Viaggio di sola Andata, di Luca Tegoni / IL RAMMARICO DEL PANETTONE

(Luca Tegoni) – Mentre l’intuizione e la tenacia associate nella figura eroica del ciclista, Vincenzo Nibali, tagliano per prime il traguardo di Sanremo, la mediocrità e l’arrendevolezza si giustificano in una sala stampa di Chiavari nello stadio dell’Entella. Partita mediocre tra squadre mediocri, dove non è stata evidente la differenza di classifica. E’ vero che il Parma non meritava la sconfitta ma è altrettanto vero, ed è argomento molto più importante, che quando il Parma va sotto nel punteggio non ribalta mai il risultato, al massimo pareggia, otto volte. Per dieci volte ha perso.

Le due recenti vittorie con squadre non dissimili dall’Entella hanno suscitato vari entusiasmi e inni alla resurrezione. Le recenti vittorie hanno invece espresso che il Parma vince solo se va in vantaggio e gioca in contropiede. Ovvero non è cambiato nulla dalla prima partita di campionato. Quando si trova nella necessità di attaccare non ci riesce e, le scarse occasioni che crea, non sono sufficienti per rimontare. Così gli episodi contano ma la quantità di episodi conta molto di più, e quando si arriva alla trentesima partita giocata non c’è nessuna possibilità di migliorare, si può solo avere più fortuna. Si, forse anche un po’ più di determinazione, ma se dopo tanti mesi non la si ha ancora costruita è inutile pensare che prima o poi arrivi.

Da Dicembre ad oggi il Parma ha giocato 14 partite conquistando 18 punti. Nelle prime sedici partite aveva totalizzato 26 punti. La tendenza al peggioramento porterebbe ad avere una media inferiore al punto per partita nelle prossime dodici. In sostanza arriveremmo intorno ai 55 punti, troppo pochi per arrivare ai playoff. Certo la matematica applicata al calcio è valida solo all’ultima giornata ma ad oggi non ci sono elementi per essere ottimisti.

roberto d'aversa virtus entella parmaLe uniche parole da parte dell’allenatore che si sentono sono rammarico per le occasioni non concretizzate e sbagliata interpretazione della partita. La squadra appare abbandonata al caso, ad un copione incerto che gli attori non sono in grado di interpretare o di una recita a soggetto in cui gli interpreti sbagliano i tempi di inserimento, le battute, i toni di voce e così, raramente scatta l’applauso. Non arriva il colpo di scena e nello spettatore non si palesa lo stupore, non scatta la risata, non scende la lacrima. Rimane, alla fine, il rammarico di aver sbagliato spettacolo. Noia o rabbia. Resta l’amore per una maglia mal rappresentata che tuttavia mantiene accesa la speranza che è quella, irriducibile, del tifoso. Resta il rammarico di aver regalato panettoni a tutti.

Per la cronaca, buona occasione per Baraye ad inizio gara che tira, debolmente, dal limite dell’area a fil di palo. Dopo una decina di minuti bella corsa sulla sinistra di Scavone che mette la palla in mezzo per Da Cruz che però viene anticipato di un nulla da un difensore in scivolata. Dopo la mezzora occasione per Calaiò da dentro l’area, poi il goal di La Mantia a fine tempo. Prima del fischio Dezi ha il tempo di mangiarsi il pareggio davanti al portiere. Intorno al ventesimo del secondo tempo, Ceravolo colpisce male e debolmente di testa da ottima posizione dentro l’area piccola. Fino alla fine poco altro se non il raddoppio dell’Entella.

Entella batte Parma due a zero.

Stadio Tardini

Stadio Tardini

6 pensieri riguardo “Viaggio di sola Andata, di Luca Tegoni / IL RAMMARICO DEL PANETTONE

  • 18 Marzo 2018 in 20:58
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    D’aversa patetico come persona e squallido come allenatore. Per me possiamo pure andare in A io non cambio idea, siamo senza allenatore. Se mi vogliono vado con 1000 € al mese tanto peggio di lui non posso fare.

  • 18 Marzo 2018 in 21:17
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    La prima parte dell’articolo è perfetta e sintetizza perfettamente la situazione. Dopo 30 partite la squadra è questa e ai miracoli non crede più nessuno.
    E’ come il pendolare che stanco e rassegnato si siede sulla panchina ben sapendo che il suo treno, immancabilmente, arriverà in ritardo. Qualche rara volta questo non accade e lui si stupisce e quasi quasi comincia a pensare che le cose stiano per cambiare.
    Ma sa che non è così. E infatti il giorno dopo il treno è ancora in ritardo.
    Noi siamo i pendolari, quel treno è il Parma.
    Purtroppo.

  • 18 Marzo 2018 in 22:04
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    Vuoi bene veramente al Parma?
    Allora dimostralo affinché il Parma, la tua squadra del cuore non vada ai playoff ma si piazzi al nono posto
    Qualcuno che di calcio non capisce niente dirà che mi sono bevuto il cervello ma ragionate.
    Pensate che se andassimo ai play off avremmo più di una probabilità su mille di andare in serie A?
    Penso che anche voi penserete che con questa squadra zombizzata andare in A è pura utopia per cui vi chiedo ancora di ragionare.
    Se D’Aversa centra i playoff, rimane con Faggiano e con tutti i giocatori, svernatori seriali. anche il prossimo anno dovendo sorbirci
    come quest’anno anche il prossimo anno invece di una partita di calcio tutti i sabato sul campo di gioco, tutti i sequel dei film sugli zombie di Romero.
    Tanto vale non centrare i play off.
    Solo in questo modo si farà PIAZZA PULITA di D’Aversa e Faggiano e l’armata di zombie che ha invaso Parma e che non se ne vuole più andare visto che non vengono più fischiati dalla nostra curva RIMBAMBITA
    Sembra quasi assurdo ma se vogliamo avere un domani dovremo cercare di non andare ai playoff altrimenti centrando i playoff. rimarremo, nella migliore delle ipotesi minimo 10 anni.
    VIVA IL PARMA AL NONO POSTO con D’Aversa che ha fallito l’obiettivo minimo dei playoff e quindi con Faggiano non viene più confermato

  • 19 Marzo 2018 in 01:27
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    Sabato ero allo stadio con un mio amico. Alla terza occasione mangiata gli ho detto: “Ora la perdiamo. Conosco troppo bene questa squadra”.

    Ormai è anche inutile incazzarsi. Il copione è sempre il solito: creiamo e non concretizziamo, poi ci deprimiamo e perdiamo.

  • 19 Marzo 2018 in 09:00
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    – Ma la colomba pasquale la mangeranno i nostri dirigenti?
    – MA IN CHE MANI SIAMO?
    – Ma nessuno guarda questo blob? di quelli che contano?
    POTREBBERO IMPARARE MOLTO DA PERSONE CHE SCRIVONO, O NO?
    – Ma il buon Mauro che fine ha fatto? l’hanno censurato?
    – Ma non vedete che facciamo ridere i polli per come stiamo giocando?
    – Ma non vedete che non abbiamo una società?
    – Ma che città abbiamo? snob, altezzosa, o stupida?
    – MA SE AVESSIMO UN PRESIDENTE COME ZAMPARINI…..
    – Ma ora non è l’ora di contestare?

    • 19 Marzo 2018 in 11:20
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      come si dice ,fuori tempo massimo ,poi dai al lunedi’ c’e’ piovani

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