo strano sistema (all’italiana ???) ???
Caso Juventus Club – ragazzino 10enne “non confermato”: dopo aver letto di tutto e di più (spero che non arrivi in Parlamento a Roma se non a Bruxelles…) mi permetto di dire la mia sul presunto “caso”, a mio avviso, iper ingigantito e montato ad arte da stampa, media e da più o meno illustri sportivi, psicologi e politici; inizio col dire che sono d’accordo solamente sulla “errata” e troppo burocratica forma comunicativa adottata verso una normale vicenda, come accade tutti i giorni e come accadeva anni addietro (se la comunicazione fosse stata fatta in modo verbale o telefonico non avrebbe certo avuto questa inutile e sterile cassa di risonanza mediatica e gli effetti pratici sarebbero stati gli stessi): pure io sono stato un bambino di 10 anni, pure io giocavo a calcio, magari ero bravo oppure no; la selezione (che sia sbagliata o meno a quella fascia di età è un discorso soggettivo e tutto da analizzare) avviene già in modo naturale appena si viene al mondo, a seconda del luogo di nascita, dal ceto sociale, dal clima politico, dalle condizioni in cui si viene messi al mondo: qualcuno si occupa forse del tenore di vita (o di morte), dei sogni sportivi e delle pari opportunità dei bambini nati in Iraq? oppure in Kosovo? in Bielorussia? in Crimea – Ucraina? In Siria? Marocco? Libia?
E se il piccolo calciatore fosse stato extra-comunitario oppure di colore ? Si sarebbe forse parlato di discriminazione territoriale o di razzismo ?
Secondo me si è “montato” un caso per una vicenda che, ripeto, avviene proprio in modo naturale: anche a quell’età, la selezione si fa, avviene tra i ragazzi stessi; una volta chi portava il pallone giocava sicuramente ( ed in genere era il più scarso, però, portando lo strumento principale, ti arrogavi il diritto di partecipare): a 10 anni giocavo coi ragazzi di 14/15, erano loro stessi che mi chiamavano, forse perché ero bravino, forse perché correvo forte, magari pure monello e simpatico; a quell’epoca e a quell’età si giocava tutti, nei campi, nei prati, in piazzetta, sull’asfalto, sul cemento (ogni tre corner un rigore): si giocava sempre, indipendentemente dal numero dei contendenti, in 22 era un lusso ma 8 contro 8 spesso si trovavano e, due capitani a far le squadre, e di conseguenza venivano scelti, mano a mano, uno alla volta, dapprima i più bravi fino ad arrivare ad esaurimento dei piccoli calciatori, chiaramente gli ultimi erano i più scarsi, ma lo sapevano loro stessi, lo sapevano gli altri ma nessuno veniva tagliato fuori: si era tutti dello stesso luogo di residenza, c’era chi abitava in paese oppure chi abitava fuori, in campagna e già da quelle sfide (che duravano tutto il giorno fino a quando veniva buio ) avveniva la selezione… Ma si era in paese, 10, 11 anni con la passione, l’amicizia, l’ingegno di “costruire” il campo, fare le porte… giocare, correre… e le partite finivano 18-9 oppure 13-13 e si tiravano quindi i calci di rigore, ad oltranza, per decidere chi aveva vinto quel giorno… Altro che Golden gol e roulette dei rigori… Si giocava fino a quando non ci si vedeva più, fino al buio pesto (alla genovese).
Se volete potrei dirvi che c’era 1 che giocava a basket (a 13 anni era alto 1,85), il figlio di una famiglia benestante che giocava a tennis (a pagamento, tra maestro, campo, materiale sportivo), ma quello che andava per la maggiore era il calcio, ovviamente… E chi non giocava era per sua scelta.
Le squadre di paese erano più nostrane, guerriere, spartane e toste, mentre le squadre di città (all’epoca Arsenal, Audace, Astra, Aurora, Montanara, Minerva, ecc ecc) avevano forse più risorse, mezzi, dirigenti ed organizzazione societaria oltre alle strutture.
La selezione, anche all’età di 10 anni, avveniva e ripeto, in modo naturale: quando giochi con la maglia numerata, in un campionato con punti e classifica, (e non parliamo di Scuola Calcio) di solito giocano i migliori che, a loro volta, crescendo, vanno nelle squadre più forti (o che pagano di più: anche nel mondo dilettantistico questo avviene, giusto o non giusto che sia, etico o meno che sia).
Oltre alle ripetute scuse per il modus operandi, da ciò che è stato dichiarato dai dirigenti della squadra interessata, la medesima non è affiliata a nessuna scuola calcio, non ha nessun tipo di legame né sovvenzione dal Comune di Parma e quindi penso che sia, a tutti gli effetti, una società privata la quale credo abbia il diritto di tesserare liberamente i ragazzi così come pure quello di non riconfermarli: mi sembrerebbe sacrosanto e lecito senza per questo ledere né la formazione / crescita degli adolescenti, né la loro autostima né il loro diritto a poter fare sport: credo che la risposta migliore, anche per un ragazzino di 10 anni, potrebbe essere quella di iscriversi presso un’altra squadra, allenarsi, prepararsi e, nel momento in cui dovesse affrontare i pari età della squadra che non lo ha considerato idoneo (o adeguato per il loro progetto tecnico), farle un paio di gol in campo; solo questo è il modo di rispondere e qui sarebbe pure utile aprire un piccolo dibattito sui genitori degli adolescenti in genere: tutti pensano di avere il campione in casa, il futuro fenomeno idolatrato da tifosi e ricoperto a peso d’oro, ma non sempre è così, anzi, anzi …; un bambino è giusto che faccia sport, fa bene alla crescita, allo sviluppo ma non deve essere né obbligato né pressato e non deve, necessariamente, diventare un campione: deve giocare, correre, divertirsi, sudare, insieme ai suoi coetanei ma, nel momento in cui si entra in un meccanismo “squadra”, allenamenti, campionato, classifica, è ovvio che subentra il fattore agonistico, la competizione ed il risultato.
Il nocciolo sta qui, il risultato: il fattore sportivo, umano / divertimento ha poco a vedere con la ricerca del risultato = vincere quindi, se si vuole che i propri figli facciano sport per le motivazioni sopra citate, ci sono decine e decine di campetti e di società nei e nelle quali tutti i ragazzi possono giocare e divertirsi indipendentemente dalla loro abilità o bravura mentre, al contrario, in un certo tipo di società, quale “potrebbe” essere la suddetta citata, si cerca, probabilmente, la formazione dei giovani calciatori perseguendo risultati e successi sportivi: sono due correnti di pensiero e stili diversi, da una parte il puro divertimento fine a se stesso e dall’altra, l’impegno agonistico, l’allenamento, la fatica, il sudore, e la lotta, agonistica, per vincere: altrimenti si gioca nei parchi, nei giardini pubblici, negli spazi verdi consentiti, ci si trova in gruppetti, ci si porta il pallone da casa e si corre e rincorre la pelota rotonda.
Per ultimo, ma non meno importante, ci sarebbe da sottolineare che, per gestire la crescita, lo sviluppo e l’educazione civica, culturale e sportiva degli adolescenti, a qualsiasi livello, servono, servirebbero persone preposte in grado di farlo, con capacità, competenze e titoli tali da non turbare né deviare la formazione dei ragazzi (sia umana/culturale che calcistica) e spesso ciò non avviene; andrei a toccare un altro tasto dolente e molto attuale nella società contemporanea: tale principale compito, quello educativo, dovrebbe partire da genitori, famiglie e scuola e, di seguito, arrivare agli educatori esterni, sportivi, tecnici..dirigenti ma, visto lo sfacelo dei valori, dei costumi, le nuove mode che sorgono tra i giovani (e non solo) soprattutto alla luce dei falsi miti/modelli, ingannevoli, propinati da pubblicità e tv (dove tutti sono belli, felici, sorridenti e vincenti di successo… Quindi lontano dalla realtà vera) avrei dei grossi dubbi in merito a quanto sopra.
Per ultimo, se mi si consente, un piccolo suggerimento al bambino di 10 anni coinvolto in una cosa sicuramente più grande di lui e nella quale non c’entra proprio nulla: ci saranno altre squadre oltre la Juventus Club dove potrai divertirti, giocare, fare gol, qualche volta magari stare in panchina e tifare per i tuoi compagni; ci saranno vittorie e forse più sconfitte, ci saranno gol, autoreti, corse, sudate, panni sporchi e scarpe infangate da portare a casa… Non ti devi sentire escluso, credimi… Il mondo e la tua vita continueranno, anche senza calcio, anche senza la squadra dei tuoi amici che potrai frequentare comunque al di fuori del calcio, dello sport, del lavoro e della famiglia.
Una domanda per i genitori: se la mancata riconferma del bambino fosse avvenuta verbalmente, insieme agli altri genitori dei bambini “esclusi”, cosa avrebbero fatto ? Una denuncia al Codacons? Telefono azzurro? Diritti dei minori?
Tutto questo putiferio (ed io concordo con Gianni Barone) è stato scatenato ad arte per buttare fango su una società (che non conosco e non mi permetto di giudicare) che opera, nel mondo calcistico giovanile, come tante altre sul territorio: il problema è che la selezione avviene sempre prima in quanto si abbassa l’età per scoprire eventuali piccoli talenti; vogliamo forse parlare di quei procuratori che vanno nel continente africano, selezionano ragazzini 12/13enni, si fanno rilasciare deleghe o procure ad hoc da parte dei genitori, li portano a casa loro (vitto ed alloggio, oltre allo studio… gratuiti e garantiti), li affiliano presso società dilettantistiche e, dopo uno, due anni, vengono ceduti alle società più importanti, quelle professionistiche (le quali non possono operare in tal senso su minorenni stranieri): questo è uno degli escamotage più in voga da molti anni da parte di gente che lo fa per mestiere, che lucra ed investe su carne umana con la speranza che ogni tanto emerga il Pogba di turno e, di conseguenza, aumentino i propri introiti: questa credo che si possa chiamare “macelleria sociale”, signori genitori, non certo l’esclusione di un ragazzino da parte di un gruppo competitivo che, decidendo di iscrivere una sola squadra, ha operato delle scelte relative al numero di ragazzi da tenere o meno.
Tutto questo, dai Campetti di Via Zarotto dove ci si diverte “gratis” ogni domenica mattina, ore 8,30, così come in ogni altra giornata festiva (Natale, Pasqua, Ferragosto, Primo dell’anno… Sole, maltempo, pioggia, grandine o neve, si, anche sulla neve) indipendentemente dall’età, dal ceto sociale, dal colore della pelle o dalla provenienza geografica, ma, soprattutto, dove il risultato, fine a se stesso, non conta nulla e non importa proprio a nessuno se non per i goliardici settimanali e reciproci sfottò fino alla partita successiva!!!!!!!; unici requisiti richiesti sono l’educazione civica ed il rispetto per gli altri, per lo stare insieme tra operai, disoccupati, dirigenti, pensionati, professionisti, bancari, nonni, giovani anche 15enni e cani senza guinzaglio che, qualche volta, invadono l’area tecnica (prato ad oltranza) dei multicolorati (ognuno la propria diversa maglietta) giocatori .
Cordialmente
Mauro “Morosky” Moroni
ARTICOLI E CONTRIBUTI MULTIMEDIALI CORRELATI
Colpa soprattutto dei genitori che inculcano nei loro figli il mito del successo ad ogni costo. Così non si accettano i normali fallimenti.
…direttore sul sito gazzetta di parma non ho trovato il numero di abbonati…quanti sono stati per i primi due giorni?
buona giornata
È sulla gazzetta di parma cartacea
ABBONATI A IERI, 27 LUGLIO ORE 19…..1.206
NO NO ..Luca, il fatto che un ragazzo di 10 anni non sia stato confermato …NON SIGNIFICA UN NORMALE FALLIMENTO …
assolutamente no
è una situazione di gioco, contingente, legata a quel contesto…anche alla tenera età di 10 anni…
tra 2 mesi lo stesso ragazzino giocherà in altra squadra, con altri compagni ..( titolari e riserve…) ..a volte starà in panchina…
giocherà a calcio ..magari cambiando pure ruolo ( Buffon a 12 anni giocava da attaccante ) o, magari, cambierà sport…
tutte cose normali, avvicendamenti della vita, della crescita…
io da ragazzo, oltre al calcio, facevo atletica e pallavolo ..poi si sceglie, quello che ti piace di + oppure quello in cui vai meglio, quello che ti da + gioia..soddisfazione…
ed i genitori non si intromettevano nella scelta del gioco o della squadra…neppure del ruolo…
bastava che non facessi marachelle, che frequentassi ambienti e ragazzi “a posto” e che non si facessero stupidaggini in giro ..
i genitori lavoravano e non avevano troppo tempo x preoccuparsi se a calcio facevi il titolare o la riserva…o se x il Parma non andavi bene mentre x il Fidenza si …
..erano informati di dove e con chi andavi ed erano tranquilli…
e mai, dico mai, si sarebbero permessi di andare a sindacare l’operato dell’allenatore o dei dirigenti…
i quali, a loro spese, ci venivano a prendere a casa, coi loro propri mezzi ( interi ..così ce ne stavano di +..) e ci portavano a giocare, sui vari campi della provincia…
era forse + sano e + genuino….meno ansie da prestazione meno problematiche …
meno playstation, pc, i phone, i pad, i perseg e i pom ….magari forse ….+ pugnette …
che male non facevano di certo…
anche perchè lo sai no dove abbonda la segala …?
dove manca la fi…..la …
ogni tanto bisognerebbe sdrammatizzare e non acuire tensioni, accendere vespai e dare addosso a quel…..
secondo me..questo pseudo caso, dopo il quotidiano locale …andando sui giornali del territorio nazionale …non ha partorito grossi consensi…credo che abbia solo ingigantito un piccolo episodio..se vogliamo…banale …normale…andando pure a finire nel ridicolo ….
..
non credo che il bambino non mangerà nè dormirà +..
nè avrà bisogno di andare dallo psicologo…
fra 3 giorni al mare conoscerà una ragazzina e non si ricorderà nemmeno se il pallone è rotondo…ricorderà forse di abitare in Italia…e la Juventus Club ..chi era costei ??
non me ne vogliano coloro della juventus club …ribadisco il concetto….
mi sembra una cosa talmente “ridicola” da pensare proprio che sia stata artatamente ingigantita x non so quali scopi…
non certo la tutela di un minore….
tutela da cosa ?
dall’essere forse meno capace di giocare a calcio rispetto ad un suo coetaneo ??
magari egli diventerà un ingegnere astro fisico nucleare …
e l’altro, + abile oggi a giocare a calcio..tra 10 anni giocherà negli amatori…con amici, elettrauti, maringon, freer, impiegati ..disoccupati o 50 enni ancora possessori di velleità pedatorie..
..
sdrammatizziamo signori…
Morosky buongiorno, mi permetto di non essere del tutto d’accordo con lei sulla vicenda Juventus club. Da questa vicenda secondo me è necessario scindere l’aspetto giuridico da quello umano o del buon senso (che pare merce in estinzione). La Juventus club è sempre stata una società (privata come ha detto lei) che ha privilegiato il risultato, chiaramente per una questione economica, se vinco significa che ho giocatori forti che poi piazzo in qualche società di alto livello che mi paga. Se si sceglie però questa linea bisogna essere molto ma molto trasparenti con i tuoi tesserati in modo che i genitori possano decidere autonomamente se far “perdere” uno o più anni al proprio figlio sapendo che se malauguratamente dovesse arrivare un elemento più forte “non rientrerebbe più nei piani” (sigh), siamo così sicuri che questo avvenga ? a me non risulta, quando allenavo i ragazzini la società era strutturata in modo tale da andare ad “adescare” i più bravini delle altre società. Questo comporta automaticamente quanto dicevo prima, quest’anno si il prossimo si vedrà ed è altrettanto ovvio che tale discorso non possa essere speso nella fase di “adescamento”. Passando al punto di vista umano, ma a dieci anni non sarebbe meglio giocare per divertirsi indipendentemente da come ti chiami ? Juventus, Virtus, Audace, Montebello ecc ecc.non giocano nemmeno a 11, giocano a 9, non è nemmeno calcio, cribbio che diavolo centra il risultato, ecco allora che gli attacchi a mezzo stampa paiono in qualche modo giustificati, del resto chi è causa del proprio male…………
Saluti è sempre un piacere leggerla.
Si però non è giusto…non devono obbligare i tifosi a prendere la gazzetta per dare questa informazione. Lo reputo l’ennesimo colto basso del principale organo di stampa cartaceo locale. L’anno scoro era molto più bello e divertente seguire quotidianamente l’andamento della campagna abbonamenti. Se si aspettano che comprerò anche solo una copia del giornale solo per questa informazione si attaccano alla grande…
Simone, il dato viene riportato anche nella pagina facebook del Parma (non bisogna essere registrati per entrare).
Ciao
Come procedono gli abbonamenti? Sta gente?
Buongiorno CRISTIAN T. …
le premetto che non conosco la società in questione se non di nome in quanto facente parte del panorama calcistico parmense; io ho esposto il mio parere/pensiero alla stregua di ciò che ho letto su ” la gazzetta di parma ” e poi, di seguito, ho messo x iscritto le mie riflessioni:
pure io ho scisso il discorso
gioco=divertimento=passatempo=passione
dei bambini/ragazzi da quello che …poi, di fatto ed in seguito, diventa
competizione, campionato, classifica, RISULTATO ..
e questa seconda fase inizia quasi subito se non in contemporanea:
ora io non conosco i metodi che lei asserisce ADESCATIVI e neppure se detta società li mette in atto ma le faccio un esempio pratico :
1968, età 12 anni vivo e gioco a Monticelli Terme, proprio quell’anno due ragazzini miei coetanei vengono chiamati dalla Parmense ( serie D poi serie C )
io che ero tra coloro + bravini ne soffro parecchio per non esser stato scelto ma la vita prosegue;
l’anno calcistico successivo vengo chiamato x un provino e tesserato ( la parte burocratica con la squadretta del mio paese non la conosco ) ..inizia il campionato esordienti, giochiamo, sono titolare inamovibile x tutto il campionato oltre ai vari piccoli tornei in giro per la provincia .
Anno successivo ALLIEVI PROVINCIALI …stessa squadra, 3/4 elementi nuovi e sono in panchina, riserva…
3, 4 , 5 mesi ….spesi a scaldare la panca …a 15 anni cosa serve ?
giocare e solo giocare…
se li ci sono ragazzi + bravi la selezione avviene in modo naturale
( certo l’età è + alta del caso in questione e, forse, sei + consapevole che…ci sia un reclutamento, una selezione, una scrematura..anche annuale.. )
di conseguenza che faccio ? parlo coi dirigenti e dico, ragazzi io a 15 anni la riserva non la faccio, se non sono bravo=idoneo per il Parma significa che andrò a giocare altrove , detto fatto, a testa alta e senza sbatter nessuna porta..sono tornato a giocare a casa mia
….
giochi al tuo paese…ti diverti..cerchi di formare la squadra + forte possibile ben sapendo che, come sempre avviene, i migliori saranno sempre cercati ed appetiti da club + forti e + ricchi oltre che visibili .
Io a 16 ..17anni , ( anche se non ero un GRAN LOTTATORE dal punto di vista sia fisico che agonistico ) giocavo coi grandi …
una squadra, se sei bravino e se non sei rompiscatole la trovi sempre..
se non sei adatto per il professionismo farai il dilettante, se non vuoi fare le categorie terza e seconda ….giocherai negli amatori…
ma giochi…
al giorno d’oggi giocano proprio tutti….nessuno escluso..
ci sono 500 squadre ( numero tanto per dire )
nel 1970, quando i miei amici vincevano il Campionato Nazionale Allievi …nazionale ho detto…mica delle latterie locali….nazionale
Arsenal 1970 ………. c’erano molte meno squadre e li, veramente c ‘era selezione, giocavano solo quelli bravi ..ma bravi davvero…
quei giocatori all’epoca andavano a fare il provino all’ Internazionale di Milano…INTER
i vari Larini, Buratti, Bedini, Biacca, Vecchi , Cortesi “pispen”, …( mi perdonino gli altri che fecero poi carriere minori ) giocarono ad alti livelli ….
..tornando al nostro …
..se le cose stanno come dice lei cosa vuole che le dica ..??
avessi avuto un figlio maschio sicuramente non avrei interferito nelle sue scelte sportive, non avrei nè incentivato ma nemmeno ostacolato…sia la scelta dello sport da praticare sia la squadra in cui andare..
io conosco genitori che hanno paura che il loro figliolo si bagni, che si sporchi, che si faccia male, il punto è che , sulla carta, tutti iniziano col predicare far play, educazione, rispetto, no al razzismo ..
poi, appena interviene agonismo e risultato, tutto ciò va a ramengo….dai pulcini alla serie A…
le prime cose che imparano i ragazzini sono le “stron…te”:
catenine, cerchietti, tatuaggi, tagli di capelli tipo marines, atteggiamenti visti e scopiazzati dalla tv, dai calciatori grandi , da ciò che fa tendenza..
..
e, ribadisco, appena interviene il risultato…iniziano le sceneggiate, le manfrine, le cadute in area, le simulazioni …anche perchè..chi si procura qualcosa con l’inganno viene considerato furbo in quanto ha portato a casa un beneficio x la squadra..
ed allora ??
..
se è una questione di chiarezza e trasparenza di intenti sono d’accordo con lei…ma ,da ciò che ho letto, se coloro che hanno fatto certe dichiarazioni dicono il vero, le cose si conoscono e quindi non vedo cmnq il problema…
mi chiedo, perchè i ragazzini vogliono andare all’Audace, all’Arsenal o alla Juventus Club ??
x andare al Parma servono altri ulteriori requisiti..ancor maggiori
..
se si tratta solo di giocare*divertirsi ..lo si può fare anche con le altre squadre…forse minori ???
meno blasonate ? meno di richiamo ? meno alla moda..??
meno trendy ?? meno fashion ??
..
mi sembrerebbe quindi un discorso di elite ??
gioco in questa perchè ho maggiori possibilità di ??
di cosa ??
..
se mio figlio ha 10 anni e vuole giocare divertendosi ..la prima squadretta con 3 dirigenti seri…alla buona…con pochi mezzi ma tanta buona volontà e passione …va benissimo..
e come va va…
se voglio che giochi in ambiente + elevato, preparato, con professionisti che insegnano sia calcio che educazione e stile comportamentale devo guardarci bene dentro..
squadre ce ne sono appunto 500 …( si fa x dire )
ognuna è probabile che abbia le proprie caratteristiche …
la maggior parte fa selezione …
forse con linguaggi comunicativi diversi, forse con metodi aprioristici diversi, forse con + tatto umano ??+
non saprei ..
la saluto e grazie ..è sempre un piacere “colloquiare” scambiandosi pareri ed opinioni..
buongiorno
mauro moroni
NON sono d’accordo Moroni ma questo è il meno del problema
Nel tuo borsino però ai scritto una parola ke x molti esseri è
Sconosciuta cioè il Rispetto x gli altri ecco questo è il problema
Personalmente stò dalla parte del ragazzino tutta la vita
Anke perkè Discriminare è contro la legge cara juvve club
Kiudo il capitolo si no ne viene fuori una gamba e NON solo
Morosky aspetto sempre il bicèr mo migà col dlà cerve però
la prima cosa da insegnare ai ragazzini è di cavarsela da soli con le maestre o con gli allenatori. Se invece corrono dalla mamma o dal papà e questi li “difendono”, gli stessi saranno bamboccioni. Si arrangi se gioca male al calcio,chissenfrega
Veh Moroni, at sì un po’ trop long. At scriv bè e con competnsa, ma a metè a son bèle stuf. Sensa ofesa eh
tranquill Pencroff….e grazie x il squesi..
a son long cmè la quaresma….an son miga x la sintesi..nuetar vecc a la contema longa la storia..un pò cmè el barsletti…
NOBILTA’ DUCALE…pral bicer a son sempar pront…
basta metros d’acordi….etor che canelli..
mi a go su tutt i filter …
bianc..ross e …mesz ven
…ti dim co go da fer…a che ora..e in dova ..
as catemma …teolema su anca Gmajo…adessa po c l è sensza ocel l è fin pu bell…e simpatic…a cmè l è simpatic…