MOONTALK #JurassicParm 11^ puntata / DAMNATIO MEMORIAE
(Ilaria Mazzoni) – Nell’antica Roma, mondo a cui ci siamo, ultimamente, molto ispirati per creare i nostri titoli la “damnatio memoriae” era un’abitudine molto in voga; in un certo senso rappresentava la massima pena di una società convinta che la cosa veramente immortale non fosse la vita dopo la morte, ma bensì il segno che si è lasciato mentre si era ancora viventi. Una traccia che potesse essere ricordata e, pertanto, tramandato divenendo, in tal modo, immortale. Con questa locuzione nel diritto romano si indica la pena consistente nella cancellazione della memoria di una persona e, quindi, alla totale distruzione di un qualsiasi segno terreno della sua esistenza, come se non fosse mai esistita.
Un processo di oblio che sta colpendo in egual modo anche Scala, Minotti ed Apolloni. Come? Attraverso un continuo susseguirsi di frasi volte a colpevolizzarli totalmente della situazione che il Parma vive attualmente, dimenticando ciò che di positivo avevano fatto anche in quest’anno, insomma: non sono stati in grado di costruire qualcosa di buono né, tantomeno, una squadra di calcio. Discorso, questo, che a nostro avviso può diventare molto pericoloso perché, per l’ennesima volta, giustifica i calciatori creandogli ulteriori alibi. Un pensiero, inoltre, che non è neppure veritiero: nonostante tutto
la squadra presenta una base solida, sì, con difetti, ma anche con molti pregi ed è innegabile che dovrebbe rendere sul campo molto di più di quello che sta facendo in questo momento. Lungi, perciò, dall’errore di mancare di riconoscenza a queste persone e pensare che non abbiano mai fatto nulla di positivo. La società ha deciso di intervenire ed agire in maniera invasiva, ma questo non può spingere nell’errore di considerare il lavoro svolto precedentemente in chiave esclusivamente pessimistica. Non è stato perfetto ma nemmeno totalmente errato.
È indubbia, invece, una mancanza di stimoli come si è potuto constatare anche nella partita con l’Ancona: è parso evidente che la squadra non ha la testa e, se possibile, ancora più di prima. Scarsa anche la forma fisica. Tuttavia, a dispetto del tragico risultato sul campo di Ancona, si sono viste una serie di cose positive, anche se per un tempo. Ci è piaciuto l’assetto tattico che era da squadra vincente: per la prima volta messi in scena inserimenti e verticalizzazioni che hanno prodotto una squadra corta. Purtroppo, con il passare dei minuti, è aumentata la fatica e la stanchezza e, di conseguenza, è diminuita anche la lucidità; la squadra si è sciolta e il 4-3-3 da bella novità capace di mascherare astutamente le lacune ed esaltare il gioco è diventato un pasticcio, un ammasso di uomini in preda al panico che la palla in area alla “sperin in Dio”. Per non parlare della linea di difesa: da mettersi le mani nei capelli.
Chi si rende protagonista di una bella partita, secondo noi del Moontalk, è Ciccio Corapi che si erge a punto di riferimento e di sostanza con una ritrovata incisività offensiva favorita dal nuovo modulo. Si dimostra essere, per l’ennesima volta, Capitan Futuro. Primo tempo stratosferico anche per Nocciolini: il nostro “barba bomber”, per citare il buon Chiesa, incide per i soli primi quarantacinque minuti calando drasticamente negli quarantacinque. Bene anche Micio Melandri che nel primo tempo dimostra che, in questi mesi, avrebbe senza dubbio potuto dare di più alla causa crociata. Nel secondo, come Nocciolini, crolla, complice sicuramente la mancanza del ritmo gara. Clamoroso scivolone, invece, di Zommers: onestamente è un bruttissimo momento per l’estremo difensore gialloblù che accusa un problema di natura esclusivamente psicologica. È un ragazzo giovane e certamente subisce il brutto momento che sta vivendo la squadra perdendo quelle certezze che, per un portiere, soprattutto della sua età, sono fondamentali. Negativa anche la prestazione di Canini: non ci siamo, l’acquisto che rappresentare il diamente del reparto difensivo non sta assolutamente fornendo l’apporto auspicato mesi fa. Ultima posizione dei flop è, nostro malgrado, assegnata a Lucarelli che sabato gioca una brutta partita. In questi momenti dovrebbe far valere la propria esperienza e le proprie indubbie qualità caricandosi sulle spalle il reparto difensivo e la squadra. Ad Ancona il Capitano non c’è riuscito, speriamo possa fare meglio alla prossima, in casa, dopo pranzo, contro il Bassano.
Un incontro che, salvo incredibili e poco probabili colpi di scena, vedrà sedersi sulla panchina crociata ancora Mister Morrone che, a nostro avviso, nonostante la sconfitta non sta facendo poi così male. La squadra ed il proprio allenatore saranno chiamati, senza girarci troppo attorno, ad una vittoria da ottenere lottando con le unghie e con i denti su ogni pallone e su ogni singola azione. I gialloblù devono necessariamente dimostrare di avere assorbito almeno un po’ di quella grinta del Morrone giocatore che noi tutti conosciamo anche perché l’avversario che ci troveremo di fronte sabato al Tardini è uno di quelli tosti e si trova davanti a noi in classifica. Il Bassano, però, si presenta a Parma venendo da un momento non proprio positivo, i giocatori dovranno perciò avere ancora più attenzione perchè senza dubbio la nostra avversaria punterà a rilanciarsi attraverso questo prestigioso incontro. Per l’occasione, data la precarietà della panchina di Morrone, e dato lo stato di forma in cui si trovano i giocatori non ce la sentiamo di sbilanciarci con una formazione anche se, in ogni caso, insistiamo a proporre un semplice 4-4-2 correlato da un giusto mix tra calciatori che hanno avuto fino ad ora meno possibilità di mettersi in luce e quindi con più voglia e calciatori esperti abituati ad affrontare i momenti di difficoltà. Ilaria Mazzoni
Riconosco al cerchio magico una sola cosa,di essere o di riffa o di raffa ax3_punti dalla vetta quindi ancora in partita,non vorrei che alla fine la toppa sia peggiore del buco
Si il rischio c’è ed è concreto, anche per che ora la toppa non è neanche ancora stata posizionata 🙂 io credo che piu che toppa si parli di vestito nuovo, ma per ora siamo nudi 🙂
Non erano in malafede, soprattutto Scala è un crociato purosangue. Il problema è che a volte l’impegno e la passione non bastano se mancano le capacità.
Scala come presidente ha deluso sotto molti aspetti purtroppo, ha accettato una sfida difficile e se ne va comunque a testa alta coerente con le sue idee.