UNA VOLTA UNA FOTO SUBISSATA DAI FISCHI AIUTO’ I FISCHIETTI… E ORA LA STORIA SI E’ RIPETUTA CON UNA SOCIAL-AUTOCRITICA ARBITRALE DOPO IL GOL NON GOL DI NOCCIOLINI
(Luca Savarese) – In un calcio immaginifico ed immaginario, dove si cerca di creare una comunicazione continua e a portata di tutti, amplificata dai social che permettono anche al webete di esprimere il proprio punto di vista come fosse uno scienziato, anche gli arbitri, in questo tour delle parole sono invitati a dire la loro, ad uscire dalla rigidità delle giacchette nere – anzi oggi color evidenziatori a dir la verità – e a esprimere, se possibile, un parere, mica sulla squadra del cuore, ma su una decisione presa in un fazzoletto di centesimi di secondi e che ha fatto discutere, a volte nel bene, nella maggior parte dei casi, perché considerata iniqua. Ieri era cosa rara che i fischietti andassero a parlare. Anno 1972, mese febbraio, giorno 20.
Morini, tra le fila juventine fa fallo sul milanista Bigon, durante un Milan-Juve. Concetto Lo Bello da Siracusa non assegna il rigore ai rossoneri. Alla sera, dinanzi alle immagini che il certosino Carlo Sassi montava per la Domenica Sportiva, Vitaletti montava e Pizzul commentava, ammise: “Ho sbagliato, in effetti riguardando l’accaduto, era rigore”. Il calcio ha aumentato e velocizzato molte cose, ma non ha debellato l’errore arbitrale, peccato mortale di questo gioco.
Santarcangelo, non proprio omen nomen per il Parma ieri in campo al cospetto della compagine romagnola. Altro che angelo… una diavoleria quando Nocciolini, al minuto numero 15 del primo tempo, staccava di testa e metteva in rete su preciso invito di Nunzella dalla mancina costringendo il portiere Nardi a togliere la sfera quando questa aveva già varcato la linea di porta ed il signor Paolini, con i suoi due assistenti, non hanno convalidato la rete (video sopra dal canale ufficiale You Tube del Parma Calcio 1913). Il Parma, durante l’intervallo non ha inveito nei confronti del giudice di linea come la leggenda narra avrebbe fatto l’indimenticato ed indimenticabile
Niccolò Carosio nei confronti del guardalinee, from Etiopia, Tarekegn, reo di non aver concesso un gol di Gigi Riva nel cuore di Israele-Italia, terza partita del mondiale messicano del 1970, per sospetto fuorigioco. Ha semplicemente fatto parlare le immagini, mettendo on-line, nell’intervallo, come è nelle corde dell’immediatezza ed istantaneità della dialettica interattiva, brava a mostrare in tempo reale immagini salienti, come già fatto ripetutamente anche in altre occasioni, la foto che immortalava l’episodio – che il fotografo del Parma Alessandro Filoramo (Wire Studio) ha avuto la indubbia bravura di immortalare – lasciando libero giudizio ai fruitori. Cosa ben
diversa rispetto a un noto precedente tirato a mano sulla rete dove novelli Catoni si sono interrogati o meno sulla opportunità o meno di pubblicare quella foto e in quei tempi; questa mattina, però, è arrivata, indubbiamente inaspettata, una di quelle risposte incoraggianti, di quelle, insomma, che riconciliano col calcio. Infatti, il sistema arbitrale attraverso un profilo Facebook non ufficiale, ma pur sempre importante e chiamato La squadra degli arbitri sezione Aia Italia, ha condiviso quello che qualcuno aveva ritenuto un
“post evitabile” del Parma calcio 1913. Così si legge su Facebook (con taggate tutte le sezioni AIA della terna coinvolta): “Clamoroso episodio che va ad incidere sul risultato finale: l’arbitro ed i suoi assistenti non vedono un gol di Nocciolini: lo spettro della gol line technology si fa sempre più pesante”. Sbagliare è umano, ma tornare sui propri sbagli in maniera autocritica e costruttiva, è nobile. Non è importante sbagliare, ma avere la forza di
capire i proprio errori, le proprie topiche diceva Seneca. Solo così, in fondo, si può crescere e fischiare ancora, la prossima volta, magari, in maniera corretta. Ecco allora l’enorme portata positiva ed edificante di quello scatto così polemizzato e subissato dai fischi, fornire un assist al settore arbitrale, che non si tura le orecchie, ma anzi, apre gli occhi, prende atto, analizza il passo falso per nuovi e pronti balzi veri buoni e
giusti. Lo Bello andò alla Domenica Sportiva quando non c’erano ancora i social. La sezione arbitrale, seppur non attraverso un profilo ufficiale ma comunque interessante e valido, ha visto, ha compreso, dentro una foto, la negatività di una decisione. E quando in campo non si riescono a fornire assist, allora si usano i social ed il cross è fatto, ed allora i giudici di gara si rendono conto e ricominciano, più forti, perché più consapevoli, di prima. Luca Savarese
Sono sempre arbitri di Lega Pro, quindi ancora peggio dei professionisti. Siamo noi che dobbiamo vincere le gare.
Ero molto piccolo, ma ricordo bene Carosio inferocito con l’etiope. Che di goals regolari ne fece annullare tre. Lo storico telecronista lo apostrofo’ definendolo …quel brutto negraccio. Venne cacciato dalla Rai e Martellini fu promosso voce Nr.1.
Azz….46 anni fa.