IL COLUMNIST di Luca Russo / Per vincere non serve giocare per forza da ragionieri: ci si può riuscire divertendo e divertendosi

russo 1(Luca Russo) – Va bene che era ancora stordito dalla sconfitta contro l’Arsenal con annessa eliminazione dall’Europa League. Va bene che il campionato se ne è andato a Torino sabato scorso, anche se la via dello Stadium l’aveva presa almeno un mese fa. Ma il Napoli resta pur sempre la seconda forza del nostro campionato e la squadra estromessa dalla Champions all’altezza della fase a gironi – e in un gruppo che comprendeva due corazzate come PSG e Liverpool – solo per una questione di differenza reti. Affrontarlo e vincerne la resistenza e l’elevata cifra tecnica non è quasi mai una passeggiata di salute. Nemmeno se uno dei suoi uomini migliori, Insigne, viene relegato in panca per la necessità di addebitargli con gli interessi la mezza scenata di giovedì scorso, quando non ha fatto nulla per nascondere l’insoddisfazione di essere stato sostituito. L’Atalanta ci è riuscita e in questo modo si è cucita sulle maglie un pezzettino della prossima Champions. A pochi giorni dal pirotecnico 4-3 tra City e Spurs, Napoli-Atalanta non ce ne ha fatto sentire la mancanza essendosi rivelata essa stessa un inno all’agonismo estremo e al gioco emozionante, pur se condita da assai meno reti rispetto al luna park di Manchester. Del quattordicesimo turno di ritorno di massima serie è stata indubbiamente la partita più “anglosassone”. Per merito sia della sfrontatezza orobica che delle geometrie ad alta velocità degli azzurri. Nel primo tempo gli uomini di Ancelotti hanno prodotto occasioni in serie ricavandone, però, il solo gol (peraltro favorito da un rimpallo) di Mertens. Se all’intervallo ci fosse arrivato con un 3-0, il Napoli non avrebbe rubato nulla. La ripresa, invece, è stata tutta di marca neroazzurra. Gasperini si è giocato la carta Ilicic e tanto è bastato per mettere alle corde i padroni di casa e maltrattarli come un punching ball. Zapata ha messo la freccia con un tocco vincente a due passi due dalla porta; Pasalic ha completato il sorpasso su rifornimento dello stesso colombiano. Ma più che della gara del San Paolo, voglio parlarvi della via che ci ha indicato. Analizzatene le statistiche: l’Atalanta, sebbene fosse fuori casa contro un avversario e su un campo proibitivi pure per il PSG (fresco di titolo in Ligue 1) e il Liverpool (in semifinale di Champions col Barcellona), ha tirato in porta, crossato e dribblato di più; e vinto la sfida del possesso palla, materia nella quale il Napoli viaggia costantemente due o tre gradini, pardon gradoni sopra la sufficienza. Una supremazia numerica figlia di un atteggiamento “europeo” che i bergamaschi, da quando il Gasp siede sulla panchina atalantina, non hanno mai abbandonato né tradito. Che sia in vantaggio o sotto, in casa o fuori, l’Atalanta gioca sempre il suo solito calcio fatto di coraggio e pochissimi calcoli; di tecnica esaltata dalla corsa e di corsa impreziosita dalla tecnica; di ritmo forsennato, elevato all’ennesima potenza; di battaglie uno contro uno dai contorni quasi epici; di continue incursioni dei suoi uomini deputati all’assalto e di un recupero della palla da napoli atalantaconsumarsi il più possibile nella metà campo rivale. Un calcio “europeo”, appunto. Che ai meno attenti potrebbe sembrare la traduzione in italiano di quello proposto dall’Ajax nelle ultime due o tre stagioni. In verità, e fino a prova contraria, lo stile di Gasperini, orientato alla ricerca della vittoria per mezzo della bellezza, si è imposto ben prima che la formazione di Amsterdam risorgesse da tanti, troppi anni di anonimato. Pertanto è più corretto dire che sono stati i lancieri a scopiazzare l’esempio orobico e a tradurlo in olandese. Ma al di là di insignificanti dettagli cronologici, la coraggiosa Atalanta che ammutolisce il San Paolo e gli spavaldi giovanotti dell’Ajax che passeggiano allo Stadium ci suggeriscono che per vincere non serve necessariamente giocare da ragionieri; e che anzi si può farlo anche divertendo e divertendosi, senza sacrificare l’equilibrio necessario per scongiurare il pericolo di seminare molto spettacolo e raccogliere pochi successi, alla Zeman per intenderci. Un insegnamento, quello orobicolandese, di cui il calcio nostrano dovrebbe far tesoro, se vuole svincolarsi dalla logica del “proprio orticello”, riaprirsi all’Europa e tornare a farne terreno di conquista come è già accaduto negli anni ’90. Il calcio col bilancino appartiene alla preistoria. Prima ce ne rendiamo conto, prima recuperiamo il terreno perduto. Luca Russo

28 pensieri riguardo “IL COLUMNIST di Luca Russo / Per vincere non serve giocare per forza da ragionieri: ci si può riuscire divertendo e divertendosi

  • 24 Aprile 2019 in 10:09
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    Al di là che come giustamente precisato nei primi 60 min di napoli atalanta è prevalsa nettamente la squadra di casa, in entrambe le partite ho visto piu che altro ajax e atalanta correrre tanto, piu degli avversari, e correre molto bene. Poi è chiaro che quando la palla arriva a tadic piuttosto che ilicic vedi la giocata o, piu in generale, la qualità e la tecnica rendono piu semplice e piu probabile concretizzare il lavoro fatto con corsa e organizzazione.
    Sul napoli francamente ero piu stupito del fatto che si fossero giocati fino all’ultimo la qualificazione ai gironi piuttosto che quanto emerso recentemente.. Quest’autunno sembrava che la zavorra fosse sarri, rinnegato in favore di non si sa bene cosa, e ora constatiamo che aveva fatto molto meglio in campionato ed era stato eliminato in modo simile in coppa .. per me sono 2 allenatori diversi ma bravi, è la squadra ad essere sopravvalutata

  • 24 Aprile 2019 in 13:50
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    Dipende sempre dal materiale e da chi allena. In questo senso Allegri ha fallito miseramente. Aveva una Ferrari è l’ha utilizzata come una Panda

  • 24 Aprile 2019 in 14:28
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    Ieri si è infortunato
    Gervinho ➕
    Chi sarà oggi
    l’infortunato di turno? ➕
    E domani? ➕
    E dopodomani? ➕
    Il preparatore atletico ha
    IL malocchio
    e lo sta trasmettendo a tutti.
    Ecco spiegato. 😈 😈 😈 l’arcano

    • 24 Aprile 2019 in 18:46
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      Gervinho si è fatto male contro il Milan fortuitamente. Non ha colpe nessuno. Detto questo mi preoccupa molto di più faggiano che va a Torino in ottica prossimo anno.

      • 26 Aprile 2019 in 14:22
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        Se dovessimo dare retta a tutti i giornali Faggiano è già andato a Roma , Milan, Inter , Torino ecc…

  • 24 Aprile 2019 in 17:27
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    Sì, ok, ma le coppe si vincono per un dettaglio che gira a favore, per un episodio che ti dice bene. È in un campionato che si misura la reale forza di una squadra, a mio parere. Per questa ragione non capisco tutta l’importanza che si dà alle coppe, dato che talvolta si esce o si va avanti per una sfumatura, e perché pur turandomi il naso le strutturerei come un campionato in cui per primeggiare devi affrontare tutte le avversarie.
    Fino alla fine degli anni ’90 vincere una coppa non era più importante del vincere uno scudetto, anzi. E non vincerla non era un dramma. Un campionato competitivo è molto più stimolante di una coppa, almeno per me.

    • 24 Aprile 2019 in 18:27
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      Mah.. 2 competizioni molto diverse, che hanno la loro logica e le loro caratteristiche.. il campionato è una corsa alla distanza dove tutti incontrano gli stessi avversari anche se in momenti ed in condizioni diverse, e come si dice i cavalli di razza di vedono alla distanza. In coppa invece non puoi sbagliare nulla, adesso la cosa è stata mitigata un po dai gironi iniziali e mi piace meno di prima però la formula la apprezzo parecchio, generalmente le partite di coppa da dentro o fuori mi danno un adrelina e delle emozioni che difficilmente avverto in campionato, neppure nelle gare piu significative

      • 25 Aprile 2019 in 09:50
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        Come ho già scritto a margine del commento di Pencroff, forse non si ricorda di alcuni dei campionati italiani tra gli anni ’80 e ’90 assegnati solo all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Allora le coppe facevano quasi da contorno ai campionati nazionali, oggi accade l’esatto contrario.

  • 24 Aprile 2019 in 21:44
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    Saranno anche episodi, come dite, ma nei mondiali e nelle coppe importanti arrivano sempre in fondo le più forti. Il campionato è interminabile e spesso noioso, le coppe ed i mondiali hanno una intensitá impagabile.
    Non é un però u. problema del Parma, ed io guardo il mio orticello e non i prati che ci sono al di fuori. Napoli ed Atalanta: fatti loro, tanto mica sono il Brasile o la Germania e nemmeno l’Italia

    • 25 Aprile 2019 in 09:48
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      Non voglio contraddirla, ma forse lei non ricorda certi campionati a dir poco vibranti degli anni ’80 e ’90, allorquando il tricolore spesso veniva cucito su questa o quella maglia solo al triplice fischio dell’ultima giornata. Allora vincere la Serie A era molto più prestigioso che vincere una coppa europea. La mania per le coppe sostanzialmente è cominciata da quando la Coppa dei Campioni è stata allargata anche ai club non campioni diventando Champions. Tanto per intenderci, la Sampdoria ha fatto una finale di Coppa dei Campioni nel 1992 contro il Barcellona – se non sbaglio persa solo ai supplementari – ma più o meno tutti se la ricordano come la formazione campione d’Italia nella stagione precedente, ovvero nel 1990/1991, non come la finalista sconfitta della Coppa dei Campioni dell’annata successiva.

      • 25 Aprile 2019 in 17:06
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        mi ha contraddetto! Scherzo, è giusto anche quello che dice Lei. diciamo che la mia è una posizione personale da televisonaro. E’ vero che io ricordo scudetti ma non Champions, salvo quelle (poche) vinte da squadre italiane.
        Vero anche che la Samp non la ricordavo nonostante Vialli e Mancini, mentre mi ricordo bene lo scudetto!

      • 25 Aprile 2019 in 20:39
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        La “mania” come la definisce lei, era già molto forte quando la coppa dei campioni si guardava in Tv (in bianco e nero), con le nostre squadre che incontravano (e qualche volta vincevano pure), il Real di Gento o il Benfica di Eusebio senza contare il Manchester United di bobby charlton.
        Le garantisco che le emozioni erano molto forti

  • 24 Aprile 2019 in 22:04
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    Come dicevo ieri è toccato a Gervinho
    Oggi il prescelto per l’infortunio
    è stato BASTONI 😈 😈 😈
    Ogni giorno un infortunio.
    Ci vuole un esorcismo.
    Il preparatore atletico va esorcizzato
    Ha un super malocchio presumo
    fattogli con riti vodoo 😈 😈 😈

    Faccio un appello ai giocatori.
    NON FATEVI MAI METTERE LA MANO
    SULLA SPALLA dal preparatore atletico.
    Sareste FOTTUTI. 😈 😈 😈

  • 25 Aprile 2019 in 23:16
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    Peccato 😈
    Se in Coppa vinceva la Viola
    la finale l’avrebbero avuta il 15 e
    il 19 avrebbero incontrato noi…..
    Peccato 😈

    • 26 Aprile 2019 in 10:53
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      È sufficiente far bene a Verona… peraltro mancherà solo Inglese (solo è un eufemismo) x cui possiamo farcela e chiudere il discorso salvezza.
      Sempre e solo forza Parma

  • 26 Aprile 2019 in 11:41
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    Anche perchè, domani , ore 17…
    il discorso salvezza verrà chiuso e blindato definitivamente dopo
    BOLOGNA-EMPOLI ….CON 2..3 GOL DI SCARTO

    i toscani resteranno a quota 29 …..e rimarranno 4 gare …
    fate vobis….oppure fi vuetor !!!

    moro

    • 26 Aprile 2019 in 13:42
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      Mi tocco morosky.. ultimamente non ne avevi presa una. 😅😅😅

  • 26 Aprile 2019 in 12:14
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    Per vincere non serve giocare per forza da ragionieri: ci si può riuscire divertendo e divertendosi”, gratta e vinci se trovi tre risultati uguali vinci l’importo corrispondente

  • 26 Aprile 2019 in 14:58
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    Ma non è meglio giocare quantomeno da geometri?
    E da agronomi neanche?

  • 26 Aprile 2019 in 16:25
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    IN UN MONDO RAZIONALE, OGGETTIVO….e concreto…
    non serve toccarsi per scacciare chissà quale malocchio, superstizione o buffa ed inutile, assurda creduloneria …
    ..
    con BOLOGNA EMPOLI ….si chiudono i giochi MA NON PERCHE’ IL BOLOGNA CI DARA’ UNA MANO …solo perché i felsinei, salveranno, IN PRIMIS, SE STESSI …..non certo noi, ancora avanti di 4 punti nei loro confronti ….

    ..per la serie,
    PLEASE GUARDARE DIETRO ….davanti non serve +..
    tal dig mi …

  • 26 Aprile 2019 in 16:28
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    DOBBIAMO GIOCARE COME SIAMO CAPACI…..

    usare la TESTA e LE GAMBE, TENACIA, AGONISMO, LOTTA SPORTIVA, DETERMINAZIONE, GRINTA E …FUOCO-FURORE ALTISSIMI …

    meno tecnica, molti cerotti, tanti infortuni, parecchie avversità,
    PORTIAMO A CASA UN ALTRO PUNTO e….piano piano …chi sta dietro si sgretola da solo ….credetemi …point by point ….
    pian pianino ….

  • 26 Aprile 2019 in 16:33
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    Sapete cosa dice MARAN ( Cagliari ) ai giocatori prima della gara ??

    QUESTO PUNTO ( sullo 0-0 ) NON LO VOGLIO PERDERE …
    capito ?
    poi, strada facendo si potrebbe anche fare meglio ma.…
    intanto teniamo il punto …
    quando saremo + grandi, esperti e maturi ( DA SERIE A ..intendo )
    proveremo a fare altri discorsi, altro gioco, altri partecipanti, altri progetti …….MA, OGGI, SIAMO ANCORA PICCOLI ….ma cresceremo ..

    moro

    • 26 Aprile 2019 in 19:48
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      SI, al so ma , ONE is mej che GNINTA

  • 26 Aprile 2019 in 19:43
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    FORZA RAGAZZI, FORZA CROCIATI …FORZA LETTORI-TIFOSI …

    al mio via scatenate l’infer M o : in questo caso INGLESE, SIERRALTA, BIABIANY, SCOZZARELLA …

    però, al di la delle battutacce, SCATENATE L’INFERNO DAL 1° al 95° minuto a Verona …..

    RISPETTO PER IL RETROCESSO CHIEVO ma, avanti tutta, loro non hanno nulla da perdere ma, noi, DOBBIAMO PRENDERE IL PUNTO …..come viene viene, a tutti i costi ..

    AVANTI CROCIATI…FINO IN FONDO ….
    dai Leo, Antonino, Bruno, Riki, Kuko, Simone, Luigi, Luca, Fabio Giovanni e , comunque, tutti coloro che GIOCHERANNO ..

    GUERRA SPORTIVA, BATTAGLIA AGONISTICA….SUPERARE L’OSTACOLO…..NOI VOGLIAMO QUESTA SALVEZZA ……
    NULLA DI + ….

    dai PAERMA …DAI RAGASZZ …..FATEMI GIOIRE

    moro

    • 26 Aprile 2019 in 20:03
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      Un punto? ⚡ ⚡ ⚡ ⚡
      Ho capito bene Morosky? 😈 😈 😈 😈
      Andiamo a Verona per prendere un punto?
      RINUNCIANDO A UN ALTRO NATCH POINT
      che è forse l’ultimo? 🌙 🌙 🌙
      Ma,se prendiamo solo punto e non si vince…. 😈
      Ho capito cambi strategia per non voler mangiare la b – -a
      come da te promesso e giurato se il Chievo non perdeva in casa.
      Io son certo che il Parma,se giocherà come contro il Milan vincerà ma se ciò non dovesse accadere quella cosa là ( la b – – d ) la devi mangiare.
      Tsi hom. ( sii uomo)

    • 26 Aprile 2019 in 22:18
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      3 punti e basta!!!!! Gia il Frosinone ci ha preso 3 punti per niente….dove e la dignità e l l’orgoglio?

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