IL COLUMNIST / EUROPA LEAGUE: GLI OLANDESI HAN GIOCATO LA FINALE, GLI INGLESI L’HANNO VINTA
(Luca Russo) – Quando una formazione che viene “commercializzata” come una delle poche in Europa che pratica bel calcio, affronta una squadra di Mourinho, il suo bel calcio va a farsi benedire, e il successo va ad arricchire la già assai nutrita bacheca dello Special One. E’ accaduto anche ieri sera a Stoccolma, dove Ajax e Manchester United si sono affrontate per l’atto conclusivo di Europa League, che ha visto i Red Devils prevalere per 2-0 sui Lancieri di Amsterdam. Una finale decisa non solo dalle reti di Pogba e Mkhitaryan, ma anche e direi soprattutto dall’allenatore portoghese, autore di un capolavoro tattico che ha ridotto ai minimi termini la bellezza
espressa dagli olandesi fino al casello della capitale svedese. Il Manchester United ha tolto profondità e ampiezza alla manovra dell’Ajax, blindato le corsie esterne, intasato le vie centrali, sporcato qualsiasi linea di passaggio e giocato all’italiana, ovvero uomo su uomo in fase difensiva e di rimessa in quella d’attacco. Strategia, questa, che l’ex coach di Inter e Real Madrid ha adottato in funzione delle caratteristiche tecniche e fisiche dell’avversario: se si fosse duellato sul ritmo, sulla velocità e in campo aperto, l’Ajax avrebbe avuto vita fin troppo facile. Ed invece lo Special One ha deciso
di addormentare la partita, rendendola poco appariscente, disinnescare gli avversari, ai quali ha lasciato tutte le munizioni (più del 50% del possesso palla e un numero spropositato di passaggi) ma nemmeno un’arma per usarle (spazi e velocità), e insomma di giocare sugli altri, materia nella quale è il Maestro. E così tra gli olandesi non sono pervenuti i migliori – e cioè i vari Schone, Klaassen e Dolberg – perché Mourinho ha scelto, in maniera quasi scientifica, che il gioco dei biancorossi sgorgasse e transitasse tra i piedi dei peggiori. Tra gli inglesi, invece, nessuno è sceso sotto il 7, compreso il nostro Darmian il quale avrebbe meritato il premio di mvp della finale. In definitiva, la serata di Stoccolma ci ha raccontato che, tolto l’inarrivabile e a tratti invincibile
Barcellona di Guardiola, la bellezza paga se e solo se il tuo rivale se la gioca a viso aperto e ti concede più di qualche metro per potere sprigionarla, perché altrimenti corri il rischio di imbottigliarti nel traffico dal primo all’ultimo minuto di gara; e che quando una squadra è educata al bel calcio e a niente altro, così come lo è l’Ajax, non rinuncia alla cravatta nemmeno quando c’è da fare a pugni. Se invece hai piedi buoni, ma anche una buona dose di umiltà e la voglia di fare gruppo, e questa è la sintesi dello United visto in Svezia, puoi pennellare goccioline di bel calcio o imbastire una partita di lotta a seconda dello sviluppo dei novanta minuti di gioco. Ecco perché gli olandesi hanno giocato la finale e gli inglesi l’hanno vinta. Luca Russo
C’era Parma-Piacenza e ‘sto qua si è guardato sta roba?
Vaco cà….
Ma solo a me Mourinho pare regredito rispetto agli ultimi anni? Il suo calcio all’Inter e al Real non era spettacolare, ma si faceva apprezzare. Qui invece siamo a livelli amatoriali.
tutti allo stadio a guardare Parma Piacenza e tu a guardare l’europa league? Perchè scrivi ancora su stadiotardini?
Io consiglierei Cazzemelli del Piacenza. Ce lo vedo bene nel gioco di Mourinho.
Cazzamalli è così buono che sarebbe titolare anche nella Germania.
Luca Russo vive a Napoli e, forse,
l’ha registrata da Sport Tube …
..
per guardarsela con calma ..
ciao Luca …
Non vedo cosa c’entra questo argomento con il Parma e Stadiotardini..mistero
qui non c’entra
disse il segretario di Giuliano Ferrara davanti alla cabina telefonica…
Bella questa veramente da mettere negli annali calcistici !!!!
Allora se lo Special One era sulla pankina Olandese vinceva l’Ajax
NON so se ridere o piangere !!!! certamente NON lo mastico anzi
Intanto che ci siamo mettiamo delle ricette di cucina, pubblicate ovviamente quello che vi pare ma con una partita da dentro o fuori dubito che tra i tifosi del Parma qualcuno ieri aveva il pensiero di questa partita, forse a Napoli.