POVERA REGGIANA! CHE BRUTTA FINE…

GABRIELE-MAJO-Foto-Franco-Sacc-Archimmagine-007.jpg(Gmajo) – A distrarci in questa torrida estate stalkerata dal caso giudiziario imbastito sulle tenere WhatsAppate di Calaiò a Pippein De Col è arrivato, d’Oltr’Enza, il boato per la implosione della Reggiana. Onestà intellettuale vuole che faccia subito outing o coming out e ammetta, al lettore, di essere davvero dispiaciuto – e per certi versi molto preoccupato – per le sorti dei “Cugini”: come noto a chi meglio mi conosce, infatti, se tanti anni fa mi  avvicinai al calcio, fu per la mia precoce vocazione al giornalismo e non per la frequentazione della Curva Nord, dalla quale assistetti solo al famoso Parma-Bari del caso Pezzella, accompagnando la mia morosina pro tempore: dal lontano ’76, infatti, al Tardini ho impiantato antenne, scritto articoli, raccontato per radio tv e via via con l’evolversi del tempo per il web (ma non per i social) le gesta dei nostri eroi, simpatizzando parecchio per il Parma, di cui oggi sono un dipendente, pur non avendo mai chiesto o ottenuto la patente del tifoso, nonostante coi tifosi – il Coordinamento, nella fattispecie – abbia fatt0 tanti viaggi su e giù per lo Stivale, documentandone gioie e dolori e vicissitudini (incluse quelle per i difficoltosi accessi negli stadi). Sempre per la mia professione giornalistica, data la vicinanza tra Parma e Reggio Emilia, ebbi modo di seguire, per alcuni importanti quotidiani nazionali stadio mirabello(tipo il Messaggero, Il Tempo, L’Indipendente o l’Informazione, prima che  le relative collaborazioni me le soffiasse Vanni Zagnoli, sfruttando la mia unica assenza in tanti anni dal territorio, ovverosia il mio viaggio di nozze in Egitto, estate 95, a seguito dell’estemporaneo mio matrimonio lampo con Angelida), il relativamente rapido passaggio nella massima serie della Reggiana, peraltro in qualche modo favorito dalla Parmalat del Cav. Calisto Tanzi che mise gli occhi – e non solo sulla locale Giglio -, poi divenuto il primo nome dell’odierno stadio della discordia, il Mapei, tra Mister Piazza e Lady Alicia col dottor Squinzi ed entourage. La Reggiana, però, io la raccontai soprattutto dagli scranni stampa dell’antico Mirabello, impianto che ancor oggi, sebbene ridotto e non omologato, esercita un qual certo fascino e che sarebbe bello ospitasse l’eventuale ripartenza della Nuova Reggiana, altro che emigrare a Carpi… Erano i tempi quando i “cubetti” venivano raccontati da Laerte Guidetti e allenati da Marchioro, una vita – troppo velocemente passata – fa. Erano i tempi quando ero il più giovstadio giglioane della compagnia, mentre, ahime, ormai inizio ad esser uno dei più vecchi. Insomma, proprio per questi trascorsi, non mi iscrivo alla schiera di chi in questi giorni, dalla parte buona dell’Enza, sta godendo per il concreto rischio di cancellazione dal mondo professionistico della Reggiana, proprio alla vigilia del Centenario (data che porta abbastanza “sfiga”, dal momento che anni fa il collega Lorenzo Longhi, proprio sulle colonne di StadioTardini, riferì delle tante cadute di club nei dintorni della più tonda delle date tonde). Gli sfottò, più o meno sfottenti, preferisco lasciarli a chi di competenza, pur con la consapevolezza che, alla fine, anche dalle nostre parti sono in tanti ad esser dispiaciuti per l’estremo colpo di testa degli americani: le trasmissioni del mitico Franco Tosi (che, secondo me, agli albori raccontava il Parma per l’allora TeleReggio Canale 40) sono molto gettonate e comunque l’arlìa può esistere se hai un competito…
paeselloIl ritorno al paesello di Maic e della conturbante mojera, se possibile, è più sanguinante di quello di Tommaso da Carpenedolo per quanto concerne lo scorno dei tifosi: non più tardi di due o tre settimane fa quelli della Regia erano ancora genuflessi dinnanzi ai due yankee prodighi di grazie, visto, che a loro modo di vedere, sono stati quelli che in questi anni ci han messo più grano. Eh, cari miei, il problema sta proprio qua: non basta vivere una o due stagioni al di sopra delle proprie possibilità e poi scappare (o ritoccare nettamente al ribasso le proprie ambizioni come han fatto i Corrado – quelli del Magico Parma – a Pisa): come hanno riconosciuto su una chat di WhatsApp nella quale mi sono trovato iscritto, con all’interno tra i più incontentabili dei tifosi crociati, alcuni dei quali a suo tempo anche un po’ ammaliati dai proclami in cinemascope di Corrado, schivando questi due cla fugaontendenti e finendo sotto l’egida di Nuovo Inizio, abbiam mangiato un gatto vivo.
Ma Nuovo Inizio ha fatto un percorso, pardon un viaggio, basato sulla programmazione e non sulla improvvisazione, sui fatti, non sulle parole, raggiungendo pienamente, e anche con meno tempo del previsto, l’obiettivo di riportare il Parma là dove gli competeva, o dov’era prima della caduta agli inferi. Il ritorno di consenso, se paragonato a quello di cui han beneficiato in modo incondizionato altri, forse non è stato neppure così appagante…
Ora, la Reggiana, per sperare di saltarci fuori, dovrà imitare, a tempo di record, quello che era stato il progetto di ricostruzione a Parma griffato Marco Ferrari, partendo dalla serie D. L’ex vice presidente, come noto, era stato l’ideatore e il collante della start-up. Dopo aver fatto da collettore dei Magnifici Sette, sapendo convincere anche i più refrattari al calcio a versar l’obolo, ha via via saputo entusiasmarli avvicinandoli alle sorti del sodalizio fino a convincerli ad investire somme ben più importanti rispetto alla quota d’entrata. A Reggio Emilia hanno qualcuno dalle stesse caratteristiche e con la stessa passione? Non solo: Marco Ferrari il suo progetto – perché era suo, avendolo studiato in ogni minimo dettaglio barillapreparandosi a dovere su tutti gli adempimenti del complesso mondo del pallone – ce l’aveva già pronto a Marzo, quando aveva iniziato a sottoporlo non solo ai suoi futuri soci (e a qualche socio per fortuna mancato) ma anche collaboratori e calciatori simbolo: per la Regia la maggiore difficoltà potrebbe esser proprio la corsa contro il tempo non essendosi preparati in anticipo a questa evenienza, che, razionalmente, poteva ben essere prevedibile considerati i chiari di luna: non mi riferisco solo agli esiti della sfida play off col Siena (che ha offerto la giustificazione per la exit-strategy della strana-coppia), ma al reiterarsi nel tempo di gravi parole ed atti (avevamo persino pensato a un articolo-warning, per far aprire gli occhi, ma ci è scoppiato prima in mano…), nonché populistiche strumentalizzazioni dal caso-caos stadio in poi (finendo quasi per “armare” l’orda ultrà versus omnia). Pur avendo offeso in ogni modo Mister Squinzi, questi, per quieto vivere, alicia fbpare fosse persino disponibile a cancellare il famoso debito per l’affitto, a fronte di una mega sponsorizzazione, e a prestare persino qualche calciatore, ma i due americani han preferito il tanto peggio, buttando tutto a carte quarantotto, con la mancata iscrizione in C, bruciando di fatto, assieme alla Centenaria storia granata, anche quello che era stato il loro investimento (spesa) di questo biennio. Il non sapersi adeguare al diritto italiano Mike&Alicia lo avevano già mostrato con il licenziamento di alcune (storiche) maestranze, tra cui la bravissima segretaria e resp. sicurezza Monica Torreggiani (in anni passati persino Direttore Sportivo), accompagnato da frasi scomposte piene di accuse mai dimostrate, licenziamenti multipli costati, come era inevitabile che fosse, un certo numero di cause di lavoro con richieste (sacrosante) di risarcimento danni (su cui in questi giorni han pianto come sul latte versato). Inquietante, ancor di più, se possibile, quanto l’ineffabile Alicia avrebbe detto agli Ultras in visita, e cioè che avrebbero pagato gli stipendi dei calciatori, ma non i contributi, perché andrebbero alla invisa Lega di C. A parte che i contributi sono previsti da precise norme dello Stato che in questi due anni li ha ospitati, e gli adempimenti di legge andrebbero rispettati in ogni Paese gazz reggio(e magari negli USA sono anche più severi nell’applicare sanzioni ai trasgressori). Con una guida spericolata del genere era difficile sperare di non finire schiantati contro il muro. Adesso in questa lotta contro il tempo la Regia deve sperare di non essere più “prigioniera” dei Coniugi, i quali – dopo la lettera d’addio di ieri mal tradotta in italiano, che vagamente ricordava nei contenuti il saluto di Piazza ai tifosi del Parma del 2015 quando si tirò indietro dal tentativo di salvataggio del poi defunto Parma F.C. –  al più presto dovrebbero portare i libri al Tribunale (o tentare la strada della liquidazione, ma non mi paiono soggetti avvezzi a trattare, secondo il diritto italico) per un inevitabile fallimento e al Sindaco il “titolo sportivo”. Gli imprenditori di buona volontà che in queste ore si sarebbero raccolti attorno allo stesso primo cittadino o di altre cordate, potrebbero “risparmiare” la somma prevista per l’improbabilissimo salvataggio (+ o – 2 milioni di euro) e destinarla alla costruzione di una ben più solida proprietà che riparta dal basso ex novo (come fu il Parma Calcio 1913) con buona pace dei creditori che, ovviamente, non vedrebbero il becco di un quattrino (tranne l’eventuale capienza del fallimento). I tempi mike sindacosono assai ristretti e il rischio addirittura dell’Eccellenza, in luogo della richiesta di D in sovrannumero è possibile, se non probabile. Una fine certo ingloriosa per un club che ha 99 anni e rotti di storia. Come avvenuto dalle nostre parti, immaginiamo che i tifosi, amanti traditi, passeranno dall’adorazione incontrastata (fa tenerezza ripensare alla cerimonia di fine stagione al Mirabello con i Due portati in trionfo, ma anche alle dimostrazioni d’amore di questi anni…) ad un certo odio, con i successori che saranno poi guardati con sospetto e diffidenza, mancati, invece, quando anima e core si erano donati, senza rete, ai predecessori. A Parma quello che ai superficiali sembrava un progetto umile, quasi punitivo per le folle (c’era chi temeva una eterna serie C…), si è dimostrato nei fatti vincente, Come nessuno mAi: d’accordo che a Reggio “Mai una gioia”, ma l’augurio sincero da sportivo è che possano presto rialzarsi. Gabriele Majo

DAL CANALE YOU TUBE DI VANNI ZAGNOLI I VIDEO DEI COLLEGAMENTI DI IERI SERA DELLE TELEVISIONI REGGIANE SULLA DECISIONE DEI CONIUGI PIAZZA DI NON ISCRIVERE LA REGGIANA ALLA PROSSIMA SERIE C

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E PER L’AFFITTO DEL MAPEI STADIUM MIKE PIAZZA VORREBBE UN AIUTINO: “NON HO LE PROVE, MA SONO SICURO CHE CARPI, SASSUOLO, CROTONE E FROSINONE PRENDONO SOLDI PUBBLICI”

SUL FUTURO REGGIANO DI MIKE PIAZZA HO PIU’ DI QUALCHE DUBBIO: SE POTESSI TORNARE INDIETRO FAREI QUALCOSA DI PIU’ PER CONVINCERLO A NON FARE QUEL PASSO, di Riccardo Schiroli

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

41 pensieri riguardo “POVERA REGGIANA! CHE BRUTTA FINE…

  • 27 Giugno 2018 in 16:26
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    Onestamente riesce difficile essere tristi per le vicende della Reggiana riguardando le foto facilmente reperibili in rete della triste, macabra e infelice coreografia inscenata nel 2015, durante una partita nel loro ex stadio (ora in affitto e nemmeno pagato), che manifestava gioia immensa per il nostro fallimento. Però noi che abitiamo la parte giusta dell’Enza siamo diversi, più rispettosi, e vedere finire così una società è sempre brutto. Dietro ci sono posti di lavoro, creditori, storia e anche la sana passione dei tifosi che, come sempre, viene calpestata e buttata nella spazzatura da squallidi avventurieri. Certo che abbiamo fatto appena in tempo a vincere due derby…

    • 27 Giugno 2018 in 16:49
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      Sì, ho rivisto quelle foto, però le ascrivo, comunque, allo sfottò, sia pure di pessimo gusto.

      Peggio i cubetti di porfido scagliati ai pullman dei calciatori…

  • 27 Giugno 2018 in 16:31
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    bellissimo articolo, credo non manchi nulla.
    Mi spiace per gli sportivi, la presa in giro ci sta sempre ma il fallimento è una cosa talmente distruttiva ed umiliante che non si deve augurare a nessuno
    sarà dura per loro, tutti da cesena a modena e reggio si rifanno alla risalita del parma ma qua la vera forza – che tanti hanno sempre sminuito facendomi arrabbiare – è stato fare fronte comune, istituzioni imprenditori e tifosi hanno spinto per risalire pensando al bene del parma e della città di parma. Forse sbaglio ma a reggio non credo possa esserci questo tipo di coesione, lo testimonia l’incapacità di salvaguardare un bene prezioso e ricco di significato come lo stadio. Comunque in bocca al lupo che due pere alla reggiana si danno sempre volentieri

    • 27 Giugno 2018 in 16:46
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      Grazie mille, Gabriele.

      Peraltro avevo giusto in mente di scrivere anche del discorso dei tifosi, ma poi mi son dimenticato: credo che anche i Reggiani abbiano dei buoni numeri (anche in considerazione che sono da anni a languire in purgatorio) e li ho trovati molto uniti, peraltro al sostegno incondizionato di chi non li meritava. Penso che come successo a noi diventeranno molto sospettosi e restii a dar totale credito e fiducia ad eventuali nuovi investitori.

      L’incapacità di mantenere lo Stadio non credo vada ascritta ai tifosi quanto a chi aveva gestito la gestione societaria del club d’Oltr’Enza che comunque era “privato”.

      Cordialmente

      Gmajo

      • 27 Giugno 2018 in 17:03
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        Si lo zoccolo duro c è e sarà importante, i miei dubbi sono piuttosto su istituzioni e industriali

        • 27 Giugno 2018 in 17:15
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          Le differenze col nostro caso sono molteplici, ben di più di quanto in modo succinto ho scritto nell’articolo.

          Ad esempio la nostra fu una “D” Dorata perché grazie all’impegno di Marco Ferrari prima di tutti ci fu un positivo coinvolgimento di altri importanti imprenditori che lui seppe ben motivare (e che magari prima preferivano star lontano da quella gabbia di matti del calcio). Sfatiamo un luogo comune: l’Upi, ad esempio, non c’entrava un tubo con quella iniziativa che ha avuto sì il supporto di qualche associato, ma non certo perché era associato. E anche per quanto concerne le istituzioni non esalterei eccessivamente il ruolo avuto se non per la (doverosa) firma sul documento di endorsement per ricevere il titolo sportivo. Ma la minestra era già pronta ed era stata cucinata da altro chef…
          Tra i vari meriti del vice presidente che un anno fa ha lasciato gli incarichi operativi anche quello di aver saputo coinvolgere Sky, magari in ciò aiutato dalla simpatia che Caresssa aveva maturato per questi colori in zona fallimento e dintorni, quando produsse il reality. Ovviamente Sky non creda che intenda seguire in D né la Reggiana, né tantomeno il Modena del “nostro” Gigi Apolloni.
          La forza dei 10.000 abbonati e delle migliaia di tifosi che viaggiavano in trasferta (quando prima in serie A erano poche decine persino in stadi importanti e vicini come San Siro) contribuì oltre modo a rendere indimenticabile la cavalcata del primo anno.
          A Reggio, ma anche a Modena, penso che sarà sicuramente una D meno dorata…
          Cordialmente
          Gmajo

  • 27 Giugno 2018 in 16:52
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    È un vero peccato, ma è anche un segnale ulteriore delle grandi difficoltà del calcio italiano. Se non si cambia registro, nel nostro paese questo sport è destinato ad implodere. Un sincero In bocca al lupo ai nostri cugini “cubetti”

  • 27 Giugno 2018 in 16:57
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    questo è il problema degli investitori stranieri che rilevano società indebitate.
    Quando capiscono che non c’è trippa per i gatti, finisce il giochino e lo mollano come un brutto male ( Pavia docet)
    Di grazia che Piazza , comunque, ha pagato due anni di stipendi e contributi ai giocatori.

  • 27 Giugno 2018 in 17:32
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    Ooo là…finalmente un bell’articolo vecchio stile del nostro direttore. Ci voleva proprio per ridare vigore a questo sito. La classe non è acqua d’altronde.

    • 27 Giugno 2018 in 17:45
      Permalink

      Grazie,

      devo dire, però, che nei giorni scorsi anche chi mi sta sostituendo operativamente nella direzione del sito si è prodotto, assieme agli autori, nella stessa linea tracciata anni fa quando eravamo un punto di riferimento prezioso per i tifosi.

      Oggi, non trattandosi di un tema di stretta attualità sul Parma Calcio (di cui, essendone dipendente, non esprimo più opinioni) mi son preso la licenza di comporre quest’articolo in prima persona.
      Del resto le precedenti eccezioni riguardavano sempre dei necrologi: stavolta, però, son riuscito a far resuscitare la Reggiana qualora fosse vero cosa sta scrivendo in questi minuti il Corriere di Reggio con tanto di video intervista a un giovanissimo presidente norvegese (figlio di un importante imprenditore). che si sarebbe accollato il fardello abbandonato dai Piazza, con in mente di salvarlo per restare in serie C…

      https://www.ilcorrieredireggio.it/2018/06/27/ufficiale-la-regia-ha-un-nuovo-presidente/

      Vedremo, ma somiglia molto, ahiloro, a una fake news…

  • 27 Giugno 2018 in 18:07
    Permalink

    Ottimo articolo. Temo (per loro) che tra 12 mesi tocchi al Pisa… con buona pace dei vari Max Pernigotti…

  • 27 Giugno 2018 in 19:02
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    Si è da un po’ che gira in rete.. Ma in effetti credo sia una fake news venuta benissimo 😂

  • 27 Giugno 2018 in 19:10
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    Chapeau. Mi mancava Direttore. Posso dire che sulla pagliacceria e mancanza di pecunia di Piazza mi ero espresso in tempi non sospetti quando si prensentó a fare la diu diligense con Baraldi in bicicletta due ore un pomeriggio…

  • 27 Giugno 2018 in 20:14
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    Per la prima volta parli del matrimonio con Angelida… Neanche sapevo fossi in viaggio di nozze…

    • 27 Giugno 2018 in 21:52
      Permalink

      Egregio professor Zagnoli,

      Lei mi ha proprio colpito. Sa, in un marasma mediatico fatto di innumerevoli proposte on line, è facile dire sempre le stesse cose trite e ritrite, usare le stesse espressioni dette e ridette, ed anche le testate più seguite, a ben guardare, sono quello dove il lavoro di approfondimento lascia spesso il tempo che trova, a vantaggio di un cumulo di informazioni trangugiate e mal presentate. Lei va invece con coraggio in un’altra direzione, e questo sentiero alternativo cattura, anche per la delicatezza, con il quale viene tracciato.
      Spero di poterla avere ospite nel mio chalet di Lanzo Intelvi il prossimo 7 Luglio in occasione dell’attribuzione del 5 Premio storie di calcio.
      Ossequi
      Anna

  • 27 Giugno 2018 in 22:40
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    Il calcio italiano è finito da tempo inutile girarci intorno.

  • 27 Giugno 2018 in 22:47
    Permalink

    Ricordo quando 3 anni si beavano di essere finalmente sopra di noi. Sinceramente non mi dispiace 😀

  • 28 Giugno 2018 in 00:28
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    E’ arrivato un norvegese!E un svisor!

  • 28 Giugno 2018 in 03:49
    Permalink

    indipendenmtemente se puo’ far piacere o meno parliamoci chiaro la reggiana ha fatto della c2 e molta serie c per cui dopo tutto e ‘ come una retrocessione se si organizzano un po’ e per esempio il modena e sulla buona strada in un anno tornano dove erano ……….insomma non un gran guaio diverso noi dalla serie A alla d o anche il cesena che ha 10000 abbonati ma reggio e modena tra una stiracchiata serie c e una cavalcata in d e piu divertente òl ultima e noi lo abbiamo visto ( a san siro si e no un pèulman si faceva a san mauro in 1000 tanto per dire

  • 28 Giugno 2018 in 09:00
    Permalink

    Buongiorno a tutti, entro subito a piedi pari, a martello in tackle scivolato:

    QUELLI CHE NOI…CI SIAMO ABBONATI: 1.626 ( fonte GdP )

    ABBONATEVI RAGAZZI…è un consiglio per dare una mano, in attesa della AS SOLUZIONE del CASO ( non caso ) sms ridiculein , una mano alla società che, comunque, a parte il fatto di essere ESTRANEA AD OGNI FATTO CONTESTATO, DI QUALSIASI GENERE ESSO SIA …

    a parte questo, MI SEMBRA UTILE RICORDARE
    che ci hanno regalato 3 PROMOZIONI, in tre CAMPIONATI DIVERSI, IN TRE ANNI CONSECUTIVI,
    è bene ricordarlo perchè questa, con le arie che tirano ( Chievo, Bari, Foggia, Cesena, Reggiana, Palermo e via discorrendo sui vari status societari altrui ) è una grande notizia, gioia, traguardo, successo che , COME NOI nessuno mAi …
    non dimentichiamolo, questo TRITTICO VALE + DI UNO SCUDETTO, VALE + DI UNA COPPA ITALIA, e, secondo me,
    VALE + DI UNA COPPA UEGA, EUROPA LEAGUE ..
    se insistete ci aggiungo pure LA CHAMPIONS …
    ..
    il piccolo GRANDE PARMACALCIO1913 ( nato nel 2015 ) che, a soli 3 anni di vita, ha già fatto la scuola materna, le elementari, le medie, le superiori, il liceo ed ora, dal 1 luglio 2018, si appresta a ritornare all’ UNIVERSITA’ DEL CALCIO ..
    la dove siamo stati già docenti dagli anni ’90 al 2014 …anche se con due bocciature sonore nel 2004 e nel 2015 …
    beh, diciamo che siamo andati male in condotta, avevamo due capi classe turbolenti, molto monelli, DISTRATTI E DISTRATTORI, hanno compiuto un SACCO DI MARACHELLE, le due classiche mele marce che hanno trascinato male tutta la classe e, di conseguenza, ci hanno bocciati !!
    ..
    per fortuna, abbiamo cambiato i nostri docenti, non siamo andati alla Cepu e nemmeno in istituti privati a pagamento, no, ci siamo re.iscritti alla prima elementare, partendo, già grandicelli, alla pari con Ceretolese, Ca del Fabbro, Borgo Santo Spirito, Pro Lunettese, Valderano, Cipolletta, San Pellegrino a Mare, Lupazzano e con loro abbiamo giocato, da par nostro.

    Abbiamo compiuto questo percorso ed ora, con tutti i meriti conseguiti, a partire da quei campi spelacchiati ( dove mamam Sky ci seguiva simpaticamente e dove noi andavamo anche in mille alla volta …azzarola ) , per arrivare agli ultimi, in quel campionato dove c’era la Diletta Leotta, beh…ora siamo qui,

    ALLE SOGLIOLE DEL PARADISO …le porte si sono aperte, permesso ?
    CHI SIAMO NOI ?
    BUONGIORNO, SIAMO IL PARMA
    SIAMO PARTITI DA ARZIGNANO
    abbiamo camminato molto ed in fretta,
    abbiamo solcato tre campionati non sempre facili
    abbiamo incontrato difficoltà, invidie, qualche torto forse subito,
    eravamo considerati LO SQUADRONE DA BATTERE

  • 28 Giugno 2018 in 09:19
    Permalink

    dapprima in SERIE D,
    poi IN SERIE C..
    e, l’anno scorso, 2017 , alla partenza della SERIE B..
    dove si, c’erano delle favorite , quelle retrocesse, piazze sportive e città geograficamente importanti, piazze che avevano ed hanno tutt’ora BISOGNO DELLA SERIE A, per placare tifoserie incendiate, per coprire magagne sociali, per aiutare presidenti ,NON CERTO STINCHI DI SANTO, ad uscire da quella melma fangosa legata a debitucci, grane giudiziarie, amministrative, sportive, penali, ecc ecc ecc ..
    TUTTO QUESTO, DI TUTTO QUESTO, NOI

    A PARMA, NON NE AVEVAMO NECESSARIAMENTE BISOGNO..
    PARMA, socialmente parlando, politicamente parlando, qualitativamente parlando, andava e va avanti da sola, comunque, indipendentemente dal calccio, che sia Serie D o che sia Serie A,

    IL CALCIO, PER NOI, E’ UNO DEI NOSTRI FIORI ALL’OCCHIELLO, come l’arte, la musica, la cultura, la food valley, le eccellenze del territorio, l’industria e la laboriosità della gente ..
    così come la moda, le belle donne, il girare in bicicletta, la vasca.movida in Via Farini oppure sotto la meridiana li da Garibaldi..


    non credo alla cultura del sospetto, non credo a orditi complotti contro di noi ma, proprio per questo, NON VOGLIO NEMMENO CHE CI SIA UNA PARTE DI STAMPA, UN ONDA MEDIATICA, UNA CAMPAGNA DIFFAMATORIA, DEI PERSONAGGI LOSCHI, degli ometti-ominidi quaquaraqua che, per non sprofondare nella EMME + completa e totale, si prodighino, artatamente, con la voce grossa e con la diffamazione-inganno-calunnia e mezzi, mezzucci puerili, sterili ed inutili..
    NON VOGLIO CHE INFANCHINO COL LORO BASSO OPERATO
    tutto quanto sopra descritto legato a successi, vittorie, promozioni e campionati vinti..
    ORA SIAMO TORNATI ALL’UNIVERSITA’ DEL CALCIO ..
    ripartiamo da zero, da ottimi studenti liceali che, dopo aver conseguito la maturità ( col massimo dei voti ) si apprestano a studiare, imparare, crescere nuovamente per diventare
    DOTTORI, PROFESSORI, INGEGNERI …PROFESSIONISTI
    .. il nostro progetto, basato sul prossimo quinquennio di studi …
    ve lo racconto la prossima volta..
    abbonatevi ragazzi
    per il Parma, per tutto quanto sopra esposto..

    parola di morosky

  • 28 Giugno 2018 in 11:07
    Permalink

    Volevo essere
    BREVE e CIRCONCISO
    ma, come al solito,
    non ci sono riuscito
    ..
    moro

  • 28 Giugno 2018 in 11:29
    Permalink

    GRANDE MOROSKY!!!
    http://www.stadiotardini.it/emoticons/wpml_good.gif

  • 28 Giugno 2018 in 12:37
    Permalink

    Vorrei fare i miei complimenti a Lugaresi. E all’ Avv. Brunelli di Parma che lo spalleggio’ nella indegna campagna contro di noi l’anno del fallimento. Caro Lugaresi ti troverai presto insieme al Ghiro a dividere una stanza…e a vedere il cielo a righe.

  • 28 Giugno 2018 in 13:19
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    ma i brunelli non sono di Montalcino ?

    mi sa che il cielo il brixiano lo veda stellato dal pineta tutte le sere

  • 28 Giugno 2018 in 13:39
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    No no, i Levi sono di Montalcino su dai

  • 28 Giugno 2018 in 14:17
    Permalink

    i Levi’s sono di jeans

    • 28 Giugno 2018 in 17:02
      Permalink

      e i jeans sono di WRANGLER

  • 28 Giugno 2018 in 14:35
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    Madre Teresa era di Calcutta
    e Padre Brown non ricordo ..

    Nicola era di Bari mentre i ricchi e poveri ci sono un pò dappertutto

    ..Fanfulla invece, si scoprì che non era da Lodi ( cavaliere di gran rinomansza ) ma di Guardasone..li appena sopra la Valtermina, ded sora a Travarsedel

    i 4 evangelisti erano 3, Luca e Matteo

    poi c’era quello del Giambellino, chi era Gino ?
    era quello che faceva il palo nella banda dell’ortega ?

    ed infine c’era pure chi, in libreria, cercava un testo di Pirandello
    famosissimo : IL fu mattia BAZAR

    • 28 Giugno 2018 in 15:53
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      e dulcis in fundo riccio era da parma

      • 28 Giugno 2018 in 17:01
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        Non solo, ricordo benissimo FRA cazzo da Velletri

        PUPO arrestato per traffico di omogeneizzati

        MAL dei Primitives

        BOBBY sempre solo

        AL CAPONE, AL PACINO e AL GOSEN

        ROCCO e i suoi fratelli

        SODOMA E GOMORRA

        FAZIO e la LITTIZZETTO

        DEL PIERO e l’ UCCELLINO

        THELMA E LUISE

        SACCO E VANZETTI ..

  • 28 Giugno 2018 in 14:37
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    Reggianain
    Piazzein
    Quadratellein

    • 28 Giugno 2018 in 15:54
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      alla fine sara’ stata colpa delle Sturmtruppen

  • 28 Giugno 2018 in 18:18
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    Tra i soci “per fortuna mancati” di Marco Ferrari c’era proprio Piazza…?

    • 29 Giugno 2018 in 13:05
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      No. Credo che il riferimento sia al sig. Corrado Giuseppe, al quale era stato chiesto di entrare nella compagine di Nuovo Inizio. Invito sdegnosamente rifiutato perché l’Imprenditore con la I maiuscola aveva progetti molto più ambiziosi

  • 28 Giugno 2018 in 19:41
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    tranquilli figli di prodi ke arriva l’amico dell’amico di romahahahah

    etor ke erbasò mike….stà ciumbiahahahah

  • 29 Giugno 2018 in 07:53
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    Mai e poi mai avrei pensato di scrivere che ciò che è capitato ai cubetti non è giusto.
    Io la Regia la voglio sul campo, la voglio battere e godere come un riccio come nel magico derby di lega pro (che goduta… se vincevano andavano a +9, campioni di inverno, noi in mezza crisi… e da quel giorno noi siam volati via e loro son spariti).
    Ma vedere che per l’ennesima volta un personaggio di dubbie capacità fa crollare una società sportiva non è bello.
    Anche se sono, sportivamente parlando, i miei più grossi nemici.
    Io non esulto come hanno fatto loro a suo tempo quando siamo falliti noi.
    Rispetto silenziosamente. E ripenso al fatto che sul campo, dati alla mano, non c’è mai stata storia.

  • 29 Giugno 2018 in 09:40
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    Ad ogni modo, unendomi al coro unanime di tanti altri lettori,

    ………..LA LEGGO SEMPRE CON IMMENSO PIACERE,
    …………………………magnifico rettore …………………….
    …………………………..DIRETTORE………………………
    ..scorrendo le sue parole è come immergersi in un tiepido bagno di cultura, un modus scrivendi ineguagliabile che mi arricchisce l’animo ed il core, mi stupisce il fatto che la Sig.ra FANERANI non sia intervenuta col suo stile innato per celebrare questo magico seppur estemporaneo rientro ..penna a( pardon ..tastiera ) alla mano..
    ancora vivissimi complimenti
    LEI ci ha onorato del verbo..
    immensamente nostro
    la saluto e riverisco
    moro

  • 29 Giugno 2018 in 14:17
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    traversetolo reggiana non me la perdo

  • 3 Luglio 2018 in 01:05
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    Per Anna Fanerani.
    Se è vero, la ringrazio, se è uno scherzo, accetto. Credo sia una firma inventata

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