L’EX PRESIDENTE DEL MANTOVA LORI RICORDA QUANDO BERTA E GUIDOLIN FECERO IRRUZIONE NELLO SPOGLIATOIO DELL’ARBITRO…
(Carlo Apuano) – Giova subito ricordare, anche se la Gazzetta di Mantova s’è ben guardata dal farlo, che il Parma di oggi non è quello di allora. In mezzo c’è stato un fallimento. Anzi due. Oltre a quello del defunto Parma F.C. di Ghirardi anche quello del Mantova di Fabrizio Lori, che oggi apprendiamo essere consulente dell’attuale presidente dei Virgiliani tale Marco Claudio De Sanctis. Quest’ultimo, come scriveva la stessa Gazzetta di Mantova addì 30 settembre del 2016, fino a non molto tempo fa, era soltanto Marco De Sanctis; il secondo nome è stato aggiunto di recente, evidentemente con regolare richiesta alla Prefettura di Roma (comune di nascita del nostro), tanto che il giovane imprenditore e manager ha ricevuto un nuovo codice fiscale. Il cambio di nome può impedire a chi cerca informazioni su una persona di sapere tutta la verità, questo è palese”. Ma gli investigatori, nella fattispecie il cronista autore dell’articolo Vincenzo Corrado, nonostante l’artifizio scoprì e non esitò a scrivere che risultano“A suo nome quarantamila euro di buco tra assegni scoperti e cambiali non pagate”. E lui replicò: «Ho sanato tutti i miei debiti”. Vabbè fatti loro. Comunque il consulente di De Sanctis, Fabrizio Lori, a distanza di qualche anno, è tornato a parlare, sulle colonne del giornale locale, degli accadimenti del 25 ottobre 2008, allorché in serie B si affrontarono allo stadio Martelli il suo Mantova e il Parma dell’allora rampante Tommaso Ghirardi, che ancora si avvaleva, quale direttore sportivo, di Andrea Berta (oggi all’Atletico Madrid!) e come allenatore di Francesco Guidolin, subentrato da poche giornate all’esonerato Gigi Cagni. Questa la ricostruzione dei fatti di allora proposta oggi dall’ottica di Lori, che non è detto possa essere esattamente corrispondente alla realtà obiettiva dei fatti, ma che è la sua verità.
“Il Mantova perse una partita guastata da alcuni episodi, dopo un primo tempo bello da parte nostra. Invece nell’intervallo l’allenatore Guidolin, che poi fu espulso, e il Ds Berta entrarono nello spogliatoio dell’arbitro Ciampi di Roma (lo stesso che diresse Mantova-Pavia 3-0 il 19 giugno 2005, ndr) chiusero la porta e restarono per diversi secondi all’interno poi uscirono dopo aver nominato la parola “strage” non certo in segno di augurio. Un episodio che condannammo pesantemente e che il Parma provò a minimizzare ma è un fatto che nella ripresa il gol del loro pareggio venne realizzato con un’azione partita da palla ampiamente fuori. Finì che mi toccò anche di sentire i giornalisti emiliani dire che non era la prima volta che i loro dirigenti facevano così…”.
C0me chiosato nell’attacco, il Parma di allora non è quello di oggi, come il Mantova di Lori non è quello dell’attuale Consulente, però che queste vetuste diatribe arbitrali vengano tirate a mano, quasi a guisa di richiesta di risarcimento danni postuma, può risultare fastidiosa, vieppiù considerando i rapporti non certo idilliaci del Parma post-biologico con la classe arbitrale, visto il pesante conto pagato con il doppio stop di Mister Roberto D’Aversa e, soprattutto, dell’Arciere Calaiò (e la perdurante inibizione del Ds Faggiano). Per la cronaca, poi, la gara di allora finì con un secco 3-1 in remuntada, risultato che non lascia adito a dubbi sui valori realmente espressi sul campo, al di là del poco piacevole aneddoto di loriana memoria. E’ la stessa Gazzetta di Mantova, a riportare la fredda cronaca: “Quel sabato il Mantova di Giuseppe Brucato (esonerato dopo quell’incontro) chiuse i primi 45’ in vantaggio per una prodezza di Caridi al 10’; al 4’ st il pari con Zenoni, al 14’ rigore di Cristiano Lucarelli e al 20’ terzo gol di Reginaldo, l’ex damo di Elisabetta Canalis che siglò il 3-1”.
L’autore dell’articolo, Alberto Fortunati, parla di “rapporto calcistico effervescente tra due città imparagonabili per successi nazionali e, soprattutto, internazionali (nella terra di Verdi hanno vinto e dato spettacolo in Europa per due decenni)” e “permeato di acredine e di astio sportivo”, che immaginiamo non venga attutito dopo l’odierno amarcord… Carlo Apuano
DAVIDE , prova mo a direg a chilù d’ander dal barber !
Cal s faga toser cmè von normel che ormei al gha i so ani o no ?
Mi a prov la formaszion mo l’è miga facil domenica ciaperla:
BASSI
IACOPONI LUCARELLI DI CESARE
MAZZOCCHI GIORGINO SCOZZARELLA NUNZELLA
SCARPA BARAYE RICCI
alternativa RICCI al posto di MAZZOCCHI con cambio di ruoli ;
NOCCIOLINI e SCAVONE in panchina disponibili ma credo che non li rischierà dal primo minuto !!!
SCARPA ultimamente non lo vedo molto…
al suo posto gli preferirei SCAGLIA.
🙂
Eh no se metti scarpa voglio anche Ancelotti o almeno bonci.. .ahahah
Caro Mauro Lori (che se volete incontrare gestisce una botteguccia in centro strorico) ha molte affinità con il nostro ex patron diversamente magro. Entrambi infatti dipendevano dai (presunti) soldi di una vecchia madre poi rivelatisi in realtà soldi del monopoli, entrambi amavano i locali notturni e le balere della riviera romagnola, entrambi sono finiti malissimo (purtroppo le patrie galere ad oggi si sono aperte solo il capellone mantovano). Entrambi godevano anche di buona stampa e venivamno presentati come giovani imprenditori rampanti. Purtroppo le attuali vicende calcistiche testimoniano come personaggi di tale risma non siano affatto estinti. Basta vedere i Tacopina, i Piazza, la pagliacciata Palermo, la vicenda Latina e Pisa.
Netòr ke al va bè il consulente ex presidente del Mantua
Personggio ke gira e NON solo nel mondo calcistico mo mama
Di male in peggio ki lù etor ke canelì
Io ero al Martelli in quella data. Sinceramente, mi persi il pari, essendo ancora al bagno. Ma ricordo un secondo tempo totalmente dominato dai nostri.
Scusate ..lapsus enorme….SCAGLIA SCAGLIA …
CI MANCHEREBBE …