DISASTRO AZZURRO, LE RIFLESSIONI DEL GIORNO DOPO, di Luca Tegoni / VIDEO PAPIRUS: LA PIU’ GRANDE DISFATTA DEL CALCIO ITALIANO?
(Luca Tegoni) – Se avessimo vinto lo spareggio con la Svezia la condizione del calcio italiano sarebbe migliore di quanto appare oggi dopo la mancata qualificazione?
Non penso possano essere 180 minuti a dimostrare che era tutto sbagliato, che non si sono mai costruite le condizioni per dare una solida struttura al calcio italiano in modo da farlo crescere rapidamente e tornare ai vertici del calcio mondiale. I mondiali del 2010 e del 2014 hanno decretato un impoverimento del sistema calcistico italiano, e questa mancata qualificazione è la naturale conseguenza di una deriva che non è stata fermata.
Nel 2010 c’era Lippi, poi, nel 2014 Prandelli, nel 2016 Conte è riuscito a sfiorare l’impresa agli Europei e poi Ventura ieri ha conclamato il collasso del calcio italiano.
Tavecchio è diventato presidente FGCI nel 2014. Se non avessero eletto lui, il presidente sarebbe stato il suo unico sfidante, Demetrio Albertini che a Parma, nel periodo fallimentare, nominato direttore generale, non ha certo brillato per intraprendenza.
Attualmente la Lega di serie A e di serie B sono commissariate, quindi senza una guida “politica” e mi sembra difficile che da una situazione di questo tipo possano arrivare proposte efficaci di riforma.
Prima di dimissioni di massa, forse le uniche opportune sono quelle dell’allenatore mettendo al suo posto Di Biagio, è necessario creare le condizioni politiche per fare proposte con prospettive. Primo passo è quindi di andare ad eleggere nuovi presidenti di lega e che ognuno presenti un programma serio. Dopo di che Tavecchio può anche andare in pensione. A quel punto si vada ad elezioni per la presidenza della FIGC con candidati credibili e autonomi, nel senso che la politica dei partiti non si cimenti nella gara a chi è più opportunista.
Malagò cerchi dirigere il traffico dandosi come obiettivo di risolvere il tutto prima che cominci la qualificazione ai prossimi europei, meglio sarebbe prima dell’inizio dell’annata 2018-19. Luga Tegoni
Sarebbe troppo comodo andare in pensione x quell’ essere
Della foto su là…. sbattiamolo fuori dall’Italia ke è meglio
In esilio il Comasco etor ke canelì dai là !!!!
E Noi? Come mai dei cinesi non si sente più nulla oppure mi sono perso qualcosa?
Mi sembra ci sia un silenzio assordante.
Non voglio fare il menagramo ma una spiegazione dagli organi di stampa per spiegare ….
Cosa c’entrano i “cinesi” col tema proposto dal autore? A nal so miga ragas!
Abete, personaggio che ho sempre disprezzato, si è dimesso per un’eliminazione ai Mondiali. Ora non andiamo nemmeno al Campionato del Mondo e Tavecchio rimane. Roba da matti!
LA CLASSE DEGLI ASINI.
Asini non si nasce ma si diventa, diceva un mio post qualche giorno fa su Facebook, così siamo fuori dal mondo, vero?
E ora aspettiamo che si azzeri il tutto con uomini nuovi scelti con il senno non del poi, ma dell’oggi.
Già, asini si diventa quando si ha la pancia piena e le cellule cerebrali sono intasate, in questo modo non si vede più in la del proprio naso, ma come dice quel Santo, S.Giovanni fa vedere gli inganni, e di porcherie ne ha fatte tante il professor Tavecchio chiamando il Maestro Ventura, quello che insegna a crescere i giovani…..
Si ricordi il buon Tavecchio cosa ne ha fatto del Parma insieme al suo figlioccio Albertini, ai tempi del pre – fallimento, con manovre, manovrine e schifezze varie vero?
Adesso fuori dai marroni Lei sig. ex Presidente assieme alla sua combriccola di asini, forse offendo la categoria, vorrei dire altro, ma per decenza taccio.
Già, ma dopo il nomignolo asino cosa c’è?……………
C’è ke offendi il mio asino Camillo e tutti gli asini in generale
Cioè uno degli animali più intelligenti furbi e tenaci sicuro
Come quello dell’Ospedale dei Bambini di Parma ke ogni
Tanto tiene compagnia e NON solo i Bambini Meno Fortunati
Certamente meglio gli asini ke certi esseri così detti umani !!!!