IL COLUMNIST / Dico no alla logica degli azzeramenti, perché se tutto cambia alla fine niente cambia. Si ricominci dai fondamentali
(Luca Russo) – Il mio paese, che presumibilmente è anche il vostro che leggete, è un paese proprio strano. O che perlomeno io faccio una fatica grossa così a capire. Quattordici giocatori – domenicalmente incensati perché la mediocrità del campionato italiano ce li fa sembrare eccezionali anche se in realtà sono calciatori normalissimi – e un allenatore – definito mister libidine fino a diciassette mesi fa e ora divenuto improvvisamente un tecnico impreparato se non addirittura incapace – si fanno incartare dalla Svezia, non qualificandosi a Russia 2018, e… qual è la reazione della stampa e dell’opinione pubblica italiana? Invocare dimissioni di massa. Di tutti. Nessuno escluso. Una reazione che io considero figlia della supponenza: si credeva, evidentemente a torto, che la nostra Nazionale fosse di gran lunga superiore a quella svedese e che, per quanto appena detto, la nostra qualificazione alla rassegna iridata fosse poco meno di una formalità. I 90 minuti di Solna e quelli di Milano, ci hanno dimostrato l’esatto contrario. Nello specifico, ci hanno dimostrato che l’Italia è esattamente quella che abbiamo visto tra la Friends Arena e San Siro: una formazione tutt’altro che eccellente come collettivo, con poche eccellenze tra i singoli e i cui interpreti nella maggioranza dei casi giocano in un campionato, quello italiano, così mediocre e scadente da un punto di vista tecnico e anche tattico (come me li spiegate i già 14 gol in 11 presenze di Ciro Immobile? Maradona, tanto per fare un nome non proprio a caso, ne realizzò “appena” 16 in tutto il campionato 1989/1990, che incoronò Marco Van Basten re dei bomber con 19 marcature) che li fa sembrare giocatori eccezionali che si inventano giocate eccezionali e realizzano gol eccezionali (vero, telecronisti di Sky e Premium?), ma in realtà altro non sono che onesti mestieranti. Ecco, l’Italia al momento è una Nazionale dotata di capacità e mezzi normali. E in quanto tale, era lecito aspettarsi che andasse in difficoltà contro una formazione arcigna e rognosa come quella svedese. Altro che qualificazione in pompa magna.
La logica degli azzeramenti non mi è mai piaciuta, perché se tutto cambia, alla fine niente cambia. Così come non mi piace l’idea per cui giovane debba essere per forza sinonimo di buono o di meglio. Da persona amante delle cose semplici quale sono, non credo che il calcio italiano abbia bisogno di progetti altisonanti dai nomi altisonanti e dai rendering altisonanti e di dirigenti obbligatoriamente giovani per risollevarsi da due Mondiali finiti male e dalla mancata qualificazione al terzo. Al contrario, sono convinto che abbia bisogno di soluzioni semplici e che si possano mettere in pratica già da domani. Macché domani, anche oggi! In primis, si deve ricominciare a insegnare ai ragazzini i fondamentali del gioco del calcio: controllo di palla e passaggio o tiro. E’ assolutamente necessario che i talenti di domani al domani ci arrivino avendo la piena padronanza dell’attrezzo da lavoro, ossia la palla. Ai bambini non gli si deve insegnare a vincere, ma a saper trattare la sfera. Ripeto, ci si concentri sui fondamentali: stop, tiro e passaggio, per arrivare a saper fare uno stop e tiro o uno stop e passaggio. Insegnamenti che si possono impartire già oggi, già tra un’ora, già tra dieci minuti, già adesso! Una volta appresa questa dimestichezza, tutto il resto vien da sé. Perché un ragazzo che sa come si tratta il pallone, al netto delle proprie caratteristiche, può giocare con qualsiasi schema e adattarsi a qualunque allenatore. Non deve più esistere che un calciatore venga escluso dall’undici titolare e dai tre che subentrano solo perché “il 3-5-2 non ne esalta le doti”. Ma che storia è questa?!?!? Devono essere i giocatori a rendere grandi i moduli tattici o un’idea di gioco (ricordate l’Olanda di Cruijff?), non il contrario. Dirò di più: in presenza di calciatori non particolarmente dotati, perfino l’idea di gioco più innovativa rischia di essere ridicolizzata.
Quanto ai vertici federali, dove sta scritto che un dirigente giovane sia necessariamente migliore di un dirigente vecchio? L’esperienza, a tutto tondo, di chi è nato prima, è un patrimonio che non possiamo disperdere e allo stesso tempo un lusso a cui non dobbiamo rinunciare, specie in tempi di vacche magre. Ovvero, tempi in cui, data la scarsità di risorse a disposizione, la sopravvivenza può essere garantita solamente dalle idee. Quel patrimonio di conoscenze e operatività ci servirà per crescere meglio i capi di domani. Perché, e in questo mi rendo conto di essere un pelino controcorrente, per rinascere e costruirsi un futuro migliore del presente che stiamo per lasciarci alle spalle, non servono dirigenti giovani, ma idee nuove e possibilmente vincenti. E da che mondo è mondo, le idee nuove e vincenti non hanno età né genere (anche una donna ha il diritto a candidarsi a diventare capo del calcio italiano o di una delle leghe che ne fanno parte). E’ vero che esistono dirigenti giovani capaci e dirigenti anziani che hanno fatto il loro tempo e sarebbe bene che appendessero la loro 24 ore al chiodo. Ma ce ne sono anche di giovani poco capaci e di anziani che hanno saputo adattarsi al cambiamento e al progresso, esibendo una freschezza ed un’elasticità mentale che certi giovani di oggi se le possono solo sognare. Quindi, prima di azzerare tutto e tutti, vediamo se tra quel tutto e tra quei tutti c’è qualcosa di buono o da salvare. Luca Russo
Leggo ora che TACCONE dell’AVELLINO ha dichiarato che il parma avrebbe passività per circa 20 milioni, se andiamo avanti di questo passo fra 4 anni come al solito facciamo il terzo fallimento…..
Chi conosce realmente la situazione potrebbe spiegarla….
Ma non vi siete ancora rotti le scatole di tutti questi racconta balle che da anni si servono del povero Parma per nascondere le proprie vergogme?
Lei, Rispetto, crede più alle panzane del presidente dell’Avellino che alla parola (o meglio ancora ai fatti) dei soci che hanno rifondato il Parma, portandolo dall’inferno della D alle posizioni di vertice della B?
Ancora che si confonde, come fanno molti “facebookkari” (più o meno fake) più in malafede che ignoranti, il passivo di bilancio (che è normale ci sia quando si spende di più di quanto si ricava, ma questo lo si sapeva fin da principio, e soprattutto dopo spese “impreviste” come il ribaltone di un anno fa, ad esempio) con il debito che non risulta esserci da nessuna parte.
Non ci si è ancora stancati di sentir blaterare a vanvera del Parma di oggi?
cosa vuoi che siano 20 milioni per wuham ddmc, desport ,link international sport limited e chi piu’ ne ha piu’ ne metta ,probabilmente e’ invidioso
Il fatto che il Passivo sia dato dalla differenza spese ricavi va bene, ma poi al 30/06/2018 qualcuno questi 20 milioni li dovrà pur mettere… e a quel punto non so se staremo parlando di panzane,,,,
metà novembre il buio viene presto . ecco rispuntare i gufi.
hanno stancato però!!!
la società c’ è, la squadra c’ è, i risultati e l’ allenatore ci sono abbastanza e son in crescita, ma cosa volete ancora????
qua a me pare che non vada bene nulla e si sperano che arrivino i problemi. incredibile.
se invece pensate che la strategia sia questa, dico che va ben tenere alta la tensione e pretendere, ma ogni tanto va anche apprezzato il lavoro che stanno facendo tutti dal magazziniere al nuovo presidente.
Buonasera Russo , bentornato, complimenti per le ferie fatte…
Basta pensare che il bilancio chiuso al 30/06/2016
(anno dei dilettanti) si è arrivati ad una perdita
pari un milione e 700 mila….ed è tutto dire….
si è fatto gli “sborroni” nei campi parrocchiali…
Interessante leggere ke ti tacciano di malafede e ignoranza
E ke crede alle panzane ci si confonde e se NON siamo stanki
Di ki vanvera sul Parma !!!! ma forse qualcuno pensa ke i tifosi
Abbiano tutti l’anello al naso e ke bisogna dire e scrivere solo
Parole belle perfette ed essere in linea col capo e sorridenti
Ma meno male ke x il momento in Italia c’è libertà di parola
Ecco perkè mi tocca di dare ragione all’ex Sen. Andreotti
Pensare male è peccato ma delle volte ci si azzecca
Non è perché avevate l’anello al naso ai tempi di Ghirardi e di Leonardi, per cui bevevate ogni panzana che vi propinavano, e chi vi diceva state all’occhio era bollato come “nemico del Parma”, che adesso dovete credere a ogni panzana che viene sparata sul Parma, con ogni possibile tipo di complotto. Non vi sono bastate le cavolate sparate su Parma-Ancona dallo scrupolosissimo Mazzone? Bene adesso credete pure all’assonante presidente dell’Avellino…
E continuate pure a infangare chi intanto dalle macerie di un fallimento, costato veramente soldi al territorio con fornitori e dipendenti non pagati, ha riportato il Parma in serie B.
secon me a sto presidente ag brusa ancora al c….. per al do banani che sé portato a casa. poi se fra un po’ dirà la sua leonardi, daranno ragione pure a lui. mah ! ( ha proposito di gufi e cornacion, fin che dormano và tut ben) ora lasciamo lavorare sto presidente, al gà na facia pure simpatica. dai che pian piano si chiude il cerchio, e sabato tutti al tardini vamos. FORZA CROCIATI.
NOTA UFFICIALE CON SCUSE DEL PRESIDENTE DELL’AVELLINO
https://www.usavellino.club/news/9720-precisazione-del-presidente-walter-taccone
Il presidente Walter Taccone, in merito alla conferenza stampa odierna e ad alcune sue dichiarazioni riportate da organi di informazione, relativamente a situazioni economiche di altri club, ci tiene a precisare: “Alcune mie parole rilasciate durante la conferenza stampa di oggi sono state mal interpretate e, a tal proposito, ci tengo a precisare che il Parma Calcio è stato tirato in ballo a titolo di esempio – in un discorso più ampio relativo a cessioni di società di B – per il recente passaggio di quote all’interno del club ducale. Sono state poi riportate cifre relative a debiti societari, non certamente relative al Parma, generando un malinteso per il quale mi scuso con la società crociata, che non era mia intenzione coinvolgere”.
c’e’ poco da scusarsi io ho letto bene l’articolo e mi era parso chiaro subito che rispondesse in generale sulla situazione delle squadre di serie b ,ovvio che chi ha fatto un mercato piu’ importante abbia dei debiti in prospettiva maggiori da coprire ,chiusa la panzana ,ti ricordavo che anche il sottoscritto si sentiva dire le stesse cose al tempo di Ghirardi e leonardi molto prima del boom
NON infango un bel nulla forse il furgone ogni tanto
Avevate cosa e ke cosa ???? avevate dindirindillà
Avevate letto lo spartito delle 17,37 avevate come
Avevate forse NON letto del tutto travisando avevate
Una delle prime riforme da varare è quella di istituire delle vere e proprie scuole calcio sul modello del Barcellona. Bisognare insegnare fin da bambini a giocare in una certa maniera, in modo da facilitare il salto alla categoria successiva.
Certo che se stiamo qui ad ascoltare il primo c…e che parla
( cicerone …cosa avevate capito ?? )..
lasciamoli parlare, lasciamoli dire..anche i loro giornali devono riempire pagine di mezzo e mezzo : 1/4 di verità e 3 quarti di palle ..come di consuetudine …ma non diamogli nemmeno ascolto noi tifosi..non lasciamoci ingannare dai bla bla bla
se queste dichiarazioni..bla bla bla..avventate o meno ..infangano qualcuno…esso prenderà provvedimenti ma, come potete leggere…il ns pseudo denigratore ha già ritrattato scrivendo che è stato male interpretato ..
MO DI CAL VAGA A CAGHER IN TLA MASSA LU e la so squedra dal piffero
La squadra è in serie B in due anni. Si può discutere che siano costati troppo i due campionati vinti, che ci siano stati errori e altre.cose ma.la.squadra.è in serie B. Quest’anno il disavanzo sarà di circa 10/12 milioni a cui si dovranno aggiungere la.fideiussione da prestare a.fine mese e i riscatti. I cinesi hanno azzerato coi loro versamenti i debiti pregressi. A fine anno i 10 milioni li metteranno loro e i vecchi soci , in relazione alle.rispettive quote. Oppure faranno riterranno.opportuno. ad.oggi non ci sono sentori strani. Però credo che presto cambieranno alcuni personaggi in società.