UN VIAGGIO NEL TEMPO: A SPASSO NEL MUSEO DEDICATO A CERESINI, TRA I VECCHI RICORDI E LE NUOVE SPERANZE HA PRESO VITA LA NUOVA CASA DEL PARMA (foto e video)
(Ilaria Mazzoni, foto di Alessandro Filoramo, Wire Studio, per www.parmacalcio1913.com) – Finalmente, dopo un anno e mezzo di campagna per racimolare i fondi su internet e di lavori, è venuto alla luce il Museo che celebra la grande tradizione dei colori crociati. Uno spazio “che appartiene ai tifosi” dichiara il vice-presidente Marco Ferrari, una galleria che celebra i colori e la grande tradizione di questa società ma che non diventerà solo un accumulo di cimeli del passato. Verranno,
infatti, organizzati diversi eventi, rassicura il dirigente crociato. Varcare la soglia di questo nuovo ambiente del Tardini è come immergersi nell’oceano del passato ed, allo stesso tempo, assaporare ossigeno di speranze per il futuro. Una casa che accoglie tutti i ricordi, sia quelli dorati e sfavillanti sia quelli più complicati, più sofferti e travagliati e che non rappresenta, sempre citando Ferrari, “un regalo della società” ma una proprietà dei tifosi che, tra l’altro, lo gestiranno. Una casa sul cui campanello c’è inscritto a chiare lettere il nome di quello che è stato il più grande Presidente dei crociati: Ernesto Ceresini che la dirigenza di questo nuovo Parma ha voluto, dopo tanti anni,
celebrare nel modo che meritava. Proprio una frase di colui che guidò e si occupò della squadra per ben quindici anni della sua vita corona la teca dove sono esposti i trofei conquistati: “Il mio sogno è di portare il Parma in Serie A e poter veder i nostri tifosi impazzire di gioia”. Il destino non gli permise di assistere, almeno sulla terra, alla realizzazione di questo desiderio,
morì, infatti, a pochi mesi dalla promozione del suo Parma, e non riuscì a partecipare alla pazza felicità di approdare nella massima serie con quella squadra di cui era il primo tifoso. Commosso ed emozionato, oggi, il figlio Fulvio Ceresini insieme alla sua famiglia che ringrazia questa nuova società per avere reso omaggio al padre. Un impegno, quello di far salire alle stelle il Parma che, nonostante l’assenza fisica, il padre è riuscito a portare a termine; per rendere omaggio a lui, alla storia di questa società e contribuire al museo, dona, poi, la medaglia consegnatogli a Wembley in occasione della vittoria della Coppa delle
Coppe. Molta l’emozione che si percepisce tra le persone che si aggirano attorno all’interno del Museo. I tifosi “con più esperienza” si fermano estasiati ad ammirare la locandina che annunciava la partita in cui i gialloblù si sarebbero contesi l’ingresso in serie C, sospirando un “io c’ero”. I più piccoli, invece, si fermano quasi stupiti dinanzi alla bacheca che conserva una divisa ufficiale anteguerra (1919-1922) comprensiva anche di valigia porta indumenti. Un oggetto, quest’ultimo, che desta molta curiosità nei piccoli tifosi, ed alcuni anche piccoli calciatori, che chiedono stupiti cosa sia…eh si, in effetti, le borse da sport a cui sono abituati oggi sono molto differenti. Accesa, invece, la lotta, tra gli avventori del museo, sulla questione che riguarda la nomina della maglia più bella, l’unica cosa indubbia è che ognuna rievoca un ricordo. “Davanti a questa mi emoziono” esprime un tifoso davanti alla divisa di
Bruno Mora, il primo crociato ad aver indossato la maglia della Nazionale. Un museo che ha unito alla celebrazione del passato anche elementi tecnologici come i “totem” multimediali dove è possibile sfogliare digitalmente le schede dei diversi calciatori che hanno militato nel Parma (con le relative statistiche) oppure le diverse casacche utilizzate. Molto apprezzata, e non solo dai più tecnologici, anche la simulazione di una realtà virtuale che proietta l’astante in una visione multimediale che accarezza i limiti della fantasia. E poi ci sono i grandi pannelli espositivi, che spiegano la storia gialloblù nei dettagli, dall’essere una protagonista delle “sette sorelle”, al crack Parmalat per poi risorgere e ricadere, nuovamente, nel baratro. Gigantografie dei calciatori più illustri, come il Buffon; i più piccoli gli si mettono di
fianco per scattare, anche solo virtualmente, una foto con il grande portiere che esordì, a soli diciassette anni, nel Parma. Un museo per tutti, anche di quelli che con il calcio non hanno troppa dimestichezza e che oggi sono venuti solo a “sbirciare” e che sono rimasti incuriositi dai tanti gadget marchiati Parma. Stupore, quindi, nell’apprendere che esistono oggetti come una statuetta di Popeye che indossa la maglia crociata, in fondo la moda in quegli anni (i ’60) era in profondo cambiamento! Di tutto e di più in questo spazio, anche la ricevuta, gelosamente conservata, di un medico per il pagamento di prestazioni farmaceutiche. E poi che dire? La gioia dei bambini che additano le coppe, o quella dei tifosi che, come me, ammirando la maglietta di Cardone dello spareggio contro il Bologna del 2005 rivivono quella partita con lo stesso battito del cuore a mille. Oggetti che dimostrano l’amore e l’attaccamento che i parmigiani hanno sempre nutrito nei confronti della propria squadra, a prescindere dalla categoria in cui militava. Tante anche le proposte dei tifosi: qualcuno vorrebbe cancellare dal quadro dei presidenti quei due o tre nomi che hanno segnato il crollo del
Parma, proponendo di “passare su quelle righe del bianchetto”. Altri ancora pensano che sarebbe stato bello se si potessero tenere in mano i trofei, anche a pagamento, in modo da toccarli e farsi una foto. Molti affermano che ci torneranno, perché “oggi c’è troppa gente e non si può vedere bene”. Insomma, la passione Parma non smette mai di battere. Quell’amore che ha fatto ripartire la squadra dopo il disastro di due anni fa e che ha ispirato l’ultima parte del museo: uno spazio temporaneo e sempre in evoluzione che mostra la ripartenza, fondata sulla passione della gente, di una nuova società in serie D. Una dirigenza che oggi ha voluto celebrare con tutti i fasti la vecchia gloria del Parma e che, speriamo, possa investirsi in un futuro non troppo lontano della stessa lucentezza che riflettono i tanti trofei gelosamente custoditi in questa nuova casa crociata. Ilaria Mazzoni, foto di Alessandro Filoramo, Wire Studio, per www.parmacalcio1913.com
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SCATTI DI ALESSANDRO FILORAMO, WIRE STUDIO
DAL CANALE UFFICIALE YOU TUBE DEL PARMA CALCIO 1913 IL VIDEO DEL TAGLIO DEL NASTRO DEL MUSEO DEL PARMA INTITOLATO AD ERNESTO CERESINI
DAL CANALE UFFICIALE YOU TUBE DEL PARMA CALCIO 1913 IL VIDEO DELLE DICHIARAZIONI DEL VICE PRESIDENTE MARCO FERRARI, FULVIO CERESINI, ANGELO GIOVATI, MICHELE GALLI E FRANCESCO FRIGNANI
DAL CANALE UFFICIALE YOU TUBE DEL PARMA CALCIO 1913 IL VIDEO DELL’INTERVISTA AL VICE-PRESIDENTE MARCO FERRARI
Foto by Alessandro Filoramo – Wire Studio
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SCATTI DI ALESSANDRO FILORAMO, WIRE STUDIO
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Ci farò sicuramente una visita!
Purtroppo è l’anno del Venezia ha vinto ancora all’88 credo che sia destino..
Vedere vincere Inzaghi mi fa bruciare il culo non poco, ma a questo punto credo che recuperare 4 punti sia molto difficile anche perché stasera potrebbero essere 7…