IL COLUMNIST di Luca Russo / A furia di usare la carota coi potenti e il bastone coi più deboli il calcio italiano perderà pure l’ultimo barlume di credibilità rimastogli

il-columnist-luca-russo.jpg(Luca Russo) – Stavolta non vi scrivo nelle vesti di giornalista pubblicista o di addetto ai lavori. Stavolta vi scrivo nelle vesti di tifoso, di appassionato, insomma di soggetto che la domenica trovereste in curva piuttosto che in tribuna stampa, con tutti i difetti e i pregi del caso. Per la verità dovrei definirmi ex tifoso ed ex appassionato, perché di fronte alla scarsa equità con la quale viene amministrato il calcio italiano, l’unica reazione che considero intelligente e possibile è il boicottaggio, il disimpegno: se i signori del pallone intendono prenderci per i fondelli, lo faranno senza il nostro consenso, i nostri soldi e la nostra presenza che li arricchisce gonfiando i dati della loro audience. Meglio, molto meglio attaccarsi al calcio delle nazionali, nel quale posso ancora vedere formazioni prive di blasone ma stracariche di merito, talento e capacità tecniche raggiungere vette altissime rispetto alla caratura dei loro curriculum: Belgio e Croazia in semifinale ai mondiali e Argentina e Germania fuori alle prime battute ne sono una prova. Ma questo è un altro paio di maniche. Per quanto detto in apertura, prendete il mio commento come un commento “ignorante”, un commento “di pancia”, da bar sport o da marciapiede più che da salotto televisivo. Si diceva di boicottaggio e disimpegno. Cosa altro fare rispetto un calcio che sistematicamente si accanisce contro i più deboli e perdona tutto, ma proprio tutto, ai cosiddetti potenti? Non ho le conoscenze regolamentari e le competenze tecniche per addentrarmi con cognizione di causa nei casi Parma e Chievo Verona, per cui francamente non so se abbiano delle responsabilità, e di che tipo, e se sia giusto addebitargli punizioni tali da vanificare lo sforzo che han profuso sul campo nel corso della passata stagione. La procura si è già espressa in tal senso, il tribunale lo farà tra questa e la prossima settimana. Però… però ci son delle cose che proprio non mi tornano. L’Italia calcistica intera, e ci metto dentro tifosi, stampa e pure la procura federale, sta indignandosi per un paio di messaggini whatsapp di Calaiò indirizzati ai suoi ex compagni dello Spezia indubbiamente incauti, ma che non è detto nascondessero la volontà di imbastire un illecito sportivo, e per delle plusvalenze fittizie, stano all’accusa, studiate ad arte dal Chievo per rimettere in sesto il proprio bilancio. Giusta o sbagliata che sia questa ondata di indignazione, e il conseguente fango che sta macchiando l’immagine dei due club ancor prima che i fatti vengano completamente chiariti, mi chiedo dove fossero in precedenza tutti questi indignati. E a loro voglio rivolgere delle domande. Siamo o non siamo il paese in cui ad un club è stato “permesso” di rinchiudere un arbitro nello spogliatoio e, così facendo, di irrobustire il suo palmares? Siamo o no il paese in cui a un calciatore dopato è stata “data” la possibilità di eludere i controlli antidoping e di riflesso alla squadra per cui giocava quella di vincere un paio di trofei in territorio nazionale in barba a ogni regola? Siamo o non siamo il paese in cui qualche presidente poteva liberamente regalare Rolex agli arbitri e qualche altro distribuire passaporti a destra e a manca ai propri giocatori manco fosse la questura? Siamo o no il paese in cui la procedura fallimentare viene applicata alle società di cui non frega niente a nessuno se non in ambito locale, mentre a quelle con più blasone, storia, bacheca e debiti si concede di finire nelle mani di azionisti dalla dubbia liquidità o, se i soldi ce li hanno, dalla dubbia fiscalità? Siamo o non siamo il paese in cui un club ben oltre l’orlo del fallimento, incurante del dissesto delle sue casse, può concedersi il lusso di trattare giocatori del calibro di Higuain e Morata? In ognuna di queste circostanze, passate ed attuali, dove eravate e dove siete miei cari indignati? Capiamoci: mai rassegnarsi alla logica per cui “se lo fan tutti, lo faccio anche io”, pertanto se saranno riconosciute colpevoli, è giusto che Parma e ChievoVerona vengano punite, e si spera con pene proporzionate al reato commesso. Però, e mi rivolgo ai tifosi, alla stampa e alla procura di cui sopra, in linea di massima la legge dovrebbe essere uguale per tutti: dunque, non sarebbe ora di occuparsi anche dell’altro e ben più grave marcio che sta mandando in malora il nostro pallone, se non lo ha già fatto? Altrimenti, a furia di usare solo la carota coi potenti e solo il bastone coi più deboli, il calcio italiano perderà pure l’ultimo barlume di credibilità che gli è rimasto. Luca Russo

14 pensieri riguardo “IL COLUMNIST di Luca Russo / A furia di usare la carota coi potenti e il bastone coi più deboli il calcio italiano perderà pure l’ultimo barlume di credibilità rimastogli

  • 18 Luglio 2018 in 12:46
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    Purtroppo è inutile girare intorno al problema : per il calcio italiano sono imprescindibili le big (milan,Inter,Juve,romane,fiorentina,napoli). Tutte le altre sono sostituibili, per cui temo che la politica del bastone con le piccole la useranno sempre senza scrupoli.

  • 18 Luglio 2018 in 13:47
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    Ai miei occhi il calcio italiota l’ultimo barlume di credibilità lo ha perso definitivamente oltre 20 anni fa con la partita PARMA – JUVENTUS. Vi ricordate? Fu quella delle spallate in serie di Cannavaro (passato in maglia bianconera) ad un giocatore dei nostri in area di rigore. Rigore sacrosanto ma non assegnato. Quella fu la goccia che fece traboccare il mio vaso … un classico dell’era Moggi. Ora Moggi non c’è più (almeno così sembra) ma la storia è sempre quella … fai merenda con girella!
    E’ chiaro che se una società (che conta come il due di briscola) sale in serie A macchiata stupidamente da Calaiò si sottomette alle decisioni del potentato che controilla il calcio e gli concede il coltello dalla parte del manico.
    Tutti noi sappiamo che è così ma c’è spesso un coniglione che mette la testa sotto la ghigliottina o scherza col fuoco degli SMS trascinando nei guai tutto il team.

  • 18 Luglio 2018 in 13:58
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    Articolo bellissimo. L’ho stampato e lo metto in borsa cosi quando i miei amici mi prenderanno in giro (sono l’unico tifoso del Parma nel mio paese), della lucania, li farò ricredere e farò aprire gli occhi sul calcio italiano alla deriva.
    Complimenti vivissimi http://www.stadiotardini.it/emoticons/wpml_bye.gif

  • 18 Luglio 2018 in 14:33
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    Calajo’ è innocente ha fatto solo un cazzeggio.
    Gli vogliono dare 4 anni e mezzo in parole povere lo vogliono
    RADIARE
    E’ come se un uomo viene accusato di stupro con una donna per avergli messo un dito sulla guancia.
    Condannato poi a 10 anni.
    È uno schifo e io non ho.piu intenzione di venire allo stadio.
    Se il Parma non verrà assolto al 100% chiederò la restituzione dei soldi spesi per l’abbonamento

  • 18 Luglio 2018 in 14:57
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    Vorrei fare una domanda al grande direttore Di Majo che io nonostante alcuni diverbi, ho sempre apprezzato in quanto genuino e sincero.
    Prima domanda
    1) Visto che lei Direttore fa parte d i questo Parma, mi sa dire cosa farà la società se non fosse assolta al100%?
    Perché diciamocelo chiaro se venissimo condannati sarebbe
    UNA PRESA PER IL CULO SOLENNE ed EPOCALE.
    La società continuerà a BELARE accettando gli ululati della procura oppure FINALMENTE tirerà fuori gli artigli ( E LE PALLE) cominciando ( udite udite) A RUGGIRE?
    In parole povere se ci mandassero in serie B la societa’ adira’ le vie legali con la giustizia ordinaria fermando i campionati o occattera’ tutta la merda che gli verrà gettata,addosso senza reagire come prassi consolidata nel tempo?
    2) Come mai se la giustizia è uguale nelle sanzioni a noi beffardamente comminate, nella richiesta della procura in B ci danno due punti e in A sei punti di penalizzazioni
    Per quale motivo?
    La procura doveva dare 6 punti di penalizzazione sia in A è sia in B o 2 punti di penalizzazioni sia in è sia in B.
    Perché direttore questa differenza?
    Sarei grato se mi rispondesse e se non.lo può fare leisareigrato che fosse Luca Russo a rispondermi.

    • 18 Luglio 2018 in 16:34
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      Salve Velenoso,

      i miei interventi in questi giorni su StadioTardini.it – nello spezio commenti e negli articoli – sono dovuti all’emergenza che stiamo vivendo, sentendo il dovere di fare la mia parte al servizio della comunità Crociata: ma gli stessi sono di carattere squisitamente personale e in alcun modo riconducibili alla società Parma Calcio della quale sono sì dipendente, ma con incarico di responsabile area comunicazione del Settore Giovanile e della Squadra Femminile. Non spetta a me, dunque, fare da portavoce della Società su materie che non mi appartengono. Circa la risposta che le han dato al telefono mi trovo d’accordo col “centralinista”: sono convinto tanto come lui che tanto ci salteremo fuori, per il semplice fatto che, ragionevolmente, non ci sono razionali presupposti per una condanna di illecito sportivo. Facciamo così: se proprio non dovessimo restare in A le rimborserò personalmente il costo da lei sostenuto per l’abbonamento.

      Per le ragioni sopra esposte non sono in grado neppure di dirle che tipo di reazioni potrebbero esserci da parte della Società nel pressoché impossibile caso di mancata conferma della serie A, e comunque anche una improbabilissima penalizzazione sarebbe già di per sé un’ingiustizia piuttosto grave da capire e da giustificare.

      Sul discorso della penalizzazione differente a seconda della serie mi trovo d’accordo con lei sull’assurdità dell’innovazione (secondo l’esperto Catapano della Gazzetta dello Sport è la prima volta che viene richiesta una pena in subordine). Le motivazioni? Bisognerebbe essere nella loro testa: immagino per scongiurare il rischio che, come accaduto per il Foggia, i punti richiesti venissero dirottati alla stagione successiva anziché essere afflittivi, come da NOIF, in quella passata; oppure, come ha spiegato sempre il Catapano sulla Rosea, è una tecnica alla vu cumpra’ chiedo 6 per sperare di ottenerne 2… Ed è meglio stendere un velo pietoso…

      Cordialmente

      Gmajo

      P.S. Colgo l’occasione per ribadire che, superata l’emergenza, tornerò di nuovo dietro le quinte, lasciando piena operatività al vice direttore esecutivo Barone, come negli ultimi anni, e ai vari autori di StadioTardini.it (anche se dopo aver riassaporato l’emozione di tornare a dialogare fitto con i lettori dopo una lunga astinenza, poi mi mancherà…)

      • 18 Luglio 2018 in 16:41
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        Grazie direttore e mi dispiace tanto che lei torni dietro le quinte.
        Lei è il numero uno disponibile e oltre che grande giornalista anche grande uomo.
        Chapeau anche a lei.

  • 18 Luglio 2018 in 15:32
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    Grande Luca Russo.
    Tra tutti gli articoli scritti negli anni su stadiotardini.it.questo è
    quello più bello quello che mi trova d’accordo su tutto al 100%
    CHAPEAU LUCA RUSSO.
    Bravo veramente bravo
    Di nuovo CHAPEAU.
    Proprio a lei o a Gabriele di Majo che è in società faccio una domanda.
    Se malauguratamente ( ma c’è d’aspettarsi con questa procura anche questo) se finissimo in B per GLI ABBONAMENTI la società restituirebbe la cifra pagata se richiesta se uno in B non vuole più abbonarsi?
    Caro Luca Russo se ci mandano.in B io il calcio non.lo voglio più vedere, farò disdetta anche a Sky.
    Questo calcio marcio lo guardino gli altri.
    Non mi andrebbe più di perdere tempo né sul forum né allo stadio in quanto per me il calcio italiano sarebbe morto, non per niente non ci siamo classificati nemmeno al mondiale.
    Sento per questo calcio ribrezzo fetore e schifo.
    Mi sa rispondere Luca,Russo o se non può Gabriele di Majo?
    Per legge io acquisto un prodotto lo pago ma se poi questo prodotto non è quello per cui io.l’ho pagato posso richiedere la restituzione del denaro speso per cui.mi sembra chiaro che il Parma si deve adeguare alla legge restituendo il denaro speso per un prodotto che non riesce più a dare se dell’acquirente richiesto.
    Grazie per la risposta
    Io ho telefonato alla sede del Parma e mi è stato detto
    ” Non si preoccupa, tanto rimaniamo.in A.”
    Bella risposta ma se poi non ci rimaniamo?

  • 18 Luglio 2018 in 15:53
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    Ma non avete ancora capito che la
    Lega calcio fa ila .prepotente con i
    deboli e la debole con i prepotenti?
    Boicottiamo la gazzetta dello sport.
    Schianchi ha paura, nessun articolo
    a favore del Parma eppure lui se non
    sbaglio è di Parma
    C’e un bella differenza tra lui e
    Xavier Jacobelli.
    Ormai calcio.non è più sport
    È BUSINNES
    e io ora lo detesto.

  • 18 Luglio 2018 in 16:37
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    si scrive “business”, la prossima volta puoi usare semplicemente “affari” va’ ch’è meglio

  • 18 Luglio 2018 in 17:32
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    Ben tornato Luca Russo….

    come si sta a Napuli? Fa caldo???

  • 18 Luglio 2018 in 22:56
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    Egr. Luca Russo voglio solo precisare che per me non è giusto parlare di carota e bastone ma … di carota e CETRIOLONE … infatti correggo la sua definizione: solo la carota coi potenti e solo il CETRIOLONE coi più deboli …

    La storia del calcio italiano è una successione di ingiustizie … Calaiò ha creato i presupposti per vederne un’altra.

  • 19 Luglio 2018 in 00:12
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    Hanno trovato 2 piccole da bastonare per coprire magagne ben peggiori. Ad esempio, in un altro paese il Milan sarebbe già fallito.

  • 19 Luglio 2018 in 08:48
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    Ancora con la storia dell’arbitro chiuso negli spogliatoi, ma gira ancora questa bufala a distanza di dieci anni ???

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