Parmaland 1913 di Mauro “Morosky” Moroni / Sant’Ilario patrono & il miracolo delle scarpe? O andema in pellegrinaggio a Fontanlè?

copertina parmaland

mauro moroni morosky ritratto autore(Mauro “Morosky” Moroni) – Sant’Ilario di Poitiers, Vescovo (315 ca-369 ca), è patrono di Parma da data incerta, ma comunque dal Medioevo: la festa del santo è celebrata da sempre nel giorno della morte, ossia il 13 gennaio, e nella tradizione locale, è legata al miracolo delle sue scarpe. Secondo la leggenda, Ilario si trovò a passare a piedi da Parma in un giorno d’inverno con le scarpe rotte e consunte; un ciabattino, vedendolo, ne ebbe compassione e gli donò un paio di calzature nuove; la mattina dopo ebbe la sorpresa di trovare le scarpe vecchie lasciate da Ilario trasformate in scarpe d’oro (modello Calaio’/Baraye). Ricordando il miracolo in occasione della festa si consuma il dolcetto detto scarpetta di Sant’Ilario fatto in foggia di calzatura: a tal proposito invito tutti i calciatori nati dalle parti di Carrara (cioè coi piedi di marmo) a passare dal ciabattino per dare una sistemata alla convergenza delle scarpette (si fa per scherzare dai!). Questa sarebbe la prima soluzione, ironica, legata al momento di difficoltà della squadra, ma esiste pure un’altra ipotesi, quella del pellegrinaggio di massa a Fontanlè: che dite ? andiamo tutti in previsione della trasferta di mercoledì 5 marzo in quel di Padova? Sarebbe un bel derby con Sant’Antonio o no?

scarpa-doroLe sto tentando tutte: dopo le valutazioni tecniche, tattiche, fisiche, mentali, dopo aver predisposto tabelle, scontri diretti, ipotetiche “debacle” di massa da parte delle antagoniste e, ovviamente, dopo aver cercato di analizzare quelli che sono i mali oscuri del Parma che ha subito un trittico d’arresto nella marcia spedita che aveva fatto ben sperare la tifoseria, ci sto provando (per scherzo e sempre con ironia) anche con le pratiche sacre, con quelle pagane, con gli esorcismi, e con tutte quelle cose irrazionali a cui non credo ma, come fanno i giornali, qualche stron…ta bisogna pur scriverla ed allora la fertilità di penna deve cercare il suo daffare per lo scopo .

*Se fossero wine & food.

Macerata: Verdicchio di Matelica, brodetto di pesce, vincisgrassi (pasta al forno)

Padova: Colli Euganei, vini, bollito misto, spritz, gallina padovana, bigoli

Ancona: moscioli selvatici (cozze), lonza di fichi, brodetto, stoccafisso, Rosso del Conero

Bassano: asparagi, formaggio asiago, merlot, cabernet, grappa, baccalà alla vicentina

Sudtirol: vino Lagrein, mele, strudel, speck, canederli

Teramo: Montepulciano, pesce, pecorino marcetto, ventricina, n’docca n’docca, bocconotti

Reggiana: profumo di derby, di gnocco fritto, erbazzone, arlìa, campanilismo, cubetti e di “teste quadre” con sana e sportiva goliardia provinciale!

*Inno al Direttore… Gabriele Majo !

O Direttore! Mio Direttore!

Il nostro viaggio tremendo sta terminando,
la squadra va procedendo, l’ambito premio verrà forse conquistato,
vicino è il traguardo, odo le campane dei play off, tutta la curva esulta,
occhi seguono l’invitto Capitano, la squadra arcigna e intrepida;
ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce calde di sudore,
là nell’area dove “giace” il Capitano,
caduto, atterrato, sgambettato

O Capitano! Mio Capitano! Rialzati, odi le trombe;
rialzati – per te è issato lo striscione – per te squillano le vuvuzelas,
per te fiori e tifose ornate di nastri – per te le tribune affollate,
te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi;

ecco Direttore! O amato giornalista!
Questo articolo sotto il tuo sguardo!
È solo un sogno (o un segno ?) che su Stadio Tardini
non scrivi più, non “articulessi” più

Non risponde il mio Direttore, le sue labbra sono chiuse, la sua tastiera è ferma, non “vuole sentire il mio grido” , non ha più energia né volontà,
la nave è all’ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito,
la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta;
esultate tifosi lettori, suonate vuvuzelas,
Mentre io, umile scrivano,
percorro il sito dove scriveva il mio Direttore,

ma le sue labbra sono chiuse, la sua tastiera è ferma… morta !!

 P.S. tratto da O capitano! Mio capitano! (O Captain! My Captain!) E’ una poesia scritta dal poeta e scrittore statunitense Walt Whitman nel 1865, riguardante la morte del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln. Essa è una dei riferimenti principali sui cui si basa il film di Peter WeirL’attimo fuggente” diventandone un filo conduttore fondamentale. In questo caso è stata adattata, senza nessun tipo di riferimento ideologico particolare,  nel contesto dell’articolo e sito che state leggendo.

* La formazione: avverto nuovamente che pure con la Maceratese non sarà una passeggiata, loro faranno “catenaccio” all’antica e difenderanno ad oltranza: ribadisco la pericolosità di Turchetta, attaccante tecnico e veloce…occhio giovani!

Per ciò che concerne la formazione ho giocato un po’ sui rientri degli infortunati e sui cambi propedeutici a:

  • sblocco della gara
  • avvicendamento forze fresche

Frattali

Iacoponi  Di Cesare Lucarelli  Scaglia

Munari  Scozzarella  Scavone

Nocciolini Calaiò Baraye

 I primi cambi:  salvo infortuni, se saremo ancora sullo 0-0, nel secondo tempo entrerà Mazzocchi (probabilmente per un difensore: Di Cesare ?) e, di seguito, Corapi per Munari che non avrà i 90° nelle gambe: dopo aver sbloccato il risultato verrà sostituito uno dei due esterni, forse con Edera , per dare maggiore freschezza e verve sulla fascia.

Questo si che si chiama aver le idee chiare, a priori!

E chi non salta con noi cos’è ?  E’ un bagolon, è un bagolon! E chi non salta con noi cos’è ? E’ un bagolon, è un bagolon!

IMG-20170123-WA0010*Al canton pramszan col veneszian: al mona me gha dito cal vena al stadio con Bob Marley mo miga al cantant, von cal gha el tressi cme lù mo al fuma molt meno canon : alora as vedema a sesz e mesz, mi a riv prima, a vagh davanti al stadio a speter al pulman ca voi saluter chi ragasz in ariv da Colecc; l’è sempar un bel vedar quand riva al nostar pulman anca se, coi vedar fumè, a nes veda nisson dentar.

L’è un po’ cmè szugher a conchin sensza jolly mo costa l’è n’etra roba ! Sta ben mona, as vedema domenica do meszdì.

Dai Campett ed Via Szarott, av salut bomben, alora as vedema !! dova ?? in ti play off

Mauro “Morosky” Moroni

Stadio Tardini

Stadio Tardini

9 pensieri riguardo “Parmaland 1913 di Mauro “Morosky” Moroni / Sant’Ilario patrono & il miracolo delle scarpe? O andema in pellegrinaggio a Fontanlè?

  • 2 Aprile 2017 in 12:58
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    Hai detto “GNOCCO frittoooo”?! Oh veh, l’as ciama TORTE FRITE, nanì.
    A no mei capì perchè a festegiemà Sant’Ileri cle al nom dal prim paes dedlà da l’Ensa. Lì i comncion il testi quedri, c’me colà ed la mé compagna. Ag voi bè mo le ed Res. Mi a voi bè agli arzà ed a li arzane, però i nen miga pramsà

  • 2 Aprile 2017 in 14:01
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    La mía Nonna Pramzan. …Ha fatto turta frita con uove frita con burro nero 65 anni fa ….
    Negli Estati Uniti. ..per noi. …
    Nunca dimentico Nostra cultura. …

  • 2 Aprile 2017 in 15:14
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    Strutto Douglas, strutto

  • 2 Aprile 2017 in 15:57
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    No, Munari non può partire titolare. D’Aversa ha fatto capire che ci sarebbe il rischio di perderlo per tutto il resto della stagione.

    • 2 Aprile 2017 in 21:02
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      devo dire che i tuoi interventi hanno il dono della sintesi nelle minchiate

  • 2 Aprile 2017 in 16:39
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    ma che STRUTTO ….

    “DOLÉGH” Pencroff ….. “DOLÉGH”…..

    http://www.stadiotardini.it/emoticons/wpml_cry.gif

  • 3 Aprile 2017 in 22:55
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    At ghè ragiò! A v’reva parler in italiá e stimerom un po’

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