CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone / RICOMINCIO DA TRE… MA FACCIAMOLO IN FRETTA!
(Gianni Barone) – “Ricomincio da tre”, come diceva MASSIMO TROISI nell’omonimo film: occorre ripartire alla svelta per dare una svolta alla propria esistenza e per farlo non è obbligatorio ripartire da zero cancellando tutto il passato, si può e si deve ricominciare partendo, non a caso, da tre, ed quello che deve fare il PARMA, troppo brutto per essere vero, che per dare un senso e una scossa deve ricominciare da tre. Dalle tre sconfitte consecutive maturate, in maniera inattesa dopo un trittico di vittorie culminato con la vittoria, la partita perfetta contro il PADOVA proprio nel momento in cui, si pensava, di aver trovato e visto, finalmente dopo alti e bassi di rendimento e risultati, il vero volto tattico, tecnico e comportamentale della squadra. E’ invece è successo l’imponderabile, che affascina e sgomenta al
tempo stesso, del calcio, si è passati dall’euforia, dalle certezze, al buio di una situazione piena di sospetti, di veleni, di paura di non farcela di non reggere l’urto con una situazione che improvvisamente si è terribilmente complicata. Il dover difendersi, non in campo, il dover fare i conti con la pervicacia di chi finalmente non vedeva l’ora di poter gettare fango, per non dire di peggio, contro tutti e contro tutto ciò, che fra non poche difficoltà e cambi di rotta, si era pazientemente costruito. Ed ecco che affiorano anche sul campo le scorie di una stagione vissuta sempre in bilico tra l’incertezza di aver sbagliato qualcosa e di aver, seppur parzialmente rimediato. Sono scese in campo, nel bene e nel male, tutte le forze e tutti personaggi capaci d’intentare processi sul nulla e decretare mediaticamente sentenze definitive ed inappellabili. Però tutto ciò non dovrebbe rappresentare un alibi, si dice da più parti, e lo stesso tecnico D’AVERSA, non nel giustificare quanto nello spiegare, soprattutto anche a sé stesso, lo ha ripetuto a chiare lettere indicando, a suo modo di vedere, nella mancanza di coraggio, la causa che ha portato, la
sua squadra a trovarsi, proprio al culmine della stagione, in un momento di impasse o empasse, (non enpas) come preferite, cioè situazione complicata da cui non si sa come uscire. Ha fatto appello a tutte le sue forze per reggere alle domande, peraltro garbate, di pubblicisti e giornalisti locali e non (c’era, ad animare il parterre, il figlio d’arte Piervincenzi inviato speciale di Nemo, che trasmetterà giovedì sera su Rai Due uno speciale che prende spunto dal caso Parma-Ancona e vedremo dove andrà a parare…), al termine della sconfitta col dignitoso Sud Tirol o Alto Adige
(guardandolo da due opposti versanti), ed ha cercato, forse per la prima volta in pubblico, di ricorrere al suo passato non tanto di allenatore, visto che esercita tale ruolo solo da tre anni, quanto a quello di calciatore per dare e darsi delle spiegazioni esaurienti e non solo consolatorie. Eppure, in un clima, in cui nessuno ha voluto infierire – nei modi, per lo meno, perché più è facile fare i leoni sotto i riflettori di uno studio tv senza aver di fronte l’oggetto della propria critica, decisamente
meno quando ci si trova vis a vis, e allora si chiede scusa più volte, con una darwiniana mutazione da piranha a pesciolino rosa – gli interrogativi sul presente o soprattutto sul futuro prossimo venturo del PARMA, sono rimasti, fatalmente, irrisolti. E cioè come può una squadra che sembrava riassemblata secondo criteri di praticità e buon senso dissolversi in un lampo al cospetto di formazioni, motivate al punto giusto dal raggiungimento degli obiettivi stagionali, ma strutturalmente modeste e tecnicamente inferiori? Com’è possibile assistere a spettacoli deprimenti quando ci si trova vicini ad un obiettivo inseguito con tanto ardore e tanto dispiegamento di mezzi e di forze? Come mai si parla ora di stato
confusionale, in termini di atteggiamento e di tenuta tecnica e agonistica quando la confusione, quella organizzata, ricordate, quella del primo D’Aversa a cavallo tra la fine del girone di andata e l’inizio di quello di ritorno, aveva rappresento in termini di sorpresa e novità una grande potenzialità? Lo stesso tecnico ha ricordato quel periodo, che noi avevamo definito quello delle mandrakate (intese come geniali trovate tattiche), quasi con remoto piacere, non nascondendo la rabbia per non averlo più riproposto in luogo di un acquietarsi verso i lidi di una
tradizione vicino a sistemi più classici e da lui, preferiti. Il cambiare sistema nel corso delle due fasi per disorientare l’avversario, era un’arma, a tratti stordente, ora però, di tanto positivo osare non vi è più traccia. Si gioca con ritmi compassati, si subisce, a tratti l’esuberanza avversaria da parte di squadre, che hanno avuto nel loro cammino problemi forse superiori a quelli del PARMA, ma che li hanno saputi risolvere con semplicità ed umiltà. Ecco allora che il tecnico del Sud Tirol, Alberto Colombo (Chi? Colombo!) si può permettere il lusso di cambiare sistema, lui una volta seguace fedele del 4-4-2, quando era alla Reggiana, e del 3-5-2 in questo torneo, per smettersi a specchio con IL PARMA, forse un po’
troppo fossilizzato, come qualche anziano cronista ha fatto notare al tecnico crociato, verso un 4- 3-3 ormai privo di sbocchi o di fiammate improvvise nel corso della gara, forse a causa di una involuzione fisica ed agonistica di alcuni giocatori (Nocciolini e Baraye) che hanno speso, fin qui, molto anche dal punto di vista delle risorse nervose. Ma è un discorso che potrebbe estendersi anche ad altri giocatori che compongono altri reparti, ma non esce anche perché, e mi riferisco a nuovi arrivati col mercato di gennaio, non sono stati in grado, se non per isolati sprazzi, di esprimere tutte le loro potenzialità. Il campionato di Lega Pro è una brutta bestia, aveva così esordito, in lampo di profetica ispirazione Stefano MORRONE, all’a
lba del suo breve interregno, dopo l’esonero di Apolloni, e in effetti molti lo dicevano e solo pochi, forse, lo pensavano o ci credevano. Per vincere occorre avere doti che vanno per aldilà del fattore tecnico su questo non ci sono dubbi, però ipotizzare una situazione come quella attuale, alla luce dei prossimi impegni finali del campionato regolare, e di quella che sarà la lotteria dei play off, si è rivelato esercizio difficile anche per addetti ai lavori competenti o anche per chi avrebbe dovuto, in virtù ruolo, carica o esperienza, prevederlo. Non basta infiammarsi, soffrire, bruciare, per un risultato avverso o per una prestazione non all’altezza, occorre
aveva la lucidità, la saldezza di nervi, l’equilibrio, in tutte quelle che sono le componenti all’interno della squadra, e all’esterno, dell’ambiente, perché come dice il massimo dirigente la stagione degli alibi e delle figure barbine, dovrebbe essere finita. Dovrebbe! E pensare, in questo frangente, solamente al derby, potrebbe apparire, sempre secondo il massimo dirigente, provinciale. E si leviamo pure il potrebbe apparire per non diventare tutti ciocolatè. E’ e basta, quindi come diceva il grande scrittore Premio Nobel ALBERT
CAMUS, che era stato anche un portiere, “Ho capito subito che la palla non arriva mai da dove te l’aspetti”, aspettiamoci di tutto e smettiamola di prenderci in giro, occorre ripartire, non da zero, ma ricominciare da tre: da un secondo posto da difendere, da due partite da vincere, e dai play off da giocare con maggiore brio da parte di chi va in campo, e con qualche intuizione felice, in più, da parte di chi sta fuori, e per non essere, finalmente più definiti: Provinciaaali!!!!!! Gianni Barone
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continuate a menarla con la partita di padova ma io tutta quasta gran partita non l ho vista ………e in ogni caso stiamo parlando di una squadra il padova che era chiaramnete in crisi tanto e vero che ne ha perse 4 di fila ……..per cui in ogni caso non avrebbe fatto testo
Anche io sono dello stesso pensiero del conte MAX, oggi ho guardato chi ci aspetterebbe nel caso arrivassimo (se ci va bene terzi) ci toccherebbe il bassano e saremmo quasi fuori e poi nel caso il livorno….. Quindi non pensiamo troppo ai play off, pensiamo a diventare una società seria per il prossimo anno che di pestate quest’anno ne abbiamo fatte anche troppe…
Ora si dice.
RICOMINCIAMO DA TRE
Domenica il simpatico Barone dirà
RICOMINCIAMO DA QUATTRO
e la domenica dopo la Reggiana si dirà
RICOMINCIAMO DA CINQUE
Io i play off non li farei tanto sia se arriviamo secondi ( UTOPIA) e sia se arriviamo quarti (MOLTO PROBABILE) qualunque squadra incontreremo ci eliminerà specialmente nella prima partita in cui da terzi o quarti incontreremo una squadra che è senz’altro migliore del Fano ed Ancona per cui giocando oltretutto in casa dove le perdiamo ultimamente tutte, non abbiamo speranze.
Io faccio un appello a Ferrari.
NON FACCIAMO I PLAY OFF
EVITIAMO ULTERIORI UMILIAZIONI
LA PREGO BUON UOMO.
Io i Play Off li giocherei comunque. Ma con i giovani della berretti, con qualche inserimento dei giocatori della prima squadra di provata fedeltà alla maglia e che non hanno mollato finora (Zommers, Lucarelli, Corapi, Giorgino, Saporetti, Baraye).
Alla società il compito di individuare chi è ancora fedele alla maglia ed ha voglia di impegnarsi fino in fondo.
E se d’Aversa non è in grado di guidare la squadra e / o motivarla (come io credo, sia per la scarsa personalità, sia per la scarsa esperienza, sia per la pochezza tecnico / tattica) allora la società affidi la guida tecnica di queste ultime partite a Morrone, Donati o Cardone.
Almeno, anche se si perderanno i play off, saranno serviti per far fare un pò di esperienza ai nostri giovani.
Ma chissenefrega dei play off e della guida tecnica, con la situazione attuale c’è da riflettere su concetti molto piu importanti.
Un gruppo di imprenditori ha deciso di ripartire col calcio a parma e 10.000 persone li hanno seguiti incondizionatamente.
Siamo “ostaggio” di un gruppo di personcine che nella migliore delle ipotesi vivacchiano, e speriamo sia cosi perchè anche il gol del sud tirol è stato davvero un brutto vedere.
Personalmente serie b in 2-3-5 anni cambia poco, allo stadio ci vado comunque ed ero consapevole delle difficoltà, l’obiettivo ora deve essere un ambiente sano, non un dormitorio, non siamo ripartiti per essere umiliati da squadre di paese
a padova abbiamo fatto una gran partita che a momenti la pareggiamo,preludio di gol presi al 91 o 92 esimo
pensa te se facevamo una partita “normale”
La parola UMILTA’ la società la conosce?
Cosa pensava che con solo il “blasone”
di vincere il campionato di lega pro? Illusi….
Siamo proprio dei “Dilettanti”.
Una figura da cioccolatino davanti all’opinione pubblica.
Caliamo veramente le braghe….
Ricominciamo tutto da capo e chissà tra qualche anno….
e del derby ma chissenefrega…..(siamo proprio dei provincialotti)
detto da te… che 15 giorni fa scrivevi “D’Aversa è il nostro Conte”
Secondo me anche LUCARELLI ha gettato la spugna…. l’altra sera ho visto un capitano defraudato del suo potere, scappare dentro gli spogliatoi senza metterci la faccia come sempre…. credo che sia un segnale forte da interpretare…… secondo me in pentola bolle qualcosa di veramente bollente…..
Io ancora non mi capacito di come siamo passati dalla miglior prestazione stagione a Padova (ok, loro sono in crisi come noi, ma lì abbiamo proprio dato una dimostrazione di forza impressionante, roba del tipo che quando giochiamo come sappiamo asfaltiamo tutti) allo schifo delle ultime 3 partite. Bah…
Temo anch’io.
Secondo me bolle solo che, come ad esempio nel caso dell’Inter, una volta sfuggito l’obiettivo (che era la promozione diretta) tutto si è sgonfiato e la squadra non è stata in grado (colpevolmente) di trovare le motivazioni per aggredire la restante parte di stagione. Ora dare la colpa a D’Aversa è come darla a Pioli. Che sicuramente avranno commesso errori, ma il cui operato si innesta sul lavoro malfatto da altri.
E’ inutile ripeterlo, passando solo la prima è necessaria la stagione perfetta. Che non può iniziare a novembre, ma a maggio. Tutte le altre sono chiacchere, anche perchè quando cominci il ritiro a luglio senza la squadra e inseguendo dal primo giorno è dura arrivare primi. Ce l’avremmo potuta fare solo se non avessimo trovato (per colpa anche nostra avendo voluto questo cazzo di derby) una squadra come il Venezia che grazie alla superiorità dimostrata sul campo e fuori dal campo (e su cui ho un quantitativo di dubbi senza fine) ci ha bagnato le polveri. Quindi accompagnamo al casello i veri Nunzella, Garufo, Coly, Corapigni vari, mettiamo su un 11 di livello a partire da maggio e conquistiamoci il primo posto nel prossimo campionato.
Prepara un pulman + grande allora: servirà certamente perchè se mandi via costoro che hai scritto, ne dovranno partire molti altri, soprattutto di coloro scesi dall’olimpo del calcio per venire a deliziarci con le loro prestazioni:
qui, se non vanno in serie B coi play off, smammeranno in molti..
alcuni andranno via a calci in culo..
tanti altri troveranno squadra tramite i loro procuratori ..
non resterà la gran confusione di gente a Collecchio…
i + sani ( fisicamente ), i + seri e coloro che CORRONO e che LOTTANO anche se sono meno bravi di tanti altri ..!!!
ci sarà un bel repulisti vedrai ..
se non si andrà in Serie B
..
altro che prendersela coi cesenati, con gigi o col Presidente che latitava agli allenamenti o alle partite: c’è forse stato un Presidente da novembre in avanti ?
i risultati erano arrivati lo stesso..
poi si sono interrotti..
qualcuno mi deve spiegare perchè !!
..
ancora due partite , se non si faranno punti , e la media della squadra attuale ( dopo la sedicesima giornata ) diventerà simile a quella di Apolloni con una piccola differenza:
a gennaio sono arrivati MOLTI rinforzi pesanti ( sulla carta ) : FRATTALI, BASSI, IACOPONI, SCAGLIA, SCOZZARELLA, DI CESARE MUNARI ..EDERA E SINIGAGLIA
rinforzi che la gestione precedente NON AVEVA …
ED E’ GIUNTA L’ORA DI SMETTERLA DI DARE le COLPE SEMPRE A QUALCUN ALTRO …
questo vale per tutti noi, dai tifosi a tutta squadra in toto , staff compresi …
ci siamo spiegati e capiti ???
( non mi si chieda perchè gli ultimi due non hanno mai giocato, non li ho presi io )
A volte, molti addetti ai lavori, dovrebbero tacere ..optare per un
sano e “poco rumososo” silenzio stampa e, in luogo di parlare,
dovrebbero dare seguito a critiche, lamentele o insuccessi dopo
prove opache, CON E SOLO CON I FATTI…
fatti …non pugnette ( come diceva l’assessore Palmiro Cangini ..alias Paolo Cevoli )
Allora torniamo da capo e tentiamo la scalata alla serie B con Corapi, giorgino saporetti che corrono. Il problema non è la gente dalla serie B lo vogliamo capire?Ci vuole gente buona non si vince con Mazzocchi mussa balla e Corapi. Ma la gente buona deve essere qui da luglio con un allenatore che sa cosa fare da luglio. Se no siamo sempre da capo vogliamo ripetere gli stessi errori o fare una squadra forte come ha fatto Perinetti?Che non mi risulta abbia preso scarti o giocatori dalla D. Svegliamoci va