CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone – ZERO A ZERO (PER NOI)…

gianni barone(Gianni Barone) – Adesso non è più questione di idee, copiate, rubate, confutate, annullate: ormai il gioco, non gioco, non paga più, quando anche l’avversario gioca (si fa per dire) a non scoprirsi, a non concedere spazi, e quando riesce nell’intento di non farsi  fregare in contropiede. La gara col Frosinone, prima volta per il PARMA con una percentuale di possesso palla, non inferiore all’avversario – per la cronaca in parità – ci ha certificato che per vincere occorre fare altro, rispetto a quello che è bastato finora, in quanto le praterie concesse da Empoli, Cagliari, Genoa, in tema di ripartenze, alla truppa di D’AVERSA, difficilmente si troveranno, così ampie e percorribili, fino alla fine del campionato. Non diciamo che ci si debba convertire, in toto, alla filosofia o teoria del calcio propositivo, anche perché l’esempio EMPOLI, sotto gli occhi di tutti, non induce certo ad imitazioni (anzi sono loro che, esonerando Andreazzoli e pigliando Iachini, rinneegano la propositività per sposare il concreto partito utilitaristico…), in quanto raccogliere solo elogi andreazzoli esoneratonon basta a vincere le partite ed a evitare i passivi troppo pesanti. (e gli esoneri…). Lo sappiamo: da noi la meteora del calcio propositivo, ad ogni livello, dura fino ad un certo punto, o per lo meno, fino a quando i terreni si mantengono asciutti e non scivolosi e pesanti; poi subentrano altri fattori, oltre quello tecnico anche quelli fisico ed agonistico, e dove bisogna cercare di ritagliarsi prestazioni diverse, sul piano del gioco: l’esempio del Milan, delle ultime gare è evidente, infatti vi è stata, nella squadra di GATTUSO, non dico un abiura completa, al calcio manovrato (sin dal basso), ma una sorta di riconversione ad una calcio, non sparagnino al massimo, ma sicuramente meno tecnico, e meno legato alla rigidità tattica di un 4-3-3 ostinato ed immutabile. Siamo nel campo delle scelte e delle flessibilità, ragionate, quelle che occorre mettere in campo per evitare scivoloni, non solo sul terreno, viscido o allentato, ma in classifica. La quale classifica, ancora sorride, ma qualcuno invoca, sterzate, cambi di rotta, nuove idee di gioco offensivo, e nuove strategie non solo difensive. Lo so: sarebbe pretendere troppo, attendere nuovi sviluppi nel gioco o nella manovra, però stiamo assistendo, un po’ da molte parti, a cambi di sistema improvviso, per trovare julio velazqueznuovi assetti, nuovi equilibri, nuove soluzioni. Oltre  a Gattuso del MILAN, lo stesso Longo del Frosinone, Velasquez dell’Udinese, che dall’alto della sua scienza calcistica, ha tirato fuori il pragmatismo di una difesa quasi a cinque per non rischiare di perdere partite, punti e posto di lavoro. Anche Mazzarri del Torino (che il Parma incontrerà sabato) è tornato all’ortodossia antica del suo 3-5-2 abituale; di segno opposto invece il disperato tentativo di trovare nuovi orizzonti tattici quello operato dall’ex c.t Ventura al Chievo, sempre più prigioniero di una chimera che lo ha spinto ad accettare, alla sua età, e dalla sua posizione, l’impresa di salvare una squadra penalizzata, nei punti in classifica, e non solo, al quale rinnegare la difesa a 3 per tornare a quella 4 del suo predecessore, pare non poter bastare. Siamo nel campo dei cambiamenti non solo climatici o ambientali, dovuti all’arrivo della stagione delle piogge, che impongono ai tecnici, nuove scelte nuove strade da intraprendere: al PARMA, dopo tre gare senza gol segnati (impietosamente evidenziati anche sul giornale locale che ha contato 330 minuti senza gol)) s’imporrebbe una drastica svolta, motivata dall’accertata mancanza, per il momento, e per la stagione appunto, della pericolosità di Gervinho, in chiave strappi offensivi, perché frenato da un terreno che non gli permette di mettere in mostra, in maniera esplosiva, le sue grandi potenzialità offensive in velocità. La velocità, nel calcio, lo sappiamo, è importante, però, non sempre può risultare devastante o decisiva, a volte può anche non bastare. Tutti discorsi legati a sensazioni, ed opinioni del momento, poi il calcio stesso serve a confutare tutto, ed affermare il contrario di quello si pensa e di quello che si 330 minuti senza golcrede. Al momento attuale, il contropiede non basta o non serve più, a seconda dei casi o delle opinioni, il solo Gervinho serve, ma non basta più: occorre avere Inglese in avanti, in buone condizioni, perché serve un gioco verticale e alto, e non palla a terra, utile a creare sorprese e pericoli. L’idea del PARMA  all’italiana, serve, ma non basta più, soprattutto in partite come quella contro il Frosinone, in cui entrambe le squadre, hanno continuato ad abdicare dall’idea di fare gioco ad ogni costo, finendo, per favorire chi si difendeva, nelle varie occasioni. Si è giocato, a chi giocava di meno, e a chi si difendeva di più, e in assenza di supremazie di gioco e territoriali, ne è sortito un pareggio che accontenta più il PARMA, in termini di classifica e di punti di vantaggio sulla zona salvezza, al punto che non sarebbe oltraggioso, da parte Crociata, concludere con “Zero a zero, per noi”. Nel senso di ricordare il vecchio e mitico Nando MARTELLINI, che in occasione di un Romania-Italia, di tanti anni fa , se usci nella sua telecronaca, al momento di ribadire il parziale con uno “ZERO A ZERO per noi”, che lasciò tutti, nell’attimo, un po’ perplessi, salvo poi capire e metabolizzare che a volte, anche un pareggio, può avere un parziale vincitore, di sicuro, uno dei due, che si avvantaggia di più dal risultato, cosiddetto, nel gergo calcistico d’antan, ad occhiali. E così è stato al termine dei 95 e passa minuti in cui le due squadre hanno tirato, una sola volta, per parte, nello specchio della porta: un po’ poco per nando martellinivincere, non c’è che dire. Ma poteva anche andare peggio, senza la prodezza di Sepe, e qualcuno si augura di poter vedere qualcosa di più o di meglio, nelle prossime gare, la prossima ancora una volta, contro una formazione in salute come il Torino, che sui terreni pesanti, sembra aver ritrovato il miglior Belotti. Il PARMA, dal canto suo, come detto, oltre a nuove soluzioni di gioco, attende il miglior Inglese, ma ora che la rosa a disposizione si allarga, ci si attende anche qualche nuova alternativa tattica dovuta all’impiego di giocatori con mutate caratteristiche rispetto a ci ha sempre giocato finora. Siamo consci, che inventare è sempre problematico, quando si è in presenza di margini di manovra ristretti dovuti ad una rosa numericamente, per regolamento, non stratosferica, quindi la rivoluzione dovrà attendere e dovrà limitarsi a qualche intuizione e qualche recupero di giocatori, finora ignorati, o fuori causa per infortunio. Il ricorso presentazione gervinho biaibiany sprocatia giocatori dimenticati, da altre parti sta funzionando, vedi Joao Mario all’Inter o Cataldi alla LAZIO, da noi ci potrebbe essere Sprocati, ad esempio, o l’impiego del giovane BASTONI dall’inizio, di sicuro stante la squalifica di uno stanco Stulac, potrebbe esserci l’opportunità di avere Scozzarella, meno interdittore dello sloveno, ma di sicuro più regista e più abile nel lanciare in verticale le punte, le quali, dovranno essere capaci di migliori e più efficaci movimenti coordinati. Della serie facciamo viaggiare più veloce la palla e accompagniamola con movimenti più a sorpresa, perché non sempre ci si potrà accontentare di un pareggio sebbene, a volte, a nostro favore, ogni tanto si potrebbe provare a tornare a vincere. O no? Eh? O no? Gianni Barone

Gianni Barone

Gianni Barone, al secolo Giovanni Battista, nasce a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1958 e si trasferisce a Parma nei primi anni 60. Qui matura la sua grande passione per il calcio, prima in qualità di calciatore dilettante fino alla Prima Categoria e poi, di allenatore, direttore sportivo, radio-telecronista, conduttore e opinionista di talk show sportivi. Giornalista pubblicista dal 1990, inizia con Radio Emilia nel 1983, prosegue con Onda Emilia (dal 19849 e Radio Elle (dal 1990). In Tv cura i collegamenti da Parma per "Il Pallone nel 7" (1991-92) di Rete 7 (BO) e collabora con la redazione di Retemilia. Negli anni Novanta effettua telecronache e servizi per il TG sulla squadra Crociata per Teleducato. Dal 2002 al 2008 produce servizi dal Tardini per Telenova di Milano all’interno della trasmissione "Novastadio". Nel 2009 commenta per La7 digitale terrestre e per Dahlia Tv, le partite del Parma Calcio in Serie B. L’attività di telecronista, conduttore e opinionista lo vede nel tempo collaborare anche con San Marino Tv e 7 Gold. Dal 2016 è titolare della rubrica «Cattivo Cittadino» sul quotidiano on line Stadiotardini.It, di cui è vicedirettore esecutivo. Attualmente, per il service Edirinnova, commenta le partite di serie D del Lentigione trasmesse da Telereggio ed è frequentemente ospite di Bar Sport su 12 Tv Parma. Allenatore UEFA B, istruttore qualificato Scuola Calcio, è stato direttore sportivo di settore giovanile alla Langhiranese Val Parma dal 2010 al 2013, e al Juventus Club Parma dal 2014 al 2015. E' autore del libro «Il metodista (Storia della tattica calcistica) edito da Edizioni Progetto Cultura, Collana Sempre Sport (Anno 2006).

13 pensieri riguardo “CATTIVO CITTADINO, di Gianni Barone – ZERO A ZERO (PER NOI)…

  • 6 Novembre 2018 in 07:17
    Permalink

    Lanciare Scozzarella in A, una serie in cui non ha mai giocato, sarebbe un’incognita e un bel rischio. Spero in un cambio di modulo.

  • 6 Novembre 2018 in 10:20
    Permalink

    Scozzarella in A contro il Torino sarebbe come mandare Minotti a fare mercato contro Raiola e Mendes.

  • 6 Novembre 2018 in 10:21
    Permalink

    Torino squadra pesante e fisica. Campo pesante. Fisicamente ci ahnno distrutto Lazio e Atalanta. Solo pensare di metter su gente che pesa 50 kg con le scarpe e il cappotto è una follia. Gente che soffriva la fisicità in serie C per altro.

  • 6 Novembre 2018 in 11:23
    Permalink

    campo e squadra avversaria non sono ottimali per le caratteristiche di Scozzarella.
    considerando che il 4-3-3 non lo cambierà preferirei Rigoni in mezzo con Deiola e Grassi laterali.

  • 6 Novembre 2018 in 11:27
    Permalink

    e poi c è pure Barilla che dovrebbe tornare al suo posto per tutta la gara.
    se siamo in parità
    ultimi 2 cambi saranno difensore per Siligardi (in caso di risultato sfavorevole Di Gaudio o Da Cruz) e Ceravolo per Inglese che non credo regga anche lui tutta la partita.

  • 6 Novembre 2018 in 13:13
    Permalink

    A me fa paura che il Chievo che è già retrocesso una prima o poi la vincerà anche per una questione di culo e di casualità. Speriamo lo faccia subito e che non ci tocchi come domenica una giornata statisticamente già segnata

  • 6 Novembre 2018 in 13:14
    Permalink

    Da Cruz, Ceravolo ma cos’è un incubo?

  • 6 Novembre 2018 in 14:07
    Permalink

    Con il Torino sarà durissima xké loro sono molto fisici cosa che noi soffriamo terribilmente. Inoltre sono una squadra piuttosto quadrata che difficilmente si scopre troppo.
    A centrocampo vedrei bene Grassi in regia con a fianco i soliti Rigoni e Barilla, in attacco Inglese e Gervinho inamovibili ed invece darei una chance a Biabiany o riproporrei DiGaudio, non xké Siligardi abbia fatto male ma vorrei un giocatore più propenso a tornare e coprire. Difesa la solita (anche se mi piacerebbe vedere Bastoni in mezzo e Gagliolo a sinistra al posto di Gobbi).
    Sempre e solo forza Parma

  • 6 Novembre 2018 in 16:00
    Permalink

    Il Frosinone tirava spesso ma,sempre fuori.
    Avessimo avuto contro una,squadra con le
    polveri meno bagnate finiva in goleada per
    gli avversari.
    Noi solo un tiro in porta contro la penultima in
    classifica e…..giocavamo in casa e questo
    succedeva anche quando eravamo 11 contro 11
    La nostra squadra attualmente penso
    sia superiore solo al Chievo.
    Se invece,Inglese e,Gervinho che ultimamente
    in campo è inutile fossero al top della
    condizione forse c’è la potremmo anche fare ma
    ora con una squadra PERENNEMENTE incerottata
    con un gioco da oratorio parrocchiale sperare
    di salvarsi è solo UTOPIA.
    Recuperare 8 punti fai presto.
    in 15 giorni.
    l’Atalanta ne ha recuperat da noi i 7
    Potrebbero fare così anche,Empoli e
    ,Frosinone visto il.calendario
    che,abbiamo ora è a loro favore.

    • 6 Novembre 2018 in 20:57
      Permalink

      VELENOSO,
      SEI UNA PERSONA NEGATIVA,
      Il Parma calcio, credimi non ha bisogno di tifosi come tè, capisco la critica, ma tu ad ogni risultato che non sia una vittoria non sai fare altro che tirare merda!!!!
      MA VAi A VEDERE LA REGGIANA e finiscila di portare iella….

    • 6 Novembre 2018 in 21:52
      Permalink

      Mi raccomando. Se per disgrazia fanno una bella partita e torniamo da Torino con dei punti in tasca, scrivi che siamo da Europa.
      PAJASS

  • 6 Novembre 2018 in 16:57
    Permalink

    È vero che stavano chiusi ma più che quello a mio parere siamo mancati noi, non erano in una gran giornata ne i 3 centrocampisti ne gervinho, bravo siligardi, ceravolo si è dato un gran da fare ma palle giocabili zero.
    Per Torino, partita dura perché sono più forti e giocano in casa, dubito che Scozzarella o grassi possano partire dall inizio per cui do per scontato rigoni davanti alla difesa con deiola a dx e Barilla (quanto è mancato domenica) a sx
    Fase dura in cui bisogna stringere i denti, speriamo che la sosta ci consenta di recuperare giocatori, la squadra comunque lotta e la classifica è buona

  • 7 Novembre 2018 in 03:39
    Permalink

    Mah, secondo me Rigoni basso come mediano va benissimo e Grassi con Barilla sui laterali. Non gioca Stulac e sembra finito il mondo. A me Leo sinceramente non piace, non lo considero un giocatore da Serie A e qualsiasi altro centrocampista in rosa lo puo sostiture egregiamente. Anche Dezi se proprio proprio.

I commenti sono chiusi.